Diario dei sogni lucidi di cetaceon
Grazie Cetaceon, conosco Castaneda e ho letto parecchi suoi libri, davvero una grande fonte di ispirazione.cetaceon ha scritto:ciao Luna!
Bentornata. Ho letto un tuo sogno del 2015 in cui sei riuscita ad entrare in un sogno lucido direttamente dallo stato di veglia: bellissimo.
Mi fa pensare a certi episodi raccontati da Carlos Castaneda in cui lui ed i suoi compagni entrano nella "seconda attenzione" ( sogno lucido) direttamente dallo stato di veglia!!
Purtroppo da quando ho ripreso interesse per i sogni lucidi e sono tornata sul sito, non riesco più a fare cose che prima mi erano naturali, come entrare in sogno direttamente dalla veglia, cosa un tempo facilissima, specialmente nei pisolini pomeridiani. Inoltre non sopporto più alcuna tecnica anche minimamente stressante, perché non mi fa dormire . Mi da fastidio anche la Mild, figurati!
Vorrei recuperare le mie capacità ma non so da che parte cominciare.
Auguro anche a te un buon viaggio nel mondo onirico e complimenti per i tuoi risultati !
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!
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cetaceon
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Al termine di una meditazione, avverto la necessità di riprendere i sogni lucidi dopo diversi mesi di intervallo. Rileggo alcuni capitoli del libro "La fase" di Michael Raduga
Prima di dormire provo la tecnica dell'addormentamento forzato in cui cerco di addormentarmi praticando una qualsiasi tecnica di uscita dal corpo (per esempio la rotazione fuori dal letto).
Non succede nulla ma nelle prime ore del mattino, sto sognando di essere appena tornato in aereo da un viaggio di lavoro. Sono in una bella camera, seduto ad una scrivania e sto valutando che non farei a tempo a prendere un altro volo per tornare in un ufficio in Belgio prima di sera. Impiegherei troppe ore.
Mi alzo dalla sedia e inizio a camminare nella stanza, i cui dettagli diventano sempre più definiti. "Ma questa non è casa mia!" Mi accorgo di essere in un sogno lucido ed inizio ad esplorare la casa. Mi muovo con rapidità e decisione per mantenere la coerenza della "fase" come la chiama Raduga, ovvero del sogno lucido.
L'appartamento è su due piani, molto ampio, moderno, senza pareti divisori tra le stanze. Il soffitto è a V ed è molto alto, almeno una decina di metri. Una scala interna mi conduce al piano inferiore. I dettagli restano corenti. Mi avvicino ad un bancone, che parrebbe quello di un negozio. Un paio di ragazze stanno servendo dei clienti. Mi avvicino ad una delle due, piuttosto carina. Le chiedo di mostrarmi un vaso di vetro o percellana marroncino, piuttosto ruvido. La ragazza me lo porge dal bancone, e le chiedo di avvicinarsi.
Le prendo le mani e ci baciamo. Il sogno si dissolve...
Mannaggia!
Spoiler:
Non succede nulla ma nelle prime ore del mattino, sto sognando di essere appena tornato in aereo da un viaggio di lavoro. Sono in una bella camera, seduto ad una scrivania e sto valutando che non farei a tempo a prendere un altro volo per tornare in un ufficio in Belgio prima di sera. Impiegherei troppe ore.
Mi alzo dalla sedia e inizio a camminare nella stanza, i cui dettagli diventano sempre più definiti. "Ma questa non è casa mia!" Mi accorgo di essere in un sogno lucido ed inizio ad esplorare la casa. Mi muovo con rapidità e decisione per mantenere la coerenza della "fase" come la chiama Raduga, ovvero del sogno lucido.
L'appartamento è su due piani, molto ampio, moderno, senza pareti divisori tra le stanze. Il soffitto è a V ed è molto alto, almeno una decina di metri. Una scala interna mi conduce al piano inferiore. I dettagli restano corenti. Mi avvicino ad un bancone, che parrebbe quello di un negozio. Un paio di ragazze stanno servendo dei clienti. Mi avvicino ad una delle due, piuttosto carina. Le chiedo di mostrarmi un vaso di vetro o percellana marroncino, piuttosto ruvido. La ragazza me lo porge dal bancone, e le chiedo di avvicinarsi.
Le prendo le mani e ci baciamo. Il sogno si dissolve...
Mannaggia!
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Sogno lucido spontaneo. Durante la giornata ho praticato ADA in alcuni momenti, prima di addormentarmi non formulo alcuna intenzione.
