Diario dei sogni lucidi di Hari
11 dicembre 2022
Lucido ore 6.15-8.00
Un messaggio da consegnare
Entro in un edificio insieme ad un gruppo di persone tra le quali riconosco alcuni amici d'infanzia. Ad un certo punto incontro una ragazza mora molto carina, la saluto e poi ci allontaniamo ma continuiamo a comunicare telepaticamente. Mi siedo ad un tavolo e qui un signore sulla cinquantina mi chiama e mi chiede di fargli un favore. Mi dice che devo consegnare un messaggio ad un certo Gregorio Novantunesimo. Mi dice a voce il messaggio ma è troppo lungo e strano, complicato da ricordare. Gli dico che non riuscirò mai a ricordarmelo, al che lui mi dice che me lo scriverà. Lo raggiungo al suo tavolo e lui si mette a scrivere il messaggio su un pezzo di carta. Nel frattempo ho preso lucidità, so di essere in un sogno e che quindi non potrò portare con me quel foglio, tuttavia resto nella trama per vedere come prosegue. Ora anche il signore stesso ha difficoltà a ricordare il messaggio, gli dico che qui non siamo nella realtà fisica, ricordare le cose è più complicato qui. In ogni caso decido di accettare l'incarico, prima di andare però vado in una stanza accanto, dove so esserci la ragazza di prima, per chiederle di venire con me. Lei accetta e ci prendiamo per mano. Siccome so che la ragazza è la figlia del signore che mi ha affidato l'incarico di consegnare il messaggio, prima di uscire gli chiedo se posso portarla con me e lui acconsente, facendomi intendere che non si tratta di qualcosa di pericoloso. In ogni caso per qualche motivo so che questa ragazza, anche se le cose dovessero complicarsi, sarebbe perfettamente in grado di badare a sé stessa. So che ha anche lei poteri psichici da onironauta, è forte e potrebbe essere un valido aiuto in caso di combattimento. Qui c'è un vuoto, dopodiché mi trovo in un luogo chiuso in compagnia di un tizio e vedo la ragazza che sta per scontrarsi con un altro tizio. Per qualche motivo quest'ultimo ha scambiato la ragazza per un nemico ma io mi metto in mezzo prima che arrivino a scontrarsi, non per difendere lei da lui ma lui da lei, poiché so che lo distruggerebbe. Chiarito l'equivoco abbraccio la ragazza e ci baciamo appassionatamente, e qui il sogno si interrompe e mi ritrovo in un falso risveglio in cui sono in macchina con un amico e sono ancora in dormiveglia. Non mi muovo e non apro gli occhi perché vorrei rientrare nel sogno per continuarlo le chiacchiere del mio amico me lo impediscono, mi fa una domanda e sono costretto a rispondergli, compromettendo così la possibilità di rientrare nel sogno di prima.
16 dicembre 2022
Paralisi/OBE ore 2.00-5.00
Mi trovo in un luogo chiuso e stretto e vengo aggredito da un uomo e una donna alti tipo 3 metri, non ho scampo e mi ritrovo in paralisi, con forti in vari punti del corpo. Prendo lucidità ed eseguo il distacco, esco dal portone e vado verso il cancello, qui incontro mio nonno che sta rientrando adesso. Esco in strada ed incontro il compagno di mia zia che sta portando a spasso un cane di nome Noemi (lo sento chiamarla più volte per nome). Percorro un tratto di strada, dopodiché mi sollevo in levitazione e volo verso il centro della mia città. Non riesco però a controllare bene il volo e anche le immagini iniziano a sovrapporsi e farsi confuse. Riparto poco dopo dal letto e stavolta, dopo essere salito al piano terra, esco dal balcone della cucina, per poi uscire dal cancelletto sul retro. Entro nel campo di sterpaglie e cammino lentamente mantenendo la presenza in me stesso, mi tolgo anche scarpe e calzini per sentire meglio il contatto con il terreno. Ad un certo punto incontro un gruppo di persone davanti ad un chiosco gastronomico, dove una donna dai capelli scuri e ricci pubblicizza una certa bevanda, dicendo che è gratis per chi viene dalla Sicilia. Mi fermo quie la mia lucidità inizia a calare, mi ritrovo poi a scambiare qualche parola con alcuni dei presenti e con mio fratello. Ad un certo punto io e lui siamo seduti ad un tavolo e mi rendo conto che il sogno sta per scivolarmi via. Dico allora ad alta voce che devo subito trovare un obbiettivo, uno scopo affinché il sogno continui, ma è troppo tardi e poco dopo il sogno si dissolve.
17 dicembre 2022
Paralisi/OBE ore 1.15-4.30
La città nello spazio
Sono in paralisi in stato confusionale e ad un certo punto all'improvviso le vibrazioni aumentano d'intensità, sono fortissime, quasi dolorose. Ciò mi fa prendere lucidità, la paralisi è profonda ed inizialmente non riesco a muovermi di un millimetro. Non voglio rinunciare però ad eseguire il distacco, mi impongo di riuscirci ad ogni costo e con uno sforzo di volontà ci riesco. Sono pesantissimo, avvolto da una sorta di campo elettromagnetico talmente intenso che mi sembra di essere immerso in una sostanza densa e viscosa. Faccio qualche passo con grande fatica finché non mi rendo conto che è estremamente più facile muovermi in volo. Mi lascio dunque andare in levitazione e volo fuori dalla mia stanza, mi dirigo in salotto e attraverso parzialmente la parete che lo separa dal garage. Mentre la attraverso sono con la testa nel muro, ma riesco comunque a vedere all'interno della casa come se fosse trasparente. Esco poi di casa attraversando la finestra, è notte, salgo di quota e prendo velocità dirigendomi verso il centro della mia città. Pochi istanti dopo però mi trovo a sorvolare una città completamente diversa, con alti grattacieli dall'aspetto vagamente futuristico. Sorvolo per un po' questa città, indeciso se atterrare ed esplorarla oppure proseguire oltre. Ad un certo punto mi guardo intorno e mi rendo conto di essere allo stesso tempo anche nello spazio, come se questi grattacieli fossero costruiti su degli asteroidi sparsi qua e là. Decido di proseguire verso lo spazio profondo e magari andare a visitare altri sistemi stellari o addirittura altre galassie. Non appena prendo questa decisione schizzo ad una velocità inaudita, ma di fatto alla fine non vado da nessuna parte e poco dopo lo scenario decade e mi ritrovo ad osservare un pavimento con dei frammenti di non so cosa che si muovono da soli. In seguito mi trovo a parlare con un tizio che mi dice che quei frammenti semoventi rappresentavano un messaggio e che secondo lui sarei stato in grado di comprenderlo se mi fossi impegnato a farlo. Mi giustifico dicendo che ero troppo stanco mentalmente ed inoltre temevo di dimenticare l'esperienza e quindi volevo svegliarmi per scriverla sul mio diario.
19 dicembre 2022
Esperienza pomeridiana
Paralisi/lucido ore 14.10-15.10
Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi. Sento che non posso ancora muovermi perché la paralisi è ancora troppo debole e rischierei di muovermi con il mio corpo fisico. Dunque attendo un po' e nel frattempo sento mia zia scendere le scale per venire a parlare con mia madre. Penso: "ecco, ora faranno rumore parlando ad alta voce e mi sveglieranno", invece ciò non accade, il che significa che mia zia non è fisicamente qui (me ne renderò conto però solo una volta sveglio). Arrivano le vibrazioni, mi alzo un po' a fatica, con un certo sforzo mentale, salgo le scale lentamente, fatico anche a respirare, come se avessi qualcosa di morbido premuto contro il naso. In ogni caso con uno sforzo di volontà riesco a proseguire e ad uscire in strada. Mi metto a correre per allontanarmi più in fretta dall'attrazione del corpo fisico. Passano delle macchine e provo a saltarci sopra ma non ho un controllo ottimale del mio corpo onirico in questo momento. Raggiungo l'incrocio con la via che fiancheggia la stazione e qui smetto di correre e cammino normalmente. Devo però chinarmi a sfregare le mani sull'asfalto perché la vista non si è ancora stabilizzata. Nelle esperienze pomeridiane mi risulta più complicato stabilizzare la vista, a causa della troppa luce. Ora davanti a me ci sono due donne, una delle quali somiglia vagamente alla cantante Shakira. Ho ancora problemi con la vista, sfrego le mani su una parete e batto dei colpi ma niente da fare, oggi il sogno non vuole proprio saperne di stabilizzarsi. In seguito mi ritrovo in paralisi con delle pressioni dolorose in vari punti del corpo che mi spingono a forzare il risveglio.
20 dicembre 2022
Lucido ore 2.00-5.30
Il biscotto della lucidità
Mi trovo nel parcheggio dietro casa, di notte, e trovo un pacco di biscotti del Mulino Bianco. In alto al centro compare una scritta in grande: "Biscotti dei Sogni Lucidi", mentre in basso alla sinistra di quest'ultima leggo "e non" scritto in bianco su uno sfondo celeste di forma ellittica. La cosa mi incuriosisce, prima di assaggiarne uno però vado a leggere gli ingredienti, tra i quali trovo la galantimina, che in effetti ricordo di aver letto essere una sostanza che dovrebbe favorire i sogni lucidi in qualche modo. Ne assaggio uno, è molto buono e dalla consistenza friabile. Mentre lo mangio leggo sulla confezione delle informazioni su questo biscotto, c'è scritto che favoriscono la lucidità onirica e altre cose che non ricordo. Dopo averlo mangiato mi metto a girare senza meta per casa di mia zia, ad un certo punto entro in una stanza eprendo lucidità, per poi ritrovarmi non so come in un supermercato. Mi guardo un po' intorno, le immagini non sono del tutto chiare, mi trovo in uno scenario onirico di mezzo, devo raggiungere un ambiente più elevato e per questo vado alla ricerca di un ascensore. Chiedo informazioni alla cassa e una donna mi dice che l'ascensore mi porterà in paradiso o all'inferno, dipenderà da me. Chiedo ad un tizio dove si trovi questo ascensore e lui mi indica un punto fuori dal supermercato. Esco e vado a cercarlo non ma non vedo nulla che somigli ad un ascensore. Chiedo nuovamente al tizio, il quale mi indica subito un punto in mezzo alle sterpaglie. Mi avvicino e vedo che si tratta di una specie di sedia metallica scura. Tra me e me penso: << quindi questo dovrebbe essere l'ascensore? Vabbè l'importante è che sia qualcosa che vada in alto, speriamo funzioni >>. Vado per sedermici
ma all'ultimo momento vengo anticipato da un tizio che ci si fionda sopra, al che io lo tiro via dicendogli che c'ero prima io. Nel tirarlo via però lui cade e si fa male ad una mano, che inizia a sanguinargli copiosamente. Mi sento in colpa e decido di tornare sui miei passi e far andare prima lui. Qui però interviene un altro tizio, forse lo stesso che mi aveva indicato questa specie di sedia-ascensore.Ho un piccolo vuoto di memoria qui, in ogni caso mi ritrovo poi seduto sulla sedia e vedo davanti a me il tizio con la mano che continua a sanguinare. Gli dico che quando sarò salito proverò a chiedere a qualcuno di guarire la sua mano, ma non posso promettergli nulla. La situazione però si fa sempre più caotica e perdo anche quel poco di lucidità che mi era rimasta.
21 dicembre 2022
Paralisi/OBE/Lucido ore 4.30-5.30
Nel corpo di un altro uomo
Prendo lucidità in paralisi con l'entità che mi si attacca addosso premendomi in vari punti del mio corpo. Riesco ad alzarmi ma ho ancora l'entità appiccicata addosso, mi tiene da dietro, tirandomi per le braccia e rallentandomi. Esco dalla mia stanza e rimango per qualche istante fermo in piedi davanti alla porta, dopodiché mi trovo di nuovo a letto in paralisi. Quando la vista si attiva sono ancora sdraiato su un letto, mi accorgo subito però che non è il mio, non sono nella mia stanza. Davanti a me vedo quella che dovrebbe essere una tenda costituita da una moltitudine di disegnini colorati. Mi alzo dal letto e prima di uscire dalla mia stanza mi guardo allo specchio, sono un uomo grasso sulla quarantina, dai capelli rossi e carnagione chiara. Come già accaduto diverse volte, mi sono ritrovato nel corpo di una persona sconosciuta, in una stanza e una casa che non mi sono familiari. Stavolta però non mi soffermo ad esplorare l'interno della casa, bensì vado subito alla ricerca di un'uscita per esplorare l'esterno e cercare di capire meglio dove mi trovo. Trovo l'uscita, esco in strada, sento una voce che canta in spagnolo ed ipotizzo che potrei trovarmi in un qualche paese del Sudamerica, forse in Argentina. Percorro qualche metro di una strada al momento desertama lo scenario si dissolve poco dopo.
28 dicembre 2022
Lucido ore 23.00-4.00
Prendo lucidità mentre sono sdraiato sul vecchio divano, nella vecchia zona divano-TV del seminterrato. Non sono abbastanza lucido da fare caso all'incongruenza ma comunque so di stare sognando. Vado di sopra ed esco in strada, è notte e come se non bastasse si spengono anche i lampioni, lasciando la zona quasi in un buio quasi totale. Io comunque mi incammino lungo la strada e grido più volte "luce!" Inizialmente non ottengo gran che, i lampioni si accendono a sprazzi come se ci fosse qualche problema con la corrente elettrica. Proseguendo comunque la luce arriva gradualmente, ora mi trovo in una piazza gremita di persone sedute ai tavoli o che passeggiano. E' sempre notte però ed è ancora tutto troppo caotico, dovrei salire verso l'alto per raggiungere un ambiente più elevato ma la mia attenzione è attirata da una ragazza che scende una rampa di scale. Inizio a seguirla ma non è lei che mi interessa, bensì quella scalinata poiché potrebbe condurmi nei Sotterranei. Dopo essere scesi per tre o quattro piani, vedo la ragazza entrare in una stanza e poi uscirne subito dopo, forse spaventata. Vedo nella stanza un uomo molto basso, quasi un nano, dalla lunga barba bianca che ricorda quella di Babbo Natale. Mi allontano pure io perché questa presenza non mi ispira nulla di buono, qui però perdo lucidità e mi perdo in attività prive di senso.
