Sogni di UnCasoPatologicoEsaltato :D

Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.
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trullitrulli
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Bene.
EcCo La MiA pRiMa OpErA.

Facciamo una rapida premessa su che razza di sogni faccio.
Sono sogni luuuunghi, moooolto dettagliati, ma sfocati, la maggior parte sono bizzarri, prendono il sopravvento sulla mia mente anche nella vita reale.
Ho avuto sogni lucidi anche molto prima di scoprire che esistesse una categoria chiamata "Sogni Lucidi", solo che sono di breve durata, e rari. La maggior parte delle volte ho la coscienza che si tratti di un sogno, ma ci sono determinate cose che per quanto mi sforzi non rieco a fare: riesco a respirare sott'acqua, a volare ma, come ho letto da qualche parte, non riesco a lanciare onde energetiche o palle di fuoco per quanta forza ci metta, nei rari casi in cui ci ho provato.

FiNe PrEmEsSa.
"Chi è a conoscenza dei misteri della volontà può trionfare anche sugli angeli"(Edgar Alan Poe "Ligeia")
"Ma io non voglio andare fra i matti" osservò Alice.
"Be non hai altra scelta" disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta".
Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa. (Victor Hugo)
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trullitrulli
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Inizio subito.

Vivo in una casa medievale, di quelle in pietra, con giardino vastissimo, quel giorno il cielo è grigio bianco.
Il sogno inizia in un corridoio di pietra, di fronte a una finestra.
Poprio sulla parete, impossibile non notarla, c'è un enorme passaggio grosso e buio come l'entrata di una galleria, incorniciata da tante lucine tipo Las Vegas.
La mia famiglia immaginaria scorrazza per la casa facendosi i cazzi suoi, sa che quella porta c'è, ma non la guarda.
Allora io ci entro.
Appena metto piede dentro dal buio esplode una luce viola, insieme a un sacco di altre luci stroboscopiche, appaiono ballerine, bolle di sapone grandi come pianeti, e una parata di maschere veneziane che accompagnano carri addobbati per una sfilata di carnevale.
Chiaramente entusiasmata mi faccio coinvolgere dalla festa * a questo punto ho un vuoto di memoria, deve essere successo qualcosa, ma non mi ricordo cosa *.
La galleria in cui sono entrata ha un soffitto alto a perdita d'occhio, e può contenere qualsiasi cosa.
Ma poi vedo che in fondo a tutto c'è una porta identica a quella da cui sono entrata.
Dando gomitate in giro la raggiungo e mi ci infilo dentro.
Sbuco di nuovo nella mia casa di pietra. Noto che la porta di uscita è poprio accanto alla porta di entrata, sulla stessa pare te di casa mia.
Ad un certo punto sento una musica funebre che viene da sopra le scale.
Allora corro per vedere chi è morto.
Appena sopra vado direttamente nella mia stanza e scopro che sul letto c'è il mio corpo immobile, con un mazzo di fiori sul petto, e attorno a lui tutta la mia famiglia riunita con la testa bassa e delle candele accese in mano.
Insieme cantanto una lugubre lagna; la scena mi spaventa a morte.
Comincio ad agitare le mani davanti ai loro occhi, a urlargli nelle orecchie.
Siccome non reagiscono, ed io sono arcisicura di essere viva e non stesa sul letto morta, e mi sembra di non essere per niente incorporea come un fantasma perchè i muri e i miei parenti li rieco a toccare, decido, per dimostrarlo, di buttarimi dalla finestra (che idea -__-'' nd voi).
Mentre prendo la ricnorsa però inciampo su una corda che mi rimane impigliata tra le gambe.
Salto dalla finetra e mentre cado mi sento dare uno strattone alle gambe ed ad un tratto penzolo per aria ad un metro da terra attaccata alla corda dove ero inciampata prima (bongijumping? si scrive così?).
Mentre dondolo a testa in giù mi capita di sbattere contro la segretaria immaginaria di mio padre, le faccio cadere a terra libri e occhiali, ma lei mi riconoscce subito e chiama subito tutti per dire che sono saltata dalla finestra. Tutti accorrono e mi tirano giù senza ricordarsi minimamente che due secondi prima mi credevano morta.
Mi sveglio.
"Chi è a conoscenza dei misteri della volontà può trionfare anche sugli angeli"(Edgar Alan Poe "Ligeia")
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ddsx
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trullitrulli ha scritto:Siccome non reagiscono, ed io sono arcisicura di essere viva e non stesa sul letto morta, e mi sembra di non essere per niente incorporea come un fantasma perchè i muri e i miei parenti li rieco a toccare, decido, per dimostrarlo, di buttarimi dalla finestra (che idea -__-'' nd voi).
Questa è la parte migliore :lol: :lol:
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trullitrulli
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N# 2

