pagine di sogni di Alrescha
Complimenti Alresca, non so se ti ricordi di me, è da mesi che non mi connetto, sogno sublime come al solito che mi ha fatto tornare la voglia di sperimentare nuovi scenari !
- "Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra piccola vita è circondata dal sonno." -
LEGGI ~ IL MIO DIARIO DEI SOGNI ~
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Grandissima! A quando la prossima avventura archetipale?
Spoiler:
"I’ve learned how to have lucid dreams at will, so I know that it can be done, and I also know that it’s easy
— once you know how." (S. Laberge)
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E' cosi' quando si diventa troppo bravi a sognare...un po' inquietante !
Ci si ritrova a competere con una forza che dimostra intelligenza libero arbitrio e furbizia che non dipende da noi ... e si attiva specialmente se partiamo con l ' intenzione di fare qualcosa .
Io la chiamo opposizione del sogno va beh ne abbiamo gia' parlato !!!
Uccidere serve a poco niente .. forse .. cioe' dipende in che modo .. non credo che ci siano alternative valide .. cioe' piu' valide del non valido .. insomma .. anche perche' il sogno e' immensamente piu' potente di noi altrimenti non ci sveglieremmo mai ! Essere imprevedibili credo sia' il miglior modo .. cioe' giocare di furbizia e creativita' di piu' del sogno .. e anche con un po' di pazzia !
( la trivella non era male .. ma non e' bastata ahahahah ) .
Diventera' un po' come un gioco ..un po' come una lotta .. un inseguimento a chi riuscira' a prendere prima alla sprovvista l' avversario !
Comunque .. quando il sogno decide di opporsi ... furbizia o imprevedibilita'... e' solo questione di tempo ... in un modo o nell altro alla fine ci sbatte fuori !
o forse ... non ancora per molto ... VAAAAAI AL .. DACCI DEEEEEEENTROOOOOOOO
Maledetto joker avrei voluto essere li' con te con il mio corpo onirico da orso e ... e poi magari quello da drago e ...
(si lo so' che sono in esilio ...pero' non ho resistito )
Ci si ritrova a competere con una forza che dimostra intelligenza libero arbitrio e furbizia che non dipende da noi ... e si attiva specialmente se partiamo con l ' intenzione di fare qualcosa .
Io la chiamo opposizione del sogno va beh ne abbiamo gia' parlato !!!
Uccidere serve a poco niente .. forse .. cioe' dipende in che modo .. non credo che ci siano alternative valide .. cioe' piu' valide del non valido .. insomma .. anche perche' il sogno e' immensamente piu' potente di noi altrimenti non ci sveglieremmo mai ! Essere imprevedibili credo sia' il miglior modo .. cioe' giocare di furbizia e creativita' di piu' del sogno .. e anche con un po' di pazzia !
( la trivella non era male .. ma non e' bastata ahahahah ) .
Diventera' un po' come un gioco ..un po' come una lotta .. un inseguimento a chi riuscira' a prendere prima alla sprovvista l' avversario !
Comunque .. quando il sogno decide di opporsi ... furbizia o imprevedibilita'... e' solo questione di tempo ... in un modo o nell altro alla fine ci sbatte fuori !
o forse ... non ancora per molto ... VAAAAAI AL .. DACCI DEEEEEEENTROOOOOOOO
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...non e' che perche' io sono qui con voi ... vuol dire che io sia come voi !
... e nemmeno perche' l'ho scelto !
... mi ci sono ritrovato .
THE ONLY SOLUTION IS REVOLUTION -otep-
cio che distingue un uomo da un animale e' il senso artistico
Follow TheliondreamslikethebeaR
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Tu esponi intanto, poi si può provare qualsiasi cosa ed il personaggio non se la prende mica se lo usiamo per qualche esperimento (spero)kalpa ha scritto:Un capolavoro!
L'idea della trivella è geniale!