Lucido ore 6.15-8.00
Un messaggio da consegnare
Entro in un edificio insieme ad un gruppo di persone tra le quali riconosco alcuni amici d'infanzia. Ad un certo punto incontro una ragazza mora molto carina, la saluto e poi ci allontaniamo ma continuiamo a comunicare telepaticamente. Mi siedo ad un tavolo e qui un signore sulla cinquantina mi chiama e mi chiede di fargli un favore. Mi dice che devo consegnare un messaggio ad un certo Gregorio Novantunesimo. Mi dice a voce il messaggio ma è troppo lungo e strano, complicato da ricordare. Gli dico che non riuscirò mai a ricordarmelo, al che lui mi dice che me lo scriverà. Lo raggiungo al suo tavolo e lui si mette a scrivere il messaggio su un pezzo di carta. Nel frattempo ho preso lucidità, so di essere in un sogno e che quindi non potrò portare con me quel foglio, tuttavia resto nella trama per vedere come prosegue. Ora anche il signore stesso ha difficoltà a ricordare il messaggio, gli dico che qui non siamo nella realtà fisica, ricordare le cose è più complicato qui. In ogni caso decido di accettare l'incarico, prima di andare però vado in una stanza accanto, dove so esserci la ragazza di prima, per chiederle di venire con me. Lei accetta e ci prendiamo per mano. Siccome so che la ragazza è la figlia del signore che mi ha affidato l'incarico di consegnare il messaggio, prima di uscire gli chiedo se posso portarla con me e lui acconsente, facendomi intendere che non si tratta di qualcosa di pericoloso. In ogni caso per qualche motivo so che questa ragazza, anche se le cose dovessero complicarsi, sarebbe perfettamente in grado di badare a sé stessa. So che ha anche lei poteri psichici da onironauta, è forte e potrebbe essere un valido aiuto in caso di combattimento. Qui c'è un vuoto, dopodiché mi trovo in un luogo chiuso in compagnia di un tizio e vedo la ragazza che sta per scontrarsi con un altro tizio. Per qualche motivo quest'ultimo ha scambiato la ragazza per un nemico ma io mi metto in mezzo prima che arrivino a scontrarsi, non per difendere lei da lui ma lui da lei, poiché so che lo distruggerebbe. Chiarito l'equivoco abbraccio la ragazza e ci baciamo appassionatamente, e qui il sogno si interrompe e mi ritrovo in un falso risveglio in cui sono in macchina con un amico e sono ancora in dormiveglia. Non mi muovo e non apro gli occhi perché vorrei rientrare nel sogno per continuarlo le chiacchiere del mio amico me lo impediscono, mi fa una domanda e sono costretto a rispondergli, compromettendo così la possibilità di rientrare nel sogno di prima.
16 dicembre 2022
Paralisi/OBE ore 2.00-5.00
Mi trovo in un luogo chiuso e stretto e vengo aggredito da un uomo e una donna alti tipo 3 metri, non ho scampo e mi ritrovo in paralisi, con forti in vari punti del corpo. Prendo lucidità ed eseguo il distacco, esco dal portone e vado verso il cancello, qui incontro mio nonno che sta rientrando adesso. Esco in strada ed incontro il compagno di mia zia che sta portando a spasso un cane di nome Noemi (lo sento chiamarla più volte per nome). Percorro un tratto di strada, dopodiché mi sollevo in levitazione e volo verso il centro della mia città. Non riesco però a controllare bene il volo e anche le immagini iniziano a sovrapporsi e farsi confuse. Riparto poco dopo dal letto e stavolta, dopo essere salito al piano terra, esco dal balcone della cucina, per poi uscire dal cancelletto sul retro. Entro nel campo di sterpaglie e cammino lentamente mantenendo la presenza in me stesso, mi tolgo anche scarpe e calzini per sentire meglio il contatto con il terreno. Ad un certo punto incontro un gruppo di persone davanti ad un chiosco gastronomico, dove una donna dai capelli scuri e ricci pubblicizza una certa bevanda, dicendo che è gratis per chi viene dalla Sicilia. Mi fermo quie la mia lucidità inizia a calare, mi ritrovo poi a scambiare qualche parola con alcuni dei presenti e con mio fratello. Ad un certo punto io e lui siamo seduti ad un tavolo e mi rendo conto che il sogno sta per scivolarmi via. Dico allora ad alta voce che devo subito trovare un obbiettivo, uno scopo affinché il sogno continui, ma è troppo tardi e poco dopo il sogno si dissolve.
17 dicembre 2022
Paralisi/OBE ore 1.15-4.30
La città nello spazio
Sono in paralisi in stato confusionale e ad un certo punto all'improvviso le vibrazioni aumentano d'intensità, sono fortissime, quasi dolorose. Ciò mi fa prendere lucidità, la paralisi è profonda ed inizialmente non riesco a muovermi di un millimetro. Non voglio rinunciare però ad eseguire il distacco, mi impongo di riuscirci ad ogni costo e con uno sforzo di volontà ci riesco. Sono pesantissimo, avvolto da una sorta di campo elettromagnetico talmente intenso che mi sembra di essere immerso in una sostanza densa e viscosa. Faccio qualche passo con grande fatica finché non mi rendo conto che è estremamente più facile muovermi in volo. Mi lascio dunque andare in levitazione e volo fuori dalla mia stanza, mi dirigo in salotto e attraverso parzialmente la parete che lo separa dal garage. Mentre la attraverso sono con la testa nel muro, ma riesco comunque a vedere all'interno della casa come se fosse trasparente. Esco poi di casa attraversando la finestra, è notte, salgo di quota e prendo velocità dirigendomi verso il centro della mia città. Pochi istanti dopo però mi trovo a sorvolare una città completamente diversa, con alti grattacieli dall'aspetto vagamente futuristico. Sorvolo per un po' questa città, indeciso se atterrare ed esplorarla oppure proseguire oltre. Ad un certo punto mi guardo intorno e mi rendo conto di essere allo stesso tempo anche nello spazio, come se questi grattacieli fossero costruiti su degli asteroidi sparsi qua e là. Decido di proseguire verso lo spazio profondo e magari andare a visitare altri sistemi stellari o addirittura altre galassie. Non appena prendo questa decisione schizzo ad una velocità inaudita, ma di fatto alla fine non vado da nessuna parte e poco dopo lo scenario decade e mi ritrovo ad osservare un pavimento con dei frammenti di non so cosa che si muovono da soli. In seguito mi trovo a parlare con un tizio che mi dice che quei frammenti semoventi rappresentavano un messaggio e che secondo lui sarei stato in grado di comprenderlo se mi fossi impegnato a farlo. Mi giustifico dicendo che ero troppo stanco mentalmente ed inoltre temevo di dimenticare l'esperienza e quindi volevo svegliarmi per scriverla sul mio diario.
19 dicembre 2022
Esperienza pomeridiana
Paralisi/lucido ore 14.10-15.10
Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi. Sento che non posso ancora muovermi perché la paralisi è ancora troppo debole e rischierei di muovermi con il mio corpo fisico. Dunque attendo un po' e nel frattempo sento mia zia scendere le scale per venire a parlare con mia madre. Penso: "ecco, ora faranno rumore parlando ad alta voce e mi sveglieranno", invece ciò non accade, il che significa che mia zia non è fisicamente qui (me ne renderò conto però solo una volta sveglio). Arrivano le vibrazioni, mi alzo un po' a fatica, con un certo sforzo mentale, salgo le scale lentamente, fatico anche a respirare, come se avessi qualcosa di morbido premuto contro il naso. In ogni caso con uno sforzo di volontà riesco a proseguire e ad uscire in strada. Mi metto a correre per allontanarmi più in fretta dall'attrazione del corpo fisico. Passano delle macchine e provo a saltarci sopra ma non ho un controllo ottimale del mio corpo onirico in questo momento. Raggiungo l'incrocio con la via che fiancheggia la stazione e qui smetto di correre e cammino normalmente. Devo però chinarmi a sfregare le mani sull'asfalto perché la vista non si è ancora stabilizzata. Nelle esperienze pomeridiane mi risulta più complicato stabilizzare la vista, a causa della troppa luce. Ora davanti a me ci sono due donne, una delle quali somiglia vagamente alla cantante Shakira. Ho ancora problemi con la vista, sfrego le mani su una parete e batto dei colpi ma niente da fare, oggi il sogno non vuole proprio saperne di stabilizzarsi. In seguito mi ritrovo in paralisi con delle pressioni dolorose in vari punti del corpo che mi spingono a forzare il risveglio.
20 dicembre 2022
Lucido ore 2.00-5.30
Il biscotto della lucidità
Mi trovo nel parcheggio dietro casa, di notte, e trovo un pacco di biscotti del Mulino Bianco. In alto al centro compare una scritta in grande: "Biscotti dei Sogni Lucidi", mentre in basso alla sinistra di quest'ultima leggo "e non" scritto in bianco su uno sfondo celeste di forma ellittica. La cosa mi incuriosisce, prima di assaggiarne uno però vado a leggere gli ingredienti, tra i quali trovo la galantimina, che in effetti ricordo di aver letto essere una sostanza che dovrebbe favorire i sogni lucidi in qualche modo. Ne assaggio uno, è molto buono e dalla consistenza friabile. Mentre lo mangio leggo sulla confezione delle informazioni su questo biscotto, c'è scritto che favoriscono la lucidità onirica e altre cose che non ricordo. Dopo averlo mangiato mi metto a girare senza meta per casa di mia zia, ad un certo punto entro in una stanza eprendo lucidità, per poi ritrovarmi non so come in un supermercato. Mi guardo un po' intorno, le immagini non sono del tutto chiare, mi trovo in uno scenario onirico di mezzo, devo raggiungere un ambiente più elevato e per questo vado alla ricerca di un ascensore. Chiedo informazioni alla cassa e una donna mi dice che l'ascensore mi porterà in paradiso o all'inferno, dipenderà da me. Chiedo ad un tizio dove si trovi questo ascensore e lui mi indica un punto fuori dal supermercato. Esco e vado a cercarlo non ma non vedo nulla che somigli ad un ascensore. Chiedo nuovamente al tizio, il quale mi indica subito un punto in mezzo alle sterpaglie. Mi avvicino e vedo che si tratta di una specie di sedia metallica scura. Tra me e me penso: << quindi questo dovrebbe essere l'ascensore? Vabbè l'importante è che sia qualcosa che vada in alto, speriamo funzioni >>. Vado per sedermici
ma all'ultimo momento vengo anticipato da un tizio che ci si fionda sopra, al che io lo tiro via dicendogli che c'ero prima io. Nel tirarlo via però lui cade e si fa male ad una mano, che inizia a sanguinargli copiosamente. Mi sento in colpa e decido di tornare sui miei passi e far andare prima lui. Qui però interviene un altro tizio, forse lo stesso che mi aveva indicato questa specie di sedia-ascensore.Ho un piccolo vuoto di memoria qui, in ogni caso mi ritrovo poi seduto sulla sedia e vedo davanti a me il tizio con la mano che continua a sanguinare. Gli dico che quando sarò salito proverò a chiedere a qualcuno di guarire la sua mano, ma non posso promettergli nulla. La situazione però si fa sempre più caotica e perdo anche quel poco di lucidità che mi era rimasta.
21 dicembre 2022
Paralisi/OBE/Lucido ore 4.30-5.30
Nel corpo di un altro uomo
Prendo lucidità in paralisi con l'entità che mi si attacca addosso premendomi in vari punti del mio corpo. Riesco ad alzarmi ma ho ancora l'entità appiccicata addosso, mi tiene da dietro, tirandomi per le braccia e rallentandomi. Esco dalla mia stanza e rimango per qualche istante fermo in piedi davanti alla porta, dopodiché mi trovo di nuovo a letto in paralisi. Quando la vista si attiva sono ancora sdraiato su un letto, mi accorgo subito però che non è il mio, non sono nella mia stanza. Davanti a me vedo quella che dovrebbe essere una tenda costituita da una moltitudine di disegnini colorati. Mi alzo dal letto e prima di uscire dalla mia stanza mi guardo allo specchio, sono un uomo grasso sulla quarantina, dai capelli rossi e carnagione chiara. Come già accaduto diverse volte, mi sono ritrovato nel corpo di una persona sconosciuta, in una stanza e una casa che non mi sono familiari. Stavolta però non mi soffermo ad esplorare l'interno della casa, bensì vado subito alla ricerca di un'uscita per esplorare l'esterno e cercare di capire meglio dove mi trovo. Trovo l'uscita, esco in strada, sento una voce che canta in spagnolo ed ipotizzo che potrei trovarmi in un qualche paese del Sudamerica, forse in Argentina. Percorro qualche metro di una strada al momento desertama lo scenario si dissolve poco dopo.
28 dicembre 2022
Lucido ore 23.00-4.00
Prendo lucidità mentre sono sdraiato sul vecchio divano, nella vecchia zona divano-TV del seminterrato. Non sono abbastanza lucido da fare caso all'incongruenza ma comunque so di stare sognando. Vado di sopra ed esco in strada, è notte e come se non bastasse si spengono anche i lampioni, lasciando la zona quasi in un buio quasi totale. Io comunque mi incammino lungo la strada e grido più volte "luce!" Inizialmente non ottengo gran che, i lampioni si accendono a sprazzi come se ci fosse qualche problema con la corrente elettrica. Proseguendo comunque la luce arriva gradualmente, ora mi trovo in una piazza gremita di persone sedute ai tavoli o che passeggiano. E' sempre notte però ed è ancora tutto troppo caotico, dovrei salire verso l'alto per raggiungere un ambiente più elevato ma la mia attenzione è attirata da una ragazza che scende una rampa di scale. Inizio a seguirla ma non è lei che mi interessa, bensì quella scalinata poiché potrebbe condurmi nei Sotterranei. Dopo essere scesi per tre o quattro piani, vedo la ragazza entrare in una stanza e poi uscirne subito dopo, forse spaventata. Vedo nella stanza un uomo molto basso, quasi un nano, dalla lunga barba bianca che ricorda quella di Babbo Natale. Mi allontano pure io perché questa presenza non mi ispira nulla di buono, qui però perdo lucidità e mi perdo in attività prive di senso.
May my heart be my guiding key
3 gennaio 2023
Paralisi/lucido ore 4.45-5.30
Il volantino
Prendo lucidità in paralisi, con la solita entità che mi tormenta. Riesco comunque a sfuggire alla sua morsa aiutandomi con la tecnica del canto, vado di sopra e prima di uscire mia nonna, seduta sul divano, mi chiede di farle un certo favore. Le dico che in questo momento vado di fretta e lei dice che non è urgente, posso farlo anche dopo. Mi chiede dove sto andando e lei rispondo che vado a fare una passeggiata. Esco di casa, è il crepuscolo e non notte stavolta, il che è un buon segno. Mi incammino lungo la strada e dopo un po' incontro una ragazza dai capelli neri a caschetto che consegna dei volantini. Mi passa accanto senza darmi il volantino, come se non mi avesse visto, mi volto e vedo gliene è caduto uno sul bordo della strada. Lo raccolgo e lo osservo, al centro c'è la foto di una ragazza dai capelli neri che assomiglia a quella che sta consegnando i volantini, e leggo un nome strano con tante "I", qualcosa tipo Iuiii. Pare si tratti di una locandina che pubblicizza un concerto di questa ragazza, c'è anche una data che però non ha senso: "19 5 3". Chiedo spiegazioni alla ragazza dei volantini ma non ricordo la sua risposta. Guardando meglio la locandina comunque capisco che quei numeri che ho letto dovrebbero essere non la data intera ma solo l'anno, il 1953. Guardo di nuovo il volantino ed ora l'anno è 2347, più in basso invece leggo "28 settembre". Troppi numeri apparentemente casuali, forse dovrei giocarli al Lotto . Proseguo fino ad arrivare al sottopassaggio ma qui lo scenario si oscura. Riesco a recuperarloma poco dopo un rumore nella realtà fisica mi sveglia.
