Diario dei sogni lucidi di Hari
- Marley
- Messaggi: 599
- Iscritto il: 18/03/2016, 16:45
- Genere (M/F): Maschio (M)
- Has thanked: 21 times
- Been thanked: 100 times
Hai volato!!! Sei un grande!! Vai Hari!!Hari ha scritto:Salto e allargo le braccia, rimanendo sospeso in aria, tuttavia forse l'emozione causa un drastico cambio di scenario. Ora mi trovo nel seminterrato, quindi ben due piani più sotto, a fluttuare a qualche decina di centimetri da terra.
Eh già, non disperarti, continua così!!!Hari ha scritto: Comunque non mi dispero, ho già portato a termine una task importante, ovvero quella di lasciarmi andare dall'alto, la prossima volta mi concentrerò sul controllo del volo vero e proprio.
- dixit
- Messaggi: 4409
- Iscritto il: 31/01/2008, 14:01
- Località: Italia
- Has thanked: 134 times
- Been thanked: 595 times
- Contatta:
Fletto i muscoli e sono nel vuoto!Marley ha scritto:Hai volato!!! Sei un grande!! Vai Hari!!Hari ha scritto:Salto e allargo le braccia, rimanendo sospeso in aria, tuttavia forse l'emozione causa un drastico cambio di scenario. Ora mi trovo nel seminterrato, quindi ben due piani più sotto, a fluttuare a qualche decina di centimetri da terra.
Spoiler:
"Devi decommissionare l'importanza personale."
6 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Sto camminando su e giù per la via che inizia di fronte a casa mia, non so per quale motivo. Ad un certo punto tiro fuori una mela dallo zaino ma non inizio ancora a mangiarla. Mi trovo a camminare in direzione di casa mia a circa un centinaio di metri di distanza da essa. Mentre cammino eseguo la tecnica ADA, cosa che faccio spesso nella veglia quando faccio passeggiate solitarie. Per un attimo mi preoccupo che qualcuno possa vedermi e chiedersi cosa stia facendo a quest'ora di notte a fare avanti e indietro ma poi me ne frego e continuo l'esercizio. Arrivato in fondo alla via mi fermo su un marciapiede, qui inizio a capire di stare sognando e faccio un test di realtà per conferma. Guardo il cartello della via e il nome è diverso quello della realtà fisica. Distolgo lo sguardo, guardo di nuovo e la scritta è cambiata di nuovo, ora non ho più dubbi, sto sognando !" Riprendo dunque la via che stavo percorrendo prima, per stabilizzare do dei pugni al muro, e in questo momento passa una signora che dice una frase di cui non ricordo le parole esatte ma il cui senso più o meno è "finalmente qualcuno colpisce i muri e non gli alberi". Rimango un po' perplesso, non capisco cosa intenda dire, non ricordo di aver mai colpito degli alberi in un sogno, lucido o non. Do anche qualche pugno a vuoto, ma ora i pugni risultano faticosi, come se avessi dei pesi legati alle braccia. Evidentemente ho esagerato e mi sto identificando troppo col corpo fisico. In questo modo sto percependo parzialmente le braccia fisiche, che ovviamente sono paralizzate in questo momento, ecco il perché della difficoltà nel muoverle nel sogno. Smetto prima che il sogno crolli e proseguo la camminata. Nel frattempo lo scenario intorno a me è cambiato, è giorno e mi trovo in un luogo diverso, un'altra città. Sul lato destro della strada vedo edifici fatiscenti di due o tre piani con gente affacciata alle finestre. Ricordo tra questi un ragazzo che sembra calare giù qualcosa con una specie di corda. Il mio obbiettivo è scovare qualche p.o. interessante, che possa darmi risposte significative, non il solito p.o. zombie per intenderci. Camminando passo vicino ad un gruppo di persone che parlano tra loro. Non mi fermo ad osservarli ma mi sento chiamare proprio da quella direzione. Una voce maschile mi chiede "come ti chiami ?" Inizialmente penso di ignorarla ma poi capisco che forse potrebbe essere proprio il p.o. che sto cercando. Mi volto e mi avvicino, si tratta di un signore anziano. Mi chiede ancora come mi chiamo, rispondo che mi chiamo Hari, o meglio che questo è il nome che uso sul forum, poi però mi rendo conto che non ha senso nascondere il mio vero nome qui, sto per dirgli il mio vero nome ma lui mi guarda strano e mi dice qualcosa che non capisco. Sembra volermi chiedere il mio vero nome ma mentre sto per dirglielo mi sveglio.
9 marzo 2018
Esperienza notturna indefinita
Questa è stata un'esperienza piuttosto insolita, sono sul letto ecapisco di essere in un sogno anche se non sono pienamente lucido. Avverto un pericolo, una forza ostile e inizio a fluttuare dal letto ma poi accade qualcosa che non capisco e mi ritrovo nell'oscurità totale, quello stato in cui non si ha la percezione del proprio corpo, né dello spazio. Penso di sfruttare questo stato per raggiungere un qualche luogo specifico, penso ad un posto che voglio raggiungere, inizio a sentire una sensazione di movimento ma è lento e macchinoso. Riformulo l'intento e poco dopo mi ritrovo sdraiato e paralizzato sul pavimento accanto al letto in posizione supina. Arrivano dei forti scossoni,poi mi sveglio.
11 marzo 2018
Serie di lucidi mattutini
Dopo aver eseguito una WBTB, mi sdraio sul fianco destro e mi sforzo di mantenere la lucidità mentre mi addormento. Seguo le immagini ipnagogiche che prendono sempre più consistenza. Vedo l'immagine del vecchio campo sportivo, ora abbattuto, in cui lavoravo come magazziniere fino all'anno scorso. Entro nel mio vecchio magazzino, provo un lieve senso di nostalgia nel rivederlo, mentre mi sintonizzo sempre di più nell'ambiente. Ecco ora sono perfettamente integrato nello scenario e qui mi ricordo che questo posto non esiste più erealizzo dunque di stare sognando. Esco dal magazzino e mi guardo un po' intorno, ci sono giocatori, allenatori ed altri membri della società. Guardo verso la porta d'ingresso dell'area spogliatoi e vedo un cane nero proprio lì davanti, ho un attimo di inquietudine, non perché abbia paura, so che sto sognando, però la vista di un cane di dimensioni medio-grandi mi mette sempre in stato di allerta. Poi mi accorgo però che è legato, dunque non può venire a darmi problemi. Il sogno inizia leggermente a vacillare e per stabilizzare do un pugno alla rete di recinzione del campo, e con mia sorpresa il pugno rimbalza all'indietro più del normale, facendomi quasi cadere, come se avessi colpito un molla. Vado davanti al bar del campo e interagisco col pavimento, è tutto molto realistico ad eccezione del braccio sinistro che sembra semi bloccato, mi fermo e mi dico che non devo colpire troppo forte o
rischio di immedesimarmi troppo nel corpo fisico e di ottenere dunque l'effetto contrario. Entro nel bar, voglio sperimentare meglio anche i sensi dell'olfatto e del gusto, mi guardo intorno, ci sono diversi snack, soprattutto Kinder, me ne faccio dare uno dalla barista, ma qui perdo lucidità e invece di andarmene e assaggiare lo snack, perdo tempo a tirare fuori dalla tasca delle monete per pagare. Alla fine esco dal bar e qui torno lucido ma il sogno crolla. Mi ritrovo sul letto in stato di paralisi, scendo dal letto, vado nel salotto e salgo le scale. Non vedo nulla, tocco pareti e porte per sintonizzarmi con l'ambiente onirico, il quale quando arrivo sopra è finalmente formato ma non appena apro la porta per uscire crasha di nuovo. Mi ritrovo ancora nello stato intermedio, non vedo nulla ma sento una presenza vicino a me. Chiedo "chi sei ?" ed ecco che l'entità mi si avvinghia addosso. Sono sdraiato a pancia in giù quindi ce l'ho sulla schiena e con le mani mi struscia su tutto il corpo mentre emette i suoi soliti bisbiglii. E' molto fastidioso ma non devo cedere, mi sforzo mentalmente di farla svanire o attraversarla come faccio di solito ma stavolta faccio più fatica, forse perché era un po' che non mi faceva visita e sono fuori allenamento. A tratti ho la tentazione di ribellarmi ma so bene che è controproducente e torno a rilassarmi. La cosa dura parecchio ma alla fine riesco a staccarmi dal corpo onirico con il mio corpo più sottile e a correre via a super velocità. Attraverso porta e cancello senza problemi con questo corpo tipo fantasmino e in pochi secondi raggiungo la strada che fiancheggia la ferrovia. Qui decido di cambiare scenario ma ora il mio corpo è tornato ad essere denso come la materia che mi sta intorno. Mi avvicino ad un muro con sopra disegnati dei murales. Lo tocco e la sua consistenza è del tutto realistica. Mi concentro per disegnare un'apertura sul muro ed usarla come portale, ma oltre a venire storta, stavolta nemmeno riesco a perforare il muro. Sento che il sogno non è abbastanza stabile dunque preferisco rinunciare. Faccio il giro del muro e mi trovo su una spiaggia, il cambio di scenario dunque è avvenuto lo stesso. E' il crepuscolo ma ci sono ancora delle persone sdraiate sulla sabbia, il mare è una tavola e la sua vista trasmette una sensazione di pace e tranquillità. Sono tentato di farmi un bagno ma mi ricordo la task che avevo programmato, quella cioè di fare domande a dei p.o.. Mi avvicino a due ragazze sdraiate sui propri asciugamani, ma qui il sogno crolla di nuovo. Mi ritrovo ancora nel limbo, mi alzo e vado di sopra, mentre percorro il tratto dal portone al cancelletto sento un fastidio alla gola e chiedo ad alta voce di farlo cessare. Vengo accontentato ma capisco che quel fastidio può essere dovuto ad un fastidio presente anche nel corpo fisico. Poco dopo il sogno svanisce. Riparto ancora dal mio letto, vado sopra e mi fermo un po' al piano terra. Vado verso il camino, ci sono diversi oggetti, souvenir, come del resto nella realtà fisica. Ce ne è uno con una scritta che parla di sogni ma non ricordo cosa dicesse esattamente. Ora raggiungo il primo piano e penso di aprire una porta per cambiare scenario. So che non funziona quando apro porte di stanze che conosco, e infatti ne trovo una che nella dimensione fisica non esiste. Provo dunque ad aprirla ma mi ritrovo sempre lì, vedo la strada di sotto, lo scenario è sempre quello di casa mia e dintorni. Vado nella stanza degli ospiti, esco sul balcone e decido che voglio volare. Provo a saltare sul posto guardando verso l'alto ma ricado a terra normalmente. Cambio strategia, mi fermo e ripeto ad alta voce che questo è un sogno, la mia
lucidità aumenta e inizio a sentirmi leggero. Mi piego leggermente in avanti ed inizio a fluttuare. Ora salto nel vuoto ma sento che sto per cadere, così ho l'idea di far comparire una sbarra orizzontale e tenermici. Funziona ! E' un oggetto sottile che fluttua nell'aria come me, ma semplicemente tenendomici aggrappato riesco a stabilizzare il volo. Vedo in lontananza una città sul mare, con grattacieli, chiedo di aumentare la velocità e così accade anche se di poco. Raggiungo la città, guardo verso l'alto, vorrei raggiungere la cima di uno di questi palazzi ma non riesco a salire più di così. Raggiungo il mare ma non c'è una spiaggia, si tratta forse di un porto, c'è un via vai di gente, poco dopo il sogno crolla definitivamente. E' stata una serie di sogni piuttosto instabili, ciò probabilmente è dovuto alla mia posizione non molto comoda. Quando mi sveglio infatti mi rendo conto di trovarmi a pancia in giù e sento il fastidio al collo che avevo sentito poco prima nel sogno, come pensavo tale fastidio aveva un origine fisica.
13 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Sono in cameretta e con me c'è un tizio che racconta una sua esperienza inquietante in cui un'entità nel sogno gli è entrata nella testa e si è impossessata di lui. In questo momento vedo il tizio davanti a me i cui occhi diventano improvvisamente rossi e percepisco la presenza maligna dentro di lui. Ora invece sono io lui ! Sento una voce metallica forte e terrificante dentro la mia testa. Mi rendo conto di essere in un sogno ma non ho il coraggio di restarci e continuare ad ascoltarla, percepisco una forte sensazione di malignità e decido di svegliarmi. Mi trovo ora sdraiato a pancia in giù sul letto in stato di paralisi e subito arrivano le vibrazioni ma la mia lucidità è piuttosto bassa, ho paura e mi rifiuto di rientrare nell'incubo. Mi ritrovo poi in un falso risveglio. Una volta sveglio al mattino mi pento di essere fuggito e non aver approfittato dell'occasione per lucidare. C'è da dire però che sul momento l'esperienza è stata davvero terrificante e sfido chiunque a non volersi svegliare in una situazione del genere .
14 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Domande a vari p.o.
Mi trovo in un'ipnagogica molto intensa in cui inseguo per gioco una ragazza su una spiaggia. Lei qui sembra essere la mia ragazza (non ho una ragazza nella realtà fisica). Dopo alcuni secondi entro completamente nello scenario e raggiungo la ragazza che nel frattempo si è sdraiata sulla sabbia. Mi lascio cadere anche io sulla sabbia e rimaniamo un po' a giocherellare, poi lei viene chiamata da una donna che sembrerebbe essere sua madre. Ci alziamo, lei la raggiunge e si fermano insieme sul bagnasciuga. Mi guardano facendomi capire che devono parlare di qualcosa in privato tra di loro, dunque mi allontano e vado a sedermi sull'asciugamano. Qui mi arriva un ricordo onirico, ho già vissuto questo episodio e inizio a capire di stare sognando. Mi alzo in piedi e inizio a riflettere e la lucidità gradualmente aumenta. Dico a me stesso che ho già fatto questo sogno, per un attimo sono tentato di rimanere nella trama del sogno ma poi la razionalità prende il sopravvento e mi convinco a lasciarla perdere e prendere in mano la situazione. Mi guardo un po' intorno, cerco di concentrarmi sulle sensazioni che l'ambiente mi trasmette ma c'è troppa confusione. Ci sono dei ragazzini che corrono e fanno schiamazzi, troppo chiasso, ho bisogno di silenzio. Con decisione urlo ai bambini di fare silenzio, al secondo tentativo obbediscono. Poi dico loro di uscire dalla scena e di corsa se ne vanno. Ora c'è tranquillità e posso portare avanti la mia task. Voglio fare domande ai personaggi qui presenti, prima però alzo lo sguardo verso il cielo per chiedere al sogno di dirmi cosa rappresentano questi personaggi. Prima che finisca la frase mi si avvicina la madre della ragazza che mi dice qualcosa che non ricordo. Approfitto subito per chiedere a lei cosa rappresenta, purtroppo non ricordo cosa risponde ma comunque non credo si trattasse di una risposta pertinente con la domanda. Ora mi rivolgo alla ragazza,le chiedo "cosa rappresenti ?" Lei mi guarda perplessa e mi dice "sono la tua ragazza, no ?" Mi rendo conto che non ha compreso la domanda, le dico che siamo in un sogno e che già avevo fatto questo sogno una volta, ma qui vengo interrotto da un signore anziano, il quale mi chiede "e tu cosa rappresenti ?" Io, sorpreso, rispondo "io sono il sognatore !" Al che lui dice "io sono un sognatore lucido". Qui lo scenario è cambiato, ora siamo in una stanza chiusa con una vetrata che dà sul mare. Lui sta appoggiato alla vetrata. Gli chiedo di dirmi nome e cognome, così magari lo cercherò da sveglio, per vedere se esiste davvero. Mi dice di essere di Los Angeles mentre nome e cognome non li ricordo con esattezza, qualcosa del tipo "Moletto Nucilli" o "Vucilli", comunque non sembra avere senso, di certo non è un nome e cognome. Decido lo stesso di memorizzarlo, e lo scrivo su un pezzo di carta per fissare il ricordo, magari è in nome di un qualche luogo. Il signore mi vede scrivere e mi dice "ma che scrivi a fare ?" Io gli spiego che scrivere aiuta a fissare il ricordo, e che ha già funzionato altre volte. Faccio un po' fatica a scrivere, la scritta mi esce storta e devo rifarla più volte. Quando rialzo lo sguardo il signore non è più nella stanza. Sento che è uscito fuori, su una specie di balconcino che dà direttamente sul mare. Gli chiedo di darmi il suo indirizzo esatto ma lui dice di non ricordarselo. Qui capisco che non è un sognatore, ma un normale p.o. e mentre esco anche io sul balcone lo rimprovero per avermi preso in giro e fatto perdere tempo. Qui lo vedo che sta trafficando con una corda, però ora è diverso, ha le sembianze dell'attore Alessandro Gassmann. Mi tira la corda e io la afferro, poi inizia a tirare nel tentativo di farmi cadere in
acqua, ma io non ho alcun problema a tenere ferma la corda con una sola mano e dopo un po' la lascio andare facendolo volare in acqua sullo slancio. La cosa è piuttosto comica, ma ora voglio tornare al mio obbiettivo. Entro da una porta e mi trovo in un corridoio con altre porte. Entro in una stanza e trovo alcuni calciatori della squadra della mia città che giocano alla play ad un gioco di calcio, probabilmente FIFA. Indossano tutti dei giubbotti come se si trovassero all'aperto, alcuni hanno anche delle sciarpe al collo. Esco dalla stanza e torno nel corridoio dove incontro M., un mio amico morto circa due anni fa. Tento di raggiungerlo ma sparisce e poi ricompare più lontano. Mi avvicino e inizio a fargli delle domande, ma lui o non risponde o risponde frasi senza senso. Più avanti lungo il corridoio vedo uscire da un'altra stanza una squadra di calcio in divisa da gioco, mentre M. entra in uno spogliatoio ed entra in una doccia, io rimango sulla soglia e gli faccio delle domande che preferisco tenere per me. Ora compare il mio amico P. che si affaccia alla porta dello spogliatoio e poco dopo il sogno svanisce.
16 marzo 2018
Sogni lucidi notturni
Il sole
Mi ritrovo a camminare lungo la strada che inizia davanti al cancello di casa mia, ho la convinzione di dover andare a scuola o al lavoro ma presto mi ricordo che in realtà in questo momento mi trovo sul letto a dormire e che questo è un sogno. E' tutto molto vivido e realistico non c'è nemmeno bisogno di stabilizzare. Cammino guardandomi intorno e alla fine della strada giro a sinistra. Stranamente non c'è nessun p.o. nei paraggi. Chiedo ad alta voce di incontrare la rappresentazione del mio inconscio o sé superiore per fargli delle domande. Guardo il cielo, è sereno e limpido, poi vedo il sole che splende e ho l'impressione che sia proprio il mio sé superiore che osserva tutto dall'alto e illumina il mio mondo onirico. Guardo direttamente il sole, vengo abbagliato da questa luce e mi sveglio.
La casa in montagna
Sono sul letto sdraiato sul fianco destro nello stato ipnagogico e seguo le immagini cercando di mantenere la consapevolezza. Osservo un'ipnagogica in cui si vede una strada nei pressi di
un bosco, la stiamo percorrendo in macchina, poi la strada da asfaltata diventa sterrata e sempre più stretta. Ad un certo punto la strada è troppo stretta per la macchina che si trova a
procedere sull'erba. Qui la strada diventa un sentiero nel bosco e continuiamo a percorrerlo con la macchina. Il sentiero sbuca in un piazzaletto di fronte ad una casa. Qui scendo dalla
macchina e inizio ad entrare nella scena, mentre mi dirigo verso la casa mi immergo sempre di più nello scenario. Una volta entrato in casa sono pienamente sintonizzato con l'ambiente
circostante e mi accorgo che si tratta della seconda casa dei miei nonni in montagna. Attraverso il salotto e vado verso lo stretto corridoio dal quale si accede a due camere e al bagno.
Entro nella stanza nella quale dormivo le ultime volte in cui ci sono andato, sembra essere molto simile a come la ricordavo (non ci vado da quasi dieci anni), tuttavia non mi soffermo sui
dettagli, esco e vado a vedere l'altra stanza, quella dove di solito dormivano i miei. Qui con mia sorpresa ci trovo i miei che dormono, i primi p.o. che incontro in due sogni lucidi fatti
questa notte. Esco dalla stanza e lascio il corridoio, attraverso di nuovo il salotto e vado verso le scale che portano al piano di sopra, ma dopo qualche gradino il sogno si interrompe.
21 marzo 2018
Sogni lucidi notturni
Il bambino, Elvis e la stanza con i giochi
Mi sveglio in stato di paralisi e mi lascio cadere dal letto. Non vedo nulla, vado di sopra alla cieca e solo una volta arrivato al piano terra inizio a vedere. Esco subito da casa e una volta arrivato in strada ho in mente di girare a sinistra per prendere una strada che non faccio da parecchio tempo in sogno ma poi vedo, sulla via di fronte al cancello di casa mia un gruppo di bambini a piedi e in bicicletta. Mi ricordo che mi ero promesso di fermarmi a parlare con un bambino la prossima volta che ne avrei incontrato uno in un lucido, dunque raggiungo uno di questi e inizio a fargli delle domande. Gli chiedo "chi sei ?" e lui dice di chiamarsi Caccolo. Poi mi dice qualcosa in riferimento ad un evento passato che però io non ricordo, gli chiedo se quella cosa che mi sta dicendo è avvenuta in un sogno che ho fatto in passato e lui risponde di sì. Gli faccio altre due o tre domande e lui risponde sempre sì, solo che non ricordo le domande gli ho fatto . Camminando e parlando lo scenario è cambiato, ora ci troviamo in un luogo chiuso, una specie di centro commerciale, e poco prima dell'uscita incontriamo Elvis Presley che canta una canzone. Mi rendo subito conto però che si tratta di un imitatore, anche piuttosto incapace, canta malissimo e dopo un po' perde la parrucca, mostrando una testa mezza calva. Lo prendo un po' in giro e lui non sembra prenderla bene, mi minaccia con il microfono. Gli dico che stavo solo scherzando e a questo punto lui sorride e dice "anche io scherzavo !" Perplesso, mi allontano e torno a rivolgermi al bambino di prima, mi accorgo però che non è più lui ! Ora siamo all'aperto in una piazza affollata, ci sono anche alcuni miei amici e so che nei lucidi
di solito quando compaiono poi vengono a disturbarmi facendomi perdere lucidità, dunque meglio cambiare scenario. Entro in un piccolo edificio abbandonato, le pareti sono di colore verde opaco e sono tutti imbrattati di scritte fatte da adolescenti, cose tipo tizio/a ti amo. Mi guardo intorno alla ricerca di una porta, dopo un po' la trovo, mi avvicino ma non apro subito, ricordo che può essere rischioso, potrei far collassare il sogno se aprissi troppo frettolosamente. Leggo una scritta sul muro accanto alla porta ma non ricordo cosa dicesse di preciso. Apro la porta e mi trovo in una stanza più piccola che ha un'apertura verso l'esterno sulla sinistra, dalla quale entra un po' di luce. Sono però incuriosito da quello che trovo in questa stanza. C'è una scatola rossa con sopra scritto qualcosa tipo" Gran Joker" (ricordo sicuramente la parola Joker) e disegnato il volto di un Joker appunto, quello delle carte però, non quello dei fumetti. Sulla destra invece c'è uno scaffale con vari oggetti. Trovo anche qui una scatola, la apro e ci trovo dei dadi ma non di forma cubica, hanno più di sei facce anche se non saprei dire quante con esattezza. Sono trasparenti, forse di vetro e hanno delle lettere scritte. Decido di prenderne uno con la lettera L, ma poi per qualche motivo sento che sarebbe sbagliato, sarebbe come rubare a qualcuno. Ora guardando meglio i dadi noto che non hanno una sola lettera ma una per ogni faccia, la L è solo una delle lettere scritte sul dado che avevo puntato. Riprendo ora la scatola di prima, la scritta è cambiata, la apro e ci trovo dentro un mazzo di carte e altri oggetti. Mi decido ad uscire dalla stanza ma qui il sogno crasha. Ora cerco di sfruttare al meglio i sensi ancora attivi per rimanere ancorato al sogno, mi sdraio per terra e mi struscio sul pavimento e lo lecco anche e dopo un po' ecco che il sogno prende di nuovo forma intorno a me. Ora mi trovo in un cortile di una casa che sembra trovarsi nella mia zona, esco dal cancello e infatti mi trovo su una via perpendicolare alla mia, a pochi metri proprio dall'incrocio tra le due vie. Di fronte a me c'è l'ingresso principale della casa il cui ingresso laterale si trova di fronte a casa mia, e quella che utilizzo spesso come "ponte" verso un nuovo scenario. Il cancello è aperto, lo prendo come un invito ad entrare. Entro ma qui la mia lucidità nel frattempo è calata. Mentre mi dirigo verso il portone d'ingresso incontro una versione giovane di Maradona che sta andando via. Poi mi trovo sul balcone dove c'è il padrone di casa che chiacchiera con degli amici. Entro in casa, trovo subito una porta, già aperta, ma vedo che al di là di essa è tutto completamente buio. Non ho intenzione di far crollare il sogno e dovermi nuovamente sdraiare e leccare il pavimento, dunque rinuncio ed esco dalla casa. Uscito dal cancello incontro dei miei amici, qui ormai ho completamente perso lucidità, passeggio un po' con questi amici finché il sogno non si sfalda.
L'entità e la città con ferrovia sopraelevata
Non ricordo se dopo il sogno precedente mi ritrovo subito in paralisi o se prima continuo a sognare normalmente. Comunque questo secondo lucido inizia che sono sul letto e sento entrare mia madre che mi chiama per svegliarmi ma rimane inizialmente a distanza. Poi mi tende le mani ma sono paralizzato e non posso afferrargliele. Ho il dubbio se quella sia veramente mia madre o sia solo un'illusione. Mi sforzo per uscire dalla paralisi e appena ne esco lei è svanita, dunque ho la conferma che si trattava di un'illusione. Non mi muovo e ripiombo subito nella paralisi e mi ritrovo nelle grinfie della solita entità. Mi si avvinghia addosso e bisbiglia. Sopporto per un po' rimanendo immobile e concentrandomi per uscire col mio corpo più sottile, quello a comando mentale istantaneo. Questa volta però l'entità svanisce prima ancora che io prenda il controllo del corpo sottile, dunque scendo col mio corpo onirico normale, quello più denso, il gemello del corpo fisico. Salgo rapidamente di sopra dato che sotto è tutto buio e temo che l'entità possa essere ancora nei paraggi. Esco dal portone e vado in strada, qui ho un vuoto di memoria, poi mi trovo in una città sconosciuta, con palazzoni e una ferrovia sopraelevata che mi copre la visuale quando alzo lo sguardo al cielo per prendere il volo. Dopo un po' che cammino la ferrovia devia verso i palazzi, passando proprio tangente agli ultimi piani di uno di questi (non deve essere simpatico abitare lassù ) e la visuale si libera. Provo a fare come l'ultima volta, quando avevo rivolto lo sguardo al cielo e poco dopo avevo iniziato a levitare ma stavolta il sogno si interrompe prima di riuscirci.