Io avrei delle idee da sperimentare con quel PO ma essendo tuo il sogno è giusto che sia tu a decidere che fare senza essere influenzata.
certo che mi ricordo di te Vinnie, anche se ultimamente sei entrato poco, non posso dimenticarmi di chi si sogna come supereroe con il simbolo di un rombo sono contenta che ti dia un'influenza positiva.Vinnie ha scritto:Complimenti Alresca, non so se ti ricordi di me, è da mesi che non mi connetto, sogno sublime come al solito che mi ha fatto tornare la voglia di sperimentare nuovi scenari !
ahahah dream mi entusiasmi. Ma io non voglio mettermi in opposizione al sogno ed ai personaggi, non voglio giocare a chi è più bravo perché sarebbe come giocare una partita a scacchi da soli. E' inutile. Piuttosto meglio mirare ad una conciliazione. Comunque sei autorizzato a venire come forma di orso, di drago o qualsiasi cosa tu voglia per darmi una mano lì dentro. Per la creatività concordo, quella può essere cruciale e la trivella è stata una genialata! peccato che non sia andata a buon fine -_-Dreamwar ha scritto:E' cosi' quando si diventa troppo bravi a sognare...un po' inquietante !
Ci si ritrova a competere con una forza che dimostra intelligenza libero arbitrio e furbizia che non dipende da noi ... e si attiva specialmente se partiamo con l ' intenzione di fare qualcosa .
Io la chiamo opposizione del sogno va beh ne abbiamo gia' parlato !!!
... cioe' giocare di furbizia e creativita' di piu' del sogno .. e anche con un po' di pazzia ! ( la trivella non era male .. ma non e' bastata ahahahah )
Maledetto joker avrei voluto essere li' con te con il mio corpo onirico da orso e ... e poi magari quello da drago e ...
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"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "
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4 maggio 2013
Il folle passa di nuovo la palla a Sandman
piccolo lucidino che annoto solo per il fatto di essere collegato con la storia del PO folle che mi interessa particolarmente
Dopo un sogno normale di cui sono arrivata alla conclusione della trama, mi sono ritrovata a dire "e adesso che faccio?". A questo punto mi guardo attorno dopo aver formulato il pensiero e mi accorgo di essere in mezzo ad una città che non conosco, così prendo consapevolezza. Sembra vagamente Jesi, ma proprio vagamente visto che qui le palazzine sono condominiali, alte e grigie di quelle che si trovano verso la periferia. In cielo il sole sta tramontando e per le strade ci sono personaggi onirici di "nicchia" di quelli che servono solo da riempimento, inutili. Mi ricordo la task di dover aprire quella maledetta porta dell'inconscio e poi del personaggio folle, il Joker. Stavolta sono più decisa sapendo cosa potrebbe aspettarmi. Spicco il volo su una palazzina di fronte. Durante il breve volo mi dico che il sogno sembra abbastanza buono e stabile. Atterro sopra il tetto piatto. I personaggi sotto brulicano e questo non mi dispiace perché in qualche modo non mi sento sola. Ci potrebbe essere più probabilità che qualcuno di loro mi aiuti se dovesse servire. Decido di richiamare Sandman per vedere chi arriverà dei due e se riuscirò ad entrare nella porta dell'inconscio finalmente. Così prendo un bel respiro e chiamo <<Dream>> (nel fumetto Sandman viene chiamato in più modi perciò una volta lo chiamo in un modo ed una volta in un altro ma il personaggio è sempre lo stesso). I personaggi onirici di nicchia, che prima brulicavano per le strade, scompaiono tutti all'improvviso. Non è una reazione normale. "Ecco ci siamo, arriverà il folle" affaccio lo sguardo per la strada tenendomi vigile, pronta a vedere cosa farà stavolta. Vedo un'ombra nera farsi sempre più vicina ai piedi del mio palazzo ed è inglobata dalla luce del sole che getta colorazioni arancio ovunque. Poi piano piano la sua fisionomia viene delineandosi quanto più si avvicina. Il viso pallido, i capelli neri, lunghi ed arruffati sotto un cappello nero e largo e con un impermeabile nero che ricorda il film di Van Helsing ma indipendentemente dalle vesti lo riconosco, è proprio lui. Non faccio in tempo a tirare un sospiro di sollievo che il sogno comincia a colare e deformarsi come se fosse cera calda e le forme perdono di colore come un disegno in bianco e nero. Cerco di impormi di tenere il sogno ma non mi riesce. Vengo sbattuta fuori.