Mi trovo a Providence, so che si tratta della città natale di H.P. Lovecraft. Mi aggiro per alcune strade strette in collina e poi mi siedo.
Mi accorgo di essere addormentato ed ammiro il panorama montuoso che si staglia al di sopra delle case della via. Sono appoggiato di spalle ad un muro. Apprezzo la stabilità del sogno e sposto lo sguardo dalle montagne, che sembrano le Alpi, al profilo delle case un po' vecchiotte, che potrebbero essere le abitazioni di un borgo Italiano.
Si avvicina una persona alla mia destra, ma non mi volto per poter continuare ad osservare il panorama che non cambia. La persona, che non riconosco, mi rivolge la parola per cui mi sento costretto a rispondere: ascolto con curiosità la mia voce rauca e rispondo a monosillabi, temendo di essere distratto dal sogno.
E' così succede infatti, la lucidità sbiadisce...
Mi trovo a Providence, so che si tratta della città natale di H.P. Lovecraft. Mi aggiro per alcune strade strette in collina e poi mi siedo.
Mi accorgo di essere addormentato ed ammiro il panorama montuoso che si staglia al di sopra delle case della via. Sono appoggiato di spalle ad un muro. Apprezzo la stabilità del sogno e sposto lo sguardo dalle montagne, che sembrano le Alpi, al profilo delle case un po' vecchiotte, che potrebbero essere le abitazioni di un borgo Italiano.
Si avvicina una persona alla mia destra, ma non mi volto per poter continuare ad osservare il panorama che non cambia. La persona, che non riconosco, mi rivolge la parola per cui mi sento costretto a rispondere: ascolto con curiosità la mia voce rauca e rispondo a monosillabi, temendo di essere distratto dal sogno.
E' così succede infatti, la lucidità sbiadisce...
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Mi addormento con l'intenzione di fare un sogno lucido, poi mi sveglio verso le 5 del mattino e tornato a letto faccio qualche esercizio per l'uscita dal corpo.
Sono in una grande stanza dalle parete bianche illuminata fiocamente, in piedi davanti ad un camino. Per terra, un enorme ragno nero, grande quanto un cane si muove lentamente attraverso la stanza.
Lo osservo affascinato ed inorridito, ma non scappo. Il ragno entra nel camino da cui si affaccia mostrandosi di tanto in tanto.
Mi accorgo di stare sognando e decido di sollevarmi dal pavimento. Con uno scatto leggero i piedi si alzano da suolo: e' una sensazione che mi rende sempre euforico. Mi dimentico del ragno ed inizio a svolazzare per la stanza, completamente spoglia a parte il ragno ed il camino, in cui la luce mi sembra troppo fioca.
Purtroppo ho la sensazione che il sogno non sia molto stabile. Volando esco dalla stanza e mi inoltro in un corridoio: non c'e' nessuno, e l'ambiente è privo di oggetti e di interesse.
Scivolo nel sonno.
Sono in una grande stanza dalle parete bianche illuminata fiocamente, in piedi davanti ad un camino. Per terra, un enorme ragno nero, grande quanto un cane si muove lentamente attraverso la stanza.
Lo osservo affascinato ed inorridito, ma non scappo. Il ragno entra nel camino da cui si affaccia mostrandosi di tanto in tanto.
Mi accorgo di stare sognando e decido di sollevarmi dal pavimento. Con uno scatto leggero i piedi si alzano da suolo: e' una sensazione che mi rende sempre euforico. Mi dimentico del ragno ed inizio a svolazzare per la stanza, completamente spoglia a parte il ragno ed il camino, in cui la luce mi sembra troppo fioca.
Purtroppo ho la sensazione che il sogno non sia molto stabile. Volando esco dalla stanza e mi inoltro in un corridoio: non c'e' nessuno, e l'ambiente è privo di oggetti e di interesse.
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Sogno lucido spontaneo.
Sto uscendo da un appartamento sconosciuto di un condominio per recarmi al lavoro, ma sono uscito dalla porta in pigiama e con i vestiti da indossare sotto il braccio. Mi accorgo che non posso uscire in strada in quelle condizioni.
Improvvisamente mi trovo nel corridoio di una scuola e mi accorgo dell'incongruenza.
Sto sognando!
Mi sporgo da una finestra del corridoio e decido di buttarmi di sotto per quanto sia realistica l'immagine del cortile contro cui potrei andarmi a schiantare. Mi butto e subito inizio a volare verso il basso, controllando la discesa.