28 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Mi trovo a casa in compagnia di due belle ragazze sedute ad un tavolo di fronte a me e un ragazzo seduto alla mia destra. Non conosco nessuno di questi nella realtà fisica. La ragazza di fronte a me mi fa un discorso che sul momento sembra importante, ma non riesco a ricordare nulla. Ora le ragazze si alzano e rimango un po' a parlare col ragazzo. I tre poi vanno via e io mi accorgo di essere in un sogno. Salgo di sopra ed esco, mentre cammino ripeto ad alta voce "sto sognando, sono lucido !" Ho bisogno di un ambiente più stabile dunque devo trovare un passaggio verso un altro scenario. Entro in un bar aperto e trovo subito una porta ma vengo ostacolato da un p.o. che sembra intenzionato a tenermi bloccato qui. Lo spingo via e ora compare invece un bambino a disturbarmi, lo prendo e lo scaravento via. Riesco ad entrare ma qui mi trovo in una serie interminabile di porte che portano a piccole stanze con altre porte. Tra queste anche un baio di bagni fatiscenti, minuscoli e con il solo water per altro sporco. Dopo l'ennesima porta e l'ennesima stanza mi ritrovo finalmente in una stanza leggermente più grande e nella quale filtra un po' di luce attraverso un pannello di plastica semi trasparente. Ora per uscire devo prima sfondare il pannello, poi districarmi tra dei cavi nei quali mi impiglio e dopo uno sforzo notevole riesco finalmente ad uscire dall'altra parte. Ora sono libero e all'aperto, precisamente mi trovo su una tribuna di un campo sportivo in terra battuta. C'è un po' di gente sugli spalti ma non tantissima. Si sta svolgendo una partita di calcio tra ragazzini che però è momentaneamente sospesa per impraticabilità del campo. In questo momento non piove ma il campo è ridotto piuttosto male, è molto fangoso, deve aver piovuto pesantemente fino a poco fa. Proprio al centro del campo c'è uno strano mucchio di fango e detriti alto almeno un metro, come se i ragazzini si fossero messi ad ammucchiare il fango in quel punto. C'è voluto un po' e parecchia fatica per arrivare qui ma alla fine ne è valsa la pena perché questo ambiente è molto stabile e vivido. Ora posso eseguire la mia task, ovvero quella di evocare il mio sé superiore e fargli delle domande. Mentre sto per farlo però, in campo scoppia una rissa tra i giovani calciatori e di conseguenza anche in tribuna i genitori spettatori iniziano a darsele di santa ragione. In pochi istanti si scatena il delirio, almeno una ventina di persone che si ammazzano di botte come se non ci fosse un domani, una rissa da saloon ! Rimango alcuni secondi ad osservare e pensare a cosa fare poi ordino a tutti di fermarsi immediatamente ed uscire dallo stadio e loro obbediscono all'istante. Un attimo prima si stavano massacrando di botte a vicenda, ora escono in maniera composta verso l'uscita che manco i fedeli alla processione del venerdì santo . Dopo un po' mi pento di essere stato troppo duro con loro, mi fermo in mezzo alla folla e dico ad alta voce che voglio bene a tutti loro perché sono parte di me. Qui ho un attimo di vuoto, poi mi ritrovo da solo e sento di dover stabilizzare, poiché nel frattempo il sogno ha iniziato a dare i primi segni di cedimento. Mi guardo le mani, hanno cinque dita, se fosse stato un test di realtà sarebbe fallito, mi guardo le gambe poi inizio a fare una corsetta sul posto. Torno a sentirmi perfettamente parte dell'ambiente ma quando mi appresto nuovamente ad evocare il mio sé superiore il sogno finisce e mi sveglio. Non è stato un problema di stabilità stavolta, il sogno non si è sfaldato, semplicemente è scaduto il tempo onirico, era ora di svegliarsi.
31 marzo 2018
Sogno lucido notturno
La pasticceria
Mi trovo in giro per la mia città in una strada molto affollata e spontaneamente mi accorgo di essere in un sogno. Mi guardo un po' intorno, osservo le persone, inizialmente i loro volti sono sfocati come tutto il resto del sogno ma poco dopo le immagini si fanno nitide e stabili. Vedo alla mia sinistra una pasticceria, incuriosito, entro dentro con l'intenzione di assaggiare qualcosa di buono. Mi avvicino al bancone, ci sono altre persone davanti e una sola persona a servire, una ragazza giovane. Non posso certo aspettare il mio turno, così penso di servirmi da solo. Guardo dietro la vetrata del bancone, non c'è moltissima roba a dire il vero, ma ci sono dei dolcetti di forma sferica di colore rosa, delle dimensioni di palline da
golf, sembrano invitanti. Penso di prenderne uno passando la mano attraverso il vetro, quindi appoggio un dito sul vetro e mi concentro per attraversarlo. Stranamente passano più di trenta secondi senza che accada nulla, il dito non penetra di un millimetro e nel frattempo altre persone in fila si servono da sole infilando la mano in un'apertura del vetro che prima non c'era. Ma come ? Io volevo fregare tutti con il mio trucchetto, invece hanno fregato loro me ! Qualcuno di loro mi prende anche in giro, anche per questo non riesco a concentrarmi abbastanza e il dito non passa. Lascio stare il mio numero di magia e prendo il dolcetto come gli altri, dall'apertura nel vetro. Lo assaggio ed è piuttosto buono, dentro c'è una crema bianca tipo yogurt alla frutta. Mentre gusto il dolcetto però, la ragazza dietro il bancone, con sguardo e voce allarmata, mi dice "no, fermo ! Non farlo !"Perplesso, chiedo quale sia il problema, lei non mi risponde, e io, che nel frattempo ho perso almeno in parte lucidità, rimango come un ebete col dolcetto in bocca senza deglutirlo, temendo sia avvelenato o chissà cosa. Le dico di 08000]non preoccuparsi perché non avevo intenzione di rubare, e per dimostrare la mia buona fede penso di lasciarle 5 euro, provo a farli uscire dalla tasca ma non sono abbastanza convinto perché non esce nulla e le porgo la mano vuota. La ragazza comunque se ne sbatte altamente, prende il nulla dalla mia mano e lo intasca...[/color]Qui il sogno stava già iniziando a sfaldarsi e a questo punto svanisce del tutto e mi ritrovo probabilmente in un falso risveglio.
1 aprile 2018
Sogno lucido notturno
Sono in un piccolo bar, compro qualcosa che non ricordo ma siccome sono pre lucido, penso di andarmene senza pagare, tanto è un sogno. Poi però mi dico che non è giusto e prima di uscire torno indietro, tiro fuori delle monete dalla tasca e le porgo alla ragazza dietro il bancone. E' una ragazza mora molto carina, mi scuso con lei dicendole che mi ero dimenticato di pagare. Lei non fa una piega e mi dice che il prezzo è € 1.50. Metto le monete su un ripiano, tra le varie monete che ho tirato fuori dalla tasca a caso ce n'è una da 50 cent e una da un euro, le lascio lì e mi riprendo quelle in più (che tirchio che sono, potevo pure lasciargliele ). Me ne vado scusandomi ancora, lei mi sorride e dice che non fa niente. Esco dal bar ed esce anche lei per andare ad incontrare delle amiche che sono appena arrivate davanti al locale. Ora la vedo di spalle e per intero, ha un bel fisico e dei capelli neri legati in una lunga treccia. Pur non essendo ancora veramente lucido, ricordo il mio obbiettivo di fare domande a dei p.o., e per un attimo penso di farle a lei ma poi rinuncio perché vedo che è già occupata con le sue amiche, meglio fermare qualcuno che si trova da solo. Ora però accade qualcosa, il sogno non si sfalda ma io ne esco fuori ed inizio ad osservarlo dall'esterno, è diventato un'ipnagogica molto intensa, praticamente si è verificato il processo inverso a quello che accade durante una WILD. Grazie proprio a questo però prendo piena lucidità e mantenendo la calma immagino di camminare all'interno dell'ambiente che sto osservando e in breve ci rientro trovandomi veramente a camminare all'interno di esso. Ora è tutto molto vivido e realistico. E' una bella giornata soleggiata, e l'atmosfera è molto tranquilla. Cammino un po' avanti e indietro toccando le pareti per stabilizzare e integrarmi al massimo con questo scenario. Mi guardo le mani, hanno 5 dita, mi guardo le gambe e vedo che indosso dei pantaloni blu simili a quelli che indosso spesso a casa. Giro l'angolo e mi immetto in un vialetto pedonale, con dei negozi alla mia sinistra. C'è un po' di gente che passeggia, ma non tantissima. Vedo una ragazza che cammina da sola, piuttosto magra e con capelli lisci che non le arrivano alle spalle. La saluto e le chiedo come si chiama e risponde "Eva", poi le chiedo che posto è questo ma lei non risponde. In questo momento varchiamo una soglia e ci troviamo in un luogo chiuso. Provo a insistere con la domanda ma lei non mi da più ascolto, sgrana gli occhi terrorizzata e dice "stanno arrivando ! Mi vengono a prendere !" E scappa via di corsa all'interno di una grande sala, io la seguo dicendole che non deve avere paura finché ci sono io qui. Il pensiero di uno scontro con eventuali aggressori da un lato mi intriga ma poi penso al fatto che solitamente questi combattimenti non fanno altro che farmi perdere tempo e lucidità, dunque dovrò risolvere la questione in maniera pacifica. Innanzitutto penso di dirle che questo è un sogno e che non può succederle nulla di male, ma è lei stessa a dirlo prima di me mentre si butta a terra. Qui il sogno si fa confusionario e in breve si dissolve.
2 aprile 2018
Serie di sogni lucidi pomeridiani
Durante il riposino pomeridiano ho avuto una serie di risvegli in paralisi e conseguenti sogni lucidi. Scriverò qui gli episodi più significativi
Episodio 1: Gli agenti in giacca e cravatta
Durante il riposino pomeridiano sul divanomi sveglio in stato di paralisi. Mi alzo ed esco dal garage. Provo a perforare una parete ma con mia grande sorpresa il muro scotta e non riesco a tenere il dito per più di qualche secondo. Poco prima di uscire, tocco un'altra parete e anche questa scotta, è come toccare un termosifone acceso. Esco dal cancelletto e mi chiedo se non stia andando a fuoco qualcosa vicino a me nella realtà fisica. Entro in una casa e trovo una coppia di coniugi di colore, i quali mi dicono di non essere loro i padroni di casa ma di essere dei servi e che i proprietari al momento sono fuori. Curioso di vedere la loro reazione, dico alla donna che sono qui solo di passaggio e che mi serve una porta per accedere ad un'altra dimensione. Lei sgrana gli occhi ed esclama "Gesù !" e fa una faccia come per dire "mi prendi in giro ?" Le dico che non sto scherzando, e lei ripete "Gesù !" Le dico che sono un sognatore lucido e le chiedo se sa cos'è un sogno lucido. Lei risponde "sì è un..." non ricordo cosa dice ma comunque la risposta è palesemente sbagliata, non ha la più pallida idea di cosa sia un sogno lucido. Le spiego cosa sono i sogni lucidi e le dico di leggere una scritta qualsiasi per provarle che siamo in un sogno. Lei tira fuori le mani da sotto il tavolo e noto che ha un orologio digitale al polso, allora dico "ah benissimo l'orologio è perfetto, provi a leggere l'ora !" La signora legge l'ora e si accorge di non riuscirci, i numeri cambiano, si
deformano. Ora le dico che devo andare e la saluto, apro lentamente una porta e varco la soglia. Mi trovo ora in un sotto scala e per un attimo sono indeciso se salire le scale e sbucare in alto così da potermi poi lanciare in volo oppure uscire da un'apertura che porta direttamente all'aperto. Scelgo la seconda opzione e una volta fuori mi volto e vedo che l'edificio in cui mi trovavo ha solo il piano terra e la scala che ho visto dentro porta al tetto della struttura, a poco più di due metri da terra. Mi guardo un po' intorno, è tutto cemento e non c'è anima viva. Giro l'angolo e mi ritrovo su un ampio viale pedonale sempre di cemento, anche qui non c'è nessuno inizialmente, poi sbucano fuori due tizi che tentano di aggredirmi ma riesco a respingerli colpendoli a distanza. Vedo degli imponenti grattacieli sullo sfondo, penso di raggiungerli in volo anche perché qui non c'è nulla di interessante, niente persone, niente locali, solo cemento. Guardo il cielo che è nuvoloso, il sole filtra timidamente tra le nuvole, offuscato. Cerco di saltare guardando in alto ma non funziona, provo a concentrarmi ma vengo presto interrotto da due uomini in giacca e cravatta, forse gli stessi di prima. Stavolta riescono ad avvicinarsi, uno dei due estrae una pistola ma riesco a disarmarlo e a spingerlo via. Non ho voglia di combattere, so che sarebbe una perdita di tempo e mi farebbe perdere lucidità ma i due insistono. Provo a sparare ma la pistola non funziona, allora la lancio in faccia a uno dei due prendendolo in pieno ma il tizio non fa una piega, come se fosse fatto di gomma. "Ci risiamo !" Penso, di nuovo quei misteriosi p.o. invulnerabili e impossibili da manipolare. Cerco di scappare ma ormai è troppo tardi e uno dei due agenti (li chiamo così perché mi ricordano gli agenti di Matrix) mi afferra. Ci strattoniamo ma diventa sempre più forte, provo un approccio amichevole ma neanche questo funziona, non sembrano proprio inclini al diagolo, insistono imperterriti nel loro scopo di fermarmi e buttarmi fuori dal sogno. Cerco di divincolarmi ma l'agente mi afferra alla gola e il sogno finisce e mi ritrovo sul divano in paralisi. Qui ho gli occhi chiusi e non vedo nulla ma sento arrivare qualcuno, lo
sento sedersi all'angolo del divano. Dai rumori che sento pare si stia cambiando le scarpe, forse è mio padre ? No, impossibile, sono solo in casa, i miei sono fuori città e mio fratello è a lavoro. Sento la voce di mio padre che parla e tutto sembra così reale che ho il dubbio che lì ci sia veramente mio padre. Alla fine riesco ad aprire leggermente gli occhi per vedere che non c'è nessuno vicino a me, poi li richiudo e riprendo a sognare.
Episodio 2: Esperimenti nello stato intermedio
Mi trovo in stato di paralisi, scendo dal divano ma stavolta resto un po' dentro casa a sperimentare questo stato intermedio. Mentre ho ancora mobilità ridotta e vista offuscata mi muovo per la sala e mi accorgo che più mi avvicino al divano più mi sento pesante e attratto da una forza, come se ci fosse una calamita. Salto qua e là e noto la differenza di attrazione nei vari punti. Ad un certo punto mi lascio cadere all'indietro sul pavimento ed aumentano le sensazioni di paralisi e vibrazioni. Non ricordo però se quando mi rialzo mi trovo nello stesso punto in cui mi sono sdraiato oppure sempre sul divano. Comunque dovrei sfruttare questi risvegli in paralisi per fare qualche esperimento e comprendere meglio questo stato, resistendo qualche volta alla tentazione di allontanarmi subito.
Episodio 3: Tozzetti all'albicocca
Scendo dal divano ed esco di casa. Dato che sto sognando già da un bel po', so che non mi resta moltissimo tempo, quindi mi dirigo subito nella casa di fronte per attraversare una porta e cambiare livello di sogno. Stavolta trovo il cancello chiuso, provo a citofonare ma il padrone di casa non risponde, vedo che il portone è aperto, dunque deve esserci qualcuno in casa, ma nessuno viene ad aprirmi dunque apro il cancello da me. Proprio in questo momento vedo uscire il padrone di casa, un uomo sulla cinquantina. Si lamenta dicendo "chi è che rompe le scatole ?" Io mi scuso per il disturbo e gli dico che sono qui per il solito motivo. Entro e lui mi dice che sta andando via, indossa una specie di tuta sportiva di rappresentanza e diceche sta andando a vedere una partita di campionato importante e decisiva per la promozione. Gli chiedo che squadra sia e lui risponde qualcosa tipo "Rocca Giuliana" (lo ricordavo appena sveglio, ma stupidamente non l'ho scritto subito e poi l'ho in parte dimenticato). Lo ringrazio per accogliermi in casa sua nonostante sia uno sconosciuto per lui e dico che non so come sdebitarmi. Lui allora mi dice "portami tanto formaggio". "Ok" gli dico io, la prossima volta che lo andrò a trovare gli porterò del formaggio, in fondo per me è un giochetto, potrei farlo apparire anche in questo momento, e lo farei contento. Mi trovo ora in cucina, per terra accanto al frigorifero c'è una busta piena di tozzetti, dei dolcetti che mia madre fa sempre per le feste natalizie, qui però invece che essere con nocciole, mandorle, cioccolato e liquore, hanno dei pezzi arancioni all'interno, e so che sono all'albicocca, perché ne ho assaggiati anche di questo tipo. Ne assaggio uno ed è piuttosto buono, penso di continuare a mangiarlo mentre attraverserò la porta, ma quando vado ad aprirla sono troppo precipitoso e il sogno crolla. Come spesso accade, quando apro delle porte troppo rapidamente finisco per far dissolvere di colpo il sogno. Mi sono distratto un po' troppo nel gustare il tozzetto e mi sono dimenticato di questo dettaglio !
Sogno lucido notturno
Sto camminando su e giù per la via che inizia di fronte a casa mia, non so per quale motivo. Ad un certo punto tiro fuori una mela dallo zaino ma non inizio ancora a mangiarla. Mi trovo a camminare in direzione di casa mia a circa un centinaio di metri di distanza da essa. Mentre cammino eseguo la tecnica ADA, cosa che faccio spesso nella veglia quando faccio passeggiate solitarie. Per un attimo mi preoccupo che qualcuno possa vedermi e chiedersi cosa stia facendo a quest'ora di notte a fare avanti e indietro ma poi me ne frego e continuo l'esercizio. Arrivato in fondo alla via mi fermo su un marciapiede, qui inizio a capire di stare sognando e faccio un test di realtà per conferma. Guardo il cartello della via e il nome è diverso quello della realtà fisica. Distolgo lo sguardo, guardo di nuovo e la scritta è cambiata di nuovo, ora non ho più dubbi, sto sognando !" Riprendo dunque la via che stavo percorrendo prima, per stabilizzare do dei pugni al muro, e in questo momento passa una signora che dice una frase di cui non ricordo le parole esatte ma il cui senso più o meno è "finalmente qualcuno colpisce i muri e non gli alberi". Rimango un po' perplesso, non capisco cosa intenda dire, non ricordo di aver mai colpito degli alberi in un sogno, lucido o non. Do anche qualche pugno a vuoto, ma ora i pugni risultano faticosi, come se avessi dei pesi legati alle braccia. Evidentemente ho esagerato e mi sto identificando troppo col corpo fisico. In questo modo sto percependo parzialmente le braccia fisiche, che ovviamente sono paralizzate in questo momento, ecco il perché della difficoltà nel muoverle nel sogno. Smetto prima che il sogno crolli e proseguo la camminata. Nel frattempo lo scenario intorno a me è cambiato, è giorno e mi trovo in un luogo diverso, un'altra città. Sul lato destro della strada vedo edifici fatiscenti di due o tre piani con gente affacciata alle finestre. Ricordo tra questi un ragazzo che sembra calare giù qualcosa con una specie di corda. Il mio obbiettivo è scovare qualche p.o. interessante, che possa darmi risposte significative, non il solito p.o. zombie per intenderci. Camminando passo vicino ad un gruppo di persone che parlano tra loro. Non mi fermo ad osservarli ma mi sento chiamare proprio da quella direzione. Una voce maschile mi chiede "come ti chiami ?" Inizialmente penso di ignorarla ma poi capisco che forse potrebbe essere proprio il p.o. che sto cercando. Mi volto e mi avvicino, si tratta di un signore anziano. Mi chiede ancora come mi chiamo, rispondo che mi chiamo Hari, o meglio che questo è il nome che uso sul forum, poi però mi rendo conto che non ha senso nascondere il mio vero nome qui, sto per dirgli il mio vero nome ma lui mi guarda strano e mi dice qualcosa che non capisco. Sembra volermi chiedere il mio vero nome ma mentre sto per dirglielo mi sveglio.
9 marzo 2018
Esperienza notturna indefinita
Questa è stata un'esperienza piuttosto insolita, sono sul letto ecapisco di essere in un sogno anche se non sono pienamente lucido. Avverto un pericolo, una forza ostile e inizio a fluttuare dal letto ma poi accade qualcosa che non capisco e mi ritrovo nell'oscurità totale, quello stato in cui non si ha la percezione del proprio corpo, né dello spazio. Penso di sfruttare questo stato per raggiungere un qualche luogo specifico, penso ad un posto che voglio raggiungere, inizio a sentire una sensazione di movimento ma è lento e macchinoso. Riformulo l'intento e poco dopo mi ritrovo sdraiato e paralizzato sul pavimento accanto al letto in posizione supina. Arrivano dei forti scossoni,poi mi sveglio.
11 marzo 2018
Serie di lucidi mattutini
Dopo aver eseguito una WBTB, mi sdraio sul fianco destro e mi sforzo di mantenere la lucidità mentre mi addormento. Seguo le immagini ipnagogiche che prendono sempre più consistenza. Vedo l'immagine del vecchio campo sportivo, ora abbattuto, in cui lavoravo come magazziniere fino all'anno scorso. Entro nel mio vecchio magazzino, provo un lieve senso di nostalgia nel rivederlo, mentre mi sintonizzo sempre di più nell'ambiente. Ecco ora sono perfettamente integrato nello scenario e qui mi ricordo che questo posto non esiste più erealizzo dunque di stare sognando. Esco dal magazzino e mi guardo un po' intorno, ci sono giocatori, allenatori ed altri membri della società. Guardo verso la porta d'ingresso dell'area spogliatoi e vedo un cane nero proprio lì davanti, ho un attimo di inquietudine, non perché abbia paura, so che sto sognando, però la vista di un cane di dimensioni medio-grandi mi mette sempre in stato di allerta. Poi mi accorgo però che è legato, dunque non può venire a darmi problemi. Il sogno inizia leggermente a vacillare e per stabilizzare do un pugno alla rete di recinzione del campo, e con mia sorpresa il pugno rimbalza all'indietro più del normale, facendomi quasi cadere, come se avessi colpito un molla. Vado davanti al bar del campo e interagisco col pavimento, è tutto molto realistico ad eccezione del braccio sinistro che sembra semi bloccato, mi fermo e mi dico che non devo colpire troppo forte o
rischio di immedesimarmi troppo nel corpo fisico e di ottenere dunque l'effetto contrario. Entro nel bar, voglio sperimentare meglio anche i sensi dell'olfatto e del gusto, mi guardo intorno, ci sono diversi snack, soprattutto Kinder, me ne faccio dare uno dalla barista, ma qui perdo lucidità e invece di andarmene e assaggiare lo snack, perdo tempo a tirare fuori dalla tasca delle monete per pagare. Alla fine esco dal bar e qui torno lucido ma il sogno crolla. Mi ritrovo sul letto in stato di paralisi, scendo dal letto, vado nel salotto e salgo le scale. Non vedo nulla, tocco pareti e porte per sintonizzarmi con l'ambiente onirico, il quale quando arrivo sopra è finalmente formato ma non appena apro la porta per uscire crasha di nuovo. Mi ritrovo ancora nello stato intermedio, non vedo nulla ma sento una presenza vicino a me. Chiedo "chi sei ?" ed ecco che l'entità mi si avvinghia addosso. Sono sdraiato a pancia in giù quindi ce l'ho sulla schiena e con le mani mi struscia su tutto il corpo mentre emette i suoi soliti bisbiglii. E' molto fastidioso ma non devo cedere, mi sforzo mentalmente di farla svanire o attraversarla come faccio di solito ma stavolta faccio più fatica, forse perché era un po' che non mi faceva visita e sono fuori allenamento. A tratti ho la tentazione di ribellarmi ma so bene che è controproducente e torno a rilassarmi. La cosa dura parecchio ma alla fine riesco a staccarmi dal corpo onirico con il mio corpo più sottile e a correre via a super velocità. Attraverso porta e cancello senza problemi con questo corpo tipo fantasmino e in pochi secondi raggiungo la strada che fiancheggia la ferrovia. Qui decido di cambiare scenario ma ora il mio corpo è tornato ad essere denso come la materia che mi sta intorno. Mi avvicino ad un muro con sopra disegnati dei murales. Lo tocco e la sua consistenza è del tutto realistica. Mi concentro per disegnare un'apertura sul muro ed usarla come portale, ma oltre a venire storta, stavolta nemmeno riesco a perforare il muro. Sento che il sogno non è abbastanza stabile dunque preferisco rinunciare. Faccio il giro del muro e mi trovo su una spiaggia, il cambio di scenario dunque è avvenuto lo stesso. E' il crepuscolo ma ci sono ancora delle persone sdraiate sulla sabbia, il mare è una tavola e la sua vista trasmette una sensazione di pace e tranquillità. Sono tentato di farmi un bagno ma mi ricordo la task che avevo programmato, quella cioè di fare domande a dei p.o.. Mi avvicino a due ragazze sdraiate sui propri asciugamani, ma qui il sogno crolla di nuovo. Mi ritrovo ancora nel limbo, mi alzo e vado di sopra, mentre percorro il tratto dal portone al cancelletto sento un fastidio alla gola e chiedo ad alta voce di farlo cessare. Vengo accontentato ma capisco che quel fastidio può essere dovuto ad un fastidio presente anche nel corpo fisico. Poco dopo il sogno svanisce. Riparto ancora dal mio letto, vado sopra e mi fermo un po' al piano terra. Vado verso il camino, ci sono diversi oggetti, souvenir, come del resto nella realtà fisica. Ce ne è uno con una scritta che parla di sogni ma non ricordo cosa dicesse esattamente. Ora raggiungo il primo piano e penso di aprire una porta per cambiare scenario. So che non funziona quando apro porte di stanze che conosco, e infatti ne trovo una che nella dimensione fisica non esiste. Provo dunque ad aprirla ma mi ritrovo sempre lì, vedo la strada di sotto, lo scenario è sempre quello di casa mia e dintorni. Vado nella stanza degli ospiti, esco sul balcone e decido che voglio volare. Provo a saltare sul posto guardando verso l'alto ma ricado a terra normalmente. Cambio strategia, mi fermo e ripeto ad alta voce che questo è un sogno, la mia
lucidità aumenta e inizio a sentirmi leggero. Mi piego leggermente in avanti ed inizio a fluttuare. Ora salto nel vuoto ma sento che sto per cadere, così ho l'idea di far comparire una sbarra orizzontale e tenermici. Funziona ! E' un oggetto sottile che fluttua nell'aria come me, ma semplicemente tenendomici aggrappato riesco a stabilizzare il volo. Vedo in lontananza una città sul mare, con grattacieli, chiedo di aumentare la velocità e così accade anche se di poco. Raggiungo la città, guardo verso l'alto, vorrei raggiungere la cima di uno di questi palazzi ma non riesco a salire più di così. Raggiungo il mare ma non c'è una spiaggia, si tratta forse di un porto, c'è un via vai di gente, poco dopo il sogno crolla definitivamente. E' stata una serie di sogni piuttosto instabili, ciò probabilmente è dovuto alla mia posizione non molto comoda. Quando mi sveglio infatti mi rendo conto di trovarmi a pancia in giù e sento il fastidio al collo che avevo sentito poco prima nel sogno, come pensavo tale fastidio aveva un origine fisica.