P.s. anche qui una volta conclusa la trama principale è arrivata poi la lucidità praticamente da sola, regalata
Il folle passa di nuovo la palla a Sandman
piccolo lucidino che annoto solo per il fatto di essere collegato con la storia del PO folle che mi interessa particolarmente
Dopo un sogno normale di cui sono arrivata alla conclusione della trama, mi sono ritrovata a dire "e adesso che faccio?". A questo punto mi guardo attorno dopo aver formulato il pensiero e mi accorgo di essere in mezzo ad una città che non conosco, così prendo consapevolezza. Sembra vagamente Jesi, ma proprio vagamente visto che qui le palazzine sono condominiali, alte e grigie di quelle che si trovano verso la periferia. In cielo il sole sta tramontando e per le strade ci sono personaggi onirici di "nicchia" di quelli che servono solo da riempimento, inutili. Mi ricordo la task di dover aprire quella maledetta porta dell'inconscio e poi del personaggio folle, il Joker. Stavolta sono più decisa sapendo cosa potrebbe aspettarmi. Spicco il volo su una palazzina di fronte. Durante il breve volo mi dico che il sogno sembra abbastanza buono e stabile. Atterro sopra il tetto piatto. I personaggi sotto brulicano e questo non mi dispiace perché in qualche modo non mi sento sola. Ci potrebbe essere più probabilità che qualcuno di loro mi aiuti se dovesse servire. Decido di richiamare Sandman per vedere chi arriverà dei due e se riuscirò ad entrare nella porta dell'inconscio finalmente. Così prendo un bel respiro e chiamo <<Dream>> (nel fumetto Sandman viene chiamato in più modi perciò una volta lo chiamo in un modo ed una volta in un altro ma il personaggio è sempre lo stesso). I personaggi onirici di nicchia, che prima brulicavano per le strade, scompaiono tutti all'improvviso. Non è una reazione normale. "Ecco ci siamo, arriverà il folle" affaccio lo sguardo per la strada tenendomi vigile, pronta a vedere cosa farà stavolta. Vedo un'ombra nera farsi sempre più vicina ai piedi del mio palazzo ed è inglobata dalla luce del sole che getta colorazioni arancio ovunque. Poi piano piano la sua fisionomia viene delineandosi quanto più si avvicina. Il viso pallido, i capelli neri, lunghi ed arruffati sotto un cappello nero e largo e con un impermeabile nero che ricorda il film di Van Helsing ma indipendentemente dalle vesti lo riconosco, è proprio lui. Non faccio in tempo a tirare un sospiro di sollievo che il sogno comincia a colare e deformarsi come se fosse cera calda e le forme perdono di colore come un disegno in bianco e nero. Cerco di impormi di tenere il sogno ma non mi riesce. Vengo sbattuta fuori.
P.s. anche qui una volta conclusa la trama principale è arrivata poi la lucidità praticamente da sola, regalata
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Ottimo Ale, stavolta e' arrivato quello giusto...aspetto con ansia le prossime puntate!
Ringrazio pubblicamente un caro amico. Chi?
Il mio inconscio !
Il mio inconscio !
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Non dovrebbe essere il contrario?Il folle passa di nuovo la palla a Sandman
Grande ritorno anche se ci lascia insoddisfatti... proposta: andarlo a cercare nella sua tana invece di chiamarlo. Scendere per tombini, grotte, scarpate, tane, botole... non vagare al buio ma creare la luce quando possibile. Mi è venuto in mente pensando al film IT
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Piccolo sogno lucido con poco controllo, ma interessante per il fatto che anche con la volontà non sono riuscita a staccarmi dalla trama. Ho dovuto per forza finirla prima di prendere un buon controllo
1 giugno 2013
Il Papa successivo