Siamo io, e una ragazza abbronzata che veste di giallo, sulla spiaggia, al pomeriggio, quando il mare scintilla, sulla linea dell'orizzonde c'è un grossa nave militare di ferro con una bandiera rossa e blu (non sono riuscita a capire se era dell'Inghilterra o dell'America).
A quel punto so che devo raggiungerla e interrogo la mia compagna su come arrivarci.
Lei non mi guarda, guarda un povero cagnolino bianco a con le orecchie marroni che ci corre intorno da un po' e sembra infastidirla parecchio.
A quel punto al colmo dell'irritazione, la ragazza sguaina dalla tasca dei jeans una spada tutta intera e con un colpo netto che mi mozza il fiato decapita il povero cagnolino.
La testa rotola via ma lei la acchiappa, getta la spada dietro di sé e dalla tasca posteriore estrae un coltello e comincia a spolpare dal cervello e dalla carne la testa del cane, fa saltare gli occhi e si fabbrica così una maschera.
Si infila la testa del cane sulla testa come un passa montagna e a quel punto le spunta una coda bianca, sui palmi le spuntano quei morbidi cuscinetti che hanno i cani sotto le zampe.
La ragazza apre la bocca, abbaia contenta e scodinzola.
Io la guardo, molto molto affascinata da quello che ha fatto.
Poi la ragazza-cane nota un canarino che svolazza intorno, gli mostra i denti, ringhia, poi balza in alto e lo acchiappa.
Gli strappa la testa dal corpo a mani nude, poi infilandoci un dito dentro ripete il procedimento fatto con il cane, solo che poi, infilandoci le mani dentro, la allarga e la rende della sua misura.
Si infila la testa del canarino sopra la testa del cane, ed ora le spuntano due alucce gialle un po' sporporzionate e un po' piccole "cip, cip, bau, cip, bau, bau" e sbatte felice le alette che per quanto siano piccole la reggono, anche se a stento, in volo.
La vedo volare via, a tratti sembra che cada, ma la sua quota iniziale si ristabilisce sempre.
A quel punto spunta un orca dal mare, sfiata in superfice e ritorna sul fondo.
La ragazza-cane-canarino, aspetta che l'orca ritorni su e quando questa salta fin quasi a uscire con tutto il corpo dall'acqua, la ragazza le entra nella bocca.
Quando all'orca spuntano alucce gialle e i denti le diventano come quelli di un lupo capisco che la mia amica deve aver ridotto in pappa il suo cervello e deve aver messo la testa dove prima c'era materia grigia e ora c'è una cavità vuota.
Fa lo stesso procedimento, ma stavolta con una balena azzurra, dentro cui quell'orca entra dalla bocca, e a cui spuntano le ali del canarino i denti del cane e un secondo paio di pinne.
A quel punto la balena si alza in volo con quelle alucce da canarino, si accosta a me mi fa salire sul dorso blu.
Si rituffa nel mare, abbastanza in superficie perchè l'acqua non mi tocchi, raggiungiamo la nave ed io da una scala di ferro salgo su.
Una volta a bordo guardo in basso e mi accorgo che la balena si sta girando sulla pancia come se fosse morta, a quel punto vedo emergere dall'acqua la mia compagna, che si aggrappa alla scale e sale su.
Capisco che si è sfilata tutti i panni che aveva indossato, della balena, dell'orca, del canarino e del cane, e le ha abbandonate nel corpo della balena, che era l'ultimo strato del suo costume.
Ora siamo a bordo.
Mi sveglio.
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GrG
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trullitrulli ha scritto:Inizio subito.
Siccome non reagiscono, ed io sono arcisicura di essere viva e non stesa sul letto morta, e mi sembra di non essere per niente incorporea come un fantasma perchè i muri e i miei parenti li rieco a toccare, decido, per dimostrarlo, di buttarimi dalla finestra (che idea -__-'' nd voi).
Mentre prendo la ricnorsa però inciampo su una corda che mi rimane impigliata tra le gambe.
Salto dalla finetra e mentre cado mi sento dare uno strattone alle gambe ed ad un tratto penzolo per aria ad un metro da terra attaccata alla corda dove ero inciampata prima (bongijumping? si scrive così?).
xDxD : Chessygrin : : Chessygrin : : Chessygrin :
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Volere è Potere
mattyna
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allora
ci sono alcune favole per bambini
una si intitola gallo cristallo gallina cristallina oca contessa anatra badessa uccellino cardellino di italo calvino su raccolta di fiabe italiane
il tuo sogno mi ha fatto venire in mente queste cose
come la canzone la pecora nel bosco
oppure alla fiera dell'est
fai dei sogni veramente magici complimenti e chissà che missione speciale avevi su quella nave : Captain :
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trullitrulli
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Sono felice che la parte del mio quasi-suicidio sia piaciuta a tutti : Chessygrin :
Mattyna, a me da un po' piacciono molto i libri di Calvino, può darsi che sia il motivo per cui faccio sogni che ricordano le sue storie, anche se li facevo sin da tempi immemorabili, perciò non so...
I sogni di oggi erano alquanto confusi, ma erano di quelli in cui tu non partecipi, semplicemente guardi i personaggi del tuo sogno. Come è possibile fare spesso SL se nella maggior parte dei miei sogni non agisco nemmeno?


