Diario di Shade

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.
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Shade
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Heilà, gente lucida. Ho finalmente trovato lo stimolo giusto per cominciare un diario anch'io. La sola cosa di non sognare lucido da molto tempo mi spinge a volerne parlare qui sul forum, al fine di risvegliare quella dote che è un tempo era innata in me. Lo è ancora, ovvio, ma vagamente assopita. Comincio ora, perchè ho appena avuto uno schizzetto di sogno lucido, durante la penichella post-sbronza. Ora sto meglio, grazie. Odio i compleanni. Veniamo a noi.

Comincia tutto con il classico falso risveglio. Il mondo attorno è ovattatissimo ma praticamente identico a quello reale. Solo dopo mi rendo conto che un paio di cosette nell'appartamento erano fuori posto o del tutto inesistenti. Comunque mi alzo e vado in cucina per bere. Arsura micidiale. Poi decido che è ora di piazzare un paio di quelle calamiti che uso per tenere roba appiccicata sul frigo nella vasca da bagno, per tenerci appiccicata la tenda della doccia, visto che quando mi lavo il getto d'acqua provoca una corrente d'aria che fa fluttuare la tenda contro la mia sensibile schiena e la cosa non mi piace. Ci sono delle strane campanelle, anzi una di loro è piu un porta-incenso di quelli con un unico forellino al centro, dove una volta infilato l'incenso questo rimane verticale. Stranamente è pure una calamita. La prendo e la porto in bagno. Si appiccica con decisione alla vasca. Penso sia perfetto. Non lo penserei mai nella realtà. Torno in cucina e prendo in primo luogo un' altra di queste che ad un primo sguardo appaiono come piccole campanelle di quelle che si mettono al collo delle vacche ma che poi sono tutt'altro. Questa è una roba strana di metallo ma sempre calamitato. Non mi convince e opto per i classici piccoli cubi calamitati, Questi li ho anche nella realtà. Ma poi chissà come non me ne frega piu nulla e cammino verso la sala. Superata la soglia del salotto, la porta alle mie spalle fa per chiudersi lentamente e si appoggia all'uscio. Dico qualcosa, penso al gatto. Tra l'altro ora che guardo la stessa porta nella realtà, mi rendo conto che è all' interno della sala e non da verso l'esterno come nel sogno. Dunque faccio per riaprirla ma è come se qualcuno o qualcosa la bloccasse dall'altra parte. Vado vagamente in panico. Mettendoci molto impegno riesco a spingerla fino a metà e per terra noto un grosso tappetto/coperta marrone chiaro, mezzo arrotolato, che prima ovviamente non c'era. Smetto di spingere e la porta tende a richiudersi. In quel momento (era ora) realizzo di trovarmi in un sogno. Spingo la porta e si apre senza opporre resistenza. Quindi lentissimamente comincio a fluttuare a mezz'aria con il corpo in orizzontale, parallelo al pavimento. Canticchio un motivetto in testa per prendere lucidità. Segue la linea vocale di Goldrake ma al posto di dire "Va, distruggi il male, va" dice "Va, controlla il sogno, va". Ma non funziona come dovrebbe, faccio fatica a volare in avanti per raggiungere la porta che da sulle scale della palazzina. Troppa fatica. Perdo definizione. Si sovrappone il soffitto della camera da letto. Mi si stanno aprendo gli occhi ed è finita.

Mi ha sorpreso il ritrovarmi a cantare quella roba. Non l'avevo mai fatto prima. Di solito uso le tecniche solite, strofinarmi le mani o roteare su me stesso gridando "Chiarezza!". Ma in questo caso non credo avrebbe comunque funzionato. Al risveglio mi sono reso conto di avere le braccia indolenzite per via della posizione. Avevo le mani sul petto, quindi le braccia erano piegate ad angolo. Non molto confortevole. Ecco perchè la porta faceva resistenza. Tutto il resto è storia.
A presto, spero. : Kid :
Ultima modifica di Shade il 27/04/2013, 8:37, modificato 1 volta in totale.
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alidellanotte
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Forte Shade, la canzone del sogno : Chessygrin :

Anche io ho qualche esperienza onirica di canzoni rimaneggiate, tipo quella che fa:

Ma che strano sogno, un vulcano e una città, gente che ballava sopra un'isola[....]