Atterro su un marciapiede e noto una signora che mi osserva e poi si volta dandomi le spalle. Decido di abbracciarla, lei si volta e la bacio. Tuttavia il suo volto non mi piace molto, per cui decido di cambiarlo con uno sforzo di volontà che non si rivela troppo impegnativo.
Il viso muta in quello di una graziosa brunetta con i capelli a caschetto. Sono soddisfatto del cambiamento e mi allontano senza nemmeno salutarla.
Camminando sul marciapiede mi avvicino ad una piazzetta in cui è parcheggiata una bella macchina sportiva cabrio, molto spaziosa: sopra ci sono alcuni ragazzi che festeggiano. L'auto è così grande che può ospitare una festa.
Tuttavia non mi accorgo dell'incongruenza. Spicco un saltello ed atterro volando dentro la macchina. I dettagli del sogno iniziano a vacillare, per cui mi concentro per stabilizzarli. Adocchio un'altra ragazza che mi sembra carina, ma il volto di tanto in tanto sfuma. Devo stabilizzare il sogno. Mi accorgo che in quella ressa mi sto distraendo e molto presto finirò per scivolare fuori dalla lucidità.
Invece la ragazza che ho adocchiato si avvicina e mi bacia. Vorrei allontanarmi perchè questo P.O. mi sta togliendo concentrazione. Non riesco. Il viso della ragazza sfuma, cerco di stabilizzare ma senza risultato.
Scivolo fuori dal sogno ma sono ancora lucido ed in paralisi.
Se volessi potrei tornare dentro, ma invece decido di svegliarmi.
Mi accorgo di un falso risveglio: immagino di essermi alzato da un letto vicino ad una finestra da cui entra la luce del mattino. Mi accorgo che sto ancora dormendo. I falsi risvegli e le paralisi mi infastidiscono ancora: faccio un grosso sforzo e finalmente riesco a svegliarmi veramente.
Sto uscendo da un appartamento sconosciuto di un condominio per recarmi al lavoro, ma sono uscito dalla porta in pigiama e con i vestiti da indossare sotto il braccio. Mi accorgo che non posso uscire in strada in quelle condizioni.
Improvvisamente mi trovo nel corridoio di una scuola e mi accorgo dell'incongruenza.
Sto sognando!
Mi sporgo da una finestra del corridoio e decido di buttarmi di sotto per quanto sia realistica l'immagine del cortile contro cui potrei andarmi a schiantare. Mi butto e subito inizio a volare verso il basso, controllando la discesa.
Atterro su un marciapiede e noto una signora che mi osserva e poi si volta dandomi le spalle. Decido di abbracciarla, lei si volta e la bacio. Tuttavia il suo volto non mi piace molto, per cui decido di cambiarlo con uno sforzo di volontà che non si rivela troppo impegnativo.
Il viso muta in quello di una graziosa brunetta con i capelli a caschetto. Sono soddisfatto del cambiamento e mi allontano senza nemmeno salutarla.
Camminando sul marciapiede mi avvicino ad una piazzetta in cui è parcheggiata una bella macchina sportiva cabrio, molto spaziosa: sopra ci sono alcuni ragazzi che festeggiano. L'auto è così grande che può ospitare una festa.
Tuttavia non mi accorgo dell'incongruenza. Spicco un saltello ed atterro volando dentro la macchina. I dettagli del sogno iniziano a vacillare, per cui mi concentro per stabilizzarli. Adocchio un'altra ragazza che mi sembra carina, ma il volto di tanto in tanto sfuma. Devo stabilizzare il sogno. Mi accorgo che in quella ressa mi sto distraendo e molto presto finirò per scivolare fuori dalla lucidità.
Invece la ragazza che ho adocchiato si avvicina e mi bacia. Vorrei allontanarmi perchè questo P.O. mi sta togliendo concentrazione. Non riesco. Il viso della ragazza sfuma, cerco di stabilizzare ma senza risultato.
Scivolo fuori dal sogno ma sono ancora lucido ed in paralisi.
Se volessi potrei tornare dentro, ma invece decido di svegliarmi.
Mi accorgo di un falso risveglio: immagino di essermi alzato da un letto vicino ad una finestra da cui entra la luce del mattino. Mi accorgo che sto ancora dormendo. I falsi risvegli e le paralisi mi infastidiscono ancora: faccio un grosso sforzo e finalmente riesco a svegliarmi veramente.