5 gennaio 2023
Paralisi/serie di lucidi ore 3.00.5.25
Prendo lucidità in paralisi, sento una presenza accanto a me e provo a dialogarci. << Cosa posso fare per te? >> chiedo, ma non ottengo risposta. Mi alzo ed invito amichevolmente l'essere a seguirmi, mi fermo sulla soglia della porta tendendogli la mano, attendo qualche secondo ma niente, non sembra interessato. Vado di sopra, e dalle vetrate vedo che fuori piove e tira vento, il che mi entusiasma, adoro camminare sotto la pioggia e col vento forte nei lucidi. Queste condizioni meteorologiche avverse, che nella realtà fisica rappresentano un fastidio, sono invece ben accette nei lucidi, poiché mi garantiscono una maggiore immersione a livello sensoriale con uno sforzo minore da parte mia. Esco in strada e raggiungo uno dei due incroci, qui mi fermo per eseguire la tecnica dei tre tempi suggerita da NeuroEngineer per la TALD. Mi dimentico però la prima parte, quella relativa al passato, parto direttamente dal presente. Mi guardo le mani ed osservo come
sono vestito (felpa e tuta blu), mi metto poi a contare i secondi per un po'. Nel frattempo un tizio mi passa accanto ed entra in una delle case alle mie spalle, nel vedermi così probabilmente penserà che ho qualche rotella fuori posto . Più avanti raggiungo la via che costeggia la ferrovia, ricordo un momento in cui mi metto a guardare la luna, che inizialmente mi appare spezzata in due da una piccola nuvola passeggera, che poi sfila via permettendomi di vederla per intero. Mi fermo e mi lascio andare in levitazione con l'intenzione di raggiungere un ambiente più elevato. Nel farlo però la vista si oscura, il ricordo qui è un po' offuscato, forse mi ritrovo a partire dal letto. In un episodio successivo mi trovo a visitare una città sconosciuta e ad un certo punto incontro una donna, la quale vedendomi dice di aver notato qualcosa di particolare in me, non ricordo cosa dice esattamente, forse parla di una luce particolare, forse qualcosa che ha a che fare con il fatto che sono un sognatore lucido. Parlando con lei e facendole alcune domande apprendo che si chiama Ofelia Noncini e che è morta nel 1993, uccisa perché venuta in possesso di informazioni riservate. Durante la comunicazione mi arrivano immagini orribili, che preferisco non descrivere nel dettaglio, che lasciano intendere che prima di essere uccisa sia stata torturata per ottenere quelle informazioni. In seguito mi trovo a svolazzare sopra un quartiere di palazzi di 8-9 piani, cerco un punto interessante in cui atterrare ma non ne trovo alcuno, le strade sono praticamente deserte. Volo allora verso il mare ma qui il sogno si destabilizza e si deforma.
13 gennaio 2023
Lucido ore 4.45-5.30
Il finto ascensore
Mi trovo in un'ipnagogica intensa, sono in un luogo chiuso e sto salendo le scale. Mi aggrappo al corrimano e così facendo mi stabilizzo a pieno nello scenario. Arrivo all'ultimo piano, un breve corridoio, mi guardo intorno, le pareti sono di colore rosso mattone, all'estremità opposta del corridoio c'è un altra rampa di scale che scendono. Io però voglio salire ancora e prendo l'ascensore, premendo poi un tasto con la freccia che punta verso l'alto. Dall'ascensore si può vedere fuori attraverso un vetro trasparente e mi accorgo subito che anziché in verticale si sta muovendo in orizzontale, parallelamente alla strada sottostante. Vedo infatti dall'alto i tetti delle case che scorrono, non è esattamente quello che cercavo ma è comunque un ottimo mezzo di trasporto con cui spostarsi velocemente. Ad un certo punto premo un tasto per fermarlo e il mezzo inizia a rallentare. Prima che si fermi del tutto però cambio idea perché vedo che qui nei paraggi non c'è nulla di apparentemente interessante, dunque ripremo il tasto con la freccia in su e il mezzo riprende velocità. Me ne pento poco dopo però, perché qui il sogno inizia a destabilizzarsi e la vista mi si oscura. Scendo dal mezzo e mi trovo sul bordo della strada, lo capisco perché sento chiaramente al tatto l'asfalto da una parte e l'erba dall'altra. Sfrego le mani con decisione prima sull'asfalto poi sull'erba ma a quanto pare è troppo tardi e finisco per ritrovarmi sul letto in paralisi. Qui l'esperienza prosegue in maniera molto caotica e non vale la pena raccontare oltre.
14 gennaio 2023
Lucido ore 6.30-7.30
Il parco
Prendo lucidità mentre mi trovo a camminare lungo una strada che curva leggermente verso sinistra ma non sono ancora del tutto integrato nello scenario, è una via di mezzo tra ipnagogica e scenario onirico vero e proprio. Rimango calmo e continuo a camminare lentamente, per stabilizzarmi tocco una parete di legno alla mia sinistra. Sono in una struttura semi chiusa costituita da pareti di legno scuro e vetrate. Seguo una curva verso sinistra e vedo che qui il corridoio è un vicolo cieco, c'è una porta con vetri opacizzati intorno che però conduce all'interno, mentre io ho bisogno di stare all'aperto. Torno perciò indietro, attraverso un'ampia porta e mi ritrovo in un bellissimo parco con degli alti alberi. Per stabilizzarmi meglio mi fermo a toccare il tronco di uno di questi alberi, poi mi guardo intorno e vedo un gruppo di persone che camminano. Alcuni di loro indossano vestiti bianchi lunghi tipo tuniche, altri invece sono vestiti all'occidentale. Li raggiungo mentre percorrono un tratto del parco in cui mi trovo, uno stretto corridoio delimitato da siepi che curva verso sinistra. Li saluto e vedo che sono quasi tutti giovani, ci sono anche dei bambini probabilmente tra i 10 e i 12 anni. Dico loro che sono un sognatore e sono qui in esplorazione e qualcuno del gruppo mi risponde "anche io". Nel frattempo saliamo su una specie di scivolo e una volta arrivati in cima scivoliamo giù e ci fermiamo un po' seduti a parlare. Chiedo chi di loro è un sognatore come me e ad alzare la mano sono 3 persone, almeno due delle quali sono bambini. Ho l'impressione che gli altri, quelli che non hanno alzato la mano, siano defunti, non ho però alcuna conferma a questo proposito. Rivolgendomi a coloro che hanno alzato la mano dico: << Bene, quindi siete anche voi onironauti >> e loro annuiscono, al che io dico: << siete giovani, avete iniziato presto, mi fa molto piacere >>. Parlo poi con due di loro, un bambino e una bambina, entrambi dall'aspetto sembrerebbero avere tra i 10 e i 12 anni. Chiedo i loro nomi e cognomi, ma al momento ricordo solo il nome della bambina, Ada. In tutto ciò avevo notato la presenza anche di una ragazza bionda carina in piedi sul lato sinistro dello scivolo, mentre parlavo con i bambini o forse poco prima mentre salivo sullo scivolo. Qui ho un attimo di sfasamento e quando mi riconnetto saluto il gruppo e mi allontano. Ora mi trovo sul bordo di una strada in una qualche città, attraverso la strada, vedo un negozio davanti a me, poi la strada curva verso destra ed io proseguo in quella direzione. Mi rendo conto però che avrei bisogno di una guida per orientarmi in questo posto, altrimenti rischierei di girare a vuoto e perdermi tra le infinite possibilità. Torno dunque indietro con l'intenzione di chiedere a quel gruppo di prima o ad altre persone nel parco. Chiedo se tra loro c'è qualcuno in grado di farmi da guida ma nessuno si fa avanti. Riprendo allora la strada di prima e mi affianco a due uomini che camminano nella stessa direzione, chiedendo loro se per caso sanno dove potrei trovare una guida. Questi due però non sanno rispondermi, nel frattempo ci troviamo in una piazzetta di fronte ad un edificio basso. Saliamo una rampa di scale e raggiugiamo il pianerottolo d'ingresso a all'edificio. Nel frattempo parlo un po' con uno dei due, un uomo sulla trentina, dai capelli neri corti. So già che non è più fisicamente vivo e gli chiedo come e quando è morto. Lui però qui ha una reazione che non mi aspettavo, ha gli occhi lucidi, come se il ricordo del suo trapasso lo abbia rattristato. Mi scuso dicendogli che non avevo intenzione di turbarlo e che pensavo che una volta giunti qui l'attaccamento alla vita fisica venisse meno. Lui mi dice qualcosa che non ricordo benissimo a dire il vero, ma aveva a che fare con il fatto di comunicare con i suoi cari ancora vivi sulla Terra. Non è chiaro se riesca a comunicare con loro o se tenta continuamente di farlo senza successo, le sue lacrime potrebbero essere perché sente la loro mancanza. Mi accorgo ora di trovarmi in un punto sopraelevato rispetto al livello del mare, affacciandomi dal pianerottolo infatti si vede il mare di sotto, una distesa d'acqua a perdita d'occhio. Qualcosa mi dice che potrei
trovarmi su un'isola ma non ho modo di verificarlo. Ad un certo punto una ragazza mi coinvolge in un balletto, io però sono scoordinato e goffo e e rischio più volte di inciampare. La mia lucidità viene meno e si fa tutto molto confuso e caotico. Ora la persona che è con me la percepisco come una presenza ingombrante e nella confusione mentale in cui mi trovo mi viene da mollargli un cazzotto. Prima che riesca a colpirlo l'essere mi salta addosso e in un'istante mi ritrovo in paralisi, poco dopo mi sveglio.
22 gennaio 2023
Lucido ore 5.30-7.30
Stanze e specchi
Prendo lucidità nello stato intermedio, esco dalla mia stanza ma fatico a stabilizzarmi e mi trovo a ripartire più volte dal letto. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riesco finalmente ad uscire di casa, è notte ma c'è abbastanza luce e l'ambiente è abbastanza vivido e stabile. Al momento di attraversare la strada però la mia vista crolla di colpo, mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperarla, lo sento chiaramente al tatto il che significa che non mi sono ancora scollegato del tutto, posso ripartire esattamente dallo stesso punto. Passa forse più di un minuto prima che la vista inizi a tornare, poco alla volta, e quando è abbastanza da poter distinguere delle immagini vedo davanti a me un motorino nero parcheggiato. La superficie lucida del motorino riflette la mia immagine e vedo che indosso una tuta sportiva con uno stemma sul petto. Quando la vista torna completamente mi alzo e mi avvio lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Percorro un tratto di strada e decido poi di entrare in una delle case vicine per usarla come passaggio dimensionale. Mi fermo davanti ad una casa dove vedo una signora affacciata che sembra invitarmi ad entrare. Io però non mi fido e decido piuttosto di entrare nella solita casa di Gianfranco e Luisa. Torno così indietro, suono il citofono della villetta di fronte alla mia e qualcuno mi apre quasi subito. Vedo uscire dalla porta una ragazza bionda un po' in carne, che indossa un top che lascia scoperto il ventre un po' strabordante. Entro in casa e incontro subito Gianfranco e Luisa in cucina, lei è seduta al tavolo mentre lui è in piedi e sembra intento a preparare qualcosa da mangiare. Li saluto e scambio qualche parola con loro prima di avviarmi alla ricerca di una porta da cui accedere ad un ambiente più elevato, oppure magari ai Sotterranei se riesco a sintonizzarmi su quella particolare vibrazione. Attraverso una porta e mi trovo a passare per varie stanze e corridoi. In alcune di queste stanze c'è uno specchio ed ogni volta osservo il mio riflesso, che è sempre diverso. In un'occasione vedo una donna sopra i 70, in un'altra invece sono un uomo sui 50. In seguito mi accorgo di essere nella casa di mia nonna paterna (deceduta un mese fa), entro nella camera da letto, mi guardo allo specchio e mi appare il volto di un uomo tra i 30 e i 40, mi viene in mente che potrebbe essere mio nonno che non ho mai conosciuto, morto in questa casa diversi anni prima che nascessi. Giro un po' per casa notando che l'interno appare diverso da come è nella realtà fisica, sebbene la posizione delle stanze sia più o meno la stessa. Dopo un po' mi ritrovo in una casa completamente diversa, in un ampio salotto. Vedo un'apertura da cui filtra luce solare, "finalmente posso uscire all'aperto" penso, quando però sto per salire i due o tre gradini che portano a quell'apertura, qualcosa va storto, cado all'indietro e la mia vista si oscura. Cerco in tutti i modi di recuperarla ma qui la mia energia è agli sgocciolie anche il ricordo si fa vago, probabilmente mi sveglio poco dopo.