Sono all’interno di una casa che non conosco. Sono affiancata da un uomo che mi dice che ha nella sua linea genealogica una parentela con il Papa precedente e che, a sua volta, è lui stesso un cardinale. Siamo lì infatti per scoprire un mistero: qualcuno sta uccidendo tutti i possibili candidati al divenire il nuovo Papa e non riescono a capire chi è. Non ricordo molto bene la dinamica dei fatti. Ricordo solo di essermi allontanata da lui e l’uomo viene ucciso. Camminando nell’appartamento, trovo all’interno di una stanza dei cardinali riuniti ad un lungo tavolo di legno massiccio. Seduti dalla parte opposta vi sono due contadini che pregano. La prima idea è: chi può voler uccidere un possibile candidato al papato? Chi avrebbe un plausibile movente? <<E’ colpa dei poveri. Stanno uccidendo i candidati provenienti da famiglie di alto ceto sociale così che possa essere eletto l’unico Papa proveniente da ceto povero>> dice uno dei cardinali al capo destro del tavolo. I due contadini al capotavola alzano lo sguardo su di lui, spaventati per le conseguenze che un’affermazione simile potrebbe portar loro ed ho l’impressione che sia qualcosa come essere imprigionati o condannati a morte. Al momento le ipotesi che mi sento di considerare sono tre: qualche cardinale non fra i favoriti sta uccidendo i concorrenti per arrivare all’apice o forse anche i contadini potrebbero effettivamente volere l’elezione del cardinale più vicino a loro di ceto e quindi stiano mettendo in atto il piano di sbarazzarsi degli altri oppure la terza ipotesi è che vi sia qualcuno di esterno che sta macchinando tutto. Mi allontano dalla sala. Eppure c’è qualcosa che non mi quadra, una sensazione di pericolo sì ma anche che tutto questo sia irreale e troppo assurdo. Vado in un atrio che collega più stanze della casa e lì mi raggiunge di corsa un cardinale. Anche questo è uno dei favoriti all’elezione papale così, per proteggerlo ed evitare che venga ucciso da qualcuno, lo prendo e lo spingo all’interno di una stanza che ho precedentemente controllato assicurandomi che non vi fosse nessuno. Entriamo entrambi ma il problema è che appena mettiamo piede dentro la stanza, la porta si chiude da sola a chiave e non riusciamo ad aprirla. Per quanto io giri la chiave nella toppa o sbatta, quella non si muove. Vedo l’uomo cominciare a correre all’interno della stanza, impazzito. So che qualcosa lo sta uccidendo e lo sta logorando da dentro, vedo il sangue uscire dalla sua bocca, forse è stato avvelenato e so che la prossima sono io perché sono in sua compagnia qui dentro. C’è qualcosa lì con noi, una presenza. Sento il mio cuore accelerare di battiti e l’adrenalina salire. La paura di fare la stessa fine mi fa creare una copia di me dall’altra parte della porta, all’esterno, e il punto di vista cambia da dentro la stanza chiusa, al fuori. Mi rammento di stare calma. <<Mantieni una visione esterna e non potranno ucciderti>> mi dico ad alta voce per mantenere il sangue freddo perché qui capisco di essere in un sogno e perciò di poter riuscire ad estraniarmi per non essere direttamente coinvolta negli eventi che si stanno susseguendo. Sento un rumore di vetri rotti nella stanza chiusa a chiave e so che il cardinale è morto così com’è morta la copia di me che ho lasciato all’interno. So di aver per il momento ingannato con questo giochetto chiunque o qualunque cosa sia che sta uccidendo. Osservo una finestra avanti a me. Siamo a diversi piani di altezza a quanto pare. E’ notte e c’è un cielo rossastro come se vi fosse una città in lontananza. In alto c’è la luna all’ultimo spicchio calante. Perché sono ancora qui a seguire la trama? So di sognare perciò posso lucidare. Mi avvicino alla finestra e spicco il volo ma qui il punto di vista cambia da prima a terza persona. Le ali con cui di solito volo si alzano e si abbassano portandomi in alto ma dopo un po’ mi vedo e mi sento bloccare (provo sensazioni anche essendo in terza persona) come se una catena invisibile mi trattenesse all’edificio che ho appena lasciato alle mie spalle o come se fossi rinchiusa in una bolla invisibile per cui non posso allontanarmi più di tanto. Cerco di andare più in là, di spingermi più in alto e più lontano ma rimango sospesa in aria sempre nello stesso punto e so anche perché: devo finire la trama. Come spesso mi accade se porterò a conclusione la trama potrò poi essere libera, altrimenti il sogno non mi lascerà in pace. Devo scoprire chi è l’assassino che è anche il motivo per cui sono lì. Ritorno perciò rassegnata all’interno dell’edificio con i cardinali che stanno morendo uno dopo l’altro. –Questo sogno non è adatto a diventare un buon lucido