13 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Sono in cameretta e con me c'è un tizio che racconta una sua esperienza inquietante in cui un'entità nel sogno gli è entrata nella testa e si è impossessata di lui. In questo momento vedo il tizio davanti a me i cui occhi diventano improvvisamente rossi e percepisco la presenza maligna dentro di lui. Ora invece sono io lui ! Sento una voce metallica forte e terrificante dentro la mia testa. Mi rendo conto di essere in un sogno ma non ho il coraggio di restarci e continuare ad ascoltarla, percepisco una forte sensazione di malignità e decido di svegliarmi. Mi trovo ora sdraiato a pancia in giù sul letto in stato di paralisi e subito arrivano le vibrazioni ma la mia lucidità è piuttosto bassa, ho paura e mi rifiuto di rientrare nell'incubo. Mi ritrovo poi in un falso risveglio. Una volta sveglio al mattino mi pento di essere fuggito e non aver approfittato dell'occasione per lucidare. C'è da dire però che sul momento l'esperienza è stata davvero terrificante e sfido chiunque a non volersi svegliare in una situazione del genere .
14 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Domande a vari p.o.
Mi trovo in un'ipnagogica molto intensa in cui inseguo per gioco una ragazza su una spiaggia. Lei qui sembra essere la mia ragazza (non ho una ragazza nella realtà fisica). Dopo alcuni secondi entro completamente nello scenario e raggiungo la ragazza che nel frattempo si è sdraiata sulla sabbia. Mi lascio cadere anche io sulla sabbia e rimaniamo un po' a giocherellare, poi lei viene chiamata da una donna che sembrerebbe essere sua madre. Ci alziamo, lei la raggiunge e si fermano insieme sul bagnasciuga. Mi guardano facendomi capire che devono parlare di qualcosa in privato tra di loro, dunque mi allontano e vado a sedermi sull'asciugamano. Qui mi arriva un ricordo onirico, ho già vissuto questo episodio e inizio a capire di stare sognando. Mi alzo in piedi e inizio a riflettere e la lucidità gradualmente aumenta. Dico a me stesso che ho già fatto questo sogno, per un attimo sono tentato di rimanere nella trama del sogno ma poi la razionalità prende il sopravvento e mi convinco a lasciarla perdere e prendere in mano la situazione. Mi guardo un po' intorno, cerco di concentrarmi sulle sensazioni che l'ambiente mi trasmette ma c'è troppa confusione. Ci sono dei ragazzini che corrono e fanno schiamazzi, troppo chiasso, ho bisogno di silenzio. Con decisione urlo ai bambini di fare silenzio, al secondo tentativo obbediscono. Poi dico loro di uscire dalla scena e di corsa se ne vanno. Ora c'è tranquillità e posso portare avanti la mia task. Voglio fare domande ai personaggi qui presenti, prima però alzo lo sguardo verso il cielo per chiedere al sogno di dirmi cosa rappresentano questi personaggi. Prima che finisca la frase mi si avvicina la madre della ragazza che mi dice qualcosa che non ricordo. Approfitto subito per chiedere a lei cosa rappresenta, purtroppo non ricordo cosa risponde ma comunque non credo si trattasse di una risposta pertinente con la domanda. Ora mi rivolgo alla ragazza,le chiedo "cosa rappresenti ?" Lei mi guarda perplessa e mi dice "sono la tua ragazza, no ?" Mi rendo conto che non ha compreso la domanda, le dico che siamo in un sogno e che già avevo fatto questo sogno una volta, ma qui vengo interrotto da un signore anziano, il quale mi chiede "e tu cosa rappresenti ?" Io, sorpreso, rispondo "io sono il sognatore !" Al che lui dice "io sono un sognatore lucido". Qui lo scenario è cambiato, ora siamo in una stanza chiusa con una vetrata che dà sul mare. Lui sta appoggiato alla vetrata. Gli chiedo di dirmi nome e cognome, così magari lo cercherò da sveglio, per vedere se esiste davvero. Mi dice di essere di Los Angeles mentre nome e cognome non li ricordo con esattezza, qualcosa del tipo "Moletto Nucilli" o "Vucilli", comunque non sembra avere senso, di certo non è un nome e cognome. Decido lo stesso di memorizzarlo, e lo scrivo su un pezzo di carta per fissare il ricordo, magari è in nome di un qualche luogo. Il signore mi vede scrivere e mi dice "ma che scrivi a fare ?" Io gli spiego che scrivere aiuta a fissare il ricordo, e che ha già funzionato altre volte. Faccio un po' fatica a scrivere, la scritta mi esce storta e devo rifarla più volte. Quando rialzo lo sguardo il signore non è più nella stanza. Sento che è uscito fuori, su una specie di balconcino che dà direttamente sul mare. Gli chiedo di darmi il suo indirizzo esatto ma lui dice di non ricordarselo. Qui capisco che non è un sognatore, ma un normale p.o. e mentre esco anche io sul balcone lo rimprovero per avermi preso in giro e fatto perdere tempo. Qui lo vedo che sta trafficando con una corda, però ora è diverso, ha le sembianze dell'attore Alessandro Gassmann. Mi tira la corda e io la afferro, poi inizia a tirare nel tentativo di farmi cadere in
acqua, ma io non ho alcun problema a tenere ferma la corda con una sola mano e dopo un po' la lascio andare facendolo volare in acqua sullo slancio. La cosa è piuttosto comica, ma ora voglio tornare al mio obbiettivo. Entro da una porta e mi trovo in un corridoio con altre porte. Entro in una stanza e trovo alcuni calciatori della squadra della mia città che giocano alla play ad un gioco di calcio, probabilmente FIFA. Indossano tutti dei giubbotti come se si trovassero all'aperto, alcuni hanno anche delle sciarpe al collo. Esco dalla stanza e torno nel corridoio dove incontro M., un mio amico morto circa due anni fa. Tento di raggiungerlo ma sparisce e poi ricompare più lontano. Mi avvicino e inizio a fargli delle domande, ma lui o non risponde o risponde frasi senza senso. Più avanti lungo il corridoio vedo uscire da un'altra stanza una squadra di calcio in divisa da gioco, mentre M. entra in uno spogliatoio ed entra in una doccia, io rimango sulla soglia e gli faccio delle domande che preferisco tenere per me. Ora compare il mio amico P. che si affaccia alla porta dello spogliatoio e poco dopo il sogno svanisce.
16 marzo 2018
Sogni lucidi notturni
Il sole
Mi ritrovo a camminare lungo la strada che inizia davanti al cancello di casa mia, ho la convinzione di dover andare a scuola o al lavoro ma presto mi ricordo che in realtà in questo momento mi trovo sul letto a dormire e che questo è un sogno. E' tutto molto vivido e realistico non c'è nemmeno bisogno di stabilizzare. Cammino guardandomi intorno e alla fine della strada giro a sinistra. Stranamente non c'è nessun p.o. nei paraggi. Chiedo ad alta voce di incontrare la rappresentazione del mio inconscio o sé superiore per fargli delle domande. Guardo il cielo, è sereno e limpido, poi vedo il sole che splende e ho l'impressione che sia proprio il mio sé superiore che osserva tutto dall'alto e illumina il mio mondo onirico. Guardo direttamente il sole, vengo abbagliato da questa luce e mi sveglio.
La casa in montagna
Sono sul letto sdraiato sul fianco destro nello stato ipnagogico e seguo le immagini cercando di mantenere la consapevolezza. Osservo un'ipnagogica in cui si vede una strada nei pressi di
un bosco, la stiamo percorrendo in macchina, poi la strada da asfaltata diventa sterrata e sempre più stretta. Ad un certo punto la strada è troppo stretta per la macchina che si trova a
procedere sull'erba. Qui la strada diventa un sentiero nel bosco e continuiamo a percorrerlo con la macchina. Il sentiero sbuca in un piazzaletto di fronte ad una casa. Qui scendo dalla
macchina e inizio ad entrare nella scena, mentre mi dirigo verso la casa mi immergo sempre di più nello scenario. Una volta entrato in casa sono pienamente sintonizzato con l'ambiente
circostante e mi accorgo che si tratta della seconda casa dei miei nonni in montagna. Attraverso il salotto e vado verso lo stretto corridoio dal quale si accede a due camere e al bagno.
Entro nella stanza nella quale dormivo le ultime volte in cui ci sono andato, sembra essere molto simile a come la ricordavo (non ci vado da quasi dieci anni), tuttavia non mi soffermo sui
dettagli, esco e vado a vedere l'altra stanza, quella dove di solito dormivano i miei. Qui con mia sorpresa ci trovo i miei che dormono, i primi p.o. che incontro in due sogni lucidi fatti
questa notte. Esco dalla stanza e lascio il corridoio, attraverso di nuovo il salotto e vado verso le scale che portano al piano di sopra, ma dopo qualche gradino il sogno si interrompe.
21 marzo 2018
Sogni lucidi notturni
Il bambino, Elvis e la stanza con i giochi
Mi sveglio in stato di paralisi e mi lascio cadere dal letto. Non vedo nulla, vado di sopra alla cieca e solo una volta arrivato al piano terra inizio a vedere. Esco subito da casa e una volta arrivato in strada ho in mente di girare a sinistra per prendere una strada che non faccio da parecchio tempo in sogno ma poi vedo, sulla via di fronte al cancello di casa mia un gruppo di bambini a piedi e in bicicletta. Mi ricordo che mi ero promesso di fermarmi a parlare con un bambino la prossima volta che ne avrei incontrato uno in un lucido, dunque raggiungo uno di questi e inizio a fargli delle domande. Gli chiedo "chi sei ?" e lui dice di chiamarsi Caccolo. Poi mi dice qualcosa in riferimento ad un evento passato che però io non ricordo, gli chiedo se quella cosa che mi sta dicendo è avvenuta in un sogno che ho fatto in passato e lui risponde di sì. Gli faccio altre due o tre domande e lui risponde sempre sì, solo che non ricordo le domande gli ho fatto . Camminando e parlando lo scenario è cambiato, ora ci troviamo in un luogo chiuso, una specie di centro commerciale, e poco prima dell'uscita incontriamo Elvis Presley che canta una canzone. Mi rendo subito conto però che si tratta di un imitatore, anche piuttosto incapace, canta malissimo e dopo un po' perde la parrucca, mostrando una testa mezza calva. Lo prendo un po' in giro e lui non sembra prenderla bene, mi minaccia con il microfono. Gli dico che stavo solo scherzando e a questo punto lui sorride e dice "anche io scherzavo !" Perplesso, mi allontano e torno a rivolgermi al bambino di prima, mi accorgo però che non è più lui ! Ora siamo all'aperto in una piazza affollata, ci sono anche alcuni miei amici e so che nei lucidi
di solito quando compaiono poi vengono a disturbarmi facendomi perdere lucidità, dunque meglio cambiare scenario. Entro in un piccolo edificio abbandonato, le pareti sono di colore verde opaco e sono tutti imbrattati di scritte fatte da adolescenti, cose tipo tizio/a ti amo. Mi guardo intorno alla ricerca di una porta, dopo un po' la trovo, mi avvicino ma non apro subito, ricordo che può essere rischioso, potrei far collassare il sogno se aprissi troppo frettolosamente. Leggo una scritta sul muro accanto alla porta ma non ricordo cosa dicesse di preciso. Apro la porta e mi trovo in una stanza più piccola che ha un'apertura verso l'esterno sulla sinistra, dalla quale entra un po' di luce. Sono però incuriosito da quello che trovo in questa stanza. C'è una scatola rossa con sopra scritto qualcosa tipo" Gran Joker" (ricordo sicuramente la parola Joker) e disegnato il volto di un Joker appunto, quello delle carte però, non quello dei fumetti. Sulla destra invece c'è uno scaffale con vari oggetti. Trovo anche qui una scatola, la apro e ci trovo dei dadi ma non di forma cubica, hanno più di sei facce anche se non saprei dire quante con esattezza. Sono trasparenti, forse di vetro e hanno delle lettere scritte. Decido di prenderne uno con la lettera L, ma poi per qualche motivo sento che sarebbe sbagliato, sarebbe come rubare a qualcuno. Ora guardando meglio i dadi noto che non hanno una sola lettera ma una per ogni faccia, la L è solo una delle lettere scritte sul dado che avevo puntato. Riprendo ora la scatola di prima, la scritta è cambiata, la apro e ci trovo dentro un mazzo di carte e altri oggetti. Mi decido ad uscire dalla stanza ma qui il sogno crasha. Ora cerco di sfruttare al meglio i sensi ancora attivi per rimanere ancorato al sogno, mi sdraio per terra e mi struscio sul pavimento e lo lecco anche e dopo un po' ecco che il sogno prende di nuovo forma intorno a me. Ora mi trovo in un cortile di una casa che sembra trovarsi nella mia zona, esco dal cancello e infatti mi trovo su una via perpendicolare alla mia, a pochi metri proprio dall'incrocio tra le due vie. Di fronte a me c'è l'ingresso principale della casa il cui ingresso laterale si trova di fronte a casa mia, e quella che utilizzo spesso come "ponte" verso un nuovo scenario. Il cancello è aperto, lo prendo come un invito ad entrare. Entro ma qui la mia lucidità nel frattempo è calata. Mentre mi dirigo verso il portone d'ingresso incontro una versione giovane di Maradona che sta andando via. Poi mi trovo sul balcone dove c'è il padrone di casa che chiacchiera con degli amici. Entro in casa, trovo subito una porta, già aperta, ma vedo che al di là di essa è tutto completamente buio. Non ho intenzione di far crollare il sogno e dovermi nuovamente sdraiare e leccare il pavimento, dunque rinuncio ed esco dalla casa. Uscito dal cancello incontro dei miei amici, qui ormai ho completamente perso lucidità, passeggio un po' con questi amici finché il sogno non si sfalda.
L'entità e la città con ferrovia sopraelevata
Non ricordo se dopo il sogno precedente mi ritrovo subito in paralisi o se prima continuo a sognare normalmente. Comunque questo secondo lucido inizia che sono sul letto e sento entrare mia madre che mi chiama per svegliarmi ma rimane inizialmente a distanza. Poi mi tende le mani ma sono paralizzato e non posso afferrargliele. Ho il dubbio se quella sia veramente mia madre o sia solo un'illusione. Mi sforzo per uscire dalla paralisi e appena ne esco lei è svanita, dunque ho la conferma che si trattava di un'illusione. Non mi muovo e ripiombo subito nella paralisi e mi ritrovo nelle grinfie della solita entità. Mi si avvinghia addosso e bisbiglia. Sopporto per un po' rimanendo immobile e concentrandomi per uscire col mio corpo più sottile, quello a comando mentale istantaneo. Questa volta però l'entità svanisce prima ancora che io prenda il controllo del corpo sottile, dunque scendo col mio corpo onirico normale, quello più denso, il gemello del corpo fisico. Salgo rapidamente di sopra dato che sotto è tutto buio e temo che l'entità possa essere ancora nei paraggi. Esco dal portone e vado in strada, qui ho un vuoto di memoria, poi mi trovo in una città sconosciuta, con palazzoni e una ferrovia sopraelevata che mi copre la visuale quando alzo lo sguardo al cielo per prendere il volo. Dopo un po' che cammino la ferrovia devia verso i palazzi, passando proprio tangente agli ultimi piani di uno di questi (non deve essere simpatico abitare lassù ) e la visuale si libera. Provo a fare come l'ultima volta, quando avevo rivolto lo sguardo al cielo e poco dopo avevo iniziato a levitare ma stavolta il sogno si interrompe prima di riuscirci.
28 marzo 2018
Sogno lucido notturno
Mi trovo a casa in compagnia di due belle ragazze sedute ad un tavolo di fronte a me e un ragazzo seduto alla mia destra. Non conosco nessuno di questi nella realtà fisica. La ragazza di fronte a me mi fa un discorso che sul momento sembra importante, ma non riesco a ricordare nulla. Ora le ragazze si alzano e rimango un po' a parlare col ragazzo. I tre poi vanno via e io mi accorgo di essere in un sogno. Salgo di sopra ed esco, mentre cammino ripeto ad alta voce "sto sognando, sono lucido !" Ho bisogno di un ambiente più stabile dunque devo trovare un passaggio verso un altro scenario. Entro in un bar aperto e trovo subito una porta ma vengo ostacolato da un p.o. che sembra intenzionato a tenermi bloccato qui. Lo spingo via e ora compare invece un bambino a disturbarmi, lo prendo e lo scaravento via. Riesco ad entrare ma qui mi trovo in una serie interminabile di porte che portano a piccole stanze con altre porte. Tra queste anche un baio di bagni fatiscenti, minuscoli e con il solo water per altro sporco. Dopo l'ennesima porta e l'ennesima stanza mi ritrovo finalmente in una stanza leggermente più grande e nella quale filtra un po' di luce attraverso un pannello di plastica semi trasparente. Ora per uscire devo prima sfondare il pannello, poi districarmi tra dei cavi nei quali mi impiglio e dopo uno sforzo notevole riesco finalmente ad uscire dall'altra parte. Ora sono libero e all'aperto, precisamente mi trovo su una tribuna di un campo sportivo in terra battuta. C'è un po' di gente sugli spalti ma non tantissima. Si sta svolgendo una partita di calcio tra ragazzini che però è momentaneamente sospesa per impraticabilità del campo. In questo momento non piove ma il campo è ridotto piuttosto male, è molto fangoso, deve aver piovuto pesantemente fino a poco fa. Proprio al centro del campo c'è uno strano mucchio di fango e detriti alto almeno un metro, come se i ragazzini si fossero messi ad ammucchiare il fango in quel punto. C'è voluto un po' e parecchia fatica per arrivare qui ma alla fine ne è valsa la pena perché questo ambiente è molto stabile e vivido. Ora posso eseguire la mia task, ovvero quella di evocare il mio sé superiore e fargli delle domande. Mentre sto per farlo però, in campo scoppia una rissa tra i giovani calciatori e di conseguenza anche in tribuna i genitori spettatori iniziano a darsele di santa ragione. In pochi istanti si scatena il delirio, almeno una ventina di persone che si ammazzano di botte come se non ci fosse un domani, una rissa da saloon ! Rimango alcuni secondi ad osservare e pensare a cosa fare poi ordino a tutti di fermarsi immediatamente ed uscire dallo stadio e loro obbediscono all'istante. Un attimo prima si stavano massacrando di botte a vicenda, ora escono in maniera composta verso l'uscita che manco i fedeli alla processione del venerdì santo . Dopo un po' mi pento di essere stato troppo duro con loro, mi fermo in mezzo alla folla e dico ad alta voce che voglio bene a tutti loro perché sono parte di me. Qui ho un attimo di vuoto, poi mi ritrovo da solo e sento di dover stabilizzare, poiché nel frattempo il sogno ha iniziato a dare i primi segni di cedimento. Mi guardo le mani, hanno cinque dita, se fosse stato un test di realtà sarebbe fallito, mi guardo le gambe poi inizio a fare una corsetta sul posto. Torno a sentirmi perfettamente parte dell'ambiente ma quando mi appresto nuovamente ad evocare il mio sé superiore il sogno finisce e mi sveglio. Non è stato un problema di stabilità stavolta, il sogno non si è sfaldato, semplicemente è scaduto il tempo onirico, era ora di svegliarsi.
31 marzo 2018
Sogno lucido notturno
La pasticceria
Mi trovo in giro per la mia città in una strada molto affollata e spontaneamente mi accorgo di essere in un sogno. Mi guardo un po' intorno, osservo le persone, inizialmente i loro volti sono sfocati come tutto il resto del sogno ma poco dopo le immagini si fanno nitide e stabili. Vedo alla mia sinistra una pasticceria, incuriosito, entro dentro con l'intenzione di assaggiare qualcosa di buono. Mi avvicino al bancone, ci sono altre persone davanti e una sola persona a servire, una ragazza giovane. Non posso certo aspettare il mio turno, così penso di servirmi da solo. Guardo dietro la vetrata del bancone, non c'è moltissima roba a dire il vero, ma ci sono dei dolcetti di forma sferica di colore rosa, delle dimensioni di palline da
golf, sembrano invitanti. Penso di prenderne uno passando la mano attraverso il vetro, quindi appoggio un dito sul vetro e mi concentro per attraversarlo. Stranamente passano più di trenta secondi senza che accada nulla, il dito non penetra di un millimetro e nel frattempo altre persone in fila si servono da sole infilando la mano in un'apertura del vetro che prima non c'era. Ma come ? Io volevo fregare tutti con il mio trucchetto, invece hanno fregato loro me ! Qualcuno di loro mi prende anche in giro, anche per questo non riesco a concentrarmi abbastanza e il dito non passa. Lascio stare il mio numero di magia e prendo il dolcetto come gli altri, dall'apertura nel vetro. Lo assaggio ed è piuttosto buono, dentro c'è una crema bianca tipo yogurt alla frutta. Mentre gusto il dolcetto però, la ragazza dietro il bancone, con sguardo e voce allarmata, mi dice "no, fermo ! Non farlo !"Perplesso, chiedo quale sia il problema, lei non mi risponde, e io, che nel frattempo ho perso almeno in parte lucidità, rimango come un ebete col dolcetto in bocca senza deglutirlo, temendo sia avvelenato o chissà cosa. Le dico di 08000]non preoccuparsi perché non avevo intenzione di rubare, e per dimostrare la mia buona fede penso di lasciarle 5 euro, provo a farli uscire dalla tasca ma non sono abbastanza convinto perché non esce nulla e le porgo la mano vuota. La ragazza comunque se ne sbatte altamente, prende il nulla dalla mia mano e lo intasca...[/color]Qui il sogno stava già iniziando a sfaldarsi e a questo punto svanisce del tutto e mi ritrovo probabilmente in un falso risveglio.
1 aprile 2018
Sogno lucido notturno
Sono in un piccolo bar, compro qualcosa che non ricordo ma siccome sono pre lucido, penso di andarmene senza pagare, tanto è un sogno. Poi però mi dico che non è giusto e prima di uscire torno indietro, tiro fuori delle monete dalla tasca e le porgo alla ragazza dietro il bancone. E' una ragazza mora molto carina, mi scuso con lei dicendole che mi ero dimenticato di pagare. Lei non fa una piega e mi dice che il prezzo è € 1.50. Metto le monete su un ripiano, tra le varie monete che ho tirato fuori dalla tasca a caso ce n'è una da 50 cent e una da un euro, le lascio lì e mi riprendo quelle in più (che tirchio che sono, potevo pure lasciargliele ). Me ne vado scusandomi ancora, lei mi sorride e dice che non fa niente. Esco dal bar ed esce anche lei per andare ad incontrare delle amiche che sono appena arrivate davanti al locale. Ora la vedo di spalle e per intero, ha un bel fisico e dei capelli neri legati in una lunga treccia. Pur non essendo ancora veramente lucido, ricordo il mio obbiettivo di fare domande a dei p.o., e per un attimo penso di farle a lei ma poi rinuncio perché vedo che è già occupata con le sue amiche, meglio fermare qualcuno che si trova da solo. Ora però accade qualcosa, il sogno non si sfalda ma io ne esco fuori ed inizio ad osservarlo dall'esterno, è diventato un'ipnagogica molto intensa, praticamente si è verificato il processo inverso a quello che accade durante una WILD. Grazie proprio a questo però prendo piena lucidità e mantenendo la calma immagino di camminare all'interno dell'ambiente che sto osservando e in breve ci rientro trovandomi veramente a camminare all'interno di esso. Ora è tutto molto vivido e realistico. E' una bella giornata soleggiata, e l'atmosfera è molto tranquilla. Cammino un po' avanti e indietro toccando le pareti per stabilizzare e integrarmi al massimo con questo scenario. Mi guardo le mani, hanno 5 dita, mi guardo le gambe e vedo che indosso dei pantaloni blu simili a quelli che indosso spesso a casa. Giro l'angolo e mi immetto in un vialetto pedonale, con dei negozi alla mia sinistra. C'è un po' di gente che passeggia, ma non tantissima. Vedo una ragazza che cammina da sola, piuttosto magra e con capelli lisci che non le arrivano alle spalle. La saluto e le chiedo come si chiama e risponde "Eva", poi le chiedo che posto è questo ma lei non risponde. In questo momento varchiamo una soglia e ci troviamo in un luogo chiuso. Provo a insistere con la domanda ma lei non mi da più ascolto, sgrana gli occhi terrorizzata e dice "stanno arrivando ! Mi vengono a prendere !" E scappa via di corsa all'interno di una grande sala, io la seguo dicendole che non deve avere paura finché ci sono io qui. Il pensiero di uno scontro con eventuali aggressori da un lato mi intriga ma poi penso al fatto che solitamente questi combattimenti non fanno altro che farmi perdere tempo e lucidità, dunque dovrò risolvere la questione in maniera pacifica. Innanzitutto penso di dirle che questo è un sogno e che non può succederle nulla di male, ma è lei stessa a dirlo prima di me mentre si butta a terra. Qui il sogno si fa confusionario e in breve si dissolve.
