Malcom Godwin, autore del libro “Il sognatore lucido” presenta una tecnica ideata da Oliver Fox nel 1930 per indurre OBE, che è ugualmente valida, secondo l’autore, per indurre sogni lucidi. Si tratta di una tecnica che si basa sulla concentrazione prolungata sul “terzo occhio”.

Ecco come Godwin descrive la tecnica: “Il praticante dovrebbe rilassare il corpo e cominciare a visualizzare una botola immaginaria nel cervello. Il respiro dovrebbe essere profondo e regolare, e le orbite rivolte all’indietro, verso un punto tra le sopracciglia”[1].

Secondo la testimonianza di Fox, il continuare a fissare il “terzo occhio” favorisce il rilassamento e il torpore del corpo, che dovrebbe partire dai piedi. È possibile però che continuando l’esercizio, la tensione per la concentrazione prolungata possa far irrigidire i muscoli, specie quelli del viso e della mascella, ma non bisogna scoraggiarsi e continuare senza preoccuparsi, perché persistendo nell’esercizio si potranno sperimentare fenomeni particolari, come quelli descritti dall’autore come “un pallido chiarore, accompagnato da lampi di luce e da un rumore crescente, che spesso raggiunge livelli assordanti”[2].

A questo punto si avrà l’impressione di avere due corpi, uno fisico, pesante ed esterno, e uno interiore più sottile e “fluido”. Per favorire l’uscita di questo secondo corpo dal fisico basta visualizzare la botola alla sommità del capo che si apre e passare da essa con il corpo sottile, lasciando il corpo addormentato su letto, e allontanarsi per esplorare l’ambiente circostante.

Il “terzo occhio” identificato con la ghiandola pineale, si trova tra le sopracciglia e corrisponde al sesto chakra: molte tecniche orientali si basano sull’attivazione di questo punto particolare, ma sono corredate da istruzioni oscure e di difficile comprensione; questa tecnica, invece, inventata da un occidentale, ha il pregio di essere molto semplice: in pratica chiede di continuare a concentrare lo sguardo sul terzo occhio finché non si verificano i fenomeni sopra descritti.


Meditazione rilassante sul terzo occhio[3]

Questo è un buon esercizio di meditazione che potete fare in qualsiasi ora del giorno e vi aiuterà a dare nuovo vigore e forza al vostro terzo occhio. I risultati forse potranno essere dei sogni più vividi e magari anche sogni lucidi. Provate!

  1. distesi sul letto, rilassate tutto il vostro corpo, ogni sua parte, ogni fascia di muscoli;
  2. immaginate di essere circondati di luce bianca, pura, luminosa, infinita;
  3. concentratevi sul vostro respiro, immaginate che ad ogni inspirazione entri luce bianca da quella che vi circonda intorno;
  4. ad ogni espirazione immaginate che esca ogni tensione, stress, impurità, sotto forma di fumo che poi svanisce e si dilegua. Il fumo che esce dalle vostre narici via via diventa sempre più bianco, in corrispondenza del vostro maggiore rilassamento;
  5. quando avrete eliminato tutto il fumo nero dentro di voi, continuerete ad inspirare luce bianca ed espellerete la stessa luce bianca, scintillante e frizzante, mentre voi sarete sempre più luminosi interiormente;
  6. ora visualizzate o immaginate il terzo occhio, sulla vostra fronte. Mandategli questa energia luminosa, immaginate che lo ricarichi, lo equilibri, gli dia nuovo vigore. Le sue dimensioni si ampliano, la sua rotazione diventa potente, le sue vibrazioni si armonizzano;
  7. terminato l’esercizio respirate profondamente e ritornate a percepire il mondo intorno a voi.

Note

  1. ↑ “Il sognatore lucido”, Corbaccio, 1999, pag. 89
  2. ↑ “Il sognatore lucido”, Corbaccio, 1999, pag. 89
  3. ↑ “Meditazione per tutti”, Gruppo futura, 1998