per il momento- penso un po’delusa mentre cerco di ragionare su chi possa voler uccisi i cardinali. Il mio sguardo si posa di nuovo sulla finestra che dà all’esterno e mi accorgo di aver già la risposta. L’intera trama riguarda la religione, stanno uccidendo possibili Papi ma nessuno era con noi nella stanza quando il cardinale è morto e la porta si è chiusa da sola inchiavandosi senza che noi potessimo riaprirla anche avendo la chiave, perciò l’unica risposta che mi viene in mente è che non c’è nessun assassino fisico in giro se non quello che potrebbe essere Dio, dato che stiamo parlando di religione, che qui coincide con il sogno stesso, l’inconscio. E comincia ad apparire una luce bianca a mezz’aria, all’interno della stanza, accecante e circondata da piccole nuvole bianche che squarciano l’ambiente (insomma la classica rappresentazione divina proprio…che fantasia). So di aver completato la trama arrivando alla conclusione. Sento la tensione allentarsi, come se mi fossi tolta un peso che mi bloccava e che mi tratteneva lì, e sento maggiore controllo. Ho fatto quello che il sogno voleva ed ora mi lascerà libera di farmi gli affari miei e lucidare come si deve. Comincio ad allontanarmi e dirigermi di nuovo verso la finestra. Peccato che qui perdo il sogno e mi sveglio. Proprio quando potevo finalmente provare a combinare qualcosa dopo giorni e giorni in cui a malapena ricordavo i sogni maledizione…
Questa storia di finire la trama per essere libera di lucidare non è né la prima e non sarà neanche l’ultima volta. Avviene spesso e, come in questo caso, se non lo faccio non riesco a lucidare bene. Sono ancora dell’idea che alla mente in qualche modo serva. E’ come il dover risolvere per forza delle cose lasciate in sospeso per star bene psicologicamente e poter poi avere un giusto stato d’animo per prendere il controllo e lucidare. Non è stato un buon lucido e non è stato di particolare controllo, ma mi è ancora una volta servito per capire che se non si riesce a prendere una buona lucidità quando si è in mezzo alla trama, un altro metodo è quello di portarla alla fine.
1 giugno 2013
Il Papa successivo
Sono all’interno di una casa che non conosco. Sono affiancata da un uomo che mi dice che ha nella sua linea genealogica una parentela con il Papa precedente e che, a sua volta, è lui stesso un cardinale. Siamo lì infatti per scoprire un mistero: qualcuno sta uccidendo tutti i possibili candidati al divenire il nuovo Papa e non riescono a capire chi è. Non ricordo molto bene la dinamica dei fatti. Ricordo solo di essermi allontanata da lui e l’uomo viene ucciso. Camminando nell’appartamento, trovo all’interno di una stanza dei cardinali riuniti ad un lungo tavolo di legno massiccio. Seduti dalla parte opposta vi sono due contadini che pregano. La prima idea è: chi può voler uccidere un possibile candidato al papato? Chi avrebbe un plausibile movente? <<E’ colpa dei poveri. Stanno uccidendo i candidati provenienti da famiglie di alto ceto sociale così che possa essere eletto l’unico Papa proveniente da ceto povero>> dice uno dei cardinali al capo destro del tavolo. I due contadini al capotavola alzano lo sguardo su di lui, spaventati per le conseguenze che un’affermazione simile potrebbe portar loro ed ho l’impressione che sia qualcosa come essere imprigionati o condannati a morte. Al momento le ipotesi che mi sento di considerare sono tre: qualche cardinale non fra i favoriti sta uccidendo i concorrenti per arrivare all’apice o forse anche i contadini potrebbero effettivamente volere l’elezione del cardinale più vicino a loro di ceto e quindi stiano mettendo in atto il piano di sbarazzarsi degli altri oppure la terza ipotesi è che vi sia qualcuno di esterno che sta macchinando tutto. Mi allontano dalla sala. Eppure c’è qualcosa che non mi quadra, una sensazione di pericolo sì ma anche che tutto questo sia irreale e troppo assurdo. Vado in un atrio che collega più stanze della casa e lì mi raggiunge di corsa un cardinale. Anche questo è uno dei favoriti all’elezione papale così, per proteggerlo ed evitare che venga ucciso da qualcuno, lo prendo e lo spingo all’interno di