2 aprile 2018
Serie di sogni lucidi pomeridiani
Durante il riposino pomeridiano ho avuto una serie di risvegli in paralisi e conseguenti sogni lucidi. Scriverò qui gli episodi più significativi
Episodio 1: Gli agenti in giacca e cravatta
Durante il riposino pomeridiano sul divanomi sveglio in stato di paralisi. Mi alzo ed esco dal garage. Provo a perforare una parete ma con mia grande sorpresa il muro scotta e non riesco a tenere il dito per più di qualche secondo. Poco prima di uscire, tocco un'altra parete e anche questa scotta, è come toccare un termosifone acceso. Esco dal cancelletto e mi chiedo se non stia andando a fuoco qualcosa vicino a me nella realtà fisica. Entro in una casa e trovo una coppia di coniugi di colore, i quali mi dicono di non essere loro i padroni di casa ma di essere dei servi e che i proprietari al momento sono fuori. Curioso di vedere la loro reazione, dico alla donna che sono qui solo di passaggio e che mi serve una porta per accedere ad un'altra dimensione. Lei sgrana gli occhi ed esclama "Gesù !" e fa una faccia come per dire "mi prendi in giro ?" Le dico che non sto scherzando, e lei ripete "Gesù !" Le dico che sono un sognatore lucido e le chiedo se sa cos'è un sogno lucido. Lei risponde "sì è un..." non ricordo cosa dice ma comunque la risposta è palesemente sbagliata, non ha la più pallida idea di cosa sia un sogno lucido. Le spiego cosa sono i sogni lucidi e le dico di leggere una scritta qualsiasi per provarle che siamo in un sogno. Lei tira fuori le mani da sotto il tavolo e noto che ha un orologio digitale al polso, allora dico "ah benissimo l'orologio è perfetto, provi a leggere l'ora !" La signora legge l'ora e si accorge di non riuscirci, i numeri cambiano, si
deformano. Ora le dico che devo andare e la saluto, apro lentamente una porta e varco la soglia. Mi trovo ora in un sotto scala e per un attimo sono indeciso se salire le scale e sbucare in alto così da potermi poi lanciare in volo oppure uscire da un'apertura che porta direttamente all'aperto. Scelgo la seconda opzione e una volta fuori mi volto e vedo che l'edificio in cui mi trovavo ha solo il piano terra e la scala che ho visto dentro porta al tetto della struttura, a poco più di due metri da terra. Mi guardo un po' intorno, è tutto cemento e non c'è anima viva. Giro l'angolo e mi ritrovo su un ampio viale pedonale sempre di cemento, anche qui non c'è nessuno inizialmente, poi sbucano fuori due tizi che tentano di aggredirmi ma riesco a respingerli colpendoli a distanza. Vedo degli imponenti grattacieli sullo sfondo, penso di raggiungerli in volo anche perché qui non c'è nulla di interessante, niente persone, niente locali, solo cemento. Guardo il cielo che è nuvoloso, il sole filtra timidamente tra le nuvole, offuscato. Cerco di saltare guardando in alto ma non funziona, provo a concentrarmi ma vengo presto interrotto da due uomini in giacca e cravatta, forse gli stessi di prima. Stavolta riescono ad avvicinarsi, uno dei due estrae una pistola ma riesco a disarmarlo e a spingerlo via. Non ho voglia di combattere, so che sarebbe una perdita di tempo e mi farebbe perdere lucidità ma i due insistono. Provo a sparare ma la pistola non funziona, allora la lancio in faccia a uno dei due prendendolo in pieno ma il tizio non fa una piega, come se fosse fatto di gomma. "Ci risiamo !" Penso, di nuovo quei misteriosi p.o. invulnerabili e impossibili da manipolare. Cerco di scappare ma ormai è troppo tardi e uno dei due agenti (li chiamo così perché mi ricordano gli agenti di Matrix) mi afferra. Ci strattoniamo ma diventa sempre più forte, provo un approccio amichevole ma neanche questo funziona, non sembrano proprio inclini al diagolo, insistono imperterriti nel loro scopo di fermarmi e buttarmi fuori dal sogno. Cerco di divincolarmi ma l'agente mi afferra alla gola e il sogno finisce e mi ritrovo sul divano in paralisi. Qui ho gli occhi chiusi e non vedo nulla ma sento arrivare qualcuno, lo
sento sedersi all'angolo del divano. Dai rumori che sento pare si stia cambiando le scarpe, forse è mio padre ? No, impossibile, sono solo in casa, i miei sono fuori città e mio fratello è a lavoro. Sento la voce di mio padre che parla e tutto sembra così reale che ho il dubbio che lì ci sia veramente mio padre. Alla fine riesco ad aprire leggermente gli occhi per vedere che non c'è nessuno vicino a me, poi li richiudo e riprendo a sognare.
Episodio 2: Esperimenti nello stato intermedio
Mi trovo in stato di paralisi, scendo dal divano ma stavolta resto un po' dentro casa a sperimentare questo stato intermedio. Mentre ho ancora mobilità ridotta e vista offuscata mi muovo per la sala e mi accorgo che più mi avvicino al divano più mi sento pesante e attratto da una forza, come se ci fosse una calamita. Salto qua e là e noto la differenza di attrazione nei vari punti. Ad un certo punto mi lascio cadere all'indietro sul pavimento ed aumentano le sensazioni di paralisi e vibrazioni. Non ricordo però se quando mi rialzo mi trovo nello stesso punto in cui mi sono sdraiato oppure sempre sul divano. Comunque dovrei sfruttare questi risvegli in paralisi per fare qualche esperimento e comprendere meglio questo stato, resistendo qualche volta alla tentazione di allontanarmi subito.
Episodio 3: Tozzetti all'albicocca
Scendo dal divano ed esco di casa. Dato che sto sognando già da un bel po', so che non mi resta moltissimo tempo, quindi mi dirigo subito nella casa di fronte per attraversare una porta e cambiare livello di sogno. Stavolta trovo il cancello chiuso, provo a citofonare ma il padrone di casa non risponde, vedo che il portone è aperto, dunque deve esserci qualcuno in casa, ma nessuno viene ad aprirmi dunque apro il cancello da me. Proprio in questo momento vedo uscire il padrone di casa, un uomo sulla cinquantina. Si lamenta dicendo "chi è che rompe le scatole ?" Io mi scuso per il disturbo e gli dico che sono qui per il solito motivo. Entro e lui mi dice che sta andando via, indossa una specie di tuta sportiva di rappresentanza e diceche sta andando a vedere una partita di campionato importante e decisiva per la promozione. Gli chiedo che squadra sia e lui risponde qualcosa tipo "Rocca Giuliana" (lo ricordavo appena sveglio, ma stupidamente non l'ho scritto subito e poi l'ho in parte dimenticato). Lo ringrazio per accogliermi in casa sua nonostante sia uno sconosciuto per lui e dico che non so come sdebitarmi. Lui allora mi dice "portami tanto formaggio". "Ok" gli dico io, la prossima volta che lo andrò a trovare gli porterò del formaggio, in fondo per me è un giochetto, potrei farlo apparire anche in questo momento, e lo farei contento. Mi trovo ora in cucina, per terra accanto al frigorifero c'è una busta piena di tozzetti, dei dolcetti che mia madre fa sempre per le feste natalizie, qui però invece che essere con nocciole, mandorle, cioccolato e liquore, hanno dei pezzi arancioni all'interno, e so che sono all'albicocca, perché ne ho assaggiati anche di questo tipo. Ne assaggio uno ed è piuttosto buono, penso di continuare a mangiarlo mentre attraverserò la porta, ma quando vado ad aprirla sono troppo precipitoso e il sogno crolla. Come spesso accade, quando apro delle porte troppo rapidamente finisco per far dissolvere di colpo il sogno. Mi sono distratto un po' troppo nel gustare il tozzetto e mi sono dimenticato di questo dettaglio !
May my heart be my guiding key
3 aprile 2018
Sogno lucido notturno
Sono in una specie di supermercato con mia madre e mia nonna. Sono in uno stato pre lucido, perché mi comporto come se fossi in un sogno ma non sono veramente lucido. La mia lucidità però a poco a poco aumenta, ad un certo punto vado dietro ad un bancone dove c'è una donna che lavora lì. Le dico che volendo potrei prendere e portare via qualunque cosa senza che lei se ne accorga ma siccome sono educato e onesto non lo faccio. Vedo nella credenza un pacco di Fiesta, una delle mie merendine preferite, e le chiedo se può darmene una. Lei mi accontenta e io me ne vado contento mentre mangio la merendina. Una volta fuori però perdo anche quel barlume di lucidità che avevo. Ora siamo in una piazza, poi entriamo in una specie di centro commerciale. Qui incontro mia zia D, con suo figlio C. anche se in una versione più giovane di come è adesso. Li saluto ma loro sembrano non vedermi. Qui ho un vuoto di memoria, e successivamente mi trovo di fronte ad una donna seduta su una panchina che con sguardo e voce malefica mi dice "morirai !" In quel momento il sogno, già instabile, si dissolve completamente e mi ritrovo in stato di paralisi sul letto ma stavolta non prendo lucidità. Mi arrivano delle forti vibrazioni e una forte pressione nella testa come se dovesse esplodere da un momento all'altro, accompagnata da un ronzio. Sento anche un crac, forse più di uno. Forse suggestionato dalle parole della donna, credo di stare per morire, ovviamente la mia mente è annebbiata altrimenti avrei riconosciuto questa condizione come ciò che precede il distacco dal corpo. Mi capita spesso di svegliarmi in paralisi ma da tempo non mi capitava questa pressione nella testa e il ronzio.
4 aprile 2018
Sogno lucido pomeridiano
Riflesso mostruoso e quartiere degradato
Mi sveglio in stato di paralisi, scendo dal letto e mi ricordo il mio obbiettivo di rimanere in questo stato intermedio per cercare di comprenderne meglio la natura. Mi rimetto sul letto col mio corpo onirico ma sdraiato supino mentre quello fisico è sdraiato a pancia in giù. Ecco che dopo un po' sopraggiungono le vibrazioni, il ronzio e la pressione nella testa. Rimango così, cercando mentalmente di staccarmi dal corpo e fluttuare ma non ci riesco. Alla fine mi alzo come faccio sempre, scendo dal letto e quando arriva la vista mi guardo di sfuggita nello specchio e quello che vedo è molto disturbante. Il volto riflesso è mostruoso, lo vedo per una frazione di secondo perché non ho il coraggio di mantenere lo sguardo su di
esso, dunque non riesco a descriverlo al meglio. Sembra il volto di un cadavere ma di una persona molto anziana, ci sono ancora i capelli, pochi peli bianchi in testa, il viso è scheletrico, è difficile da descrivere, posso solo dire che mi trasmette una sensazione negativa. La cosa mi turba, esco dalla mia stanza e vado velocemente in sala. Qui incontro mia madre che sta facendo qualcosa vicino al tavolo. Stavolta decido di rimanere qui e chiederle cosa rappresenta ma lei non mi dà una risposta chiara e coerente, mi si avvicina e io mi faccio suggestionare dal pensiero che spesso l'entità prende le sue sembianze, dunque mi inquieto e quando mi è troppo vicina il sogno crolla e mi trovo di nuovo sul letto in paralisi. Scendo nuovamente dal letto ed esco dalla stanza. Incontro di nuovo mia madre che mi ferma e io esito per timore che sia l'entità ma lei insiste dicendo che non mi farà niente. Decido di darle fiducia, la abbraccio e non accade nulla di male. Salgo sopra, esco dal portone e dal cancelletto e, cosa che non mi era mai successa prima, il cane di mia nonna mi segue per strada. Qui la mia lucidità vacilla, infatti mi preoccupo del fatto che il cane sia uscito. Mi fermo un attimo e decido di andare verso il parcheggio dietro casa ed entrare nel campo di sterpaglie per raggiungere un nuovo scenario. La mia lucidità è bassa e il sogno non è molto vivido. Il cane mi segue mentre faccio il giro di casa per raggiungere il parcheggio e sento mio nonno che lo chiama. Arrivo all'inizio del campo di sterpaglie, il cielo è scuro e nuvoloso, l'atmosfera è cupa. Il cane continua a venirmi dietro abbaiando e quando entro nel campo di sterpaglie lo sento parlare con voce allarmata e dire "ti perderai ! Ti perderai !" Sta cercando di avvertirmi di qualcosa, vuole convincermi a non andare ma io non gli do ascolto e proseguo. Avrei dovuto voltarmi e chiedergli il motivo. Comunque dopo qualche istante di camminata nel campo mi ritrovo davanti ad un piccolo pendio pieno di detriti, sembra una specie di discarica a cielo aperto. Sotto c'è quella che sembra una zona periferica di una qualche città, ha l'aspetto di uno di quei quartieri malfamati. Senza dover percorrere il pendio mi ritrovo sotto, il sogno come detto non è stabile e si modifica rapidamente a seconda dell'aspettativa. Mi porto dietro una sensazione d'angoscia e di fatto sono per tutto il tempo con un piede dentro e uno fuori dal sogno, pronto ad uscirne nel caso in cui le cose si mettessero male. Mi trovo a camminare in questo luogo tetro, percepisco cattive sensazioni e una voce fuori campo mi descrive quello che avviene qui. Non ricordo bene, ad un certo punto dice che qui si praticano strani riti, come sacrifici di capre. Dopo un po' che cammino mi trovo finalmente in un ambiente illuminato, è giorno qui e non sento più quella carica negativa. Salgo delle scale e mi ritrovo davanti ad un ristorante. Entro, il ristorante è pieno di gente ma la mia lucidità continua ad essere scarsa. Ci sono anche mio padre e mia madre seduti ad un tavolo in compagnia di alcuni signori ben vestiti e sto per sedermi anche io. Qui però mi ricordo di essere in un sogno e mi rifiuto di sedermi. Prima di allontanarmi voglio assaggiare qualcosa di quello che c'è sul tavolo ma quando vado a vedere meglio vedo che si tratta di qualcosa di viscido, sembrano petti di pollo crudi, dunque lascio stare. Passo ora davanti ad una porta alla mia sinistra e vedo che al di là di essa c'è una stanza al buio con delle persone in giacca e cravatta sedute intorno al tavolo. La cosa mi incuriosisce, perché mai queste persone se ne stanno lì al buio in quella stanza ? Decido di entrare ma qui si oscura tutto.Rimprovero me stesso per essere stato troppo precipitoso nell'entrare, so che è così quando varco una porta, devo fare più attenzione. Non riesco a riprendere il sogno e dopo qualche secondo mi sveglio.
6 aprile 2018
Sogni lucidi notturni
Sogno 1:
Mi sveglio dopo cinque ore di sonno, mi alzo e scrivo i sogni che ricordo di quelle prime cinque ore di sonno, poi mi rimetto a letto concentrandomi sui miei obbiettivi per il prossimo sogno lucido rimanendo sdraiato in posizione supina. Successivamente mi sdraio sul fianco destro per addormentarmi. Ci metto un po' per addormentarmi e quando lo faccio mi trovo a sognare normalmente. Mi sveglio di nuovo e mi concentro sull'intendo di sognare e mantengo la mente sveglia mentre scorrono le ipnagogiche e in breve mi trovo a camminare lungo la via principale della mia città. Nella transizione tra veglia e sonno ho momentaneamente perso lucidità ma basta un piccolo dream sign, una macchina che attraversa il marciapiede, per farmi ricordare di essere in un sogno. Dico ad alta voce e con entusiasmo "sto sognando ! Sono lucido !" e ciò aiuta ad aumentare la mia lucidità. Un tizio mi vede e mi prende in giro ma io continuo a mostrare entusiasmo e dico anche a lui che stiamo sognando. Lui mi dà una spinta, mi mette le mani addosso, ma io non reagisco con violenza ma semplicemente lo blocco alzando un dito e ordinandogli di fermarsi e non toccarmi, gli dico che possiamo parlare ma non deve toccarmi. Arrivo alla fine della strada, c'è molta gente, mi guardo intorno e vedo una ragazza mora carina da sola. La fermo e la saluto, le chiedo se sa di essere in un sogno e lei risponde di sì. Le chiedo cosa rappresenta e se per caso è anche lei una sognatrice ma lei non sa rispondere (ho sbagliato a fare due domande insieme, devo averla confusa). Entriamo nel cortile di un condominio e ci fermiamo davanti al portone del palazzo. Le dico che appare così realistica, ma appena lo dico me ne pento subito perché tempo che possa offendersi. Definirla "realistica" infatti, implica il fatto che non è reale, e non era mia intenzione sminuirla. Ecco che a questo punto il suo volto inizia a farsi sfocato e con esso anche il resto dell'ambientazione. Devo stabilizzare e inizio a toccare il muro del palazzo davanti a me. Lei ora scappa all'interno del palazzo e inizia a salire le scale. Io entro e inizio a seguirla, la mia lucidità è un po' calata, e nel frattempo è comparso un tizio che mi prende in giro per il mio affannarmi ad inseguire la ragazza su per le scale. Arrivato all'ultimo piano, la vedo entrare nell'ascensore e tornare giù. Io allora mi sporgo dal tetto per saltare giù ma qui ci sono delle strane barriere flessibili, sono come delle sbarre orizzontali ma morbide ed elastiche. Mi aggrappo ad una di esse e la uso per calarmi giù, il che non risulta un'impresa così difficile perché nel frattempo il palazzo si è abbassato riducendosi ad una casetta alta circa due metri. Ora mi trovo sempre in un luogo chiuso ma ci sono vari personaggi tra cui anche la ragazza di prima, la quale si mostra infastidita dalla mia presenza. Qui parlo con un tizio grasso che mi dice che non ho mai fatto grosse imprese nei sogni, e mi mostra una specie di sport in cui andando a cavallo si deve saltare oltre una corda sospesa ad una certa altezza, in pratica una specie di salto in alto a cavallo . Davanti a me c'è una corda posta a quasi due metri d'altezza e provo a saltarla partendo da terra e senza la rincorsa ma rimango sul filo senza riuscire a scavalcarlo. Gli dico che nel mondo fisico non lo farei mai perché troppo pericoloso e lui mi dice che anche qui è pericoloso farlo. Mi spiega anche il perché, fa tutto un discorso contorto che non capisco. Voglio dimostrare a questi individui che anche io so fare qualcosa e provo subito con uno dei super poteri che so usare meglio, la telecinesi. Faccio levitare un cellulare poggiato su un tavolo al quale
è seduto il proprietario dello stesso. Lo attiro a me ma un tizio alla mia sinistra per dispetto lo spinge via con la mano facendolo cadere. La cosa mi infastidisce, lui tenta anche di aggredirmi ma io invece di reagire con rabbia e violenza lo abbraccio e il sogno si dissolve in questo gesto d'affetto. Il sogno, soprattutto dal punto in cui sono entrato nel condominio con la ragazza, è stato poco vivido e molto confusionario, la mia lucidità non è mai stata al massimo.
Sogno 2:
Mi trovo sulla stessa strada del sogno precedente emi accorgo di stare sognando. E' notte, c'è tantissima gente, bancarelle e stand gastronomici. Cammino e mi guardo un po' intorno osservando le persone intorno a me. I volti sono assolutamente reali, non c'è differenza con la realtà fisica, non mi avvicino a nessuno in particolare per vederne i dettagli ma i lineamenti sono tutti ben definiti e incredibilmente vari. Verso la fine della strada incontro una bella ragazza ma purtroppo non ricordo cosa accade da questo momento in avanti, comunque probabilmente mi sveglio poco dopo.
11 aprile 2018
Sogni lucidi notturni
Sogno 1: Prurito
Sono a casa e mi siedo sulle scale che vanno al primo piano, qui mi accorgo di stare sognando. Salgo al primo piano, sono ancora un po' intontito ma poi prendo piena lucidità. Entro nella stanza degli ospiti, esco sul balcone e penso di saltare giù e prendere il volo ma non voglio rischiare di perdere il sogno quindi alla fine mi calo semplicemente giù e nel frattempo il giardino si avvicina, mi viene incontro. Esco dal giardino mantenendo l'attenzione nel percepire le sensazioni mentre cammino in mezzo all'erba un po' alta. Mentre attraverso il cancelletto per uscire dal giardino, rimango impigliato nei rami della siepe che mi rallentano un po'. E' una cosa che nella realtà fisica mi recherebbe fastidio, qui invece rimango
calmo e mi concentro per sentirne ogni effetto sul mio corpo onirico. Esco dal giardino ed entro nel campo di sterpaglie, intento a raggiungere una nuova ambientazione, ma mi viene un improvviso prurito al collo. Commetto l'errore di grattarmi e mi ritrovo sdraiato sul letto a grattarmi il collo del mio corpo intermedio. Qui c'è uno sfasamento tra sogno e stato intermedio, una situazione che non so descrivere, e poco dopo il sogno crolla.
Sogno 2: Piccolo villaggio
Mi sveglio da un sogno normale o forse direttamente dal sogno lucido di prima, non sono sicuro. Comunque rimango sdraiato sul fianco destro e mi concentro per mantenere attiva la consapevolezza mentre scivolo nuovamente nel sonno. Ripeto a me stesso "questo è un sogno, sto sognando e sono lucido !" E immagino di camminare percependomi all'interno dello scenario. Così facendo prima arriva un'ipnagogica in cui cammino e in pochi istanti entro nel sogno e mi trovo a camminare nei pressi di casa mia. Raggiungo il parcheggio dietro casa e riprendo l'obbiettivo del sogno precedente entrando nuovamente nel campo di sterpaglie. Mi concentro sulle sensazioni, mi guardo intorno, vedo erbacce e qualche albero alla mia sinistra e le case alla mia destra. Mi trovo ora all'imbocco di un sentiero tra gli alberi. Ecco qui il cambio di scenario graduale, ma stavolta non mi trovo in una città bensì in un paesaggio di montagna o collina. Percorrendo il sentiero infatti, mi guardo intorno e vedo sullo sfondo in ogni direzione montagne o colline ricoperte di boschi. Continuo a percorrere il sentiero e mi trovo in una specie di villaggio che si sviluppa in pendenza lungo la valle alla mia sinistra. Sul sentiero e ai bordi di esso ci sono diverse persone tra le quali spiccano dei ragazzi che indossano delle maglie della squadra di calcio del Barcellona, ricordo che uno di questi ha scritto sul retro della maglia il numero 9, senza nessun nome sopra però. Un alto è di profilo e riesco a leggere solo la parte finale del nome scritto sul retro della maglia, ma non riesco a ricordare quale fosse. Proseguo lungo il sentiero e inizio a sentire una voce fuori campo che parla. Percorro un pezzo in salita e mi ritrovo in una specie di festa con della musica e gente che balla. Qui ho in parte perso lucidità, tanto che mi ritrovo anche io a ballare in mezzo agli abitanti del villaggio. Ora con me c'è un tizio, penso di andare via da qui attraverso una porta e lo invito a seguirmi. Apro la porta e mi ritrovo in una piccola stanza chiusa, sembra trattarsi del bagno pubblico. Ci sono due porte e qui mi rendo conto che ho sbagliato a dire al tizio di venire con me, per rimediare gli dico di entrare nella porta a sinistra mentre io apro quella a destra.Qui però il sogno, che si era già destabilizzato dopo che avevo aperto la prima porta, crolla definitivamente.