e il ritornello " cambiato cosi':
Dolce , dolce , in un sogno lucido fantastico
Mentre la Tv cantava" godilo perché e ' un sogno lucido! "
Ringrazio pubblicamente un caro amico. Chi?
Il mio inconscio !
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Shade
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Ho avuto una notte piuttosto intensa. In un primo momento mi sono addormentato senza difficoltà alcuna e ho sognato inconsapevolmente un paio di cose irrilevanti. Poi mi sono svegliato con l'urgente bisogno di orinare. Quindi bagno e l'intenzione ferma di sognare lucidamente. Faccio un paio di test e mi rimetto a letto. Supino comincio a recitare un paio di semplici mantra nella testa. Il corpo si rilassa. Quasi sprofonda nel materasso ma non riesce a riaddormentarsi. Io continuo con i mantra e ogni mezz'ora faccio un test di realtà. Il tempo passa e senza rendermene conto si fa l'alba. Non ho ancora chiuso occhio quando opto per l' ennesimo test. Mi guardo le mani e finalmente ci siamo: sei o forse piu dita adornano l'arto che appare gonfio e vagamente butterato. Mi alzo dal letto senza troppo entusiasmo e salto fuori dalla finestra passandoci letteralmente attraverso. Atterro in una piazza o qualcosa di simile. Edifici mai visti si ammucchiano disordinatamente lungo i bordi delle strade che si diramano in tutte le direzioni. C'è molto da fare. Ma prima aumentiamone la definizione e diamo un po di luce. Una strofinatina alle mani e grido: "Piu luce!!". L' effetto è straordinario. Pare un film in HD visto su schermo retina. Poi ripenso ai propositi della giornata. La mia unica task prefissata riguarda Castaneda e i suoi esercizi relativi al sognare. Passeggiando per la piazza lancio lo sguardo in tutte le direzioni senza soffermarmi su nulla in particolare. Cerco una vibrazione. Un punto qualsiasi che differisca da tutto il resto. Ma mentre sono impegnato in quella che secondo l'amico Carlos è una tecnica con uno scopo ben preciso non mi accorgo della moltitudine di persone che si sta letteralmente avventando su di me. Non hanno un fare amichevole. Mi sono quasi addosso. Non ho il tempo di pensare e mi ritrovo nel letto. Penso: "Sono sveglio?". Faccio il test. La mano è ancora piu strana. Mi alzo e salto nuovamente fuori dalla finestra. Atterro in quella che sembra la stessa città ma in un altro punto. C'è un ponte sulla mia testa su cui corrono svariati automezzi. Non vedo anima viva intorno a me. Di nuovo penso a dare stabilità al sogno e rieseguo le stesse operazioni. Ho paura di ripetere l'esercizio del "sognatore". Tento qualche altro esperimento a scopo ludico. Cammino sui palazzi come avessi un paio di ventose ai piedi. Ma ancora una volta non riesco a mantenere vivido il sogno che si spegne come fosse stato "abbassato* gradualmente da un interruttore a rotella. Sono di nuovo nel letto. Mi dico: "Non puo essere." Mi riguardo la mano. Sto ancora sognando. Questa serie di falsi risvegli controllati mi fa strano. Mi alzo per la terza volta e salto dalla stessa finestra. Il sogno è ancora buio. Grido: "Luce!!" e si illumina una zona verde distante qualche metro da me. Ho l'intenzione di teletrasportamici ma qualcosa non va e comincia un sogno comune ambientato nella città precedente. Al risveglio ero stupito della facilità con cui ho ripreso a lucidare dopo tanto tempo. Mi sono bastati un paio di giorni dedicati a test di realtà e brevi mantra per riacquisire "potere". O almeno spero sia cosi. D'altro canto sono ancora lontano dal controllo con cui ero solito operare nei miei lucidi. I falsi risvegli probabilmente sono stati il frutto delle tante ore passate nel letto a fare test e recitare mantra. Un condizionamento che comunque si è rivelato utile. E quella tecnica castanediana mi ha vagamente disturbato. Vedremo la prossima volta. Magari stanotte. : Indian:
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Shade
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Ho fatto un altro lucido strambo abbastanza da meritarsi un post nel mio diario. Il sogno comincia con una festa di paese, in compagnia di vecchi amici e personaggi tv. Si scherza e si fanno bevute, poi realizzo che la situazione non può essere reale e spicco il volo salutando tutti con la mano. Mi allontano dal paesaggio urbano e plano su improbabili campi fioriti di spugne colorate e altre forme bizzare. Eseguo una serie di volteggi acrobatici mentre una sensazione di benessere assoluto mi avvolge e mi dico che sarebbe bellissimo poter vivere qui per sempre. A questo punto sono in piedi sul prato e una voce che so provenire da dentro mi dice che non sarebbe una cosa corretta. A renderla inquietante è il timbro di mio padre. Comincio a ragionare e a dirmi che quella non è altro che la mia coscienza, ma poi accade qualcosa e quel conflitto interiore si manifesta all'esterno facendosi letteralmente strada attraverso il mio corpo del sogno. In pratica vedo una serie di grosse lame color pelle muoversi convulsamente nella zona addominale e quelle lame fanno male. Sto davvero lottando con la mia coscienza per vincere un coma eterno nel mondo dei sogni? Ma il corpo fisico sembra reagire al dolore e mi sveglio. Ho decisamente perso l'incontro. :cry:
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Cenwyn
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Forse hai perso l'incontro, ma credo che la tua esperienza sia molto significativa.
La vita è scoprire quello che accade dopo il presente, un po' per volta
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