una stanza che ho precedentemente controllato assicurandomi che non vi fosse nessuno. Entriamo entrambi ma il problema è che appena mettiamo piede dentro la stanza, la porta si chiude da sola a chiave e non riusciamo ad aprirla. Per quanto io giri la chiave nella toppa o sbatta, quella non si muove. Vedo l’uomo cominciare a correre all’interno della stanza, impazzito. So che qualcosa lo sta uccidendo e lo sta logorando da dentro, vedo il sangue uscire dalla sua bocca, forse è stato avvelenato e so che la prossima sono io perché sono in sua compagnia qui dentro. C’è qualcosa lì con noi, una presenza. Sento il mio cuore accelerare di battiti e l’adrenalina salire. La paura di fare la stessa fine mi fa creare una copia di me dall’altra parte della porta, all’esterno, e il punto di vista cambia da dentro la stanza chiusa, al fuori. Mi rammento di stare calma. <<Mantieni una visione esterna e non potranno ucciderti>> mi dico ad alta voce per mantenere il sangue freddo perché qui capisco di essere in un sogno e perciò di poter riuscire ad estraniarmi per non essere direttamente coinvolta negli eventi che si stanno susseguendo. Sento un rumore di vetri rotti nella stanza chiusa a chiave e so che il cardinale è morto così com’è morta la copia di me che ho lasciato all’interno. So di aver per il momento ingannato con questo giochetto chiunque o qualunque cosa sia che sta uccidendo. Osservo una finestra avanti a me. Siamo a diversi piani di altezza a quanto pare. E’ notte e c’è un cielo rossastro come se vi fosse una città in lontananza. In alto c’è la luna all’ultimo spicchio calante. Perché sono ancora qui a seguire la trama? So di sognare perciò posso lucidare. Mi avvicino alla finestra e spicco il volo ma qui il punto di vista cambia da prima a terza persona. 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Ho fatto quello che il sogno voleva ed ora mi lascerà libera di farmi gli affari miei e lucidare come si deve. Comincio ad allontanarmi e dirigermi di nuovo verso la finestra. Peccato che qui perdo il sogno e mi sveglio. Proprio quando potevo finalmente provare a combinare qualcosa dopo giorni e giorni in cui a malapena ricordavo i sogni maledizione…
Questa storia di finire la trama per essere libera di lucidare non è né la prima e non sarà neanche l’ultima volta. Avviene spesso e, come in questo caso, se non lo faccio non riesco a lucidare bene. Sono ancora dell’idea che alla mente in qualche modo serva. E’ come il dover risolvere per forza delle cose lasciate in sospeso per star bene psicologicamente e poter poi avere un giusto stato d’animo per prendere il controllo e lucidare. Non è stato un buon lucido e non è stato di particolare controllo, ma mi è ancora una volta servito per capire che se non si riesce a prendere una buona lucidità quando si è in mezzo alla trama, un altro metodo è quello di portarla alla fine.
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11 giugno 2013
Seguire le regole
Addormentata alle 13:30 sveglia alle 15:45 circa
Mi addormento ed il sogno comincia come normalissimo. Ricordo che c’è un cane di taglia media e di incrocio pastore tedesco in camera mia. E’ lo stesso che avevo incontrato proprio il giorno precedente in università ( probabilmente scappato da qualcuno perché sembrava veramente sperduto). Lo accarezzo ed il sogno si interrompe all’improvviso ricominciando sempre dalla mia camera, nell’appartamento che ho in affitto qui nella città dove seguo gli studi, solo un po’differente. C’è tutto ciò che ci dovrebbe essere: il caos tipico del periodo esami, il quadro, i ventagli dalle decorazioni cinesi appesi, il letto dove dovrebbe; l’unica cosa che stona è che al limitare del letto nella parte della testa, solitamente attaccata al muro, c’è uno spazio in più in cui ci va giusto giusto un tavolo di legno che sembra incastrato lì.Grazie a questo mi rendo conto di sognare perché non riconosco il posto. Sopra il tavolo di legno mi accorgo che c’è una pallina da tennis che sembra viva, fa avanti e indietro sbattendo di continuo sulle tre pareti del muro. Mi inquieta in qualche modo, così decido di fermarla dandole fuoco. Impongo le mani