16 aprile 2018
Sogno lucido mattutino
Mi sveglio in stato di paralisi e scendo dal letto col mio corpo onirico. Sono molto pesante e faccio fatica inizialmente anche a mettermi in piedi ma poi ci riesco. Dopo un po' acquisisco la vista ma non vedo quasi nulla perché è buio. Tocco l'armadio per sintonizzarmi col sogno, dopo qualche secondo inizio a vedere. Apro un'anta dell'armadio per saggiarne la consistenza, è assolutamente realistica, ha lo stesso peso di quella fisica. Premo l'interruttore per accendere la luce ma fa solo un breve lampo poi non si accende. Esco dalla stanza, mi fermo davanti agli interruttori, li premo per accendere la luce ma non funziona. Qui sotto è tutto buio e preferisco andare sopra, dove c'è la luce accesa e sento anche la TV accesa. Salgo un pezzo di scale e mi guardo indietro per vedere se riesco a riconoscere qualcosa di casa mia e vedere quanto è fedele la riproduzione onirica. Vedo accanto alla porta del garage una sagoma di colore celeste, forse un frigorifero, no, decisamente non è una riproduzione fedele. Arrivo di sopra, c'è mia nonna sul divano che guarda la TV, non so che programma stia guardando ma il canale è Raidue, ma stranamente la scritta RAIDUE non è quella attuale ma quella vecchia, tipo di 20 anni fa. Chiedo dunque a mia nonna di dirmi in che anno siamo e lei guarda qualcosa sullo schermo dicendo "millenovecento..." si blocca come se la scritta che stava leggendo fosse improvvisamente scomparsa dallo schermo. Non posso sapere dunque l'anno preciso ma comunque come pensavo si tratta del secolo scorso. Ora compare anche mio nonno ma esco fuori prima che mi incastri in qualche conversazione e mi faccia perdere lucidità. Esco sul balcone grande e scendo le scalette fino alla piazzola. Qui ho un attimo di destabilizzazione ma riesco a tenere il sogno sfregandomi le mani e facendo qualche saltino. Sono sulla piazzola, vedo il gazebo e il giardino. Decido di uscire, attraverso il giardino e trovo un'apertura nella siepe nel punto in cui si dovrebbe trovare il cancello, esco e mi trovo dunque nel parcheggio. Mi guardo un po' intorno senza fretta di agire, è notte ed è tutto calmo. E' tutto molto stabile e vivido, il silenzio è rotto solo da uno strano fruscio che sembra provenire dalle sterpaglie, all'inizio credo si tratti di un animale, poi però mi rendo conto che è un rumore continuo, quindi forse si tratta di un corso d'acqua, un ruscello, nascosto in mezzo all'erba alta. Percorro un tratto in discesa ma qui mi rendo conto che passare troppo tempo a camminare senza fare nulla di particolare in un luogo deserto e con così poca luce rischia di far svanire il sogno. Decido dunque di tornare indietro e raggiungo la strada. Arrivo all'incrocio e vedo che il cancello della casa di fronte alla mia è aperto, c'è un via vai di gente e sento anche della musica provenire da lì. La cosa mi incuriosisce, raggiungo la villetta ed entro. Mi aspettavo di trovarmi in una discoteca o in un qualche locale notturno, invece vedo che si tratta di una specie di bar-pizzeria. C'è un bancone con una vetrata dietro la quale si vedono cibi vari, snack di vario tipo, e anche della pizza. Vedo che ci sono delle scale che portano al piano di sopra e penso che forse è da lì che viene la musica, forse sopra c'è una sorta di discoteca. Penso di andare a dare un'occhiata ma prima voglio assaggiare qualcosa. Mi imbatto in un tizio che ricorda vagamente il mio amico A.T. Il tizio mi guarda male, come se mi avesse in antipatia per qualche motivo. Gli chiedo "perché ce l'hai con me ? Cosa ti ho fatto ?" Lui non risponde però fa una faccia come per dire "ah e me lo chiedi pure !" Vado a prendermi da mangiare, chiedo un pezzo di pizza ed è proprio lui a servirmi, continua a guardarmi con ostentata indifferenza ma è professionale nel servirmi. Qui ho un vuoto di memoria, non ricordo di aver anche solo assaggiato la pizza, ricordo di essere andato al piano di sopra ma qui il sogno crolla. Mi trovo nello stadio intermedio e cerco di riprendere il sogno, devo aggrapparmi a qualcosa, immaginare un luogo che conosco e mi viene in mente il piano terra di casa mia, forse perché ho appena salito delle scale, il che mi viene automatico associarlo con l'atto di salire le scale dal seminterrato al piano terra di casa mia. Tocco la ringhiera, anche se non la vedo so che è lì, e in breve il sogno riprende forma intorno a me. Esco dal portone, arrivo in strada e imbocco subito la via che inizia di fronte al mio cancello. Qui incontro delle ragazze carine e sono tentato di intrattenermi con loro ma resisto alla tentazione e proseguo. E' giorno, c'è il sole e anche un vento abbastanza forte che nella realtà fisica sarebbe fastidioso ma qui è molto piacevole. Mi piace sperimentare le varie condizioni atmosferiche in sogno, percepirle a pieno sapendo che non possono recarmi danno. Nella vita della veglia se mi trovo sotto la pioggia o con un vento freddo e sferzante, il mio primo pensiero è ripararmi per salvaguardare la mia salute. Qui però non c'è alcun pericolo in quel senso dunque posso fermarmi e godermi tutto questo. Mi viene in mente di guardare come sono vestito, vedo che indosso una felpa nera sopra una maglietta o una camicia bianca, dei pantaloni grigi a quadrucci e delle scarpe da ginnastica nere. Tutti vestiti che non ho nella vita della veglia. Nel frattempo lo scenario è cambiato, ora sono in un'altra città, in una piazza molto affollata, con un ristorante con tavoli all'aperto. C'è molta gente, i tavoli sono quasi tutti occupati, da una strada laterale arriva un flusso di persone. Mi concentro sui loro volti e come nel sogno di dieci giorni fa, anche qui sono tutti molto reali. Voglio fermare qualcuno e parlarci ma inizialmente sono tutti in gruppo e aspetto di incontrare qualcuno che si trovi da solo. Vedo arrivare una bella ragazza bionda con gli occhiali da sole che cammina da sola. La saluto e provo a parlarle ma lei mi evita e tira dritto senza dire niente. Provo ad insistere, le chiedo se sa di stare sognando e lei mi risponde in malo modo e mi manda anche a quel paese. E' chiaro che la scelta dei p.o. a cui fare domande non va fatta a caso. E' una questione di simbologia, se voglio trovare un personaggio interessante e che sappia rispondere a domande di un certo tipo, devo cercarne uno che nel mio inconscio simboleggi quel particolare tipo di conoscenza che cerco. Ad esempio se devo fare domande di tipo scientifico dovrò farle ad uno scienziato, non posso aspettarmi che un macellaio o un falegname mi spieghino la meccanica quantistica . Entro nell'area dove si trovano i tavoli all'aperto del ristorante, mi viene in mente la task suggeritami da Melody, quella di restare fermi in attesa, senza fare nulla e vedere cosa succede. Avevo provato altre volte ad eseguirla ma senza successo, evidentemente non avevo ben compreso come fare. Anche qui è una questione di simbologia, non basta dunque fermarsi in un punto qualsiasi, bisogna trovare il luogo e la situazione adatta. Provo a sedermi su una panchina e rimanere fermo, ma dopo un po' vedo che il sogno inizia a sfaldarsi. Chiaramente il problema è che c'è troppa gente, troppa confusione, avrei bisogno di un posto più tranquillo. Metto momentaneamente da parte questa task e provo ad esercitarmi un po' con i super poteri. Ho già usato più volte la telecinesi, ora voglio provare con la manipolazione dell'energia e degli elementi. Penso di creare una palla di fuoco dalle mani. Sollevo la mano destra col palmo rivolto verso l'alto e mi concentro per raccogliere energia sotto forma di calore. Dopo un po' che non accade nulla dico ad alta voce "fuoco !" e con mia sorpresa vedo che molti dei p.o. che erano seduti a tavola a mangiare si sono alzati e stanno facendo la stessa cosa che sto facendo io ! Tendono la mano e urlano "fuoco !". Mi fanno sentire un po' un idiota e mi fanno perdere la concentrazione. Dico loro di fermarsi e stare in silenzio ed ecco che tutti si siedono e smettono anche di parlare, improvvisamente cala il silenzio. Non era mia intenzione manipolarli fino a questo punto, dico loro che possono tornare a parlare ma non devono tentare di imitarmi. Ricominciano a conversare tra di loro e a mangiare, ma io ormai ho perso la concentrazione e mi rendo conto che questo luogo troppo affollato non va bene neanche per questa task. Qui il sogno crolla di nuovo e riparto dal letto. Esco dalla mia stanza, salgo al piano di sopra e vedo che oltre a mia nonna sulla poltrona, stavolta c'è anche mio nonno sul divano, entrambi dormono. Accanto a mio nonno mi sembra di vedere un oggetto vagamente sferico non meglio identificato ma non mi soffermo a vedere di che si tratta, anche perché qualcosa mi dice che è meglio di no. Esco in strada, è di nuovo notte, decido che voglio volare. Guardo in alto e con le mani copro le luci dei lampioni che mi stanno accecando. Provo a saltare guardando sempre in alto, inizialmente ricado a terra normalmente, poi nei salti successivi sento che la caduta rallenta un po' ma comunque non riesco a rimanere sospeso a mezz'aria. Provo ad un certo punto a lasciarmi cadere in avanti immaginando di rimanere sospeso a mezz'aria ma niente, cado pesantemente sull'asfalto più volte. Dopo un po' inizio a sentirmi stanco e pesante, non riesco più neanche a saltare. Raggiungo il muro di recinzione di una villetta alla mia destra e provo a salirci sopra per poi saltare giù e provare a rimanere sospeso ma poi rinuncio perché capisco che sarebbe inutile, è un'altezza troppo bassa, mi serve un punto più alto. Per la serie "attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo" ecco che improvvisamente mi trovo su una specie di arco sospeso a centinaia di metri da terra. Guardo giù, è davvero un'altezza vertiginosa, impressionante ! Vedo sotto di me un ampio paesaggio con boschi, case, strade
e strutture varie. So che potrei sfruttare questa occasione per lasciarmi andare ma non ci riesco, il tutto è iper realistico e ciò mi rende felicissimo, però allo stesso tempo pur essendo lucido non me la sento di buttarmi, perché so che non reggerei ad una tale emozione e potrei far collassare il sogno. Razionalmente so che non posso farmi male ma inconsciamente l'emozione della caduta nel vuoto ci sarebbe lo stesso e potrebbe farmi svegliare. Questo scenario è troppo bello per rischiare di perderlo così, dunque preferisco restare ad ammirare questo panorama mozzafiato, voglio godermelo a pieno. Guardo di sotto, sembrerebbe essere un'isola, vedo una città, le case, le strade e addirittura due stadi. Mi affaccio dall'altro lato e vedo il mare, una distesa azzurra che si perde all'orizzonte. Guardo incantato questo splendido panorama, ringrazio il sogno per tutto questo e mi viene quasi da piangere per la gioia. Qui incontro mio padre e mia madre e ci chiediamo come si chiami questo posto, sull'isola compare la scritta "LAMPEDUSA" . Qui nel frattempo lo scenario è cambiato, ora siamo a terra e leggiamo un piccolo cartello con su scritto "Bomarzo". Commento la stranezza di questa successione di luoghi così lontani e diversi tra loro. Guardo ora a destra e vedo un grosso cartello con su scritto "Città del Vaticano". Vado in quella direzione e trovo un ragazzo seduto da solo su una panchina. Penso di fargli delle domande, lo saluto e mi siedo accanto a lui. Sembra ben disposto, gli chiedo chi è ma non ricordo se e cosa risponde. Gli chiedo se sa di essere in un sogno e lui risponde subito di sì con entusiasmo. Provo a chiedergli di darmi qualche consiglio, senza entrare nello specifico. Non ricordo cosa risponde esattamente ma il succo è che non può darmi consigli, devo trovare da solo il modo di fare certe cose. Mi alzo e vado in cerca di qualcosa di interessante da fare ma qui la mia lucidità inizia a vacillare, inizio ad essere stanco, del resto questo sogno è stato piuttosto lungo, era un po' che non ne facevo di così lunghi. C'è un pullman che sembra essere quello di una squadra di calcio, forse quello della squadra della mia città. A bordo però sembra esserci una specie di festa con della musica. Qui le cose si fanno confuse, il sogno si deforma e la mia lucidità viene meno. Poco dopo il sogno svanisce e mi sveglio.
Sogno lucido notturno
Sono in una specie di supermercato con mia madre e mia nonna. Sono in uno stato pre lucido, perché mi comporto come se fossi in un sogno ma non sono veramente lucido. La mia lucidità però a poco a poco aumenta, ad un certo punto vado dietro ad un bancone dove c'è una donna che lavora lì. Le dico che volendo potrei prendere e portare via qualunque cosa senza che lei se ne accorga ma siccome sono educato e onesto non lo faccio. Vedo nella credenza un pacco di Fiesta, una delle mie merendine preferite, e le chiedo se può darmene una. Lei mi accontenta e io me ne vado contento mentre mangio la merendina. Una volta fuori però perdo anche quel barlume di lucidità che avevo. Ora siamo in una piazza, poi entriamo in una specie di centro commerciale. Qui incontro mia zia D, con suo figlio C. anche se in una versione più giovane di come è adesso. Li saluto ma loro sembrano non vedermi. Qui ho un vuoto di memoria, e successivamente mi trovo di fronte ad una donna seduta su una panchina che con sguardo e voce malefica mi dice "morirai !" In quel momento il sogno, già instabile, si dissolve completamente e mi ritrovo in stato di paralisi sul letto ma stavolta non prendo lucidità. Mi arrivano delle forti vibrazioni e una forte pressione nella testa come se dovesse esplodere da un momento all'altro, accompagnata da un ronzio. Sento anche un crac, forse più di uno. Forse suggestionato dalle parole della donna, credo di stare per morire, ovviamente la mia mente è annebbiata altrimenti avrei riconosciuto questa condizione come ciò che precede il distacco dal corpo. Mi capita spesso di svegliarmi in paralisi ma da tempo non mi capitava questa pressione nella testa e il ronzio.
4 aprile 2018
Sogno lucido pomeridiano
Riflesso mostruoso e quartiere degradato
Mi sveglio in stato di paralisi, scendo dal letto e mi ricordo il mio obbiettivo di rimanere in questo stato intermedio per cercare di comprenderne meglio la natura. Mi rimetto sul letto col mio corpo onirico ma sdraiato supino mentre quello fisico è sdraiato a pancia in giù. Ecco che dopo un po' sopraggiungono le vibrazioni, il ronzio e la pressione nella testa. Rimango così, cercando mentalmente di staccarmi dal corpo e fluttuare ma non ci riesco. Alla fine mi alzo come faccio sempre, scendo dal letto e quando arriva la vista mi guardo di sfuggita nello specchio e quello che vedo è molto disturbante. Il volto riflesso è mostruoso, lo vedo per una frazione di secondo perché non ho il coraggio di mantenere lo sguardo su di
esso, dunque non riesco a descriverlo al meglio. Sembra il volto di un cadavere ma di una persona molto anziana, ci sono ancora i capelli, pochi peli bianchi in testa, il viso è scheletrico, è difficile da descrivere, posso solo dire che mi trasmette una sensazione negativa. La cosa mi turba, esco dalla mia stanza e vado velocemente in sala. Qui incontro mia madre che sta facendo qualcosa vicino al tavolo. Stavolta decido di rimanere qui e chiederle cosa rappresenta ma lei non mi dà una risposta chiara e coerente, mi si avvicina e io mi faccio suggestionare dal pensiero che spesso l'entità prende le sue sembianze, dunque mi inquieto e quando mi è troppo vicina il sogno crolla e mi trovo di nuovo sul letto in paralisi. Scendo nuovamente dal letto ed esco dalla stanza. Incontro di nuovo mia madre che mi ferma e io esito per timore che sia l'entità ma lei insiste dicendo che non mi farà niente. Decido di darle fiducia, la abbraccio e non accade nulla di male. Salgo sopra, esco dal portone e dal cancelletto e, cosa che non mi era mai successa prima, il cane di mia nonna mi segue per strada. Qui la mia lucidità vacilla, infatti mi preoccupo del fatto che il cane sia uscito. Mi fermo un attimo e decido di andare verso il parcheggio dietro casa ed entrare nel campo di sterpaglie per raggiungere un nuovo scenario. La mia lucidità è bassa e il sogno non è molto vivido. Il cane mi segue mentre faccio il giro di casa per raggiungere il parcheggio e sento mio nonno che lo chiama. Arrivo all'inizio del campo di sterpaglie, il cielo è scuro e nuvoloso, l'atmosfera è cupa. Il cane continua a venirmi dietro abbaiando e quando entro nel campo di sterpaglie lo sento parlare con voce allarmata e dire "ti perderai ! Ti perderai !" Sta cercando di avvertirmi di qualcosa, vuole convincermi a non andare ma io non gli do ascolto e proseguo. Avrei dovuto voltarmi e chiedergli il motivo. Comunque dopo qualche istante di camminata nel campo mi ritrovo davanti ad un piccolo pendio pieno di detriti, sembra una specie di discarica a cielo aperto. Sotto c'è quella che sembra una zona periferica di una qualche città, ha l'aspetto di uno di quei quartieri malfamati. Senza dover percorrere il pendio mi ritrovo sotto, il sogno come detto non è stabile e si modifica rapidamente a seconda dell'aspettativa. Mi porto dietro una sensazione d'angoscia e di fatto sono per tutto il tempo con un piede dentro e uno fuori dal sogno, pronto ad uscirne nel caso in cui le cose si mettessero male. Mi trovo a camminare in questo luogo tetro, percepisco cattive sensazioni e una voce fuori campo mi descrive quello che avviene qui. Non ricordo bene, ad un certo punto dice che qui si praticano strani riti, come sacrifici di capre. Dopo un po' che cammino mi trovo finalmente in un ambiente illuminato, è giorno qui e non sento più quella carica negativa. Salgo delle scale e mi ritrovo davanti ad un ristorante. Entro, il ristorante è pieno di gente ma la mia lucidità continua ad essere scarsa. Ci sono anche mio padre e mia madre seduti ad un tavolo in compagnia di alcuni signori ben vestiti e sto per sedermi anche io. Qui però mi ricordo di essere in un sogno e mi rifiuto di sedermi. Prima di allontanarmi voglio assaggiare qualcosa di quello che c'è sul tavolo ma quando vado a vedere meglio vedo che si tratta di qualcosa di viscido, sembrano petti di pollo crudi, dunque lascio stare. Passo ora davanti ad una porta alla mia sinistra e vedo che al di là di essa c'è una stanza al buio con delle persone in giacca e cravatta sedute intorno al tavolo. La cosa mi incuriosisce, perché mai queste persone se ne stanno lì al buio in quella stanza ? Decido di entrare ma qui si oscura tutto.Rimprovero me stesso per essere stato troppo precipitoso nell'entrare, so che è così quando varco una porta, devo fare più attenzione. Non riesco a riprendere il sogno e dopo qualche secondo mi sveglio.
6 aprile 2018
Sogni lucidi notturni
Sogno 1:
Mi sveglio dopo cinque ore di sonno, mi alzo e scrivo i sogni che ricordo di quelle prime cinque ore di sonno, poi mi rimetto a letto concentrandomi sui miei obbiettivi per il prossimo sogno lucido rimanendo sdraiato in posizione supina. Successivamente mi sdraio sul fianco destro per addormentarmi. Ci metto un po' per addormentarmi e quando lo faccio mi trovo a sognare normalmente. Mi sveglio di nuovo e mi concentro sull'intendo di sognare e mantengo la mente sveglia mentre scorrono le ipnagogiche e in breve mi trovo a camminare lungo la via principale della mia città. Nella transizione tra veglia e sonno ho momentaneamente perso lucidità ma basta un piccolo dream sign, una macchina che attraversa il marciapiede, per farmi ricordare di essere in un sogno. Dico ad alta voce e con entusiasmo "sto sognando ! Sono lucido !" e ciò aiuta ad aumentare la mia lucidità. Un tizio mi vede e mi prende in giro ma io continuo a mostrare entusiasmo e dico anche a lui che stiamo sognando. Lui mi dà una spinta, mi mette le mani addosso, ma io non reagisco con violenza ma semplicemente lo blocco alzando un dito e ordinandogli di fermarsi e non toccarmi, gli dico che possiamo parlare ma non deve toccarmi. Arrivo alla fine della strada, c'è molta gente, mi guardo intorno e vedo una ragazza mora carina da sola. La fermo e la saluto, le chiedo se sa di essere in un sogno e lei risponde di sì. Le chiedo cosa rappresenta e se per caso è anche lei una sognatrice ma lei non sa rispondere (ho sbagliato a fare due domande insieme, devo averla confusa). Entriamo nel cortile di un condominio e ci fermiamo davanti al portone del palazzo. Le dico che appare così realistica, ma appena lo dico me ne pento subito perché tempo che possa offendersi. Definirla "realistica" infatti, implica il fatto che non è reale, e non era mia intenzione sminuirla. Ecco che a questo punto il suo volto inizia a farsi sfocato e con esso anche il resto dell'ambientazione. Devo stabilizzare e inizio a toccare il muro del palazzo davanti a me. Lei ora scappa all'interno del palazzo e inizia a salire le scale. Io entro e inizio a seguirla, la mia lucidità è un po' calata, e nel frattempo è comparso un tizio che mi prende in giro per il mio affannarmi ad inseguire la ragazza su per le scale. Arrivato all'ultimo piano, la vedo entrare nell'ascensore e tornare giù. Io allora mi sporgo dal tetto per saltare giù ma qui ci sono delle strane barriere flessibili, sono come delle sbarre orizzontali ma morbide ed elastiche. Mi aggrappo ad una di esse e la uso per calarmi giù, il che non risulta un'impresa così difficile perché nel frattempo il palazzo si è abbassato riducendosi ad una casetta alta circa due metri. Ora mi trovo sempre in un luogo chiuso ma ci sono vari personaggi tra cui anche la ragazza di prima, la quale si mostra infastidita dalla mia presenza. Qui parlo con un tizio grasso che mi dice che non ho mai fatto grosse imprese nei sogni, e mi mostra una specie di sport in cui andando a cavallo si deve saltare oltre una corda sospesa ad una certa altezza, in pratica una specie di salto in alto a cavallo . Davanti a me c'è una corda posta a quasi due metri d'altezza e provo a saltarla partendo da terra e senza la rincorsa ma rimango sul filo senza riuscire a scavalcarlo. Gli dico che nel mondo fisico non lo farei mai perché troppo pericoloso e lui mi dice che anche qui è pericoloso farlo. Mi spiega anche il perché, fa tutto un discorso contorto che non capisco. Voglio dimostrare a questi individui che anche io so fare qualcosa e provo subito con uno dei super poteri che so usare meglio, la telecinesi. Faccio levitare un cellulare poggiato su un tavolo al quale
è seduto il proprietario dello stesso. Lo attiro a me ma un tizio alla mia sinistra per dispetto lo spinge via con la mano facendolo cadere. La cosa mi infastidisce, lui tenta anche di aggredirmi ma io invece di reagire con rabbia e violenza lo abbraccio e il sogno si dissolve in questo gesto d'affetto. Il sogno, soprattutto dal punto in cui sono entrato nel condominio con la ragazza, è stato poco vivido e molto confusionario, la mia lucidità non è mai stata al massimo.
Sogno 2:
Mi trovo sulla stessa strada del sogno precedente emi accorgo di stare sognando. E' notte, c'è tantissima gente, bancarelle e stand gastronomici. Cammino e mi guardo un po' intorno osservando le persone intorno a me. I volti sono assolutamente reali, non c'è differenza con la realtà fisica, non mi avvicino a nessuno in particolare per vederne i dettagli ma i lineamenti sono tutti ben definiti e incredibilmente vari. Verso la fine della strada incontro una bella ragazza ma purtroppo non ricordo cosa accade da questo momento in avanti, comunque probabilmente mi sveglio poco dopo.
11 aprile 2018
Sogni lucidi notturni
Sogno 1: Prurito
Sono a casa e mi siedo sulle scale che vanno al primo piano, qui mi accorgo di stare sognando. Salgo al primo piano, sono ancora un po' intontito ma poi prendo piena lucidità. Entro nella stanza degli ospiti, esco sul balcone e penso di saltare giù e prendere il volo ma non voglio rischiare di perdere il sogno quindi alla fine mi calo semplicemente giù e nel frattempo il giardino si avvicina, mi viene incontro. Esco dal giardino mantenendo l'attenzione nel percepire le sensazioni mentre cammino in mezzo all'erba un po' alta. Mentre attraverso il cancelletto per uscire dal giardino, rimango impigliato nei rami della siepe che mi rallentano un po'. E' una cosa che nella realtà fisica mi recherebbe fastidio, qui invece rimango
calmo e mi concentro per sentirne ogni effetto sul mio corpo onirico. Esco dal giardino ed entro nel campo di sterpaglie, intento a raggiungere una nuova ambientazione, ma mi viene un improvviso prurito al collo. Commetto l'errore di grattarmi e mi ritrovo sdraiato sul letto a grattarmi il collo del mio corpo intermedio. Qui c'è uno sfasamento tra sogno e stato intermedio, una situazione che non so descrivere, e poco dopo il sogno crolla.
Sogno 2: Piccolo villaggio
Mi sveglio da un sogno normale o forse direttamente dal sogno lucido di prima, non sono sicuro. Comunque rimango sdraiato sul fianco destro e mi concentro per mantenere attiva la consapevolezza mentre scivolo nuovamente nel sonno. Ripeto a me stesso "questo è un sogno, sto sognando e sono lucido !" E immagino di camminare percependomi all'interno dello scenario. Così facendo prima arriva un'ipnagogica in cui cammino e in pochi istanti entro nel sogno e mi trovo a camminare nei pressi di casa mia. Raggiungo il parcheggio dietro casa e riprendo l'obbiettivo del sogno precedente entrando nuovamente nel campo di sterpaglie. Mi concentro sulle sensazioni, mi guardo intorno, vedo erbacce e qualche albero alla mia sinistra e le case alla mia destra. Mi trovo ora all'imbocco di un sentiero tra gli alberi. Ecco qui il cambio di scenario graduale, ma stavolta non mi trovo in una città bensì in un paesaggio di montagna o collina. Percorrendo il sentiero infatti, mi guardo intorno e vedo sullo sfondo in ogni direzione montagne o colline ricoperte di boschi. Continuo a percorrere il sentiero e mi trovo in una specie di villaggio che si sviluppa in pendenza lungo la valle alla mia sinistra. Sul sentiero e ai bordi di esso ci sono diverse persone tra le quali spiccano dei ragazzi che indossano delle maglie della squadra di calcio del Barcellona, ricordo che uno di questi ha scritto sul retro della maglia il numero 9, senza nessun nome sopra però. Un alto è di profilo e riesco a leggere solo la parte finale del nome scritto sul retro della maglia, ma non riesco a ricordare quale fosse. Proseguo lungo il sentiero e inizio a sentire una voce fuori campo che parla. Percorro un pezzo in salita e mi ritrovo in una specie di festa con della musica e gente che balla. Qui ho in parte perso lucidità, tanto che mi ritrovo anche io a ballare in mezzo agli abitanti del villaggio. Ora con me c'è un tizio, penso di andare via da qui attraverso una porta e lo invito a seguirmi. Apro la porta e mi ritrovo in una piccola stanza chiusa, sembra trattarsi del bagno pubblico. Ci sono due porte e qui mi rendo conto che ho sbagliato a dire al tizio di venire con me, per rimediare gli dico di entrare nella porta a sinistra mentre io apro quella a destra.Qui però il sogno, che si era già destabilizzato dopo che avevo aperto la prima porta, crolla definitivamente.