23 gennaio 2023
Lucido ore 4.00.5.30
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, mi trovo poi a volare verso il mare e, una volta raggiunto, inizialmente mi fermo, indeciso se proseguire verso il largo o tornare indietro ed atterrare da qualche parte. Decido di spingermi verso il largo ma dopo un po' si oscura tutto e mi ritrovo in un falso risveglio in cui sono seduto sul pavimento della mia stanza. Poco dopo sono in paralisi e riconosco che quello di poco prima era appunto un falso risveglio. Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza, seguito da una presenza che poi realizzo essere mio fratello. Andiamo al piano di sopra, esco dal portone e gli dico di spegnere la luce prima di uscire, nel frattempo lo aspetto sul pianerottolo. Usciamo in strada e mi accorgo che ha lasciato aperti sia il cancello che il portone, li chiudo entrambi una alla volta a distanza con la telecinesi. Ci incamminiamo lungo la strada e poco dopo incontriamo qualcuno che conosciamo e mio fratello ci si ferma a parlare mentre io proseguo da solo. La mia lucidità però inizia a vacillare e comunque poco dopo lo scenario crolla. Sfrego le mani da qualche parte per recuperarlo, ci riesco ma la mia lucidità nel frattempo è calata e anche il ricordo si fa confuso. In seguito decido di raggiungere in volo un quartiere della mia città che non ho mai esplorato in un sogno lucido ma qualcosa va storto e il sogno crolla prima di riuscirci. Nell'ultimo episodio riprendo piena lucidità, esco di casa e mi incammino lungo la strada lentamente, mantenendo la presenza in me stesso. Decido poi di entrare in una delle case vicine per poter poi uscire da un'altra porta e raggiungere un altro scenario. Suono due citofoni vicini contemporaneamente, si aprono le porte di entrambi i villini, da quella di sinistra esce un uomo, da quella di destra una donna. L'uomo è alto circa 1.80, capelli neri, corporatura snella, la donna sembrerebbe avere all'incirca 40 anni, alta e snella anche lei, capelli castani, lunghi e lisci. Scelgo la porta di destra, entro e la donna se ne va lasciandomi in compagnia di un'altra donna, più bassa e dai capelli corti. Do un'occhiata e sembra di essere più in un ristorante che in una casa. Chiedo alla donna di poter entrare in una stanza, senza inizialmente spiegare il motivo, e ovviamente lei mi guarda perplessa e mi chiede cosa devo fare in una stanza. Decido di dirle la verità, che sono un sognatore lucido e che mi serve una porta da cui uscire per cambiare scenario. Non so se abbia capito o se semplicemente abbia deciso di assecondarmi, fatto sta che non si oppone e io inizio a guardarmi intorno alla ricerca di una porta. Trovo però soltanto una serie di frigoriferi uno accanto all'altro, niente porte, da nessuna parte. Capisco allora che ho sbagliato casa, esco ed entro poi in quella di sinistra. Incontro nuovamente l'uomo di prima ma stavolta non mi fermo a chiedere il permesso, scendo una rampa di scale, poi un'altra ed inizio a percepire una vibrazione particolare, forse mi sto avvicinando ai Sotterranei. Devo scendere almeno un altro piano, qui però la mia energia inizia ad esaurirsi, la vista crolla, sfrego le mani con insistenza per recuperarla e nel frattempo sento aumentare l'intensità di questa vibrazione, che percepisco soprattutto tra la parte alta del petto e la parte bassa del collo. Sento che sto per essere assalito da una qualche entità parassita, cerco di recuperare la vista prima che mi raggiunga ma niente da fare, mi ritrovo in paralisi con l'entità appiccicata addosso. Cerco di mantenere la calma ed attendere il momento giusto per muovermi, l'entità però è di quelle persistenti. Continuo a sentire queste potenti vibrazioni sempre nel punto citato prima e ad un certo punto sento una specie di schiocco più o meno in quella zona, all'altezza della clavicola destra. E' una cosa difficile da spiegare, sento come se l'essere me la azzannasse e tentasse di staccarla, al tempo stesso però non sento dolore, solo una sensazione sgradevole. Esco forzatamente dalla paralisi e rimango qualche istante sospeso nella zona di mezzo, indeciso se svegliarmi definitivamente o lasciarmi andare e riprovare. Alla fine decido di riprovare ma continuo a non riuscire a muovermi, la morsa dell'entità è stretta ed opprimente e sento di nuovo quella sgradevole sensazione all'altezza della clavicola destra. Non ho abbastanza energia per sopportare ancora e decido pertanto di uscire definitivamente dalla paralisi.
27 gennaio 2023
Lucido ore 5.00-5.25
Sono a casa a letto e in dormiveglia scrivo sul mio diario dei sogni virtuale le parole del ritornello di una canzone che ho appena sognato (sul momento ricordavo per intero la frase ripetuta nel ritornello ma al risveglio l'ho in parte dimenticata, quello che rimane è "never gonna...nothing..." non ricordo altro). Non riesco a digitare bene però, anche perché sono ancora assonnato e con un occhio chiuso e uno aperto per non svegliarmi troppo e compromettere il rientro immediato nel sogno. Ad un certo punto non sono più a letto ma seduto a tavola in salotto, sempre mezzo addormentato, con gli occhi socchiusi. C'è anche mio padre che gira per casa e dopo un po' mi rendo conto che fin qui è stato tutto un falso risveglio, non mi sono mai svegliato veramente e sto ancora sognando. Qualche istante dopo mi ritrovo in paralisi con una presenza dietro di me, come se ci fosse una persona sdraiata sul letto dietro di me (sono sdraiato sul fianco destro). Cerco di rilassarmi e dopo un po' mi sento come sprofondare e riesco a muovermi ed alzarmi dal letto, sebbene con un corpo estremamente sottile, tanto che più che come un movimento vero e proprio lo percepisco come una proiezione mentale un po' più intensa del normale. Salgo le scale aggrappandomi alla ringhiera per stabilizzarmi, in questo stato basta la minima esitazione o interferenza esterna per farmi ripartire dal letto. Non appena esco dal portone un rumore proveniente dalla realtà fisica infatti mi riporta immediatamente alla base. La cosa si ripete altre due o tre volte, non vado oltre il portone di casa,dopodiché mi sveglio.
Paralisi/lucido ore 4.45-5.30
Il volantino
Prendo lucidità in paralisi, con la solita entità che mi tormenta. Riesco comunque a sfuggire alla sua morsa aiutandomi con la tecnica del canto, vado di sopra e prima di uscire mia nonna, seduta sul divano, mi chiede di farle un certo favore. Le dico che in questo momento vado di fretta e lei dice che non è urgente, posso farlo anche dopo. Mi chiede dove sto andando e lei rispondo che vado a fare una passeggiata. Esco di casa, è il crepuscolo e non notte stavolta, il che è un buon segno. Mi incammino lungo la strada e dopo un po' incontro una ragazza dai capelli neri a caschetto che consegna dei volantini. Mi passa accanto senza darmi il volantino, come se non mi avesse visto, mi volto e vedo gliene è caduto uno sul bordo della strada. Lo raccolgo e lo osservo, al centro c'è la foto di una ragazza dai capelli neri che assomiglia a quella che sta consegnando i volantini, e leggo un nome strano con tante "I", qualcosa tipo Iuiii. Pare si tratti di una locandina che pubblicizza un concerto di questa ragazza, c'è anche una data che però non ha senso: "19 5 3". Chiedo spiegazioni alla ragazza dei volantini ma non ricordo la sua risposta. Guardando meglio la locandina comunque capisco che quei numeri che ho letto dovrebbero essere non la data intera ma solo l'anno, il 1953. Guardo di nuovo il volantino ed ora l'anno è 2347, più in basso invece leggo "28 settembre". Troppi numeri apparentemente casuali, forse dovrei giocarli al Lotto . Proseguo fino ad arrivare al sottopassaggio ma qui lo scenario si oscura. Riesco a recuperarloma poco dopo un rumore nella realtà fisica mi sveglia.
5 gennaio 2023
Paralisi/serie di lucidi ore 3.00.5.25
Prendo lucidità in paralisi, sento una presenza accanto a me e provo a dialogarci. << Cosa posso fare per te? >> chiedo, ma non ottengo risposta. Mi alzo ed invito amichevolmente l'essere a seguirmi, mi fermo sulla soglia della porta tendendogli la mano, attendo qualche secondo ma niente, non sembra interessato. Vado di sopra, e dalle vetrate vedo che fuori piove e tira vento, il che mi entusiasma, adoro camminare sotto la pioggia e col vento forte nei lucidi. Queste condizioni meteorologiche avverse, che nella realtà fisica rappresentano un fastidio, sono invece ben accette nei lucidi, poiché mi garantiscono una maggiore immersione a livello sensoriale con uno sforzo minore da parte mia. Esco in strada e raggiungo uno dei due incroci, qui mi fermo per eseguire la tecnica dei tre tempi suggerita da NeuroEngineer per la TALD. Mi dimentico però la prima parte, quella relativa al passato, parto direttamente dal presente. Mi guardo le mani ed osservo come
sono vestito (felpa e tuta blu), mi metto poi a contare i secondi per un po'. Nel frattempo un tizio mi passa accanto ed entra in una delle case alle mie spalle, nel vedermi così probabilmente penserà che ho qualche rotella fuori posto . Più avanti raggiungo la via che costeggia la ferrovia, ricordo un momento in cui mi metto a guardare la luna, che inizialmente mi appare spezzata in due da una piccola nuvola passeggera, che poi sfila via permettendomi di vederla per intero. Mi fermo e mi lascio andare in levitazione con l'intenzione di raggiungere un ambiente più elevato. Nel farlo però la vista si oscura, il ricordo qui è un po' offuscato, forse mi ritrovo a partire dal letto. In un episodio successivo mi trovo a visitare una città sconosciuta e ad un certo punto incontro una donna, la quale vedendomi dice di aver notato qualcosa di particolare in me, non ricordo cosa dice esattamente, forse parla di una luce particolare, forse qualcosa che ha a che fare con il fatto che sono un sognatore lucido. Parlando con lei e facendole alcune domande apprendo che si chiama Ofelia Noncini e che è morta nel 1993, uccisa perché venuta in possesso di informazioni riservate. Durante la comunicazione mi arrivano immagini orribili, che preferisco non descrivere nel dettaglio, che lasciano intendere che prima di essere uccisa sia stata torturata per ottenere quelle informazioni. In seguito mi trovo a svolazzare sopra un quartiere di palazzi di 8-9 piani, cerco un punto interessante in cui atterrare ma non ne trovo alcuno, le strade sono praticamente deserte. Volo allora verso il mare ma qui il sogno si destabilizza e si deforma.
13 gennaio 2023
Lucido ore 4.45-5.30
Il finto ascensore
Mi trovo in un'ipnagogica intensa, sono in un luogo chiuso e sto salendo le scale. Mi aggrappo al corrimano e così facendo mi stabilizzo a pieno nello scenario. Arrivo all'ultimo piano, un breve corridoio, mi guardo intorno, le pareti sono di colore rosso mattone, all'estremità opposta del corridoio c'è un altra rampa di scale che scendono. Io però voglio salire ancora e prendo l'ascensore, premendo poi un tasto con la freccia che punta verso l'alto. Dall'ascensore si può vedere fuori attraverso un vetro trasparente e mi accorgo subito che anziché in verticale si sta muovendo in orizzontale, parallelamente alla strada sottostante. Vedo infatti dall'alto i tetti delle case che scorrono, non è esattamente quello che cercavo ma è comunque un ottimo mezzo di trasporto con cui spostarsi velocemente. Ad un certo punto premo un tasto per fermarlo e il mezzo inizia a rallentare. Prima che si fermi del tutto però cambio idea perché vedo che qui nei paraggi non c'è nulla di apparentemente interessante, dunque ripremo il tasto con la freccia in su e il mezzo riprende velocità. Me ne pento poco dopo però, perché qui il sogno inizia a destabilizzarsi e la vista mi si oscura. Scendo dal mezzo e mi trovo sul bordo della strada, lo capisco perché sento chiaramente al tatto l'asfalto da una parte e l'erba dall'altra. Sfrego le mani con decisione prima sull'asfalto poi sull'erba ma a quanto pare è troppo tardi e finisco per ritrovarmi sul letto in paralisi. Qui l'esperienza prosegue in maniera molto caotica e non vale la pena raccontare oltre.
14 gennaio 2023
Lucido ore 6.30-7.30
Il parco
Prendo lucidità mentre mi trovo a camminare lungo una strada che curva leggermente verso sinistra ma non sono ancora del tutto integrato nello scenario, è una via di mezzo tra ipnagogica e scenario onirico vero e proprio. Rimango calmo e continuo a camminare lentamente, per stabilizzarmi tocco una parete di legno alla mia sinistra. Sono in una struttura semi chiusa costituita da pareti di legno scuro e vetrate. Seguo una curva verso sinistra e vedo che qui il corridoio è un vicolo cieco, c'è una porta con vetri opacizzati intorno che però conduce all'interno, mentre io ho bisogno di stare all'aperto. Torno perciò indietro, attraverso un'ampia porta e mi ritrovo in un bellissimo parco con degli alti alberi. Per stabilizzarmi meglio mi fermo a toccare il tronco di uno di questi alberi, poi mi guardo intorno e vedo un gruppo di persone che camminano. Alcuni di loro indossano vestiti bianchi lunghi tipo tuniche, altri invece sono vestiti all'occidentale. Li raggiungo mentre percorrono un tratto del parco in cui mi trovo, uno stretto corridoio delimitato da siepi che curva verso sinistra. Li saluto e vedo che sono quasi tutti giovani, ci sono anche dei bambini probabilmente tra i 10 e i 12 anni. Dico loro che sono un sognatore e sono qui in esplorazione e qualcuno del gruppo mi risponde "anche io". Nel frattempo saliamo su una specie di scivolo e una volta arrivati in cima scivoliamo giù e ci fermiamo un po' seduti a parlare. Chiedo chi di loro è un sognatore come me e ad alzare la mano sono 3 persone, almeno due delle quali sono bambini. Ho l'impressione che gli altri, quelli che non hanno alzato la mano, siano defunti, non ho però alcuna conferma a questo proposito. Rivolgendomi a coloro che hanno alzato la mano dico: << Bene, quindi siete anche voi onironauti >> e loro annuiscono, al che io dico: << siete giovani, avete iniziato presto, mi fa molto piacere >>. Parlo poi con due di loro, un bambino e una bambina, entrambi dall'aspetto sembrerebbero avere tra i 10 e i 12 anni. Chiedo i loro nomi e cognomi, ma al momento ricordo solo il nome della bambina, Ada. In tutto ciò avevo notato la presenza anche di una ragazza bionda carina in piedi sul lato sinistro dello scivolo, mentre parlavo con i bambini o forse poco prima mentre salivo sullo scivolo. Qui ho un attimo di sfasamento e quando mi riconnetto saluto il gruppo e mi allontano. Ora mi trovo sul bordo di una strada in una qualche città, attraverso la strada, vedo un negozio davanti a me, poi la strada curva verso destra ed io proseguo in quella direzione. Mi rendo conto però che avrei bisogno di una guida per orientarmi in questo posto, altrimenti rischierei di girare a vuoto e perdermi tra le infinite possibilità. Torno dunque indietro con l'intenzione di chiedere a quel gruppo di prima o ad altre persone nel parco. Chiedo se tra loro c'è qualcuno in grado di farmi da guida ma nessuno si fa avanti. Riprendo allora la strada di prima e mi affianco a due uomini che camminano nella stessa direzione, chiedendo loro se per caso sanno dove potrei trovare una guida. Questi due però non sanno rispondermi, nel frattempo ci troviamo in una piazzetta di fronte ad un edificio basso. Saliamo una rampa di scale e raggiugiamo il pianerottolo d'ingresso a all'edificio. Nel frattempo parlo un po' con uno dei due, un uomo sulla trentina, dai capelli neri corti. So già che non è più fisicamente vivo e gli chiedo come e quando è morto. Lui però qui ha una reazione che non mi aspettavo, ha gli occhi lucidi, come se il ricordo del suo trapasso lo abbia rattristato. Mi scuso dicendogli che non avevo intenzione di turbarlo e che pensavo che una volta giunti qui l'attaccamento alla vita fisica venisse meno. Lui mi dice qualcosa che non ricordo benissimo a dire il vero, ma aveva a che fare con il fatto di comunicare con i suoi cari ancora vivi sulla Terra. Non è chiaro se riesca a comunicare con loro o se tenta continuamente di farlo senza successo, le sue lacrime potrebbero essere perché sente la loro mancanza. Mi accorgo ora di trovarmi in un punto sopraelevato rispetto al livello del mare, affacciandomi dal pianerottolo infatti si vede il mare di sotto, una distesa d'acqua a perdita d'occhio. Qualcosa mi dice che potrei
trovarmi su un'isola ma non ho modo di verificarlo. Ad un certo punto una ragazza mi coinvolge in un balletto, io però sono scoordinato e goffo e e rischio più volte di inciampare. La mia lucidità viene meno e si fa tutto molto confuso e caotico. Ora la persona che è con me la percepisco come una presenza ingombrante e nella confusione mentale in cui mi trovo mi viene da mollargli un cazzotto. Prima che riesca a colpirlo l'essere mi salta addosso e in un'istante mi ritrovo in paralisi, poco dopo mi sveglio.