N# 3

Si è in un paese affamato, di quelli vecchi dell'anno mille, un fornaio ha un figlio sveglio, ma deve fare concorrenza a tanti altri fornai per guadagnare più di loro.
Allora il figlio ruba tutti i soldi del padre e va per fornai a comprare tutti i pani del giorno in modo che i negozi restino completamente vuoti.
Torna a casa stracarico e sistema tutto nel negozio.
Il padre, vedendo quello che aveva fatto, si incazza e urla -Ma che minchia ti è preso, babbeo! Ora non ci sono più soldi, hai comprato agli altri fornai una cosa che vendo già io?-
Il figlioletto senza scomporsi lo guarda e gli dice.
-Si, l'ho fatto. Ma solo perchè così non c'è più pane da nessuna parte e tutta quell'orda di gente dovrà venire per forza da te a comprarlo, e tu puoi raddoppiarne o triplicarne il prezzo e recuperare tre volte quello che ho speso io, se si rifiuteranno resteranno a digiuno-

Cambio di scenario per passaggi che non ho capito

Sogno non molto chiaro

Ho sognato che un peluche a forma di panda assatanato andava in giro di notte ad acchiappare la gente e praticava su di esse una strana operazione.
Il dovere che si era imposto il malefico peluche era di rendere schizzofrenica la gente che incontrava per strada di notte.
Saltava sulla schiena delle persone, senza che queste sene accorgessero, si arrampicava fin sul collo e apriva la testa delle persone come se sulla nuca ci fosse stato uno sportello.
A quel punto ci gettava dentro le cose più varie. Ad una ragazza buttò dentro la leva del freno di una moto, nella testa di un ragazzo imbucò una lettera svenevole, e in quella di una donna ci ficcò dentro un tamagochi.
La ragazza un momento era normale e un altro momento era una motociclista nero vestita un po' dark.
Il ragazzo un momento era normale e un altro momento era un poeta d'amore.
La donna un momento era normale e un altro momento era una specie di robot con gli occhi come due schermi di un tamagochi e con una musichetta che le usciva dalla bocca ogni momento chiedeva di essere nutrita, di poter giocare con qualcuno e di essere messa a dormire.
La nuova personalità funzionava a intermittenza, e quando il peluche si stancava di vederli così bizzarri, tirava fuori dalla loro testa il pezzo estraneo e se gli andava li lasciava liberi, se non gli andava gli buttava dentro ancora qualcos'altro.
"Chi è a conoscenza dei misteri della volontà può trionfare anche sugli angeli"(Edgar Alan Poe "Ligeia")
"Ma io non voglio andare fra i matti" osservò Alice.
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mattyna
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bisognerà che tu li scriva sempre e ne farai dei bellissimi racconti
io credo si possa esser lucidi e non fare nulla guardare quello che fanno gli altri
secondo me gli "altri" o sono altri sognatori o sono altri noi stessi
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megalex
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mattyna ha scritto:bisognerà che tu li scriva sempre e ne farai dei bellissimi racconti
io credo si possa esser lucidi e non fare nulla guardare quello che fanno gli altri
secondo me gli "altri" o sono altri sognatori o sono altri noi stessi

QUoto ogni parola
Fate finta che qui ci sia scritta una frase profonda e geniale
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trullitrulli
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Dato che sono completamente pazza per me è normale fare sogni da "racconto" per lo più assurdi. Li scrivo sempre, comunque, facevo questa cosa anche prima di sapere che era utile per avere del SL^^.