16 aprile 2018
Sogno lucido mattutino
Mi sveglio in stato di paralisi e scendo dal letto col mio corpo onirico. Sono molto pesante e faccio fatica inizialmente anche a mettermi in piedi ma poi ci riesco. Dopo un po' acquisisco la vista ma non vedo quasi nulla perché è buio. Tocco l'armadio per sintonizzarmi col sogno, dopo qualche secondo inizio a vedere. Apro un'anta dell'armadio per saggiarne la consistenza, è assolutamente realistica, ha lo stesso peso di quella fisica. Premo l'interruttore per accendere la luce ma fa solo un breve lampo poi non si accende. Esco dalla stanza, mi fermo davanti agli interruttori, li premo per accendere la luce ma non funziona. Qui sotto è tutto buio e preferisco andare sopra, dove c'è la luce accesa e sento anche la TV accesa. Salgo un pezzo di scale e mi guardo indietro per vedere se riesco a riconoscere qualcosa di casa mia e vedere quanto è fedele la riproduzione onirica. Vedo accanto alla porta del garage una sagoma di colore celeste, forse un frigorifero, no, decisamente non è una riproduzione fedele. Arrivo di sopra, c'è mia nonna sul divano che guarda la TV, non so che programma stia guardando ma il canale è Raidue, ma stranamente la scritta RAIDUE non è quella attuale ma quella vecchia, tipo di 20 anni fa. Chiedo dunque a mia nonna di dirmi in che anno siamo e lei guarda qualcosa sullo schermo dicendo "millenovecento..." si blocca come se la scritta che stava leggendo fosse improvvisamente scomparsa dallo schermo. Non posso sapere dunque l'anno preciso ma comunque come pensavo si tratta del secolo scorso. Ora compare anche mio nonno ma esco fuori prima che mi incastri in qualche conversazione e mi faccia perdere lucidità. Esco sul balcone grande e scendo le scalette fino alla piazzola. Qui ho un attimo di destabilizzazione ma riesco a tenere il sogno sfregandomi le mani e facendo qualche saltino. Sono sulla piazzola, vedo il gazebo e il giardino. Decido di uscire, attraverso il giardino e trovo un'apertura nella siepe nel punto in cui si dovrebbe trovare il cancello, esco e mi trovo dunque nel parcheggio. Mi guardo un po' intorno senza fretta di agire, è notte ed è tutto calmo. E' tutto molto stabile e vivido, il silenzio è rotto solo da uno strano fruscio che sembra provenire dalle sterpaglie, all'inizio credo si tratti di un animale, poi però mi rendo conto che è un rumore continuo, quindi forse si tratta di un corso d'acqua, un ruscello, nascosto in mezzo all'erba alta. Percorro un tratto in discesa ma qui mi rendo conto che passare troppo tempo a camminare senza fare nulla di particolare in un luogo deserto e con così poca luce rischia di far svanire il sogno. Decido dunque di tornare indietro e raggiungo la strada. Arrivo all'incrocio e vedo che il cancello della casa di fronte alla mia è aperto, c'è un via vai di gente e sento anche della musica provenire da lì. La cosa mi incuriosisce, raggiungo la villetta ed entro. Mi aspettavo di trovarmi in una discoteca o in un qualche locale notturno, invece vedo che si tratta di una specie di bar-pizzeria. C'è un bancone con una vetrata dietro la quale si vedono cibi vari, snack di vario tipo, e anche della pizza. Vedo che ci sono delle scale che portano al piano di sopra e penso che forse è da lì che viene la musica, forse sopra c'è una sorta di discoteca. Penso di andare a dare un'occhiata ma prima voglio assaggiare qualcosa. Mi imbatto in un tizio che ricorda vagamente il mio amico A.T. Il tizio mi guarda male, come se mi avesse in antipatia per qualche motivo. Gli chiedo "perché ce l'hai con me ? Cosa ti ho fatto ?" Lui non risponde però fa una faccia come per dire "ah e me lo chiedi pure !" Vado a prendermi da mangiare, chiedo un pezzo di pizza ed è proprio lui a servirmi, continua a guardarmi con ostentata indifferenza ma è professionale nel servirmi. Qui ho un vuoto di memoria, non ricordo di aver anche solo assaggiato la pizza, ricordo di essere andato al piano di sopra ma qui il sogno crolla. Mi trovo nello stadio intermedio e cerco di riprendere il sogno, devo aggrapparmi a qualcosa, immaginare un luogo che conosco e mi viene in mente il piano terra di casa mia, forse perché ho appena salito delle scale, il che mi viene automatico associarlo con l'atto di salire le scale dal seminterrato al piano terra di casa mia. Tocco la ringhiera, anche se non la vedo so che è lì, e in breve il sogno riprende forma intorno a me. Esco dal portone, arrivo in strada e imbocco subito la via che inizia di fronte al mio cancello. Qui incontro delle ragazze carine e sono tentato di intrattenermi con loro ma resisto alla tentazione e proseguo. E' giorno, c'è il sole e anche un vento abbastanza forte che nella realtà fisica sarebbe fastidioso ma qui è molto piacevole. Mi piace sperimentare le varie condizioni atmosferiche in sogno, percepirle a pieno sapendo che non possono recarmi danno. Nella vita della veglia se mi trovo sotto la pioggia o con un vento freddo e sferzante, il mio primo pensiero è ripararmi per salvaguardare la mia salute. Qui però non c'è alcun pericolo in quel senso dunque posso fermarmi e godermi tutto questo. Mi viene in mente di guardare come sono vestito, vedo che indosso una felpa nera sopra una maglietta o una camicia bianca, dei pantaloni grigi a quadrucci e delle scarpe da ginnastica nere. Tutti vestiti che non ho nella vita della veglia. Nel frattempo lo scenario è cambiato, ora sono in un'altra città, in una piazza molto affollata, con un ristorante con tavoli all'aperto. C'è molta gente, i tavoli sono quasi tutti occupati, da una strada laterale arriva un flusso di persone. Mi concentro sui loro volti e come nel sogno di dieci giorni fa, anche qui sono tutti molto reali. Voglio fermare qualcuno e parlarci ma inizialmente sono tutti in gruppo e aspetto di incontrare qualcuno che si trovi da solo. Vedo arrivare una bella ragazza bionda con gli occhiali da sole che cammina da sola. La saluto e provo a parlarle ma lei mi evita e tira dritto senza dire niente. Provo ad insistere, le chiedo se sa di stare sognando e lei mi risponde in malo modo e mi manda anche a quel paese. E' chiaro che la scelta dei p.o. a cui fare domande non va fatta a caso. E' una questione di simbologia, se voglio trovare un personaggio interessante e che sappia rispondere a domande di un certo tipo, devo cercarne uno che nel mio inconscio simboleggi quel particolare tipo di conoscenza che cerco. Ad esempio se devo fare domande di tipo scientifico dovrò farle ad uno scienziato, non posso aspettarmi che un macellaio o un falegname mi spieghino la meccanica quantistica . Entro nell'area dove si trovano i tavoli all'aperto del ristorante, mi viene in mente la task suggeritami da Melody, quella di restare fermi in attesa, senza fare nulla e vedere cosa succede. Avevo provato altre volte ad eseguirla ma senza successo, evidentemente non avevo ben compreso come fare. Anche qui è una questione di simbologia, non basta dunque fermarsi in un punto qualsiasi, bisogna trovare il luogo e la situazione adatta. Provo a sedermi su una panchina e rimanere fermo, ma dopo un po' vedo che il sogno inizia a sfaldarsi. Chiaramente il problema è che c'è troppa gente, troppa confusione, avrei bisogno di un posto più tranquillo. Metto momentaneamente da parte questa task e provo ad esercitarmi un po' con i super poteri. Ho già usato più volte la telecinesi, ora voglio provare con la manipolazione dell'energia e degli elementi. Penso di creare una palla di fuoco dalle mani. Sollevo la mano destra col palmo rivolto verso l'alto e mi concentro per raccogliere energia sotto forma di calore. Dopo un po' che non accade nulla dico ad alta voce "fuoco !" e con mia sorpresa vedo che molti dei p.o. che erano seduti a tavola a mangiare si sono alzati e stanno facendo la stessa cosa che sto facendo io ! Tendono la mano e urlano "fuoco !". Mi fanno sentire un po' un idiota e mi fanno perdere la concentrazione. Dico loro di fermarsi e stare in silenzio ed ecco che tutti si siedono e smettono anche di parlare, improvvisamente cala il silenzio. Non era mia intenzione manipolarli fino a questo punto, dico loro che possono tornare a parlare ma non devono tentare di imitarmi. Ricominciano a conversare tra di loro e a mangiare, ma io ormai ho perso la concentrazione e mi rendo conto che questo luogo troppo affollato non va bene neanche per questa task. Qui il sogno crolla di nuovo e riparto dal letto. Esco dalla mia stanza, salgo al piano di sopra e vedo che oltre a mia nonna sulla poltrona, stavolta c'è anche mio nonno sul divano, entrambi dormono. Accanto a mio nonno mi sembra di vedere un oggetto vagamente sferico non meglio identificato ma non mi soffermo a vedere di che si tratta, anche perché qualcosa mi dice che è meglio di no. Esco in strada, è di nuovo notte, decido che voglio volare. Guardo in alto e con le mani copro le luci dei lampioni che mi stanno accecando. Provo a saltare guardando sempre in alto, inizialmente ricado a terra normalmente, poi nei salti successivi sento che la caduta rallenta un po' ma comunque non riesco a rimanere sospeso a mezz'aria. Provo ad un certo punto a lasciarmi cadere in avanti immaginando di rimanere sospeso a mezz'aria ma niente, cado pesantemente sull'asfalto più volte. Dopo un po' inizio a sentirmi stanco e pesante, non riesco più neanche a saltare. Raggiungo il muro di recinzione di una villetta alla mia destra e provo a salirci sopra per poi saltare giù e provare a rimanere sospeso ma poi rinuncio perché capisco che sarebbe inutile, è un'altezza troppo bassa, mi serve un punto più alto. Per la serie "attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo" ecco che improvvisamente mi trovo su una specie di arco sospeso a centinaia di metri da terra. Guardo giù, è davvero un'altezza vertiginosa, impressionante ! Vedo sotto di me un ampio paesaggio con boschi, case, strade
e strutture varie. So che potrei sfruttare questa occasione per lasciarmi andare ma non ci riesco, il tutto è iper realistico e ciò mi rende felicissimo, però allo stesso tempo pur essendo lucido non me la sento di buttarmi, perché so che non reggerei ad una tale emozione e potrei far collassare il sogno. Razionalmente so che non posso farmi male ma inconsciamente l'emozione della caduta nel vuoto ci sarebbe lo stesso e potrebbe farmi svegliare. Questo scenario è troppo bello per rischiare di perderlo così, dunque preferisco restare ad ammirare questo panorama mozzafiato, voglio godermelo a pieno. Guardo di sotto, sembrerebbe essere un'isola, vedo una città, le case, le strade e addirittura due stadi. Mi affaccio dall'altro lato e vedo il mare, una distesa azzurra che si perde all'orizzonte. Guardo incantato questo splendido panorama, ringrazio il sogno per tutto questo e mi viene quasi da piangere per la gioia. Qui incontro mio padre e mia madre e ci chiediamo come si chiami questo posto, sull'isola compare la scritta "LAMPEDUSA" . Qui nel frattempo lo scenario è cambiato, ora siamo a terra e leggiamo un piccolo cartello con su scritto "Bomarzo". Commento la stranezza di questa successione di luoghi così lontani e diversi tra loro. Guardo ora a destra e vedo un grosso cartello con su scritto "Città del Vaticano". Vado in quella direzione e trovo un ragazzo seduto da solo su una panchina. Penso di fargli delle domande, lo saluto e mi siedo accanto a lui. Sembra ben disposto, gli chiedo chi è ma non ricordo se e cosa risponde. Gli chiedo se sa di essere in un sogno e lui risponde subito di sì con entusiasmo. Provo a chiedergli di darmi qualche consiglio, senza entrare nello specifico. Non ricordo cosa risponde esattamente ma il succo è che non può darmi consigli, devo trovare da solo il modo di fare certe cose. Mi alzo e vado in cerca di qualcosa di interessante da fare ma qui la mia lucidità inizia a vacillare, inizio ad essere stanco, del resto questo sogno è stato piuttosto lungo, era un po' che non ne facevo di così lunghi. C'è un pullman che sembra essere quello di una squadra di calcio, forse quello della squadra della mia città. A bordo però sembra esserci una specie di festa con della musica. Qui le cose si fanno confuse, il sogno si deforma e la mia lucidità viene meno. Poco dopo il sogno svanisce e mi sveglio.
May my heart be my guiding key
- ceqpio
- Messaggi: 300
- Iscritto il: 09/12/2010, 16:35
- Località: Vicenza
- Has thanked: 42 times
- Been thanked: 38 times
bei viaggi!
noto delle congruenze con altri sogni che faccio, elementi simili come le entità che si presentano durante le paralisi / oobe, e come nel tuo caso spesso si presenta mia madre, ma a volte anche altri parenti e conoscenti...questo non so spiegarmelo ancora bene
In ogni caso la tecnica che ritengo più efficace in questi casi è andar incontro a queste presenze, (ad esempio ascoltando se hanno eventualmente qualcosa da dire, lasciarle avvicinarsi, accogliendole in qualche modo) convincendosi che non possono arrecarci alcun danno fisico, e di conseguenza nemmeno psichico, sta tutto nella nostra mente e nel controllo di tale situazione, almeno per me adesso funziona sempre
Tu vedo che non sei da meno, i tuoi abbracci ai po sembrano funzionare alla grande
noto delle congruenze con altri sogni che faccio, elementi simili come le entità che si presentano durante le paralisi / oobe, e come nel tuo caso spesso si presenta mia madre, ma a volte anche altri parenti e conoscenti...questo non so spiegarmelo ancora bene
In ogni caso la tecnica che ritengo più efficace in questi casi è andar incontro a queste presenze, (ad esempio ascoltando se hanno eventualmente qualcosa da dire, lasciarle avvicinarsi, accogliendole in qualche modo) convincendosi che non possono arrecarci alcun danno fisico, e di conseguenza nemmeno psichico, sta tutto nella nostra mente e nel controllo di tale situazione, almeno per me adesso funziona sempre
Tu vedo che non sei da meno, i tuoi abbracci ai po sembrano funzionare alla grande
Ciao ceqpio, è vero,ma va fatta una distinzione tra i personaggi che compaiono durante le paralisi e quelli che si incontrano durante il sogno lucido già avviato. Per quanto riguarda le entità che si presentano durante lo stato di paralisi,è assolutamente inutile, anzi controproducente, combatterle, l'unica cosa da fare è accettarle e queste in pochi secondi perdono consistenza. Se invece si cerca di resistere e di lottare, ecco che acquisiscono sempre più forza ed arrivano a far provare anche del dolore molto intenso. Per quanto riguarda il fatto di ascoltarle, finora la maggior parte delle volte queste entità si sono rivelate ostili e da loro ho ricevuto solo insulti e minacce . Parlando invece di personaggi che si incontrano normalmente all'interno del sogno, l' 'accoglienza, l'ascolto e gli abbracci funzionano con la maggior parte dei p.o. che si mostrano ostili ma non con tutti. Ci sono dei particolari personaggi ostili che rimangono tali, non c'è modo di manipolarli o farli ragionare, né di parlare con loro e ottenere risposte. Anche combatterli è inutile, sono invulnerabili e diventano sempre più forti finché non riescono a sopraffarmi e sbattermi fuori dal sogno. L'unico modo che ho trovato finora per non farmi sbattere fuori è colpirli o spingerli via e scappare velocemente più lontano possibile prima che diventino troppo forti. All'inizio infatti i miei colpi riescono a metterli momentaneamente a terra, giusto il tempo per scappare. Se invece commetto l'errore di rimanere lì e insistere nel volerli mettere k.o., questi continueranno ad alzarsi e ogni volta si alzeranno sempre più forti finché i miei colpi non avranno più alcun effetto e a quel punto è troppo tardi anche per scappare. Per caso hai avuto anche tu a che fare nei tuoi lucidi con personaggi di questo tipo ?
May my heart be my guiding key
- ceqpio
- Messaggi: 300
- Iscritto il: 09/12/2010, 16:35
- Località: Vicenza
- Has thanked: 42 times
- Been thanked: 38 times
per me è un po' di verso; nelle paralisi queste presenze le sentivo ostili le prime volte, ne ero spaventato e mi sentivo come soffocare, faticavo a muovermi e non riuscivo a emettere voce; da lì o mi svegliavo di colpo serrando energicamente le palpebre (era il mio metodo efficace per fuggire dalle esperienze che mi mettevano a disagio) o spesso partivano gli incubi, nei quali la maggior parte delle volte incontravo nuovamente questi personaggi sinistri in giro per la casa e mi venivano incontro per aggredirmi.
Oggi invece reagisco in maniera differente, quindi durante le paralisi le presenze che prima mi inquietavano ora non mi fanno né caldo né freddo, so che devo lasciarle fare - avvicinare - bisbigliare - e svanire da sé (un po' come fai tu) altrimenti rischio di svegliarmi, dopo che hanno gironzolato / svolazzato attorno a me per un po'; sembra che se ne vadano subito perché non ci do più tanto peso, le considero ormai come una sorta di passaggio dallo stato di paralisi a quello di distaccamento e/o inizio di un sogno; difatti, l'alternativa è iniziare il sogno dopo che queste presenze se ne sono dileguate, e talvolta non le incontro nemmeno più.
Per quanto riguarda incontrare personaggi simili durante i lucidi non mi capita quasi più, poiché appunto, avendo sconfitto queste paure anni fa non ho più esperienze del genere, infatti prima, da inesperto, piombavo in un incubo, ora invece, sfrutto quei momenti come innesco per un sogno lucido, e dal momento che diventano sogni miei, non sono incubi e gli eventuali antagonisti durano poco.
A differenza tua che le tenti tutte per mandarli via dal sogno, io semplicemente non ci bado, e se iniziano a prevalere sugli altri po e tentano di sopraffarmi, mi basta assecondarli un po', ad esempio dicendo loro ciò che vogliono sentirsi dire o semplicemente dimostrandogli di essere d'accordo, ma spesso è rischioso poiché è sempre il loro gioco che si va a fare, o semplicemente non basta.
Ho scoperto invece vari metodi efficaci per far svanire o semplicemente frenare l'indole di determinati po che si dimostrano ostili: uno è pensare e convincersi fortemente di star parlando con una persona che conosciamo, un nostro amico o parente, e magari aiutandosi col metodo di voltarsi da un'altra parte e poi tornare a guardare il po, questo diventa effettivamente la persona che abbiamo pensato; stessa cosa vale se si vuol farla sparire, senza quindi compiere grossi sforzi! Un altro modo che ho utilizzato stanotte stessa (anche se ero in pre-lucido) è sviare il po con altri discorsi, anche nonsense, spesso questo si ritrova spaesato, par strano ma ho constatato che è così, altrimenti può risultare addirittura d'accordo! Non sai quante reazioni curiose possono riservarti i po, io mi diverto molto facendo così
Quindi, facendo il sunto, prova a utilizzare meno energie per dare colpi ai tuoi antagonisti, e se gli abbracci non funzionano usa appunto la mente, proiettati con essa in una scena in cui loro sono diventati amichevoli o non ci sono più, senza tentar di farli ragionare o di sforzarti ad allontanarli con le cattive; ma devi concentrati e convincerti, e fondamentale, devi rimuovere i pensieri che questi possano riuscire a sopraffarti e farti uscire dal sogno, il minimo dubbio alimenta la loro forza, ma invece devi mantenere ed elevare la tua! Non è facilissimo, io ci ho messo qualche anno, ma penso che sia la via più indicata, cercando quindi di preservare le proprie energie per sé stessi e per plasmare il proprio sogno
Tutto questo basato sulle mie esperienze personali, sicuramente io pecco in alcune cose dove tu e altri vai/andate meglio e viceversa, ma ti suggerisco vivamente di provarci, mente libera e zero dubbi!
Oggi invece reagisco in maniera differente, quindi durante le paralisi le presenze che prima mi inquietavano ora non mi fanno né caldo né freddo, so che devo lasciarle fare - avvicinare - bisbigliare - e svanire da sé (un po' come fai tu) altrimenti rischio di svegliarmi, dopo che hanno gironzolato / svolazzato attorno a me per un po'; sembra che se ne vadano subito perché non ci do più tanto peso, le considero ormai come una sorta di passaggio dallo stato di paralisi a quello di distaccamento e/o inizio di un sogno; difatti, l'alternativa è iniziare il sogno dopo che queste presenze se ne sono dileguate, e talvolta non le incontro nemmeno più.
Per quanto riguarda incontrare personaggi simili durante i lucidi non mi capita quasi più, poiché appunto, avendo sconfitto queste paure anni fa non ho più esperienze del genere, infatti prima, da inesperto, piombavo in un incubo, ora invece, sfrutto quei momenti come innesco per un sogno lucido, e dal momento che diventano sogni miei, non sono incubi e gli eventuali antagonisti durano poco.
A differenza tua che le tenti tutte per mandarli via dal sogno, io semplicemente non ci bado, e se iniziano a prevalere sugli altri po e tentano di sopraffarmi, mi basta assecondarli un po', ad esempio dicendo loro ciò che vogliono sentirsi dire o semplicemente dimostrandogli di essere d'accordo, ma spesso è rischioso poiché è sempre il loro gioco che si va a fare, o semplicemente non basta.
Ho scoperto invece vari metodi efficaci per far svanire o semplicemente frenare l'indole di determinati po che si dimostrano ostili: uno è pensare e convincersi fortemente di star parlando con una persona che conosciamo, un nostro amico o parente, e magari aiutandosi col metodo di voltarsi da un'altra parte e poi tornare a guardare il po, questo diventa effettivamente la persona che abbiamo pensato; stessa cosa vale se si vuol farla sparire, senza quindi compiere grossi sforzi! Un altro modo che ho utilizzato stanotte stessa (anche se ero in pre-lucido) è sviare il po con altri discorsi, anche nonsense, spesso questo si ritrova spaesato, par strano ma ho constatato che è così, altrimenti può risultare addirittura d'accordo! Non sai quante reazioni curiose possono riservarti i po, io mi diverto molto facendo così
Quindi, facendo il sunto, prova a utilizzare meno energie per dare colpi ai tuoi antagonisti, e se gli abbracci non funzionano usa appunto la mente, proiettati con essa in una scena in cui loro sono diventati amichevoli o non ci sono più, senza tentar di farli ragionare o di sforzarti ad allontanarli con le cattive; ma devi concentrati e convincerti, e fondamentale, devi rimuovere i pensieri che questi possano riuscire a sopraffarti e farti uscire dal sogno, il minimo dubbio alimenta la loro forza, ma invece devi mantenere ed elevare la tua! Non è facilissimo, io ci ho messo qualche anno, ma penso che sia la via più indicata, cercando quindi di preservare le proprie energie per sé stessi e per plasmare il proprio sogno
Tutto questo basato sulle mie esperienze personali, sicuramente io pecco in alcune cose dove tu e altri vai/andate meglio e viceversa, ma ti suggerisco vivamente di provarci, mente libera e zero dubbi!
Sì infatti dopo l'ultima volta che ho incontrato questi p.o. ho capito che vanno affrontati in maniera creativa, e a cuor leggero. Come hai potuto leggere tu stesso, utilizzo già questo sistema e funziona con la maggior parte dei personaggi che si mostrano ostili ma questi non so perché sono diversi. La differenza la sento subito appena li vedo, non so spiegare come, è una sensazione che ti trasmettono. E' molto difficile scacciare questa sensazione, è come se prima di metterti le mani addosso ti aggredissero già a livello psichico, inviandoti appunto sensazioni negative, che ti spingono a reagire in maniera negativa e ciò non fa altro che rafforzarli. In pratica si nutrono della tua energia che involontariamente invii loro sotto forma di emozioni negative. L'unico modo per non farsi prendere questa energia è appunto non provare queste emozioni negative, ma prendere la cosa come un gioco, un divertimento. Tuttavia mentre con la maggior parte dei p.o. mi viene quasi naturale farlo, con questi particolari individui la cosa risulta più difficile, ma non ho paura di incontrarli, anzi non vedo l'ora che ricapiti proprio perché voglio capire cosa sono e perché non sono come gli altri. La cosa mi incuriosisce, anche perché ho riscontrato situazioni simili in altri sognatori, anche molto esperti. Comunque ho già pensato ad alcuni trucchetti da utilizzare la prossima volta che si presenteranno per evitare di essere sopraffatto e magari vedere se c'è la possibilità di esaminarli e capire qualcosa di più su di loro.
May my heart be my guiding key
25 aprile 2018
Sogni lucidi notturni
In questa notte ho avuto diversi lucidi, che non riesco però a ordinare cronologicamente, ad eccezione del primo, che è stato effettivamente il primo anche in ordine di tempo. Gli altri
sono messi a caso.
Sogno 1:
Mi trovo in una città che non conosco e ad un certo punto capisco di stare sognando. Vedo il mare in lontananza e sono tentato di raggiungerlo, ma attraversando la strada mi accorgo di trovarmi in un punto rialzato. Mi avvicino al parapetto e guardo di sotto, sarà qualche decina di metri sopra il livello della spiaggia e del mare. Penso che dovrei volare per raggiungere il mare ma so di non avere ancora molta dimestichezza con il volo e non voglio rischiare di perdere questo scenario che sembra interessante. Torno in strada e mi fermo un attimo a pensare a cosa potrei fare. C'è una stradina che inizia davanti a me e un'altra in fondo a destra che avevo già notato prima. Devo decidere quale delle due prendere, alla fine opto per quella che ho davanti. Arrivato in fondo alla strada, entro in una casa dove trovo una signora anziana a cui chiedo di poter prendere qualcosa da mangiare in frigorifero così che possa concentrarmi anche su olfatto e gusto. Senza attendere la sua risposta, apro il frigorifero, un piccolo frigo bianco alto circa un metro e venti. Ci trovo varie cose tra cui spicca un Kinder Bueno. Gli snack Kinder appaiono spesso nei miei sogni, sia lucidi che non, probabilmente perché da bambino ne ero ghiotto e li mangiavo quasi tutti i giorni. Prendo il Kinder Bueno, saluto la signora ed esco. Mentre torno indietro scarto lo snack, seppur con qualche difficoltà, poi ne assaggio un pezzo ma qui il sogno, che già si stava destabilizzando, crasha.
Mi trovo sospeso nello stato intermedio ma con ancora lo snack in mano che mi impedisce di sfregarmi le mani. Lo lascio cadere e mi sfrego le mani intenzionato a riprendere quello stesso scenario e con esso anche il Kinder Bueno. Detto fatto ! Recupero il sogno ritrovandomi nello stesso punto e per terra c'è ancora lo snack. Lo raccolgo e continuo a mangiarlo, il saporeè abbastanza fedele all'originale, ma non molto intenso, devo ancora migliorare con i sensi del gusto e dell'olfatto. Nel frattempo penso a cosa fare, e decido di provare la task di rimanere fermo in attesa. Ci sono delle panchine non molto lontano da me e penso di sedermi su una di quelle ma vedo delle persone che ci si avvicinano e qualcuno si siede dunque
rinuncio e penso di cercare un posto più adatto. C'è una panchina verde vicino a me e mi viene in mente di prenderla e portarla con me in un posto isolato. Con la panchina in mano mi dirigo lungo la strada che avevo visto all'inizio e che prima avevo scartato in favore di quella più vicina (lo scenario è rimasto pressapoco lo stesso, eccetto ovviamente i dettagli, nonostante io sia entrato e uscito da una casa e abbia anche perso momentaneamente il sogno per poi recuperarlo). Raggiungo un parchetto dove non c'è nessuno, proprio quello che mi serviva ! Mi accorgo che ci sono anche le panchine, dunque quella che ho portato non serve, la lascio sul bordo della strada ed entro nel parchetto. Mi guardo intorno per scegliere su
quale panchina sedermi, ne scelgo una ma prima di raggiungerla il sogno crolla. Peccato ! C'ero quasi ! L'errore è stato quello di non scegliere subito questa opzione, questa task doveva essere la prima cosa da fare appena diventato lucido, anche perché l'ambiente era già abbastanza stabile ed ero già ben integrato nel sogno. Stavolta mi ritrovo in stato di paralisi sul letto. Mi alzo, vado di sopra ed esco. Prendo la via che parte di fronte al cancello di casa mia ed entro in una casa per passare subito ad un altro scenario. Non c'è nessuno dentro, apro diverse porte ma mi trovo sempre in stanze minuscole. Tali stanze non hanno altre porte, almeno non inizialmente, esse compaiono in un secondo momento, dopo aver espresso mentalmente il desiderio di trovarne una. In pratica apro una porta, mi trovo in uno stanzino senza porte, penso che vorrei un'altra porta, mi volto a destra o a sinistra e la trovo. La cosa va avanti per un po' finché una di queste porte non mi conduce ad una camera da letto. Decido di uscire dalla finestra e volare via, ma trovo parecchia difficoltà ad aprirla. Dopo esserci riuscito faccio ancora più fatica ad uscire, come al solito, ma alla fine riesco a sedermi sul cornicione e mi metto a guardare sotto di me. Sono a circa 10-15 metri d'altezza. Qui inizio a sentire una presenza femminile accanto a me che mi esorta ad andare verso il cielo. Spesso accade, soprattutto quando tento di lasciarmi andare dall'alto, di sentire una o più voci e presenza accanto a me, a volte mi incoraggiano, altre fanno l'esatto opposto. Io guardo il cielo, cosa che avrei fatto in ogni caso perché è l'unico modo di riuscire a rimanere sospeso a mezz'aria, se mi staccassi dal cornicione guardando in basso precipiterei e mi sveglierei per l'emozione. La presenza dice di guardare e andare verso il cielo per non ricordo quale motivo, non capisco neanche bene cosa dice. Il cielo è sereno, vedo il sole che splende sopra di me. Mi stacco dal cornicione guardando in alto ma mi sento afferrare il braccio destro, ma non lo percepisco come un tentativo di bloccarmi, bensì come un aiuto a rimanere sospeso e a mantenere stabile il volo. Non capisco se sono io ad aggrapparmi a lei o il
contrario, in ogni caso questo contatto mi infonde sicurezza e coraggio, ora mi viene più facile lasciarmi andare. La presenza continua a parlarmi, perciò mi volto verso di lei e forse per la prima volta la vedo. Si tratta sì di un'entità femminile ma è una figura eterea, tipo fantasma. Le chiedo "chi sei ?" ma purtroppo non ricordo la sua risposta, probabilmente anche sul momento non capisco bene cosa mi dice. Ho un attimo di inquietudine perché questa presenza mi ricorda molto la famigerata entità che appare durante le paralisi. Sembra esserci una connessione tra questa entità e quella delle paralisi, devo ancora comprendere molto sulla natura di questi esseri.