22 gennaio 2023
Lucido ore 5.30-7.30
Stanze e specchi
Prendo lucidità nello stato intermedio, esco dalla mia stanza ma fatico a stabilizzarmi e mi trovo a ripartire più volte dal letto. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, riesco finalmente ad uscire di casa, è notte ma c'è abbastanza luce e l'ambiente è abbastanza vivido e stabile. Al momento di attraversare la strada però la mia vista crolla di colpo, mi chino a sfregare le mani sull'asfalto per recuperarla, lo sento chiaramente al tatto il che significa che non mi sono ancora scollegato del tutto, posso ripartire esattamente dallo stesso punto. Passa forse più di un minuto prima che la vista inizi a tornare, poco alla volta, e quando è abbastanza da poter distinguere delle immagini vedo davanti a me un motorino nero parcheggiato. La superficie lucida del motorino riflette la mia immagine e vedo che indosso una tuta sportiva con uno stemma sul petto. Quando la vista torna completamente mi alzo e mi avvio lungo la via che inizia di fronte al cancello di casa mia. Percorro un tratto di strada e decido poi di entrare in una delle case vicine per usarla come passaggio dimensionale. Mi fermo davanti ad una casa dove vedo una signora affacciata che sembra invitarmi ad entrare. Io però non mi fido e decido piuttosto di entrare nella solita casa di Gianfranco e Luisa. Torno così indietro, suono il citofono della villetta di fronte alla mia e qualcuno mi apre quasi subito. Vedo uscire dalla porta una ragazza bionda un po' in carne, che indossa un top che lascia scoperto il ventre un po' strabordante. Entro in casa e incontro subito Gianfranco e Luisa in cucina, lei è seduta al tavolo mentre lui è in piedi e sembra intento a preparare qualcosa da mangiare. Li saluto e scambio qualche parola con loro prima di avviarmi alla ricerca di una porta da cui accedere ad un ambiente più elevato, oppure magari ai Sotterranei se riesco a sintonizzarmi su quella particolare vibrazione. Attraverso una porta e mi trovo a passare per varie stanze e corridoi. In alcune di queste stanze c'è uno specchio ed ogni volta osservo il mio riflesso, che è sempre diverso. In un'occasione vedo una donna sopra i 70, in un'altra invece sono un uomo sui 50. In seguito mi accorgo di essere nella casa di mia nonna paterna (deceduta un mese fa), entro nella camera da letto, mi guardo allo specchio e mi appare il volto di un uomo tra i 30 e i 40, mi viene in mente che potrebbe essere mio nonno che non ho mai conosciuto, morto in questa casa diversi anni prima che nascessi. Giro un po' per casa notando che l'interno appare diverso da come è nella realtà fisica, sebbene la posizione delle stanze sia più o meno la stessa. Dopo un po' mi ritrovo in una casa completamente diversa, in un ampio salotto. Vedo un'apertura da cui filtra luce solare, "finalmente posso uscire all'aperto" penso, quando però sto per salire i due o tre gradini che portano a quell'apertura, qualcosa va storto, cado all'indietro e la mia vista si oscura. Cerco in tutti i modi di recuperarla ma qui la mia energia è agli sgocciolie anche il ricordo si fa vago, probabilmente mi sveglio poco dopo.
23 gennaio 2023
Lucido ore 4.00.5.30
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze, mi trovo poi a volare verso il mare e, una volta raggiunto, inizialmente mi fermo, indeciso se proseguire verso il largo o tornare indietro ed atterrare da qualche parte. Decido di spingermi verso il largo ma dopo un po' si oscura tutto e mi ritrovo in un falso risveglio in cui sono seduto sul pavimento della mia stanza. Poco dopo sono in paralisi e riconosco che quello di poco prima era appunto un falso risveglio. Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza, seguito da una presenza che poi realizzo essere mio fratello. Andiamo al piano di sopra, esco dal portone e gli dico di spegnere la luce prima di uscire, nel frattempo lo aspetto sul pianerottolo. Usciamo in strada e mi accorgo che ha lasciato aperti sia il cancello che il portone, li chiudo entrambi una alla volta a distanza con la telecinesi. Ci incamminiamo lungo la strada e poco dopo incontriamo qualcuno che conosciamo e mio fratello ci si ferma a parlare mentre io proseguo da solo. La mia lucidità però inizia a vacillare e comunque poco dopo lo scenario crolla. Sfrego le mani da qualche parte per recuperarlo, ci riesco ma la mia lucidità nel frattempo è calata e anche il ricordo si fa confuso. In seguito decido di raggiungere in volo un quartiere della mia città che non ho mai esplorato in un sogno lucido ma qualcosa va storto e il sogno crolla prima di riuscirci. Nell'ultimo episodio riprendo piena lucidità, esco di casa e mi incammino lungo la strada lentamente, mantenendo la presenza in me stesso. Decido poi di entrare in una delle case vicine per poter poi uscire da un'altra porta e raggiungere un altro scenario. Suono due citofoni vicini contemporaneamente, si aprono le porte di entrambi i villini, da quella di sinistra esce un uomo, da quella di destra una donna. L'uomo è alto circa 1.80, capelli neri, corporatura snella, la donna sembrerebbe avere all'incirca 40 anni, alta e snella anche lei, capelli castani, lunghi e lisci. Scelgo la porta di destra, entro e la donna se ne va lasciandomi in compagnia di un'altra donna, più bassa e dai capelli corti. Do un'occhiata e sembra di essere più in un ristorante che in una casa. Chiedo alla donna di poter entrare in una stanza, senza inizialmente spiegare il motivo, e ovviamente lei mi guarda perplessa e mi chiede cosa devo fare in una stanza. Decido di dirle la verità, che sono un sognatore lucido e che mi serve una porta da cui uscire per cambiare scenario. Non so se abbia capito o se semplicemente abbia deciso di assecondarmi, fatto sta che non si oppone e io inizio a guardarmi intorno alla ricerca di una porta. Trovo però soltanto una serie di frigoriferi uno accanto all'altro, niente porte, da nessuna parte. Capisco allora che ho sbagliato casa, esco ed entro poi in quella di sinistra. Incontro nuovamente l'uomo di prima ma stavolta non mi fermo a chiedere il permesso, scendo una rampa di scale, poi un'altra ed inizio a percepire una vibrazione particolare, forse mi sto avvicinando ai Sotterranei. Devo scendere almeno un altro piano, qui però la mia energia inizia ad esaurirsi, la vista crolla, sfrego le mani con insistenza per recuperarla e nel frattempo sento aumentare l'intensità di questa vibrazione, che percepisco soprattutto tra la parte alta del petto e la parte bassa del collo. Sento che sto per essere assalito da una qualche entità parassita, cerco di recuperare la vista prima che mi raggiunga ma niente da fare, mi ritrovo in paralisi con l'entità appiccicata addosso. Cerco di mantenere la calma ed attendere il momento giusto per muovermi, l'entità però è di quelle persistenti. Continuo a sentire queste potenti vibrazioni sempre nel punto citato prima e ad un certo punto sento una specie di schiocco più o meno in quella zona, all'altezza della clavicola destra. E' una cosa difficile da spiegare, sento come se l'essere me la azzannasse e tentasse di staccarla, al tempo stesso però non sento dolore, solo una sensazione sgradevole. Esco forzatamente dalla paralisi e rimango qualche istante sospeso nella zona di mezzo, indeciso se svegliarmi definitivamente o lasciarmi andare e riprovare. Alla fine decido di riprovare ma continuo a non riuscire a muovermi, la morsa dell'entità è stretta ed opprimente e sento di nuovo quella sgradevole sensazione all'altezza della clavicola destra. Non ho abbastanza energia per sopportare ancora e decido pertanto di uscire definitivamente dalla paralisi.
27 gennaio 2023
Lucido ore 5.00-5.25
Sono a casa a letto e in dormiveglia scrivo sul mio diario dei sogni virtuale le parole del ritornello di una canzone che ho appena sognato (sul momento ricordavo per intero la frase ripetuta nel ritornello ma al risveglio l'ho in parte dimenticata, quello che rimane è "never gonna...nothing..." non ricordo altro). Non riesco a digitare bene però, anche perché sono ancora assonnato e con un occhio chiuso e uno aperto per non svegliarmi troppo e compromettere il rientro immediato nel sogno. Ad un certo punto non sono più a letto ma seduto a tavola in salotto, sempre mezzo addormentato, con gli occhi socchiusi. C'è anche mio padre che gira per casa e dopo un po' mi rendo conto che fin qui è stato tutto un falso risveglio, non mi sono mai svegliato veramente e sto ancora sognando. Qualche istante dopo mi ritrovo in paralisi con una presenza dietro di me, come se ci fosse una persona sdraiata sul letto dietro di me (sono sdraiato sul fianco destro). Cerco di rilassarmi e dopo un po' mi sento come sprofondare e riesco a muovermi ed alzarmi dal letto, sebbene con un corpo estremamente sottile, tanto che più che come un movimento vero e proprio lo percepisco come una proiezione mentale un po' più intensa del normale. Salgo le scale aggrappandomi alla ringhiera per stabilizzarmi, in questo stato basta la minima esitazione o interferenza esterna per farmi ripartire dal letto. Non appena esco dal portone un rumore proveniente dalla realtà fisica infatti mi riporta immediatamente alla base. La cosa si ripete altre due o tre volte, non vado oltre il portone di casa,dopodiché mi sveglio.
May my heart be my guiding key
3 febbraio 2023
Lucido ore 4.00-5.00
Il cane e l'ascensore
Sono a lavoro in un condominio, ad un certo punto scende una donna col cane, il quale però le scappa ed inizia a venire verso di me ringhiando. Provo a scappare entrando nell'ascensore ma non faccio in tempo a chiuderlo prima che il cane arrivi, in questo modo l'animale rimane incastrato metà dentro metà fuori. Sono terrorizzato e come se non bastasse la padrona non fa niente per tirarlo via, si limita a dirgli di calmarsi, il che mi fa imbestialire. Tuttavia so che devo trattenermi e mantenere la calma, altrimenti non farei altro che far innervosire ulteriormente il cane, il che non giocherebbe a mio favore. Alla fine in qualche modo riesco a farlo uscire, l'ascensore si chiude e salgo. Poco dopo scendo sempre con l'ascensore e quando sono quasi arrivato al piano terra vedo, attraverso il vetro, che la donna e il cane sono ancora qui, o forse sono già rientrati dalla passeggiata. So che non appena l'ascensore giungerà al piano terra si aprirà e mi prende il panico al pensiero che il cane possa entrare di nuovo. Di solito questi ascensori sono lenti ad aprirsi e a richiudersi, il cane avrebbe tutto il tempo di raggiungermi. Come se non bastasse, prima ancora di raggiungere il piano terra, l'ascensore inizia a muoversi in orizzontale proprio in direzione del cane! Sono fottuto! Penso, fortunatamente però l'ascensore non si ferma ma prosegue oltre il cane e oltre le pareti della palazzina e qui realizzo di stare sognando. Dopo un po' l'ascensore intorno a me sparisce e io atterro su una strada affollata di una qualche città. E' una giornata nuvolosa, c'è un sacco di gente che passeggia e un chiacchiericcio di fondo che però non è fastidioso. Noto un tizio che fa uno strano discorso che non riesco a seguire. Mi incammino tra la folla, ho in mente di fermare qualcuno con cui parlare, preferibilmente una persona che si trovi da sola. Vedo un ragazzo che assomiglia ad uno che conosco e con il quale gioco a calcetto. Gli chiedo come si chiama e mi risponde esattamente con il nome e cognome di questa persona. Gli chiedo cosa sia questo posto e mi risponde che è un luogo in cui crescono bambini che vogliono divertirsi. Guardandomi intorno in effetti vedo parecchi bambini, ma ci sono anche adulti e anziani. Nel frattempo raggiungo una piazzetta e qui noto subito una bella ragazza mora in costume da bagno azzurro. Mi avvicino a lei ma mi tiro indietro quando vedo che con lei c'è un ragazzo, ipotizzando che possa essere il fidanzato. Poi penso che potrebbe anche essere il fratello, così le chiedo << chi è lui? >> e lei risponde appunto che è il fratello. Anche qui come prima la risposta è palesemente influenzata dalle mie aspettative, il che mi conferma che questo posto è le persone che lo popolano sono frutto della mia mente superficiale, pertanto non è l'ideale per fare conversazione. Decido comunque di rimanere perché attratto da questa ragazza, ad ogni modo lo scenario si deforma e pochi istanti dopo mi sveglio.
5 febbraio 2023
Paralisi/lucido ore ?