ma invece di prendere fuoco la pallina, prende fuoco il tavolo. La pallina cade a terra, illesa, e comincia a rotolare piano verso la finestra dalla parte opposta della stanza e scompaiono il letto e la scrivania. Con la coda dell’occhio sulla mia sinistra mi accorgo che è comparso invece il quadro che tengo appeso sopra il letto e che ora è appeso a metà della stanza tanto da coprirmi la visuale della pallina da tennis posseduta che prosegue la sua lenta ma costante corsa. Cerco di spostarmi per guardare la pallina ma mi sento bloccata, come se qualcosa mi trattenesse. Mi è difficile sporgermi oltre la cornice del quadro, ma alla fine l’ho vinta io. Ritornata ai movimenti fluidi e non sentendo più il blocco, noto che la pallina ha preso a rallentare. Ho l’impressione che mi voglia dire qualcosa. Prendo a seguirla sentendomi un po’ l’Alice che segue il bianconiglio nel paese delle meraviglie e, dirigendomi verso la finestra, mi balza in mente un’idea: una delle mie regole è quella di uscire all’esterno, ecco cosa significa la pallina. Dopo aver realizzato quel pensiero, i muri all’improvviso cambiano mentre la stanza comincia ad allungarsi diventando un corridoio lunghissimo e scuro, illuminato solo vagamente da una luce celestina e fredda, quasi metallica. In fondo c’è ancora la finestra ma è a metri e metri da me. Il corridoio è molto ampio e di un certo gusto estetico e raffinato. Il pavimento è di grandi lastre di marmo bianco, venato e lucido, i soffitti alti come quelli antichi di una volta. Comincio a correre verso la luce. Mi accorgo che a metà corridoio c’è un apertura per un altro ambiente immenso. Sarei curiosa di sapere cosa c’è là. Sul pavimento noto che qualcosa viene riflesso dall’altro ambiente. Quando arrivo più vicina, l’immagine riflessa si fa più nitida: un tempio greco con sulla parte sommitale triangolare (chiamata timpano più precisamente) incastonato un enorme orologio d’oro con i meccanismi a vista e le lancette un po’ elaborate che assomiglia al ciondolo di una collana che ho comprato di recente sullo stile un po’ steampunk. Lo sento ticchettare con il rumore che rimbomba tutto intorno a me. Per un momento sono combattuta se girarmi per vedere l’architettura ed entrarvi o continuare sul voler uscire di lì. No, cavoli! Potrebbe essere una distrazione del sogno fatta appositamente per farmi perdere lucidità. A malincuore riprendo a correre mentre l’immagine riflessa sul pavimento si sfoca di nuovo finché non me la lascio del tutto alle spalle. Finalmente arrivo alla finestra che sembra attraversata da un velo di nebbia marrone. Non riesco a vedere cosa c’è dall’altra parte. La mia stessa vista si sfoca e temo per un attimo di perdere la lucidità. Continuando ad agire riesco a stabilizzare ed uscire da lì. Finalmente fuori. Con una breve occhiata in giro, noto di essere in uno scenario da grandi pareti rocciose a strapiombo, cactus e terra polverosa da vecchio west. C’è un sole forte, accecante. Mi alzo in volo cercando di riordinare le idee su cosa fare ora. Sento un rombo provenire da lontano e farsi sempre più vicino che attrae la mia attenzione. In pochi secondi mi ritrovo in mezzo ad una battaglia aerea fra aerei militari che assomigliano a quelli della seconda guerra mondiale. Ho paura che ce l’abbiano con me. Sono divisi a gruppi e volano, come me, a pochi metri da terra. Un gruppo si mette in formazione e mi sfreccia accanto. Sento sollevarsi l’aria e quasi trascinarmi. Un altro gruppo li segue e mi arrivano di fronte. Alzo le mani puntandole su di loro e grido <<Fuoco!>>. Quelli che mi si avvicinano troppo esplodono mentre gli altri mi superano. Ben presto mi accorgo che non è a me che puntano, ma stanno combattendo fra loro. Non capisco che diavolo sia tutto questo macello. Scendo a terra per allontanarmi dal caos e compare dal nulla un uomo che sembra un generale. Comincia a gridare agli aerei che fanno manovre in cielo <<che state facendo? chi vi ha dato l’ordine?