Sogno 2: L'intercapedine bloccata
Mi sveglio in stato di paralisi, scendo dal letto ed esco da casa. Faccio un pezzo di strada poi mi viene in mente la task di viaggiare nel tempo. Più che un viaggio nel tempo però, quello che ho in mente è un viaggio nella mia memoria, ho intenzione infatti di chiedere al sogno di farmi rivivere momenti del passato, magari andando a recuperare ricordi rimossi. Per farlo devo entrare in un luogo che io possa facilmente associare all'idea di un archivio della memoria, potrebbe essere ad esempio una cantina. Mi viene subito in mente l'intercapedine, che già una volta mi ha condotto in un luogo chiuso, sotterraneo e piuttosto enigmatico, che mi ha dato l'idea appunto di essere una specie di deposito di ricordi. Torno dunque indietro e rientro in casa passando dal garage, la cui serranda si alza da sola man mano che mi avvicino. Arrivo davanti alla porta dell'intercapedine e qui come spesso accade il sogno si destabilizza e prima di aprire la porta devo fermarmi un attimo per cercare di stabilizzare. Penso di concentrarmi sul senso del gusto, e tiro fuori dalla tasca un Kinder Bueno, a quanto pare me lo sono portato dietro dal primo sogno . Questa volta sia l'odore che il sapore risultano più intensi, buon segno. Nel frattempo tocco anche la parete e quando mi sento pronto apro finalmente la porta. Come spesso accade mi trovo davanti un'altra porta, apro anche quella e stavolta trovo un'apertura verticale molto stretta e imbottita di cartoni e lenzuoli messi lì a bloccare il passaggio. Inizio a toglierli uno a uno ma sembrano non finire mai. Alla fine non ricordo cosa succede ma probabilmente mi perdo e torno a sognare normalmente.
Sogno 3: Passaggio in macchina e discarica di cartone
Mi sveglio in stato di paralisi, esco di casa e una volta in strada mi imbatto in un tizio a bordo di una macchina che mi offre un passaggio. Io so che potrebbe farmi comodo per raggiungere più velocemente una meta ma temo anche che possa farmi perdere lucidità. Alla fine salgo ma lascio lo sportello aperto pronto a scendere al volo al minimo segno di ostilità da parte del tizio alla guida. Arriviamo all'incrocio e lui sta per girare a sinistra mentre io voglio andare a destra per raggiungere il parcheggio e il campo di sterpaglie. Ho ancora nella mente quella città che avevo trovato passando per il campo in quel sogno che si era interrotto bruscamente a causa del contatto con la ragazza in blu. Quello scenario era davvero
molto interessante oltre che molto vivido e stabile e mi piacerebbe molto tornarci per continuare ad esplorarlo, evitando stavolta di cadere in distrazioni. Ogni volta spero che passando per il campo di sterpaglie possa ritrovarla ma finora non ci sono ancora riuscito. Mi addentro nel campo e stavolta il tratto di sterpaglie dura più del solito finché non mi trovo in un'area piena di grossi scatoloni di cartone. Sembra una specie di discarica ma riservata solo al cartone. Li tocco per mantenermi sintonizzato nel sogno e proseguo finché finalmente non mi trovo in una città. Vedo infatti un palazzo di almeno otto piani anche se nella piazzola antistante c'è un altro mucchio di cartoni. Memore del sogno fatto prima, in cui ho volato, voglio riprovare e spicco un gran salto con il quale riesco a raggiungere il balcone del primo piano aggrappandomi con una mano alla ringhiera. Da qui provo a saltare giù per rimanere sospeso a mezz'ariama non ricordo cosa succede, probabilmente qui il sogno crolla.
Sogno 4: Tu sei "sposta" !
Mi trovo nel salotto di casa mia davanti al tavolo e non ricordo come, capisco di essere in un sogno. C'è qualcuno in casa, un ragazzo dai capelli biondi e carnagione chiara, se ne sta in piedi all'estremità opposta del tavolo rispetto a dove sono io. La cosa mi sorprende, è raro che compaiano personaggi sconosciuti a casa mia in un lucido, di solito o non c'è nessuno o ci sono i miei familiari. Dice che deve dirmi qualcosa e io, incuriosito, lo sto ad ascoltare. Mi guarda, punta l'indice verso di me e mi dice "tu sei sposta !" Io non capisco cosa voglia dire, gli chiedo di ripetere e lui ripete la stessa frase più volte. Gli chiedo cosa significa quella parola ma lui non risponde e viene verso di me con uno sguardo serio che inizia a inquietarmie alla fine mi sveglio.
Sogno 5: Camminata sotto la pioggia
Esco di casa che sono già lucido anche se non ricordo come ho preso lucidità, forse sono partito da un risveglio in paralisi. Cammino per la strada e piove, mi godo questa pioggia onirica come avevo fatto con il vento nel lucido di una decina di giorni fa. Sento la pioggia cadermi addosso e bagnarmi, è una sensazione molto reale. Penso a cosa fare ora ma vengo distratto da alcune belle ragazze ma prima di poter interagire con loro il sogno crolla.
Sogno 6: Tentativo di ingresso nel televisore
Mi trovo nel salotto di casa e ad un certo punto mi viene il dubbio di stare sognando. Faccio un test di realtà leggendo una scritta sullo schermo del cellulare. Alla seconda lettura la scritta è cambiata, dunque ho la conferma di essere in un sogno. C'è un televisore acceso sotto la finestra della sala che trasmette un programma di varietà. Mi viene in mente di provare ad entrare nel televisore per ritrovarmi all'interno dello studio televisivo. Infilo prima i piedi e penetro fino alle cosce poi però mi blocco, non riesco più a passare.Alla fine perdo lucidità e piombo in un falso risveglio.
28 aprile 2018
Sogno lucido notturno
Mi sveglio in stato di paralisi, scendo dal letto e vado in salotto. E' buio, prendo le scale e rimango fermo a guardare verso la sala. Invece di andare di sopra torno in salotto e nel buio intravedo qualcosa. Si tratta di una valigia chiusa con il lucchetto con la combinazione. Sono due file di tre numeri, ricordo i numeri 2,3 e 5 su una fila, anche se non ricordo in quale ordine fossero disposti. Nell'altra fila mi sembra di ricordare i numeri 6,8 e 9 ma non ne sono sicuro. Arriva finalmente la luce,perdo lucidità e piombo in un falso risveglio in cui confronto la valigia appena sognata con una che trovo in quella che credo essere la realtà fisica. Vedo che i numeri corrispondono, addirittura qui ricordo l'ordine dei primi tre numeri e i secondi tre ma non in ordine. Qui però mi accorgo che i numeri cambiano, dunque capisco di stare ancora sognando. Salgo le scale ed esco, dopo un po' che cammino mi trovo in un'area in cui non c'è nessuno e penso che andrebbe bene per eseguire la task di rimanere fermo in attesa se solo ci fosse una panchina per sedersi. Raggiungo dunque i giardinetti della stazione, qui ci sono le panchine ma c'è anche gente. Mi siedo su una panchina e rimango fermo per qualche secondo. Provo ad assumere la posizione del loto, cosa che sarebbe impossibile per me nella realtà fisica, in cui fatico a stare anche semplicemente a gambe incrociate . Inizialmente anche qui trovo difficoltà a mettermi in quella posizione ma so che basta convincersi di poterlo fare e infatti poco dopo ci riesco. Rimango così per qualche secondo ed ecco che arriva mia nonna che inizia a blaterare qualcosa, nulla che abbia senso comunque, per giunta con un tono arrabbiato, non esattamente quello che mi aspettavo. Evidentemente non era ancora la situazione adatta, troppa gente intorno, troppa confusione. Purtroppo il ricordo di questo sogno è in parte offuscato, questo perché l'ho fatto nelle prime ore di sonno e non mi sono svegliato subito per memorizzarlo e magari scriverlo. L'ho ricordato solo al risveglio, verso le 6.30 e anche lì non mi sono messo a scriverlo, mi sono alzato per andare in bagno e bere e mi sono subito rimesso a letto. Se non altro ho avuto
un altro lucido dopo.
Sogno lucido mattutino
Mi trovo nello stadio della mia città, mentre salgo le scale che portano in cima alla tribuna sento dei cori da stadio. Arrivo sopra e mi appoggio al muretto in attesa che inizi la partita, qui partono delle canzoni mai sentite prima, ma la voce invece è familiare, è quella di Cristina D'Avena . Il fatto di sentire canzoni di Cristina D'Avena allo stadio dovrebbe già farmi prendere lucidità ma in ogni caso poco dopo il sogno crolla e mi ritrovo nello stato ipnopompico ad ascoltare una serie di canzoni anche queste inedite. Qui prendo lucidità e poco dopo subentra la paralisi. Prendo il controllo del corpo onirico mi alzo e tento di aprire gli occhi ma percepisco ancora quelli fisici. Nel tentativo di aprire gli occhi onirici faccio
inconsapevolmente come uno scatto in avanti con le orbite e improvvisamente mi sento staccare dal corpo e fluttuare. Qui mi ritrovo subito nel cosiddetto blackworld, senza la percezione del mio corpo. Mi ritrovo a muovermi in quello che mi sembra una sorta di tunnel ma poco dopo sono di nuovo sul letto. Rotolo giù dal letto e stavolta ho la vista. Vedo mio fratello che dorme sul suo letto, faccio di nuovo quella cosa con gli occhi, stavolta intenzionalmente e mi ritrovo di nuovo a fluttuare a mezz'aria, leggero e incorporeo, come un fantasma. Fluttuo verso mio fratello e vengo come risucchiato dentro la sua testa ed ecco che mi trovo di nuovo sempre nella mia stanza ma stavolta in piedi e con lui sveglio. Non so perché mi dà uno schiaffo, ma non mi fa male. Ora ci troviamo in salotto, voglio dimostrargli che siamo in un sogno, così faccio levitare dei bicchieri e delle bottiglie. Una bottiglia mi cade e me la prendo con mio fratello dicendogli di non parlare che mi distrae. Provo più volte a sollevarla da terra ma la bottiglia levita per un secondo staccandosi di pochi centimetri poi ricade. Una donna scende le scale dal piano di sopra e, quando è arrivata agli ultimi gradini, spingo la bottiglia verso le scale rasoterra. Con mia sorpresa, raggiunto il primo gradino si impenna e colpisce in testa la donna. La donna stranamente scompare, di lei rimane solo una sagoma evanescente. Non volevo colpirla e sono dispiaciuto per quanto successo. In questo momento mi sento toccare il tallone e mi arriva un ricordo onirico, che mi fa collegare questa sensazione del tocco sul tallone al senso di colpa. Per rimediare decido di tornare indietro nel tempo, o meglio di riavvolgere il tempo e tornare a prima che la bottiglia partisse. Vedo la scena svolgersi a ritroso, la bottiglia che scende a terra e torna al punto di partenza. Tuttavia non è abbastanza per decidere in tempo di non far partire la bottiglia, la quale schizza di nuovo verso le scale e si impenna esattamente come prima però stavolta riesco a deviarla e a salvare la donna. Qui c'è uno stacco e dopo mi trovo al primo piano. Esco sul balcone con l'intenzione di saltare giù e volare ma qui la vista è parzialmente annebbiata.
La situazione qui è piuttosto confusa, ci sono dei tizi che parlano tra loro, ma il ricordo è molto vago. Salgo sul cornicione ma esito ancora a lasciarmi andare, la mia lucidità è calata e sono in balia delle chiacchiere dei tizi che commentano le mie azioni. Alla fine mi lascio andare ma non sono ancora pienamente convinto e ciò probabilmente fa sì che mi ritrovi afferrato da più mani che mi trattengono. Alla fine in qualche modo raggiungo il giardino e subito dopo il parcheggio dietro casa. Il sogno però qui si fa sempre più instabile, parte della vista è oscurata e devo lottare per mantenere le immagini. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che in questo momento il sole batte proprio sulla mia faccia. Entro in una casa e mi trovo ad attraversare una lunga serie di porte finché non mi trovo in un mondo surreale. Vedo alla mia destra un muretto con dei pupazzi tra cui quello che sembra un orsacchiotto di peluche di colore
violaceo. Davanti a me si sovrappongono ora varie immagini confuse e alla fine mi sveglio.
3 maggio 2018
Sogno lucido mattutino
Sono nel centro storico di una qualche città ed è in corso una manifestazione contro la classe politica, la gente marcia e urla insulti e frasi cariche di indignazione, tra cui si sente chiaramente un "andate a lavorare !" Io mi trovo in una piazza chiusa all'interno di un muro circolare. Vi si accede tramite un'arcata. Nella piazza ci sono altri manifestanti, ma la maggior parte di loro balla al ritmo di musica classica, che non capisco da dove provenga. Ci sono anche i carabinieri che controllano la situazione sia dentro che fuori dalla piazza. Vado a dare uno sguardo fuori, c'è ancora il flusso di manifestanti e siccome qualcuno di loro è piuttosto agitato, temo che da un momento all'altro possano verificarsi scontri e non
vorrei trovarmici in mezzo. Dall'altra parte della strada dove si trovano i manifestanti vedo una porta aperta con davanti un tizio che indossa la maschera di V per Vendetta. La cosa mi incuriosisce e vorrei avvicinarmi ed entrare ma per farlo dovrei attraversare la strada piena di manifestanti e camminare per un tratto controcorrente rispetto alla folla. Rientro nella piazza e qui vedo i carabinieri che dicono ai manifestanti che danzano "ma che fate ? Smettete di ballare ! Che cavolo vi ballate ?" Non capisco questa loro avversione nei loro confronti, stanno lì che ballano e non rompono le scatole a nessuno...bah...Passo in mezzo ai danzanti e raggiungo l'altra estremità della piazza. Qui c'è un'altra arcata nel muro,la attraverso e torno sulla strada ma stavolta sono alle spalle dei manifestanti, li ho aggirati, ora posso finalmente raggiungere quella porta e vedere cosa c'è in quell'edificio. Attraverso la strada e vedo, oltre a quella porta, anche un'altra poco più avanti che mi dà l'impressione di essere l'ingresso di un luogo riservato a persone ricche e importanti. Attraverso la porta che avevo visto all'inizio e mi ritrovo in un corridoio lungo e stretto dalle pareti bianche. Ho la sensazione che si tratti di una specie di mostra d'arte. Qui prendo lucidità, vedo alla mia destra una stanza con una finestra dalla quale si vede un volto femminile su uno schermo. Provo a parlarci ma non mi risponde. Faccio il giro e trovo l'entrata della stanza, qui mi trovo davanti una ragazza dai capelli rossicci che però mentre ci parlo cambia forma. Le immagini sono troppo instabili, la ragazza continua a cambiare forma, diventa più grassa e ad un certo punto attraversa addirittura il muro come fosse un fantasma, poi perde forma umana tramutandosi in un filo. Esco dalla stanza e riprendo il corridoio alla ricerca di una porta che mi conduca ad un altro scenario. Ne trovo una in fondo al corridoio, la apro e mi ritrovo in una stanza chiusa con due porte una accanto all'altra. Scelgo quella di sinistra ma do una sbirciatina anche a quella di destra e vedo che i due ambienti sono simili tra loro, probabilmente conducono allo stesso luogo. Si tratta di un'altro luogo chiuso ma più grande, una specie di cantina piena di oggetti accatastati. C'è qualcuno qui con me ma ne sento solo la presenza alle mie spalle, non mi giro a vedere chi sia. Provo ad aprire un'altra porta sperando mi porti all'aperto stavolta ma vedo tutto buio al di là di essa e preferisco non attraversarla. Arriva un signore anziano che sembra essere il proprietario o forse il custode di questa cantina, dice che tutta questa roba è stata sequestrata ad un'altra persona per qualche motivo. Ci sono tantissimi oggetti di vario tipo e l'occhio mi cade su alcune videocassette dalla custodia blu che subito mi ricordano quelle delle partite della nazionale di calcio che vedevo da bambino e che ho ancora a casa. Si tratta di una serie di videocassette uscite negli anni '90, dedicata alle partite più importanti della storia della nazionale italiana di calcio. In ogni cassetta c'era una partita intera della nazionale e anche qui ne trovo una con scritto "ITALIA-INGHILTERRA 5-5" che risulta essere del 2018. La cosa appare senza senso, soprattutto per il risultato spropositato, tuttavia una volta sveglio ho trovato una curiosa coincidenza.Ripensando al sogno mi è venuta in mente una partita vista la sera prima tra Roma e Liverpool e così per gioco mi sono fatto due conti ripensando a i risultati dei match tra squadre italiane e inglesi giocati nelle coppe europee in questa stagione. E' saltato fuori che ci sono state 12 partite tra italiane e inglesi, con 5 vittorie a testa e 2 pareggi, 5-5 appunto . Che il mio inconscio abbia fatto tutto questo calcolo e me l'abbia presentato nel sogno ? Preciso che io conoscevo tutti quei risultati a memoria senza doverli andare a rivedere, dunque era già tutto in qualche modo archiviato nella mia memoria. Il fatto che questo sogno sia avvenuto la notte dopo aver visto la partita citata prima, che è stata anche l'ultima in questa stagione giocata tra una squadra italiana e una inglese, mi fa pensare che potrebbe non essere una coincidenza.
Comunque il sogno continua con io che mi guardo un po' di copertine di queste cassette, ce n'è anche una che non c'entra nulla col calcio ma parla di Asimov, l'autore di fantascienza di cui ho letto diversi libri, tra i quali c'è il personaggio da cui ho preso il nickname che uso in questo forum. Riguardandola però vedo che la scritta si è leggermente modificata,diventando "Asimiov". Ora decido nuovamente di uscire da qui ma la porta che apro conduce ancora al buio. Ancora una volta rimango dentro per far crollare il sogno che però si destabilizza lo stesso, provo a recuperarlo toccando e leccando una parete ma è tutto inutile e mi sveglio. Evidentemente era scaduto il mio tempo.
12 maggio 2018
Sogno lucido mattutino
Tuffo nei ricordi
Mi sveglio in stato di paralisi, sono sdraiato sul fianco sinistro, è chiaramente un falso risveglio perché in realtà sono sdraiato sul fianco destro ma lì per lì non ci faccio caso. La paralisi è molto forte e ci metto un po' per scendere dal letto. Devo anche fronteggiare una sensazione di ostilità che sta per prendere consistenza e forma. Sento un respiro, una presenza nella mia stanza e mi sale per un attimo l'ansia di venire bloccato da questa forza ed ecco che mi sento per un attimo opprimere ma riesco a scacciare questa sensazione e a scendere dal letto. Esco dalla stanza che ancora non vedo nulla, la vista arriva dopo un po', quando già mi trovo nel salone. L'arredamento e la disposizione dei mobili però,
come quasi sempre nei miei lucidi,non sono quelli attuali, ma neanche quelli di un periodo specifico, sono più un misto. Vedo diversi elementi che ho avuto in casa in passato ma non necessariamente nello stesso periodo. Ritrovo un vecchio tavolino di legno chiaro che abbiamo più da almeno dieci anni e un'altro tavolo basso di legno scuro che avevamo fino a prima dei lavori di tre anni fa. Sono entrambi come li ricordavo sia alla vista che al tatto, sollevo quello scuro di qualche centimetro, lo trovo un po' più leggero di come dovrebbe essere. C'è un vecchio mobile e i due vecchi divani, che sono posizionati nel punto in cui si trovavano prima di sostituirli. Mi dirigo proprio nella zona divano-tv,
accendo il televisore e mi siedo su uno dei divani. Il televisore è un po' un misto di vari televisori che ho avuto, giro un po' di canali ma non trovo nulla di interessante. Ora esco da casa e mentre cammino richiamo alla mente alcune informazioni della veglia, per aumentare al massimo la lucidità. Ricordo perfettamente numeri di telefono e targhe di macchine e li ripeto ad alta voce. Mi trovo a camminare accanto ad un ragazzo che mi parla di qualcosa relativo all'università che frequenta, forse riguardo agli esami che deve fare, ma il ricordo è molto vago. Dietro invece ci sono due tizi la cui presenza mi turba leggermente, mi infastidisce più che altro sentire la presenza di qualcuno alle mie spalle senza vederlo. Rallento e mi lascio superare, così ora posso vederli, ricordo in particolare uno dei due, un uomo alto dai capelli lunghi e neri, ha l'aspetto di un nativo americano. Arrivo ad un incrocio e mi rendo conto che sono ancora nella mia città, nel mio quartiere, lo scenario non è cambiato. Guardando alla mia destra però, vedo una piazza che non esiste nella realtà fisica. Penso di raggiungerla ma qui il sogno crolla e mi ritrovo sul letto in paralisi. Scendo e vado di nuovo in salotto, apro lo sportello di un vecchio mobile ma qui il sogno si sfalda di nuovo e stavolta mi sveglio.
16 maggio 2018
Sogno lucido mattutino
Mi trovo a bordo di un treno che ha all'esterno una specie di balconcino a cui si può accedere anche mentre è in corsa. Mi chiedo come sia possibile una cosa simile, e inizio ad immaginare alle conseguenze che può portare il fatto di stare all'aperto mentre il treno sfreccia a tutta velocità. Immagino un possibile ramo di un albero che sporga un po' troppo verso la ferrovia, e che colpisca una persona che si trovi su questo balconcino. Nel fantasticare mi trovo poco dopo non più sul treno ma in un'area di sterpaglie accanto alla ferrovia. Tuttavia reagisco come se non mi trovassi effettivamente qui, continuo a ragionare come se fossi ancora sul treno ad immaginare la scena che sto vivendo in prima persona. Penso a come farei a ritornare a casa da questo punto sperduto nel nulla. Dopo un po' inizio però a rendermi conto di essere in un sogno ed ecco che lo scenario intorno a me diventa via via più stabile e vivido.Ora sono pienamente lucido e integrato in un ambiente perfettamente stabile e realistico. Mi volto e vedo a distanza un orso bruno, la cosa mi inquieta un po' ma poi mi tranquillizzo e proseguo. Cammino lungo un sentiero tra le sterpaglie e poco più avanti vedo alla mia destra un grosso animale erbivoro, forse un bisonte. Cammino con discrezione cercando di non disturbare l'animale. Raggiungo ora una strada asfaltata e mi trovo a percorrere una salita. Vedo una casetta in fondo alla strada e penso di raggiungerla. Sento un rumore dietro di me, qualcuno o qualcosa si sta avvicinando. Mi volto e vedo un tizio a cavallo. La cosa mi preoccupa leggermente perché temo possa essere ostile, dunque mantengo alta la guardia. Il tizio a cavallo si avvicina sempre di più e a questo punto mi volto per salutarlo e parlarci. Lui però mi parla in inglese, ma con un accento strano, non riesco a capire cosa mi dice. Ogni tanto tira fuori anche qualche parola in italiano. Arriviamo davanti alla casa che scopro essere la sua, lo seguo fino alla porta, lui entra e la chiude facendomi capire di non avere intenzione di farmi entrare. L'impressione comunque è che sia entrato per prendere qualcosa o magari per svolgere una mansione rapida per poi tornare da me e continuare la conversazione. Rimango quindi fuori in attesa e nel frattempo mi ricordo di guardarmi le mani e il resto del corpo. Le mani sono perfettamente normali, hanno cinque dita e non si modificano. Indosso un paio di scarpe bianche, un paio di pantaloni blu e una maglietta bianca. C'è una dispensa attaccata alla parete, apro uno sportello e prendo quello che sembra un pacco di pasta, leggo la scritta che indica presumibilmente la marca, ma non riesco a ricordarla bene, era qualcosa che iniziava con la D, di 5 o 6 lettere al massimo. Qui arriva una donna, che suppongo essere la moglie del tizio a cavallo. Visto che il marito non torna, penso di chiedere a lei qualcosa, innanzitutto che posto è questo, ma purtroppo qui il sogno svanisce. Mi ritrovo in uno stato intermedio da cui però non riesco a recuperare il sogno.
Sogni lucidi notturni
In questa notte ho avuto diversi lucidi, che non riesco però a ordinare cronologicamente, ad eccezione del primo, che è stato effettivamente il primo anche in ordine di tempo. Gli altri
sono messi a caso.
Sogno 1:
Mi trovo in una città che non conosco e ad un certo punto capisco di stare sognando. Vedo il mare in lontananza e sono tentato di raggiungerlo, ma attraversando la strada mi accorgo di trovarmi in un punto rialzato. Mi avvicino al parapetto e guardo di sotto, sarà qualche decina di metri sopra il livello della spiaggia e del mare. Penso che dovrei volare per raggiungere il mare ma so di non avere ancora molta dimestichezza con il volo e non voglio rischiare di perdere questo scenario che sembra interessante. Torno in strada e mi fermo un attimo a pensare a cosa potrei fare. C'è una stradina che inizia davanti a me e un'altra in fondo a destra che avevo già notato prima. Devo decidere quale delle due prendere, alla fine opto per quella che ho davanti. Arrivato in fondo alla strada, entro in una casa dove trovo una signora anziana a cui chiedo di poter prendere qualcosa da mangiare in frigorifero così che possa concentrarmi anche su olfatto e gusto. Senza attendere la sua risposta, apro il frigorifero, un piccolo frigo bianco alto circa un metro e venti. Ci trovo varie cose tra cui spicca un Kinder Bueno. Gli snack Kinder appaiono spesso nei miei sogni, sia lucidi che non, probabilmente perché da bambino ne ero ghiotto e li mangiavo quasi tutti i giorni. Prendo il Kinder Bueno, saluto la signora ed esco. Mentre torno indietro scarto lo snack, seppur con qualche difficoltà, poi ne assaggio un pezzo ma qui il sogno, che già si stava destabilizzando, crasha.