Prendo lucidità in paralisi, eseguo la tecnica del dondolio per eseguire il distacco e al momento giusto mi rotolo giù dal letto. Mi alzo ed incontro mia madre sulla soglia, non devo farle capire che sono lucido perché dietro di lei potrebbe nascondersi la solita entità della paralisi. Vado in cucina a bere un goccio d'acqua, comportandomi in maniera normale, nel frattempo lei si siede sul divano in salotto a guardare la TV insieme a mio padre. Poco dopo, vedendola tranquilla, azzardo a dirle che sto uscendo a fare una breve passeggiata e lei dice che va bene. Salgo al piano terra ed esco dal portone, la vista si oscura ma continuo comunque a camminare verso il cancello. Premo il pulsante sul muro e mi aggrappo ad esso ed al cancello per recuperare lo scenario. Una volta tornata la vista punto dritto verso l'incrocio in direzione della ferrovia, vedo un cancello aperto di una villa e penso di approfittarne per entrare ed usarla come passaggio dimensionale. Un attimo prima di varcare quel cancello una voce mi consiglia di non farlo ed io le do retta. Giro l'angolo e proseguo lungo la strada, con un cane che per un po' mi cammina affianco. Qui ho un vuoto di memoria...in seguito mi trovo in un luogo chiuso in compagnia di un uomo che sembra essere Olrac. Giriamo per varie stanze e lui ad un certo punto mi dice: << devo seguirti, oggi mi toccherà camminare parecchio >>, riferendosi al fatto che nei lucidi io mi sposto principalmente camminando. Gli dico che in realtà preferirei se fosse lui a guidarmi, lui accetta e ora sono io a seguire lui. Sono curioso di vedere dove mi porterà, anche se sono consapevole che potrebbe essere il solito p.o. truffatore e che potrebbe farmi perdere tempo e portarmi fuori strada. Raggiungiamo un'area all'aperto piena di gente, lui mi indica una vetrina dietro alla quale sono esposti vari elementi relativi all'Antico Egitto, come se fosse una piccola stanza di un museo. Mi dice che potremmo entrare lì dentro a dare un'occhiata e io concordo dato che gli elementi dell'Antico Egitto hanno sempre avuto un certo fascino nel mio mondo onirico. Quando arriviamo davanti alla vetrina però scopriamo che non c'è una porta per entrare da qui, bisogna passare da dentro l'edificio e scopriamo anche che per visitare la stanza bisogna pagare e fare la fila. Gli dico che volendo sia io che lui potremmo attraversare senza problemi la vetrata con i nostri poteri ma che preferisco stare alle regole per rispetto di tutti gli altri. Lui è d'accordo con me, dunque ci apprestiamo a fare la fila come tutti. Facciamo un piccolo strappo alla regola solo per entrare nell'edificio, attraversiamo la vetrina invece di fare tutto il giro fino alla porta d'ingresso. Ci mettiamo in fila ma prima che arrivi il nostro turno accade qualcosa che non capisco e ci ritroviamo nuovamente all'esterno. Vedo Olrac che prova con la telecinesi a sollevare un qualcosa di indefinito e grosso che pare avere a che fare con il corretto funzionamento della stanza che dobbiamo visitare. Pare infatti che essa sia dotata di un meccanismo che genera effetti speciali o qualcosa del genere, forse è addirittura una mini sala giochi. In ogni caso questo meccanismo si è in qualche modo inceppato e per riattivarlo bisogna mandare su questo grosso blocco meccanico. Cerco di aiutare Olrac usando anche io la telecinesi, inizialmente però non sembra funzionare, il blocco non si alza di un millimetro. In seguito comunque sembra che in qualche modo la cosa si sistemi e rientriamo nell'edificio per rimetterci in fila. Qui però inizio a vedere molte persone che se ne vanno deluse e alcuni di loro chiedono addirittura di riavere indietro i soldi, altri invece commentano positivamente l'esperienza nella stanza. A questo punto sono indeciso se lasciar perdere o provare lo stesso e vedere come va, tra l'altro nel frattempo Olrac è sparito, forse ha capito che non era il caso ed ha preferito andare via. Alla fine comunque decido di provare, entro nella stanza e capisco perché molti si lamentavano. Essa infatti è molto stretta e strapiena di gente, oltre al fatto che è quasi completamente buia, non si vede niente, forse non c'è niente da vedere. Esco subito e vado anche io a riprendermi i soldi. Ora ritrovo Olrac e ci troviamo a passare per un supermercato, in particolare nel reparto merendine. Ce ne sono di diversi tipi, in particolare riconosco le Kinder Delice e ne prendo una per assaggiarla. Ha un buon sapore ma poi vedo le Fiesta, che sono le mie preferite, ne prendo un pacco e vedo che Olrac ne ha presa una confezione che sembrerebbe essere una variante ad un gusto diverso. La scatola infatti è quadrata e l'incartamento è grigio anziché bianco, penso di leggere le scritte per saperne di più ma mi sveglio prima di riuscirci.
12 febbraio 2023
Lucido ore 3.00-4.50
Mi avvio verso la mia vecchia scuola, riconosco una delle mie compagne di classe che parla al cellulare seduta da una parte. Entro nell'edificio e prendo lucidità, mi guardo intorno e mi sforzo di memorizzare quello che vedo. Su un cartello attaccato ad una parete leggo delle scritte, le quali sembrano cambiare da un'occhiata all'altra. Su un lato dell'androne c'è una taverna alla quale si accede da un grosso portone, al di sopra del quale c'è un'insegna con raffigurata una lanterna e con delle statuine di uccelli ai lati, due per lato. Rimango qualche istante ad osservarle, è tutto estremamente reale e stabile, almeno due delle statuine raffigurano pappagalli. Continuo ad osservare la parete, ci sono delle nicchie con all'interno altre statue più grandi, poi entro in una stanza piena anche questa di statue, per lo più raffiguranti animali mitologici. Ricordo di essere già stato qui (ricordo onirico di cui non ho memoria nella vita di veglia) e sono contento di ritrovare molte cose esattamente come erano la volta scorsa, anche se non tutte. In seguito la mia lucidità viene meno e mi perdo in attività confuse e inutili.
15 febbraio 2023
Lucido ore 4.00-5.30
Sono a lavoro in un condominio, c'è qualcosa di strano però, è come se sapessi di non essere io, di trovarmi nel corpo di un'altra persona, una donna per la precisione. Mentre scendo le scale prendo gradualmente lucidità ed inizio a pensare di lasciar stare quello che sto facendo ed andarmene per conto mio.Così faccio, entro in una stanza e vedo che è la cucina di casa di mia nonna paterna, deceduta meno di due mesi fa. Non sono ancora del tutto stabilizzato nell'ambiente, quindi prima di mettermi a fare qualsiasi altra cosa, tocco il tavolo e ci sfrego sopra le mani. Vado poi verso il lavandino, apro il rubinetto e verso un po' d'acqua in un bicchiere, bevendone poi un sorso. Tutto questo contribuisce a farmi stabilizzare, ora ho intenzione di provare a contattare mia nonna, visto che sono a casa sua, chissà se una parte di lei si trova ancora qui. Guardo verso il corridoio, con l'idea di andare verso la sua camera da letto, vedo però che è tutto troppo buio, non sarebbe una buona idea uscire dalla cucina. Decido quindi di rimanere qui e chiamarla ad alta voce, non appena lo faccio mi ritrovo avvolto da vibrazioni e in pochi istanti lo scenario intorno a me si dissolve. Mi aspetto di essere trasportato da mia nonna, ovunque si trovi, qualcosa però va storto, non ricordo cosa succede, forse mi sveglio o forse mi ritrovo in un falso risveglio.
16 febbraio 2023
Paralisi/OBE/lucido ore 4.00-5.30
L'interfaccia olografica
Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi. C'è la solita entità che mi sta addosso, sento quella sensazione sgradevole di umidità e risucchio sul collo ma ormai ci ho fatto il callo, mi rilasso e dopo un po' riesco a muovermi e ad alzarmi. Esco dalla mia stanza camminando lentamente, esco in strada ed incontro una donna che assomiglia molto ad una vicina di casa deceduta lo scorso anno. Prendo il volo e quando arrivo alla fine della strada mi ritrovo la stessa donna nelle vicinanze, sempre insieme al bambino/a. La osservo meglio e vedo che è proprio lei, mi avvicino per parlare, vorrei chiederle come se la passa dall'altra parte ma lei non mi riconosce e mi chiede chi sono. In effetti non avevamo alcun tipo di rapporto, pochi giorni dopo la sua morte avevo provato a contattarla per un eventuale recupero, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno. Il recupero era riuscito ma probabilmente si trattava di un'altra persona, dato che il cognome che mi aveva dato non corrispondeva con quello della mia vicina di casa. Comunque le rispondo telepaticamente ed indicandole casa mia, al che lei si ricorda chi sono. Scambiamo qualche parola, la vedo molto tranquilla e serena, non sembra aver bisogno di essere accompagnata altrove, dunque la saluto e vado per la mia strada. Entro in una stanza con l'idea di uscire da un'altra porta o finestra per cambiare scenario, tuttavia c'è solo una finestrella rotonda troppo piccola per passarci. Qui il sogno si deforma e poco dopo si dissolve e mi sveglio. Mi riaddormento quasi subito e mi ritrovo in una serie di situazioni instabile e confuse con la lucidità che va e viene. In un episodio mi trovo a parlare con un uomo che ha l'aria di essere una guida, ricorda vagamente Morpheus di Matrix, ma è più che altro un'impressione perché non lo vedo bene in volto. Mi mostra una specie di interfaccia olografica e mi spiega come funziona. Mi dice che attraverso di essa posso accedere istantaneamente a qualunque tipo di esperienza io desideri. Mi fa degli esempi scorrendo con una mano diverse schermate olografiche. Gli dico che mi piacerebbe viaggiare nel tempo, lui mi chiede dove e quando vorrei andare ma così su due piedi non mi viene in mente una destinazione precisa. Penso che vorrei mi suggerisse lui un luogo/epoca da visitare e a quanto pare lui mi legge nel pensiero perché è esattamente quello che fa un attimo dopo. Mi dice << Il pianeta degli Dei, la fuga di Ercole >>, sembra più il titolo di un libro o film a dire il vero, gli chiedo se è qualcosa che è accaduto nella realtà fisica e lui risponde di sì. Dopodiché vengo forse risucchiato in un vortice ma qui il ricordo sfuma.
18 febbraio 2023
Serie di lucidi ore 6.30-7.50
Prendo lucidità ad un certo punto, non ricordo in quali circostanze e da qui inizia una lunga serie di episodi perlopiù instabili e confusionari, con numerosi crolli e ripartenze. Per gran parte del tempo mi trovo alla ricerca di un ascensore, con l'intenzione di raggiungere un ambiente più elevato. In questo modo cerco di aggirare il problema di non riuscire a volare oltre una certa altezza. Anche così però le cose non sembrano migliorare, in uno dei tentativi infatti entro in un ascensore ma quest'ultimo, dopo una breve salita, inizia a muoversi in orizzontale. Scendo e mi ritrovo nei pressi dei giardini pubblici vicino alla stazione della mia città, con me c'è un tizio che mi consiglia di chiedere informazioni a Leonardo Di Caprio su come usare un ascensore. Che si riferisca alla scena dell'ascensore di Inception? Nel film però il protagonista non lo usava per salire, bensì per scendere ed immergersi nei suoi ricordi. Raggiungo i giardinetti pubblici e li trovo insolitamente affollati, mi fermo ad osservare le persone, tra le quali ricordo una ragazza dai capelli turchesi che abbraccia sua madre. In un altro episodio mi trovo in una città sconosciuta, in un quartiere di palazzoni bianchi e blu. Trovo un ascensore esterno ad uno di questi palazzi, ci entro e premo il pulsante per salire, poco dopo però la vista si oscura. Ricordo poi un altro episodio nel quale, dopo aver girovagato per un po', raggiungo un parco con delle panchine. Mi siedo su una di queste panchine, ci sono dei bambini che giocano a pochi metri da me, su un'altra panchina invece vedo due signori anziani. Li raggiungo e scambio qualche parola con uno di loro, mi racconta qualcosa che ricordo vagamente a proposito di un suo viaggio in treno.
19 febbraio 2023
Serie di lucidi ore 6.30-7.55
Lunga serie di episodi in cui mi trovo più volte a partire dalla mia stanza, con l'obbiettivo fisso di entrare nella casa di fronte con l'obbiettivo di accedere ai Sotterranei. Prendo gradualmente lucidità mentre sono all'interno di una stanza, in piedi davanti ad uno specchio.C'è pochissima luce e vedo per un attimo il mio riflesso allo specchio in penombra, dopodiché la luce va via del tutto. Il mio corpo è avvolto da un'intensa vibrazione, che percepisco soprattutto intorno alle braccia. Inizio a levitare e in breve mi ritrovo nella mia stanza, esco e vado di sopra, ancora avvolto nelle vibrazioni e ancora un po' pesante. In cima alle scale incontro mia nonna, la saluto e lei mi prende una mano e la stringe con un po' troppa forza, mi fa quasi male e devo colpirla con l'altra mano per staccarmela. Qui il ricordo si confonde tra i vari episodi tutti molto simili in cui esco in strada ed entro nella casa di fronte. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto comunque riesco a trovare un passaggio verso i Sotterranei. Scendo delle scale ma stavolta, a differenza delle altre volte, incontro delle persone che salgono, perlopiù donne. Una di loro mi dice che più scendo più sarà...non ricordo il termine che usa, in ogni caso non mi curo del suo avvertimento e proseguo. Incontro un'altra donna, la quale mi porge un asciugamano e mi dice: << dì a Max che ci vediamo su >>. Non so chi sia questo Max, la donna si rivolge a me come se ci conoscessimo tutti e tre ma io non ho alcun ricordo di loro. Continuo a scendere fino a raggiungere una sala piena di gente, che ha l'aria di essere un luogo di lavoro. A quanto pare è da qui che venivano quelle persone che ho incontrato per le scale, compresa la donna che mi ha dato l'asciugamano, dunque qui dovrebbe esserci anche Max. All'ingresso, sulla destra, ci sono tre persone ad una scrivania, che inizialmente non si accorgono della mia presenza perché intente a discutere di qualcosa. Richiamo la loro attenzione e non appena mi vedono mi fanno subito capire che non potrei stare qui. Mi tornano in mente le mie precedenti visite nei Sotterranei e temo che queste persone siano anch'essi dei Vampiri e che vogliano sbattermi fuori. Stavolta però non mi faccio sopraffare dall'ansia, mantengo un atteggiamento amichevole e dico loro che sto cercando Max. Mi indicano un lungo tavolo nella sala, intorno al quale sono sedute delle persone, quasi tutte di colore, forse per una riunione di lavoro. Raggiungo il tavolo e chiedo di Max, al che si alza in piedi un uomo alto circa 1.85, magro e dai capelli molto corti. Gli dico quello che mi ha detto di dirgli la donna che ho incontrato per le scale e gli do l'asciugamano. Poi dico che sono qui per accedere al Mondo Sotterraneo e tutti scoppiano a ridere e mi prendono in giro. Dico loro che non mi importa se è un posto pericoloso o difficile da raggiungere, io voglio andarci e chiedo solo che mi indichino come fare. Nessuno mi risponde però, forse non sanno di cosa sto parlando, o forse considerano il fatto di voler andare lì sotto una cosa da matti. Dando un'occhiata intorno scorgo delle scale che scendono dietro una porta socchiusa. << Ecco, ho trovato il passaggio, chi vuole seguirmi? >> Chiedo, ma nessuno si fa avanti, forse hanno paura, non fa niente, andrò da solo. Non appena attraverso la porta però lo scenario si oscura, mi ritrovo nel blackworld e poi forse riparto dal letto. In seguito mi ritrovo nel seminterrato di casa mia e mi sento tirare indietro, sono pesante ed esausto ma non voglio fermarmi, voglio sfruttare la fase REM fino all'ultimo. Esco di casa, non ho quasi più energie e faccio una fatica immane per avanzare, inoltre il fatto che sia ancora notte, come in tutti gli episodi precedenti, non mi incoraggia. Ad un certo punto mi ritrovo seduto su qualcosa di indefinito che si rivela essere un mezzo di trasporto, anche piuttosto veloce. Posso dunque farmi trasportare da questo mezzo, così da potermi riposare un po'. Mi lascio trasportare guidandolo con il pensiero, è tutto così facile e veloce, mentre solo un attimo fa mi stavo trascinando come se avessi un macigno legato alla schiena. Dopo un po' la vista crolla ma sento ancora lo scenario intorno a me, scendo quindi dal mezzo e sfrego le mani sull'asfalto per recuperarlo. La vista torna, mi trovo a circa 300 metri da casa mia, vedo dei camion parcheggiati nelle vicinanze, è ancora notte e non c'è anima viva per strada. Proseguo a piedi, ho recuperato a pieno le forze, ora mi sento nuovamente leggero e cammino senza problemi. Proseguo fino ad uscire progressivamente dal centro abitato e raggiungere l'ingresso di un bosco. Ci sono delle persone che fanno il mio stesso percorso, il quale si rivela tutt'altro che agevole. Per raggiungere il bosco bisogna infatti prima salire su delle rocce scoscese, inizio a salire, cercando il percorso più semplice, qui però la vista crolla di nuovo. Mi chino di nuovo a sfregare le mani, stavolta però a quanto pare la fase REM è giunta al termine perché poco dopo mi sveglio.