>>. Gli aerei allora scendono di quota e atterrano. Tutto si fa più calmo mentre ancora alcuni rimangono in cielo a fronteggiarsi. Un soldato si avvicina a noi, facendo il saluto e poi rivolgendosi al suo superiore <<Signore, il sacerdote ha detto che…>> comincia. Il generale lo zittisce subito <<Voi siete sotto il comando dell’Impero e dovete eseguire gli ordini dell’Impero, non del sacerdote. Sono stato chiaro?>>. <<Sissignore>> risponde l’altro, rammaricato, facendo di nuovo il saluto al superiore. Penso subito che questo personaggio sia stato creato apposta per la mia esigenza di ritrovare l' ordine. L’ambientazione cambia di colpo. Per un attimo temo di perdere lucidità, invece mi trovo seduta avanti ad una scrivania in cui c’è una donna dai capelli biondi, corti e molto ricci dalla parte opposta. E’ vestita di bianco, la carnagione rosea. Sarà sulla trentina e sembra una donna autoritaria e professionale che sa il fatto suo. In quanto a me so ancora di sognare, sono riuscita a mantenere la mia consapevolezza. Sopra il tavolo c’è un foglio con su disegnato qualcosa nella parte sinistra che attira la mia attenzione. La donna mi parla ma non ricordo minimamente cosa mi dice, la mia attenzione si è focalizzata sul disegno che vedo leggermente distorto per la prospettiva: sono due semicerchi accostati, di marrone chiaro e con dentro disegnato qualcosa di più scuro che non capisco. Mi ricordano qualcosa ma non mi viene in mente cosa. <<Non interessarti a quello o ti sveglierai>> mi dice la donna. Per un attimo rimango confusa. Un personaggio onirico che mi dice una cosa del genere? Non le bado, è solo un personaggio onirico ed io sono fiduciosa delle mie capacità di controllo sul sogno. Torno con la mia attenzione al foglio disegnato e decido allora di avvicinarmelo. La mia visione prospettica si aggiusta così da non vedere più i disegni di scorcio ma di fronte e li distinguo subito: sono i miei due ventagli dai disegni cinesi che tengo in camera. Qui non so se mi sveglio davvero o finisco in un falso risveglio, perché mi ritrovo sdraiata sul letto, sotto le coperte, gli occhi semichiusi proprio nella direzione dei due ventagli appesi al muro. C’è la luce pomeridiana che filtra dalla serranda semichiusa. Cado riaddormentata subito dopo o forse non mi sono mai svegliata veramente ma tutto riprende in un sogno normale.
Devo ricordarmi di dare retta ai personaggi onirici che danno l'idea di saperla lunga.
Seguire le regole
Addormentata alle 13:30 sveglia alle 15:45 circa
Mi addormento ed il sogno comincia come normalissimo. Ricordo che c’è un cane di taglia media e di incrocio pastore tedesco in camera mia. E’ lo stesso che avevo incontrato proprio il giorno precedente in università ( probabilmente scappato da qualcuno perché sembrava veramente sperduto). Lo accarezzo ed il sogno si interrompe all’improvviso ricominciando sempre dalla mia camera, nell’appartamento che ho in affitto qui nella città dove seguo gli studi, solo un po’differente. C’è tutto ciò che ci dovrebbe essere: il caos tipico del periodo esami, il quadro, i ventagli dalle decorazioni cinesi appesi, il letto dove dovrebbe; l’unica cosa che stona è che al limitare del letto nella parte della testa, solitamente attaccata al muro, c’è uno spazio in più in cui ci va giusto giusto un tavolo di legno che sembra incastrato lì.
Spoiler:
Spoiler:
Devo ricordarmi di dare retta ai personaggi onirici che danno l'idea di saperla lunga.
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "
Virtualmente affine ad Alkimist
Sono perfettamente d' accordo con teAlrescha ha scritto:Piccolo sogno lucido con poco controllo, ma interessante per il fatto che anche con la volontà non sono riuscita a staccarmi dalla trama. Ho dovuto per forza finirla prima di prendere un buon controllo
....... una volta servito per capire che se non si riesce a prendere una buona lucidità quando si è in mezzo alla trama, un altro metodo è quello di portarla alla fine.
Anche se ultimamente ho smesso di lottare per il controllo e mi limito ad osservare la trama del sogno, pur consapevole. E' una vera e propria resa all' inconscio, ma spesso mi porta a vivere esperienze piu ' fantastiche di quelle che potrebbe inventare la mia volontà
Dedicato con immensa gratitudine a Ben, amico insostituibile ed artefice dei miei sogni!