N# 4

Ero decisissima a fare un sogno lucido, infatti il giorno prima ho studiato (beh..in realtà ho leggiucchiato un paio di regole per indurre i sogni lucidi ma non credo di aver letto tutto ciò che ci fosse a disposizione..poi il telefono mi ha distratto :cry: ).
Comunque mi metto a letto e azzardo una cosa difficile ai primi tentativi: provo a calarmi nel sogno già lucida..prova che ti riprova alla fine continuo a mantenermi concentrata sulla parete ma se sto così attenta non riesco a rilassarmi e ad addormentarmi.
Allora a questo punto mi succede una cosa strana che mi succede qualche volta quando mi rilasso: praticamente, ascoltando il silenzio, non pensando nulla, non guardando nulla comincio ad avere la sesazione che il letto sotto di me…ecco si muova, si sollevi un po’ e poi inizi a ruotare su se stesso ma poi, proprio quando sembra abbastanza inclinato da farmi cadere, si rimette in posizione iniziale e da li riprende a inclinarsi e smette solo quando scuoto leggermente la testa e focalizzo la mia attenzione su qualcosa. Che cos'è? Mi succede da sempre.

Comunque alla fine mi addormento e dopo un po’ di buio mi ritrovo in una trincea recintata da una montagna di filo spinato con una tuta mimetica addosso e l’elmetto.
Sembra di essere in mezzo a una distesa di cenere simile a un deserto.
Attorno a me vedo quattro compagni di liceo, uno dei quali, è l’unico che riconosco come reale, è Boliger, un tipo che sembra provenire dalla prima media tanto ha il viso da bambino, statura media, magrissimo, con le lentiggini e i riccioli. Come nella realtà anche con la tuta mimetica porta i pantaloncini al ginocchio tipo bermuda anche quando ci sono tre gradi, il che non lo aiuta a migliorare l’effetto “bambino”, gli manca solo la camicia bianca e il fiocco blu e potrebbe provenire da una scuola elementare.
L’atmosfera è spettrale, la nebbia si posa anche nella nostra fossa e rende la terra gelida.
Davanti a noi focalizziamo il nostro nemico. Non è niente meno che un palazzo, sulla cui cima c’è un gigantesco occhio azzurro con l’enorme pupilla come l’obbiettivo di una macchina fotografica: uguale in tutto e per tutto a quello del Grande Fratello.
Abbiamo dichiarato guerra allo studio televisivo del Grande Fratello(che tra l’altro non ho mai guardato)?
Dobbiamo attraversare la grigia e arida terra di nessuno, dentro cui però scorrazzano degli addetti ai lavori vestiti del giubbetto arancione o giallo sgargiante che nel mezzo buio ha un effetto fosforescente.
Per fare ciò dobbiamo passare in mezzo alle rovine di un’antenna che sembra franata tempo fa, i miei compagni si muovono tutti insieme, io invece rimango indietro con un piede fuori dalla trincea.
Tutti i miei compagni hanno già superato la terra di nessuno, io con la pistola in mano ho ritenuto che non fosse il momento giusto per uscire, perché temevo che i giubbotti fosforescenti si sarebbero voltati.
-Dai vieni! Dai vieni!- mi dicono i miei compagni e mi fanno segno con le mani e con le pistole di venire in fretta.
Prego rapidamente che gli operai non si voltino poi mi avvio, nessuno di loro si volta, tranne uno, si volta, è vero, ma non mi vede, anche se ha guardato dritto nella mia direzione.
Con passo felpato ci introduciamo nell’edificio dall’entrata sul retro, da qui in poi ho sognato solo il concetto che abbiamo visto un sacco di cose idiote, fatte sia dai chi riprendeva sia da chi veniva ripreso: l’unica immagine sicura che ricordo era un pavimento pieno di fili elettrici.


La sveglia suona, h: 5.30 a.m. Oggi ho un’interrogazione di storia: devo ripassare, prendo il libro e molto assonnata leggo fino alle 6.15 a.m. poi mi rimetto a dormire e faccio questo sogno.

Ero in una casa, la riconoscevo come la casa di una famiglia e vedevo i figli già grandi parlare tra loro, quelli un po’ più piccoli giocare con le bambole o con la playstation.
Io sono ospite, e noto sul pavimento una bambina di due anni con la barba (non la barba da gnomo, ma la barba che gli uomini hanno dopo una settimana che non se la radono).
Guardo i suoi genitori e la madre dice –Di solito la gente non glielo dice e fa finta di non vederla-
In quel momento mi accorgo che su tutta la pelle del mio collo e su una parte delle mie guance sono spuntate delle frange di metallo (esattamente della forma delle frange delle borse).
Sono un po’ preoccupata perché non posso andare in giro così, non posso uscire da quella casa finche non me le sono tolte. Ma quelle frange sono sensibili esattamente come la pelle e non posso tagliarle. Allora guardo la bambina, che mi fissa, non dice niente, sbatte gli occhi.
Prendo a giocare con lei, le do da mangiare, le leggo una storia e pochi secondi prima di svegliarmi mi passo la mano sulla guancia e mi accorgo che le frange di metallo sono sparite.
Mi sveglio.
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