20 febbraio 2023
OBE ore?
Eseguo il distacco e mi metto a svolazzare nel salotto del seminterrato, vedo mio fratello seduto al tavolo, batto dei colpetti sul tavolo per capire se può sentirmi e vedermi, si volta verso di me, senza dubbio mi vede. Poi il ricordo sfuma.
26 febbraio 2023
Lucido/paralisi/OBE ore 4.45-6.00
Mi trovo a camminare ad una ventina di metri da casa mia, di notte, e ad un certo punto prendo lucidità. Mi fermo a guardarmi intorno, è tutto molto stabile e reale ma essendo notte non c'è nessuno in giro con cui interagire. Osservo casa mia, ci sono delle differenze con quella fisica, a cominciare dalla forma e dalla presenza di una tettoia che non esiste nella realtà fisica. La differenza più eclatante tuttavia non riguarda casa mia bensì quello che si vede dietro di essa. Dove dovrebbe esserci il palazzetto dello sport infatti, si erge invece un palazzo di 8-9 piani, molto simile ad uno di quelli che si trovano vicino alla stazione della mia città. Mentre osservo il palazzo entro in uno stato di rilassamento e sono quasi sul punto di levitare, nel farlo però ho perso il contatto "fisico" con lo scenario che ora inizia a destabilizzarsi. Torno a camminare e provo a recuperare la stabilità ma ormai è troppo tardi, la vista si oscura e mi ritrovo in paralisi. C'è la solita entità a farmi visita, mi preme con forza in vari punti del corpo provocandomi un po' di dolore. Resisto e alla fine riesco in qualche modo a rialzarmi e ad uscire dalla mia stanza. Vado verso le scalema forse ancor prima di raggiungerle mi sveglio.
28 febbraio 2023
Lucido ore 2.15-5.00
Mi trovo in una città indefinita insieme ad un tizio che dovrebbe essere mio amico. Il ricordo del sogno inizia che lui mi trascina letteralmente dalla piazza in cui ci troviamo verso un ristorante pieno di nazisti in uniforme militare, che si trovano lì per una cena ufficiale. Pare infatti che ci troviamo in quel periodo storico e la cosa non mi sorprende minimamente. Non so esattamente dove ci troviamo ma non sembra essere la Germania, piuttosto in uno dei territori stranieri occupati dai nazisti. Io e il mio amico infatti siamo tutt'altro che nazisti, forse siamo addirittura dei ribelli perché ho l'impressione che andando lì rischieremmo di essere scoperti e catturati. Non ho paura però, vivo la cosa in maniera distaccata, come se mi trovassi a vivere una simulazione, un videogioco in realtà virtuale. Non so che intenzioni abbia il tizio che è con me, ci viene in mente comunque di fingere che lui sia ubriaco e che debba andare in bagno. Lo trascino dentro con lui che barcolla, i soldati vedendoci si mettono a ridere e nessuno si insospettisce, passiamo indisturbati. Noto ad un certo punto una ragazza bionda che sembra indossare anche lei un'uniforme nazista, il che mi sembra strano perché non mi risulta ci fossero delle donne tra i soldati nazisti. Il mio amico entra in bagno e nel frattempo si forma una fila fuori dalla porta, io dico alle persone in fila di pazientare che il mio amico non si sente bene. Dopo un po' esce e insieme usciamo dal locale. Qui la situazione inizia a farsi sempre più confusa, inizio a vedere la scena in terza persona, poi mi ritrovo a casa a leggere un fumetto nel quale c'è la storia che stavo vivendo poco prima in prima persona. Della parte che osservo in terza persona ricordo un breve flashback che mostra i due protagonisti combattere, contro un Charizard malvagio e altri mostri volanti. Uno dei due combatte trasformato in una specie di drago ma viene sconfitto da Charizard, l'altro invece viene inseguito in volo da altri mostri e come se non bastasse deve schivare dei portali interdimensionali mobili a forma di anello che cercano di farlo entrare dentro di loro. Dopo averne schivati diversi si ritrova ad entrare in uno di questi ma riesce ad uscirne prima che si richiuda, poi non ricordo come va a finire. Come detto mi ritrovo poi a leggere il fumetto, scorro le pagine e mi accorgo che le vignette sono sparite, ora ci sono solo testi e qualche illustrazione qua e là, non è più un fumetto. Tutto questo mi fa capire di stare sognando, anche se la mia lucidità al momento è ancora bassa. Arrivano mia madre e sua cugina, quest'ultima mi chiede cosa sto leggendo, << un fumetto, solo che non è più un fumetto, poco fa c'erano le vignette ma ora si è trasformato in qualcos'altro. Del resto nei sogni succedono queste cose >>. Mentre pronuncio quest'ultima frase già so che sto facendo una stupidaggine, il p.o. di mia madre infatti mi fulmina con lo sguardo e dice con voce minacciosa: << questo NON è un sogno >>. La sua emanazione negativa fa destabilizzare il sogno, un altro piccolo passo falso e l'entità che si cela dietro le sembianze di mia madre mi assalirà e mi ritroverò in paralisi. Rimango seduto dove sono e dico che mi sono sbagliato, riesco per un pelo ad evitare il peggio. Come detto però lo scenario si è destabilizzato, vedo un tizio seduto sulle scale che portano al piano terra ma non riesco a vederne il volto perché le immagini sono troppo sgranate. Non posso fare altro che attendere che la trama del sogno si esaurisca da sola, forzare sarebbe controproducente. Devo anche andare in bagno ma quello al seminterrato al momento è occupato, potrei andare di sopra ma non mi azzardo a muovermi senza chiedere il permesso all'entità, mi tiene d'occhio e se mi vedesse salire le scale penserebbe che io voglia uscire di casa e andarmene in giro. Le chiedo se posso andare in bagno di sopra ma lei mi dice che è occupato anche quello. Ci sarebbe anche il bagno al primo piano volendo ma non insisto perché ho l'impressione che quella del bagno occupato sia solo una scusa per non farmi allontanare. Aspetto dunque che si liberi il bagno del seminterrato, entro e faccio quello che devo fare, ben consapevole del fatto che lo stimolo non svanirà, in ogni caso non è così forte da farmi svegliare. Ad un certo punto, prima che io esca dal bagno, lo scenario si dissolve e mi ritrovo automaticamente altrove, finalmente libero di fare quello che voglio. Mi trovo in una qualche città, di giorno, e sto percorrendo un marciapiede che costeggia una strada, la quale è separata da un'altra strada da una fila di alberi. Sento una voce fuori campo che mi dice una strana frase, almeno apparentemente senza senso, qualcosa tipo "l'integro non integra (mai?) cambiando". Cammino riflettendo sul significato di questa frase e così facendo non presto molta attenzione a ciò che mi circonda. Nel frattempo raggiungo un'area dove vedo delle persone, forse turisti, in fila a fare un percorso per andare a visitare qualcosa. Scendo una breve discesa e seguo queste persone per vedere dove stanno andando, vedo che il percorso continua a scendere e conduce ad un luogo chiuso e troppo poco illuminato. Rallento perché non ho intenzione di ritrovarmi nel buio, inoltre da lì proviene un'energia pesante e negativa e in questo momento sento di non avere le forze per affrontare qualunque cosa ci sia lì sotto. Torno dunque indietro per esplorare la città in superficie, qui però lo scenario si dissolve e mi sveglio.
Lucido ore 4.00-5.00
Il cane e l'ascensore
Sono a lavoro in un condominio, ad un certo punto scende una donna col cane, il quale però le scappa ed inizia a venire verso di me ringhiando. Provo a scappare entrando nell'ascensore ma non faccio in tempo a chiuderlo prima che il cane arrivi, in questo modo l'animale rimane incastrato metà dentro metà fuori. Sono terrorizzato e come se non bastasse la padrona non fa niente per tirarlo via, si limita a dirgli di calmarsi, il che mi fa imbestialire. Tuttavia so che devo trattenermi e mantenere la calma, altrimenti non farei altro che far innervosire ulteriormente il cane, il che non giocherebbe a mio favore. Alla fine in qualche modo riesco a farlo uscire, l'ascensore si chiude e salgo. Poco dopo scendo sempre con l'ascensore e quando sono quasi arrivato al piano terra vedo, attraverso il vetro, che la donna e il cane sono ancora qui, o forse sono già rientrati dalla passeggiata. So che non appena l'ascensore giungerà al piano terra si aprirà e mi prende il panico al pensiero che il cane possa entrare di nuovo. Di solito questi ascensori sono lenti ad aprirsi e a richiudersi, il cane avrebbe tutto il tempo di raggiungermi. Come se non bastasse, prima ancora di raggiungere il piano terra, l'ascensore inizia a muoversi in orizzontale proprio in direzione del cane! Sono fottuto! Penso, fortunatamente però l'ascensore non si ferma ma prosegue oltre il cane e oltre le pareti della palazzina e qui realizzo di stare sognando. Dopo un po' l'ascensore intorno a me sparisce e io atterro su una strada affollata di una qualche città. E' una giornata nuvolosa, c'è un sacco di gente che passeggia e un chiacchiericcio di fondo che però non è fastidioso. Noto un tizio che fa uno strano discorso che non riesco a seguire. Mi incammino tra la folla, ho in mente di fermare qualcuno con cui parlare, preferibilmente una persona che si trovi da sola. Vedo un ragazzo che assomiglia ad uno che conosco e con il quale gioco a calcetto. Gli chiedo come si chiama e mi risponde esattamente con il nome e cognome di questa persona. Gli chiedo cosa sia questo posto e mi risponde che è un luogo in cui crescono bambini che vogliono divertirsi. Guardandomi intorno in effetti vedo parecchi bambini, ma ci sono anche adulti e anziani. Nel frattempo raggiungo una piazzetta e qui noto subito una bella ragazza mora in costume da bagno azzurro. Mi avvicino a lei ma mi tiro indietro quando vedo che con lei c'è un ragazzo, ipotizzando che possa essere il fidanzato. Poi penso che potrebbe anche essere il fratello, così le chiedo << chi è lui? >> e lei risponde appunto che è il fratello. Anche qui come prima la risposta è palesemente influenzata dalle mie aspettative, il che mi conferma che questo posto è le persone che lo popolano sono frutto della mia mente superficiale, pertanto non è l'ideale per fare conversazione. Decido comunque di rimanere perché attratto da questa ragazza, ad ogni modo lo scenario si deforma e pochi istanti dopo mi sveglio.
5 febbraio 2023
Paralisi/lucido ore ?
Prendo lucidità in paralisi, eseguo la tecnica del dondolio per eseguire il distacco e al momento giusto mi rotolo giù dal letto. Mi alzo ed incontro mia madre sulla soglia, non devo farle capire che sono lucido perché dietro di lei potrebbe nascondersi la solita entità della paralisi. Vado in cucina a bere un goccio d'acqua, comportandomi in maniera normale, nel frattempo lei si siede sul divano in salotto a guardare la TV insieme a mio padre. Poco dopo, vedendola tranquilla, azzardo a dirle che sto uscendo a fare una breve passeggiata e lei dice che va bene. Salgo al piano terra ed esco dal portone, la vista si oscura ma continuo comunque a camminare verso il cancello. Premo il pulsante sul muro e mi aggrappo ad esso ed al cancello per recuperare lo scenario. Una volta tornata la vista punto dritto verso l'incrocio in direzione della ferrovia, vedo un cancello aperto di una villa e penso di approfittarne per entrare ed usarla come passaggio dimensionale. Un attimo prima di varcare quel cancello una voce mi consiglia di non farlo ed io le do retta. Giro l'angolo e proseguo lungo la strada, con un cane che per un po' mi cammina affianco. Qui ho un vuoto di memoria...in seguito mi trovo in un luogo chiuso in compagnia di un uomo che sembra essere Olrac. Giriamo per varie stanze e lui ad un certo punto mi dice: << devo seguirti, oggi mi toccherà camminare parecchio >>, riferendosi al fatto che nei lucidi io mi sposto principalmente camminando. Gli dico che in realtà preferirei se fosse lui a guidarmi, lui accetta e ora sono io a seguire lui. Sono curioso di vedere dove mi porterà, anche se sono consapevole che potrebbe essere il solito p.o. truffatore e che potrebbe farmi perdere tempo e portarmi fuori strada. Raggiungiamo un'area all'aperto piena di gente, lui mi indica una vetrina dietro alla quale sono esposti vari elementi relativi all'Antico Egitto, come se fosse una piccola stanza di un museo. Mi dice che potremmo entrare lì dentro a dare un'occhiata e io concordo dato che gli elementi dell'Antico Egitto hanno sempre avuto un certo fascino nel mio mondo onirico. Quando arriviamo davanti alla vetrina però scopriamo che non c'è una porta per entrare da qui, bisogna passare da dentro l'edificio e scopriamo anche che per visitare la stanza bisogna pagare e fare la fila. Gli dico che volendo sia io che lui potremmo attraversare senza problemi la vetrata con i nostri poteri ma che preferisco stare alle regole per rispetto di tutti gli altri. Lui è d'accordo con me, dunque ci apprestiamo a fare la fila come tutti. Facciamo un piccolo strappo alla regola solo per entrare nell'edificio, attraversiamo la vetrina invece di fare tutto il giro fino alla porta d'ingresso. Ci mettiamo in fila ma prima che arrivi il nostro turno accade qualcosa che non capisco e ci ritroviamo nuovamente all'esterno. Vedo Olrac che prova con la telecinesi a sollevare un qualcosa di indefinito e grosso che pare avere a che fare con il corretto funzionamento della stanza che dobbiamo visitare. Pare infatti che essa sia dotata di un meccanismo che genera effetti speciali o qualcosa del genere, forse è addirittura una mini sala giochi. In ogni caso questo meccanismo si è in qualche modo inceppato e per riattivarlo bisogna mandare su questo grosso blocco meccanico. Cerco di aiutare Olrac usando anche io la telecinesi, inizialmente però non sembra funzionare, il blocco non si alza di un millimetro. In seguito comunque sembra che in qualche modo la cosa si sistemi e rientriamo nell'edificio per rimetterci in fila. Qui però inizio a vedere molte persone che se ne vanno deluse e alcuni di loro chiedono addirittura di riavere indietro i soldi, altri invece commentano positivamente l'esperienza nella stanza. A questo punto sono indeciso se lasciar perdere o provare lo stesso e vedere come va, tra l'altro nel frattempo Olrac è sparito, forse ha capito che non era il caso ed ha preferito andare via. Alla fine comunque decido di provare, entro nella stanza e capisco perché molti si lamentavano. Essa infatti è molto stretta e strapiena di gente, oltre al fatto che è quasi completamente buia, non si vede niente, forse non c'è niente da vedere. Esco subito e vado anche io a riprendermi i soldi. Ora ritrovo Olrac e ci troviamo a passare per un supermercato, in particolare nel reparto merendine. Ce ne sono di diversi tipi, in particolare riconosco le Kinder Delice e ne prendo una per assaggiarla. Ha un buon sapore ma poi vedo le Fiesta, che sono le mie preferite, ne prendo un pacco e vedo che Olrac ne ha presa una confezione che sembrerebbe essere una variante ad un gusto diverso. La scatola infatti è quadrata e l'incartamento è grigio anziché bianco, penso di leggere le scritte per saperne di più ma mi sveglio prima di riuscirci.