Mi trovo sospeso nello stato intermedio ma con ancora lo snack in mano che mi impedisce di sfregarmi le mani. Lo lascio cadere e mi sfrego le mani intenzionato a riprendere quello stesso scenario e con esso anche il Kinder Bueno. Detto fatto ! Recupero il sogno ritrovandomi nello stesso punto e per terra c'è ancora lo snack. Lo raccolgo e continuo a mangiarlo, il saporeè abbastanza fedele all'originale, ma non molto intenso, devo ancora migliorare con i sensi del gusto e dell'olfatto. Nel frattempo penso a cosa fare, e decido di provare la task di rimanere fermo in attesa. Ci sono delle panchine non molto lontano da me e penso di sedermi su una di quelle ma vedo delle persone che ci si avvicinano e qualcuno si siede dunque
rinuncio e penso di cercare un posto più adatto. C'è una panchina verde vicino a me e mi viene in mente di prenderla e portarla con me in un posto isolato. Con la panchina in mano mi dirigo lungo la strada che avevo visto all'inizio e che prima avevo scartato in favore di quella più vicina (lo scenario è rimasto pressapoco lo stesso, eccetto ovviamente i dettagli, nonostante io sia entrato e uscito da una casa e abbia anche perso momentaneamente il sogno per poi recuperarlo). Raggiungo un parchetto dove non c'è nessuno, proprio quello che mi serviva ! Mi accorgo che ci sono anche le panchine, dunque quella che ho portato non serve, la lascio sul bordo della strada ed entro nel parchetto. Mi guardo intorno per scegliere su
quale panchina sedermi, ne scelgo una ma prima di raggiungerla il sogno crolla. Peccato ! C'ero quasi ! L'errore è stato quello di non scegliere subito questa opzione, questa task doveva essere la prima cosa da fare appena diventato lucido, anche perché l'ambiente era già abbastanza stabile ed ero già ben integrato nel sogno. Stavolta mi ritrovo in stato di paralisi sul letto. Mi alzo, vado di sopra ed esco. Prendo la via che parte di fronte al cancello di casa mia ed entro in una casa per passare subito ad un altro scenario. Non c'è nessuno dentro, apro diverse porte ma mi trovo sempre in stanze minuscole. Tali stanze non hanno altre porte, almeno non inizialmente, esse compaiono in un secondo momento, dopo aver espresso mentalmente il desiderio di trovarne una. In pratica apro una porta, mi trovo in uno stanzino senza porte, penso che vorrei un'altra porta, mi volto a destra o a sinistra e la trovo. La cosa va avanti per un po' finché una di queste porte non mi conduce ad una camera da letto. Decido di uscire dalla finestra e volare via, ma trovo parecchia difficoltà ad aprirla. Dopo esserci riuscito faccio ancora più fatica ad uscire, come al solito, ma alla fine riesco a sedermi sul cornicione e mi metto a guardare sotto di me. Sono a circa 10-15 metri d'altezza. Qui inizio a sentire una presenza femminile accanto a me che mi esorta ad andare verso il cielo. Spesso accade, soprattutto quando tento di lasciarmi andare dall'alto, di sentire una o più voci e presenza accanto a me, a volte mi incoraggiano, altre fanno l'esatto opposto. Io guardo il cielo, cosa che avrei fatto in ogni caso perché è l'unico modo di riuscire a rimanere sospeso a mezz'aria, se mi staccassi dal cornicione guardando in basso precipiterei e mi sveglierei per l'emozione. La presenza dice di guardare e andare verso il cielo per non ricordo quale motivo, non capisco neanche bene cosa dice. Il cielo è sereno, vedo il sole che splende sopra di me. Mi stacco dal cornicione guardando in alto ma mi sento afferrare il braccio destro, ma non lo percepisco come un tentativo di bloccarmi, bensì come un aiuto a rimanere sospeso e a mantenere stabile il volo. Non capisco se sono io ad aggrapparmi a lei o il
contrario, in ogni caso questo contatto mi infonde sicurezza e coraggio, ora mi viene più facile lasciarmi andare. La presenza continua a parlarmi, perciò mi volto verso di lei e forse per la prima volta la vedo. Si tratta sì di un'entità femminile ma è una figura eterea, tipo fantasma. Le chiedo "chi sei ?" ma purtroppo non ricordo la sua risposta, probabilmente anche sul momento non capisco bene cosa mi dice. Ho un attimo di inquietudine perché questa presenza mi ricorda molto la famigerata entità che appare durante le paralisi. Sembra esserci una connessione tra questa entità e quella delle paralisi, devo ancora comprendere molto sulla natura di questi esseri.
Sogno 2: L'intercapedine bloccata
Mi sveglio in stato di paralisi, scendo dal letto ed esco da casa. Faccio un pezzo di strada poi mi viene in mente la task di viaggiare nel tempo. Più che un viaggio nel tempo però, quello che ho in mente è un viaggio nella mia memoria, ho intenzione infatti di chiedere al sogno di farmi rivivere momenti del passato, magari andando a recuperare ricordi rimossi. Per farlo devo entrare in un luogo che io possa facilmente associare all'idea di un archivio della memoria, potrebbe essere ad esempio una cantina. Mi viene subito in mente l'intercapedine, che già una volta mi ha condotto in un luogo chiuso, sotterraneo e piuttosto enigmatico, che mi ha dato l'idea appunto di essere una specie di deposito di ricordi. Torno dunque indietro e rientro in casa passando dal garage, la cui serranda si alza da sola man mano che mi avvicino. Arrivo davanti alla porta dell'intercapedine e qui come spesso accade il sogno si destabilizza e prima di aprire la porta devo fermarmi un attimo per cercare di stabilizzare. Penso di concentrarmi sul senso del gusto, e tiro fuori dalla tasca un Kinder Bueno, a quanto pare me lo sono portato dietro dal primo sogno . Questa volta sia l'odore che il sapore risultano più intensi, buon segno. Nel frattempo tocco anche la parete e quando mi sento pronto apro finalmente la porta. Come spesso accade mi trovo davanti un'altra porta, apro anche quella e stavolta trovo un'apertura verticale molto stretta e imbottita di cartoni e lenzuoli messi lì a bloccare il passaggio. Inizio a toglierli uno a uno ma sembrano non finire mai. Alla fine non ricordo cosa succede ma probabilmente mi perdo e torno a sognare normalmente.
Sogno 3: Passaggio in macchina e discarica di cartone
Mi sveglio in stato di paralisi, esco di casa e una volta in strada mi imbatto in un tizio a bordo di una macchina che mi offre un passaggio. Io so che potrebbe farmi comodo per raggiungere più velocemente una meta ma temo anche che possa farmi perdere lucidità. Alla fine salgo ma lascio lo sportello aperto pronto a scendere al volo al minimo segno di ostilità da parte del tizio alla guida. Arriviamo all'incrocio e lui sta per girare a sinistra mentre io voglio andare a destra per raggiungere il parcheggio e il campo di sterpaglie. Ho ancora nella mente quella città che avevo trovato passando per il campo in quel sogno che si era interrotto bruscamente a causa del contatto con la ragazza in blu. Quello scenario era davvero
molto interessante oltre che molto vivido e stabile e mi piacerebbe molto tornarci per continuare ad esplorarlo, evitando stavolta di cadere in distrazioni. Ogni volta spero che passando per il campo di sterpaglie possa ritrovarla ma finora non ci sono ancora riuscito. Mi addentro nel campo e stavolta il tratto di sterpaglie dura più del solito finché non mi trovo in un'area piena di grossi scatoloni di cartone. Sembra una specie di discarica ma riservata solo al cartone. Li tocco per mantenermi sintonizzato nel sogno e proseguo finché finalmente non mi trovo in una città. Vedo infatti un palazzo di almeno otto piani anche se nella piazzola antistante c'è un altro mucchio di cartoni. Memore del sogno fatto prima, in cui ho volato, voglio riprovare e spicco un gran salto con il quale riesco a raggiungere il balcone del primo piano aggrappandomi con una mano alla ringhiera. Da qui provo a saltare giù per rimanere sospeso a mezz'ariama non ricordo cosa succede, probabilmente qui il sogno crolla.
Sogno 4: Tu sei "sposta" !
Mi trovo nel salotto di casa mia davanti al tavolo e non ricordo come, capisco di essere in un sogno. C'è qualcuno in casa, un ragazzo dai capelli biondi e carnagione chiara, se ne sta in piedi all'estremità opposta del tavolo rispetto a dove sono io. La cosa mi sorprende, è raro che compaiano personaggi sconosciuti a casa mia in un lucido, di solito o non c'è nessuno o ci sono i miei familiari. Dice che deve dirmi qualcosa e io, incuriosito, lo sto ad ascoltare. Mi guarda, punta l'indice verso di me e mi dice "tu sei sposta !" Io non capisco cosa voglia dire, gli chiedo di ripetere e lui ripete la stessa frase più volte. Gli chiedo cosa significa quella parola ma lui non risponde e viene verso di me con uno sguardo serio che inizia a inquietarmie alla fine mi sveglio.
Sogno 5: Camminata sotto la pioggia
Esco di casa che sono già lucido anche se non ricordo come ho preso lucidità, forse sono partito da un risveglio in paralisi. Cammino per la strada e piove, mi godo questa pioggia onirica come avevo fatto con il vento nel lucido di una decina di giorni fa. Sento la pioggia cadermi addosso e bagnarmi, è una sensazione molto reale. Penso a cosa fare ora ma vengo distratto da alcune belle ragazze ma prima di poter interagire con loro il sogno crolla.
Sogno 6: Tentativo di ingresso nel televisore
Mi trovo nel salotto di casa e ad un certo punto mi viene il dubbio di stare sognando. Faccio un test di realtà leggendo una scritta sullo schermo del cellulare. Alla seconda lettura la scritta è cambiata, dunque ho la conferma di essere in un sogno. C'è un televisore acceso sotto la finestra della sala che trasmette un programma di varietà. Mi viene in mente di provare ad entrare nel televisore per ritrovarmi all'interno dello studio televisivo. Infilo prima i piedi e penetro fino alle cosce poi però mi blocco, non riesco più a passare.Alla fine perdo lucidità e piombo in un falso risveglio.
28 aprile 2018
Sogno lucido notturno
Mi sveglio in stato di paralisi, scendo dal letto e vado in salotto. E' buio, prendo le scale e rimango fermo a guardare verso la sala. Invece di andare di sopra torno in salotto e nel buio intravedo qualcosa. Si tratta di una valigia chiusa con il lucchetto con la combinazione. Sono due file di tre numeri, ricordo i numeri 2,3 e 5 su una fila, anche se non ricordo in quale ordine fossero disposti. Nell'altra fila mi sembra di ricordare i numeri 6,8 e 9 ma non ne sono sicuro. Arriva finalmente la luce,perdo lucidità e piombo in un falso risveglio in cui confronto la valigia appena sognata con una che trovo in quella che credo essere la realtà fisica. Vedo che i numeri corrispondono, addirittura qui ricordo l'ordine dei primi tre numeri e i secondi tre ma non in ordine. Qui però mi accorgo che i numeri cambiano, dunque capisco di stare ancora sognando. Salgo le scale ed esco, dopo un po' che cammino mi trovo in un'area in cui non c'è nessuno e penso che andrebbe bene per eseguire la task di rimanere fermo in attesa se solo ci fosse una panchina per sedersi. Raggiungo dunque i giardinetti della stazione, qui ci sono le panchine ma c'è anche gente. Mi siedo su una panchina e rimango fermo per qualche secondo. Provo ad assumere la posizione del loto, cosa che sarebbe impossibile per me nella realtà fisica, in cui fatico a stare anche semplicemente a gambe incrociate . Inizialmente anche qui trovo difficoltà a mettermi in quella posizione ma so che basta convincersi di poterlo fare e infatti poco dopo ci riesco. Rimango così per qualche secondo ed ecco che arriva mia nonna che inizia a blaterare qualcosa, nulla che abbia senso comunque, per giunta con un tono arrabbiato, non esattamente quello che mi aspettavo. Evidentemente non era ancora la situazione adatta, troppa gente intorno, troppa confusione. Purtroppo il ricordo di questo sogno è in parte offuscato, questo perché l'ho fatto nelle prime ore di sonno e non mi sono svegliato subito per memorizzarlo e magari scriverlo. L'ho ricordato solo al risveglio, verso le 6.30 e anche lì non mi sono messo a scriverlo, mi sono alzato per andare in bagno e bere e mi sono subito rimesso a letto. Se non altro ho avuto
un altro lucido dopo.
Sogno lucido mattutino
Mi trovo nello stadio della mia città, mentre salgo le scale che portano in cima alla tribuna sento dei cori da stadio. Arrivo sopra e mi appoggio al muretto in attesa che inizi la partita, qui partono delle canzoni mai sentite prima, ma la voce invece è familiare, è quella di Cristina D'Avena . Il fatto di sentire canzoni di Cristina D'Avena allo stadio dovrebbe già farmi prendere lucidità ma in ogni caso poco dopo il sogno crolla e mi ritrovo nello stato ipnopompico ad ascoltare una serie di canzoni anche queste inedite. Qui prendo lucidità e poco dopo subentra la paralisi. Prendo il controllo del corpo onirico mi alzo e tento di aprire gli occhi ma percepisco ancora quelli fisici. Nel tentativo di aprire gli occhi onirici faccio
inconsapevolmente come uno scatto in avanti con le orbite e improvvisamente mi sento staccare dal corpo e fluttuare. Qui mi ritrovo subito nel cosiddetto blackworld, senza la percezione del mio corpo. Mi ritrovo a muovermi in quello che mi sembra una sorta di tunnel ma poco dopo sono di nuovo sul letto. Rotolo giù dal letto e stavolta ho la vista. Vedo mio fratello che dorme sul suo letto, faccio di nuovo quella cosa con gli occhi, stavolta intenzionalmente e mi ritrovo di nuovo a fluttuare a mezz'aria, leggero e incorporeo, come un fantasma. Fluttuo verso mio fratello e vengo come risucchiato dentro la sua testa ed ecco che mi trovo di nuovo sempre nella mia stanza ma stavolta in piedi e con lui sveglio. Non so perché mi dà uno schiaffo, ma non mi fa male. Ora ci troviamo in salotto, voglio dimostrargli che siamo in un sogno, così faccio levitare dei bicchieri e delle bottiglie. Una bottiglia mi cade e me la prendo con mio fratello dicendogli di non parlare che mi distrae. Provo più volte a sollevarla da terra ma la bottiglia levita per un secondo staccandosi di pochi centimetri poi ricade. Una donna scende le scale dal piano di sopra e, quando è arrivata agli ultimi gradini, spingo la bottiglia verso le scale rasoterra. Con mia sorpresa, raggiunto il primo gradino si impenna e colpisce in testa la donna. La donna stranamente scompare, di lei rimane solo una sagoma evanescente. Non volevo colpirla e sono dispiaciuto per quanto successo. In questo momento mi sento toccare il tallone e mi arriva un ricordo onirico, che mi fa collegare questa sensazione del tocco sul tallone al senso di colpa. Per rimediare decido di tornare indietro nel tempo, o meglio di riavvolgere il tempo e tornare a prima che la bottiglia partisse. Vedo la scena svolgersi a ritroso, la bottiglia che scende a terra e torna al punto di partenza. Tuttavia non è abbastanza per decidere in tempo di non far partire la bottiglia, la quale schizza di nuovo verso le scale e si impenna esattamente come prima però stavolta riesco a deviarla e a salvare la donna. Qui c'è uno stacco e dopo mi trovo al primo piano. Esco sul balcone con l'intenzione di saltare giù e volare ma qui la vista è parzialmente annebbiata.
La situazione qui è piuttosto confusa, ci sono dei tizi che parlano tra loro, ma il ricordo è molto vago. Salgo sul cornicione ma esito ancora a lasciarmi andare, la mia lucidità è calata e sono in balia delle chiacchiere dei tizi che commentano le mie azioni. Alla fine mi lascio andare ma non sono ancora pienamente convinto e ciò probabilmente fa sì che mi ritrovi afferrato da più mani che mi trattengono. Alla fine in qualche modo raggiungo il giardino e subito dopo il parcheggio dietro casa. Il sogno però qui si fa sempre più instabile, parte della vista è oscurata e devo lottare per mantenere le immagini. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che in questo momento il sole batte proprio sulla mia faccia. Entro in una casa e mi trovo ad attraversare una lunga serie di porte finché non mi trovo in un mondo surreale. Vedo alla mia destra un muretto con dei pupazzi tra cui quello che sembra un orsacchiotto di peluche di colore
violaceo. Davanti a me si sovrappongono ora varie immagini confuse e alla fine mi sveglio.
3 maggio 2018
Sogno lucido mattutino
Sono nel centro storico di una qualche città ed è in corso una manifestazione contro la classe politica, la gente marcia e urla insulti e frasi cariche di indignazione, tra cui si sente chiaramente un "andate a lavorare !" Io mi trovo in una piazza chiusa all'interno di un muro circolare. Vi si accede tramite un'arcata. Nella piazza ci sono altri manifestanti, ma la maggior parte di loro balla al ritmo di musica classica, che non capisco da dove provenga. Ci sono anche i carabinieri che controllano la situazione sia dentro che fuori dalla piazza. Vado a dare uno sguardo fuori, c'è ancora il flusso di manifestanti e siccome qualcuno di loro è piuttosto agitato, temo che da un momento all'altro possano verificarsi scontri e non
vorrei trovarmici in mezzo. Dall'altra parte della strada dove si trovano i manifestanti vedo una porta aperta con davanti un tizio che indossa la maschera di V per Vendetta. La cosa mi incuriosisce e vorrei avvicinarmi ed entrare ma per farlo dovrei attraversare la strada piena di manifestanti e camminare per un tratto controcorrente rispetto alla folla. Rientro nella piazza e qui vedo i carabinieri che dicono ai manifestanti che danzano "ma che fate ? Smettete di ballare ! Che cavolo vi ballate ?" Non capisco questa loro avversione nei loro confronti, stanno lì che ballano e non rompono le scatole a nessuno...bah...Passo in mezzo ai danzanti e raggiungo l'altra estremità della piazza. Qui c'è un'altra arcata nel muro,la attraverso e torno sulla strada ma stavolta sono alle spalle dei manifestanti, li ho aggirati, ora posso finalmente raggiungere quella porta e vedere cosa c'è in quell'edificio. Attraverso la strada e vedo, oltre a quella porta, anche un'altra poco più avanti che mi dà l'impressione di essere l'ingresso di un luogo riservato a persone ricche e importanti. Attraverso la porta che avevo visto all'inizio e mi ritrovo in un corridoio lungo e stretto dalle pareti bianche. Ho la sensazione che si tratti di una specie di mostra d'arte. Qui prendo lucidità, vedo alla mia destra una stanza con una finestra dalla quale si vede un volto femminile su uno schermo. Provo a parlarci ma non mi risponde. Faccio il giro e trovo l'entrata della stanza, qui mi trovo davanti una ragazza dai capelli rossicci che però mentre ci parlo cambia forma. Le immagini sono troppo instabili, la ragazza continua a cambiare forma, diventa più grassa e ad un certo punto attraversa addirittura il muro come fosse un fantasma, poi perde forma umana tramutandosi in un filo. Esco dalla stanza e riprendo il corridoio alla ricerca di una porta che mi conduca ad un altro scenario. Ne trovo una in fondo al corridoio, la apro e mi ritrovo in una stanza chiusa con due porte una accanto all'altra. Scelgo quella di sinistra ma do una sbirciatina anche a quella di destra e vedo che i due ambienti sono simili tra loro, probabilmente conducono allo stesso luogo. Si tratta di un'altro luogo chiuso ma più grande, una specie di cantina piena di oggetti accatastati. C'è qualcuno qui con me ma ne sento solo la presenza alle mie spalle, non mi giro a vedere chi sia. Provo ad aprire un'altra porta sperando mi porti all'aperto stavolta ma vedo tutto buio al di là di essa e preferisco non attraversarla. Arriva un signore anziano che sembra essere il proprietario o forse il custode di questa cantina, dice che tutta questa roba è stata sequestrata ad un'altra persona per qualche motivo. Ci sono tantissimi oggetti di vario tipo e l'occhio mi cade su alcune videocassette dalla custodia blu che subito mi ricordano quelle delle partite della nazionale di calcio che vedevo da bambino e che ho ancora a casa. Si tratta di una serie di videocassette uscite negli anni '90, dedicata alle partite più importanti della storia della nazionale italiana di calcio. In ogni cassetta c'era una partita intera della nazionale e anche qui ne trovo una con scritto "ITALIA-INGHILTERRA 5-5" che risulta essere del 2018. La cosa appare senza senso, soprattutto per il risultato spropositato, tuttavia una volta sveglio ho trovato una curiosa coincidenza.Ripensando al sogno mi è venuta in mente una partita vista la sera prima tra Roma e Liverpool e così per gioco mi sono fatto due conti ripensando a i risultati dei match tra squadre italiane e inglesi giocati nelle coppe europee in questa stagione. E' saltato fuori che ci sono state 12 partite tra italiane e inglesi, con 5 vittorie a testa e 2 pareggi, 5-5 appunto . Che il mio inconscio abbia fatto tutto questo calcolo e me l'abbia presentato nel sogno ? Preciso che io conoscevo tutti quei risultati a memoria senza doverli andare a rivedere, dunque era già tutto in qualche modo archiviato nella mia memoria. Il fatto che questo sogno sia avvenuto la notte dopo aver visto la partita citata prima, che è stata anche l'ultima in questa stagione giocata tra una squadra italiana e una inglese, mi fa pensare che potrebbe non essere una coincidenza.
Comunque il sogno continua con io che mi guardo un po' di copertine di queste cassette, ce n'è anche una che non c'entra nulla col calcio ma parla di Asimov, l'autore di fantascienza di cui ho letto diversi libri, tra i quali c'è il personaggio da cui ho preso il nickname che uso in questo forum. Riguardandola però vedo che la scritta si è leggermente modificata,diventando "Asimiov". Ora decido nuovamente di uscire da qui ma la porta che apro conduce ancora al buio. Ancora una volta rimango dentro per far crollare il sogno che però si destabilizza lo stesso, provo a recuperarlo toccando e leccando una parete ma è tutto inutile e mi sveglio. Evidentemente era scaduto il mio tempo.
12 maggio 2018
Sogno lucido mattutino
Tuffo nei ricordi
Mi sveglio in stato di paralisi, sono sdraiato sul fianco sinistro, è chiaramente un falso risveglio perché in realtà sono sdraiato sul fianco destro ma lì per lì non ci faccio caso. La paralisi è molto forte e ci metto un po' per scendere dal letto. Devo anche fronteggiare una sensazione di ostilità che sta per prendere consistenza e forma. Sento un respiro, una presenza nella mia stanza e mi sale per un attimo l'ansia di venire bloccato da questa forza ed ecco che mi sento per un attimo opprimere ma riesco a scacciare questa sensazione e a scendere dal letto. Esco dalla stanza che ancora non vedo nulla, la vista arriva dopo un po', quando già mi trovo nel salone. L'arredamento e la disposizione dei mobili però,
come quasi sempre nei miei lucidi,non sono quelli attuali, ma neanche quelli di un periodo specifico, sono più un misto. Vedo diversi elementi che ho avuto in casa in passato ma non necessariamente nello stesso periodo. Ritrovo un vecchio tavolino di legno chiaro che abbiamo più da almeno dieci anni e un'altro tavolo basso di legno scuro che avevamo fino a prima dei lavori di tre anni fa. Sono entrambi come li ricordavo sia alla vista che al tatto, sollevo quello scuro di qualche centimetro, lo trovo un po' più leggero di come dovrebbe essere. C'è un vecchio mobile e i due vecchi divani, che sono posizionati nel punto in cui si trovavano prima di sostituirli. Mi dirigo proprio nella zona divano-tv,
accendo il televisore e mi siedo su uno dei divani. Il televisore è un po' un misto di vari televisori che ho avuto, giro un po' di canali ma non trovo nulla di interessante. Ora esco da casa e mentre cammino richiamo alla mente alcune informazioni della veglia, per aumentare al massimo la lucidità. Ricordo perfettamente numeri di telefono e targhe di macchine e li ripeto ad alta voce. Mi trovo a camminare accanto ad un ragazzo che mi parla di qualcosa relativo all'università che frequenta, forse riguardo agli esami che deve fare, ma il ricordo è molto vago. Dietro invece ci sono due tizi la cui presenza mi turba leggermente, mi infastidisce più che altro sentire la presenza di qualcuno alle mie spalle senza vederlo. Rallento e mi lascio superare, così ora posso vederli, ricordo in particolare uno dei due, un uomo alto dai capelli lunghi e neri, ha l'aspetto di un nativo americano. Arrivo ad un incrocio e mi rendo conto che sono ancora nella mia città, nel mio quartiere, lo scenario non è cambiato. Guardando alla mia destra però, vedo una piazza che non esiste nella realtà fisica. Penso di raggiungerla ma qui il sogno crolla e mi ritrovo sul letto in paralisi. Scendo e vado di nuovo in salotto, apro lo sportello di un vecchio mobile ma qui il sogno si sfalda di nuovo e stavolta mi sveglio.
16 maggio 2018
Sogno lucido mattutino
Mi trovo a bordo di un treno che ha all'esterno una specie di balconcino a cui si può accedere anche mentre è in corsa. Mi chiedo come sia possibile una cosa simile, e inizio ad immaginare alle conseguenze che può portare il fatto di stare all'aperto mentre il treno sfreccia a tutta velocità. Immagino un possibile ramo di un albero che sporga un po' troppo verso la ferrovia, e che colpisca una persona che si trovi su questo balconcino. Nel fantasticare mi trovo poco dopo non più sul treno ma in un'area di sterpaglie accanto alla ferrovia. Tuttavia reagisco come se non mi trovassi effettivamente qui, continuo a ragionare come se fossi ancora sul treno ad immaginare la scena che sto vivendo in prima persona. Penso a come farei a ritornare a casa da questo punto sperduto nel nulla. Dopo un po' inizio però a rendermi conto di essere in un sogno ed ecco che lo scenario intorno a me diventa via via più stabile e vivido.Ora sono pienamente lucido e integrato in un ambiente perfettamente stabile e realistico. Mi volto e vedo a distanza un orso bruno, la cosa mi inquieta un po' ma poi mi tranquillizzo e proseguo. Cammino lungo un sentiero tra le sterpaglie e poco più avanti vedo alla mia destra un grosso animale erbivoro, forse un bisonte. Cammino con discrezione cercando di non disturbare l'animale. Raggiungo ora una strada asfaltata e mi trovo a percorrere una salita. Vedo una casetta in fondo alla strada e penso di raggiungerla. Sento un rumore dietro di me, qualcuno o qualcosa si sta avvicinando. Mi volto e vedo un tizio a cavallo. La cosa mi preoccupa leggermente perché temo possa essere ostile, dunque mantengo alta la guardia. Il tizio a cavallo si avvicina sempre di più e a questo punto mi volto per salutarlo e parlarci. Lui però mi parla in inglese, ma con un accento strano, non riesco a capire cosa mi dice. Ogni tanto tira fuori anche qualche parola in italiano. Arriviamo davanti alla casa che scopro essere la sua, lo seguo fino alla porta, lui entra e la chiude facendomi capire di non avere intenzione di farmi entrare. L'impressione comunque è che sia entrato per prendere qualcosa o magari per svolgere una mansione rapida per poi tornare da me e continuare la conversazione. Rimango quindi fuori in attesa e nel frattempo mi ricordo di guardarmi le mani e il resto del corpo. Le mani sono perfettamente normali, hanno cinque dita e non si modificano. Indosso un paio di scarpe bianche, un paio di pantaloni blu e una maglietta bianca. C'è una dispensa attaccata alla parete, apro uno sportello e prendo quello che sembra un pacco di pasta, leggo la scritta che indica presumibilmente la marca, ma non riesco a ricordarla bene, era qualcosa che iniziava con la D, di 5 o 6 lettere al massimo. Qui arriva una donna, che suppongo essere la moglie del tizio a cavallo. Visto che il marito non torna, penso di chiedere a lei qualcosa, innanzitutto che posto è questo, ma purtroppo qui il sogno svanisce. Mi ritrovo in uno stato intermedio da cui però non riesco a recuperare il sogno.
May my heart be my guiding key