12 febbraio 2023
Lucido ore 3.00-4.50
Mi avvio verso la mia vecchia scuola, riconosco una delle mie compagne di classe che parla al cellulare seduta da una parte. Entro nell'edificio e prendo lucidità, mi guardo intorno e mi sforzo di memorizzare quello che vedo. Su un cartello attaccato ad una parete leggo delle scritte, le quali sembrano cambiare da un'occhiata all'altra. Su un lato dell'androne c'è una taverna alla quale si accede da un grosso portone, al di sopra del quale c'è un'insegna con raffigurata una lanterna e con delle statuine di uccelli ai lati, due per lato. Rimango qualche istante ad osservarle, è tutto estremamente reale e stabile, almeno due delle statuine raffigurano pappagalli. Continuo ad osservare la parete, ci sono delle nicchie con all'interno altre statue più grandi, poi entro in una stanza piena anche questa di statue, per lo più raffiguranti animali mitologici. Ricordo di essere già stato qui (ricordo onirico di cui non ho memoria nella vita di veglia) e sono contento di ritrovare molte cose esattamente come erano la volta scorsa, anche se non tutte. In seguito la mia lucidità viene meno e mi perdo in attività confuse e inutili.
15 febbraio 2023
Lucido ore 4.00-5.30
Sono a lavoro in un condominio, c'è qualcosa di strano però, è come se sapessi di non essere io, di trovarmi nel corpo di un'altra persona, una donna per la precisione. Mentre scendo le scale prendo gradualmente lucidità ed inizio a pensare di lasciar stare quello che sto facendo ed andarmene per conto mio.Così faccio, entro in una stanza e vedo che è la cucina di casa di mia nonna paterna, deceduta meno di due mesi fa. Non sono ancora del tutto stabilizzato nell'ambiente, quindi prima di mettermi a fare qualsiasi altra cosa, tocco il tavolo e ci sfrego sopra le mani. Vado poi verso il lavandino, apro il rubinetto e verso un po' d'acqua in un bicchiere, bevendone poi un sorso. Tutto questo contribuisce a farmi stabilizzare, ora ho intenzione di provare a contattare mia nonna, visto che sono a casa sua, chissà se una parte di lei si trova ancora qui. Guardo verso il corridoio, con l'idea di andare verso la sua camera da letto, vedo però che è tutto troppo buio, non sarebbe una buona idea uscire dalla cucina. Decido quindi di rimanere qui e chiamarla ad alta voce, non appena lo faccio mi ritrovo avvolto da vibrazioni e in pochi istanti lo scenario intorno a me si dissolve. Mi aspetto di essere trasportato da mia nonna, ovunque si trovi, qualcosa però va storto, non ricordo cosa succede, forse mi sveglio o forse mi ritrovo in un falso risveglio.
16 febbraio 2023
Paralisi/OBE/lucido ore 4.00-5.30
L'interfaccia olografica
Prendo lucidità nello stato intermedio in paralisi. C'è la solita entità che mi sta addosso, sento quella sensazione sgradevole di umidità e risucchio sul collo ma ormai ci ho fatto il callo, mi rilasso e dopo un po' riesco a muovermi e ad alzarmi. Esco dalla mia stanza camminando lentamente, esco in strada ed incontro una donna che assomiglia molto ad una vicina di casa deceduta lo scorso anno. Prendo il volo e quando arrivo alla fine della strada mi ritrovo la stessa donna nelle vicinanze, sempre insieme al bambino/a. La osservo meglio e vedo che è proprio lei, mi avvicino per parlare, vorrei chiederle come se la passa dall'altra parte ma lei non mi riconosce e mi chiede chi sono. In effetti non avevamo alcun tipo di rapporto, pochi giorni dopo la sua morte avevo provato a contattarla per un eventuale recupero, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno. Il recupero era riuscito ma probabilmente si trattava di un'altra persona, dato che il cognome che mi aveva dato non corrispondeva con quello della mia vicina di casa. Comunque le rispondo telepaticamente ed indicandole casa mia, al che lei si ricorda chi sono. Scambiamo qualche parola, la vedo molto tranquilla e serena, non sembra aver bisogno di essere accompagnata altrove, dunque la saluto e vado per la mia strada. Entro in una stanza con l'idea di uscire da un'altra porta o finestra per cambiare scenario, tuttavia c'è solo una finestrella rotonda troppo piccola per passarci. Qui il sogno si deforma e poco dopo si dissolve e mi sveglio. Mi riaddormento quasi subito e mi ritrovo in una serie di situazioni instabile e confuse con la lucidità che va e viene. In un episodio mi trovo a parlare con un uomo che ha l'aria di essere una guida, ricorda vagamente Morpheus di Matrix, ma è più che altro un'impressione perché non lo vedo bene in volto. Mi mostra una specie di interfaccia olografica e mi spiega come funziona. Mi dice che attraverso di essa posso accedere istantaneamente a qualunque tipo di esperienza io desideri. Mi fa degli esempi scorrendo con una mano diverse schermate olografiche. Gli dico che mi piacerebbe viaggiare nel tempo, lui mi chiede dove e quando vorrei andare ma così su due piedi non mi viene in mente una destinazione precisa. Penso che vorrei mi suggerisse lui un luogo/epoca da visitare e a quanto pare lui mi legge nel pensiero perché è esattamente quello che fa un attimo dopo. Mi dice << Il pianeta degli Dei, la fuga di Ercole >>, sembra più il titolo di un libro o film a dire il vero, gli chiedo se è qualcosa che è accaduto nella realtà fisica e lui risponde di sì. Dopodiché vengo forse risucchiato in un vortice ma qui il ricordo sfuma.
18 febbraio 2023
Serie di lucidi ore 6.30-7.50
Prendo lucidità ad un certo punto, non ricordo in quali circostanze e da qui inizia una lunga serie di episodi perlopiù instabili e confusionari, con numerosi crolli e ripartenze. Per gran parte del tempo mi trovo alla ricerca di un ascensore, con l'intenzione di raggiungere un ambiente più elevato. In questo modo cerco di aggirare il problema di non riuscire a volare oltre una certa altezza. Anche così però le cose non sembrano migliorare, in uno dei tentativi infatti entro in un ascensore ma quest'ultimo, dopo una breve salita, inizia a muoversi in orizzontale. Scendo e mi ritrovo nei pressi dei giardini pubblici vicino alla stazione della mia città, con me c'è un tizio che mi consiglia di chiedere informazioni a Leonardo Di Caprio su come usare un ascensore. Che si riferisca alla scena dell'ascensore di Inception? Nel film però il protagonista non lo usava per salire, bensì per scendere ed immergersi nei suoi ricordi. Raggiungo i giardinetti pubblici e li trovo insolitamente affollati, mi fermo ad osservare le persone, tra le quali ricordo una ragazza dai capelli turchesi che abbraccia sua madre. In un altro episodio mi trovo in una città sconosciuta, in un quartiere di palazzoni bianchi e blu. Trovo un ascensore esterno ad uno di questi palazzi, ci entro e premo il pulsante per salire, poco dopo però la vista si oscura. Ricordo poi un altro episodio nel quale, dopo aver girovagato per un po', raggiungo un parco con delle panchine. Mi siedo su una di queste panchine, ci sono dei bambini che giocano a pochi metri da me, su un'altra panchina invece vedo due signori anziani. Li raggiungo e scambio qualche parola con uno di loro, mi racconta qualcosa che ricordo vagamente a proposito di un suo viaggio in treno.
19 febbraio 2023
Serie di lucidi ore 6.30-7.55
Lunga serie di episodi in cui mi trovo più volte a partire dalla mia stanza, con l'obbiettivo fisso di entrare nella casa di fronte con l'obbiettivo di accedere ai Sotterranei. Prendo gradualmente lucidità mentre sono all'interno di una stanza, in piedi davanti ad uno specchio.C'è pochissima luce e vedo per un attimo il mio riflesso allo specchio in penombra, dopodiché la luce va via del tutto. Il mio corpo è avvolto da un'intensa vibrazione, che percepisco soprattutto intorno alle braccia. Inizio a levitare e in breve mi ritrovo nella mia stanza, esco e vado di sopra, ancora avvolto nelle vibrazioni e ancora un po' pesante. In cima alle scale incontro mia nonna, la saluto e lei mi prende una mano e la stringe con un po' troppa forza, mi fa quasi male e devo colpirla con l'altra mano per staccarmela. Qui il ricordo si confonde tra i vari episodi tutti molto simili in cui esco in strada ed entro nella casa di fronte. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto comunque riesco a trovare un passaggio verso i Sotterranei. Scendo delle scale ma stavolta, a differenza delle altre volte, incontro delle persone che salgono, perlopiù donne. Una di loro mi dice che più scendo più sarà...non ricordo il termine che usa, in ogni caso non mi curo del suo avvertimento e proseguo. Incontro un'altra donna, la quale mi porge un asciugamano e mi dice: << dì a Max che ci vediamo su >>. Non so chi sia questo Max, la donna si rivolge a me come se ci conoscessimo tutti e tre ma io non ho alcun ricordo di loro. Continuo a scendere fino a raggiungere una sala piena di gente, che ha l'aria di essere un luogo di lavoro. A quanto pare è da qui che venivano quelle persone che ho incontrato per le scale, compresa la donna che mi ha dato l'asciugamano, dunque qui dovrebbe esserci anche Max. All'ingresso, sulla destra, ci sono tre persone ad una scrivania, che inizialmente non si accorgono della mia presenza perché intente a discutere di qualcosa. Richiamo la loro attenzione e non appena mi vedono mi fanno subito capire che non potrei stare qui. Mi tornano in mente le mie precedenti visite nei Sotterranei e temo che queste persone siano anch'essi dei Vampiri e che vogliano sbattermi fuori. Stavolta però non mi faccio sopraffare dall'ansia, mantengo un atteggiamento amichevole e dico loro che sto cercando Max. Mi indicano un lungo tavolo nella sala, intorno al quale sono sedute delle persone, quasi tutte di colore, forse per una riunione di lavoro. Raggiungo il tavolo e chiedo di Max, al che si alza in piedi un uomo alto circa 1.85, magro e dai capelli molto corti. Gli dico quello che mi ha detto di dirgli la donna che ho incontrato per le scale e gli do l'asciugamano. Poi dico che sono qui per accedere al Mondo Sotterraneo e tutti scoppiano a ridere e mi prendono in giro. Dico loro che non mi importa se è un posto pericoloso o difficile da raggiungere, io voglio andarci e chiedo solo che mi indichino come fare. Nessuno mi risponde però, forse non sanno di cosa sto parlando, o forse considerano il fatto di voler andare lì sotto una cosa da matti. Dando un'occhiata intorno scorgo delle scale che scendono dietro una porta socchiusa. << Ecco, ho trovato il passaggio, chi vuole seguirmi? >> Chiedo, ma nessuno si fa avanti, forse hanno paura, non fa niente, andrò da solo. Non appena attraverso la porta però lo scenario si oscura, mi ritrovo nel blackworld e poi forse riparto dal letto. In seguito mi ritrovo nel seminterrato di casa mia e mi sento tirare indietro, sono pesante ed esausto ma non voglio fermarmi, voglio sfruttare la fase REM fino all'ultimo. Esco di casa, non ho quasi più energie e faccio una fatica immane per avanzare, inoltre il fatto che sia ancora notte, come in tutti gli episodi precedenti, non mi incoraggia. Ad un certo punto mi ritrovo seduto su qualcosa di indefinito che si rivela essere un mezzo di trasporto, anche piuttosto veloce. Posso dunque farmi trasportare da questo mezzo, così da potermi riposare un po'. Mi lascio trasportare guidandolo con il pensiero, è tutto così facile e veloce, mentre solo un attimo fa mi stavo trascinando come se avessi un macigno legato alla schiena. Dopo un po' la vista crolla ma sento ancora lo scenario intorno a me, scendo quindi dal mezzo e sfrego le mani sull'asfalto per recuperarlo. La vista torna, mi trovo a circa 300 metri da casa mia, vedo dei camion parcheggiati nelle vicinanze, è ancora notte e non c'è anima viva per strada. Proseguo a piedi, ho recuperato a pieno le forze, ora mi sento nuovamente leggero e cammino senza problemi. Proseguo fino ad uscire progressivamente dal centro abitato e raggiungere l'ingresso di un bosco. Ci sono delle persone che fanno il mio stesso percorso, il quale si rivela tutt'altro che agevole. Per raggiungere il bosco bisogna infatti prima salire su delle rocce scoscese, inizio a salire, cercando il percorso più semplice, qui però la vista crolla di nuovo. Mi chino di nuovo a sfregare le mani, stavolta però a quanto pare la fase REM è giunta al termine perché poco dopo mi sveglio.
20 febbraio 2023
OBE ore?
Eseguo il distacco e mi metto a svolazzare nel salotto del seminterrato, vedo mio fratello seduto al tavolo, batto dei colpetti sul tavolo per capire se può sentirmi e vedermi, si volta verso di me, senza dubbio mi vede. Poi il ricordo sfuma.
26 febbraio 2023
Lucido/paralisi/OBE ore 4.45-6.00
Mi trovo a camminare ad una ventina di metri da casa mia, di notte, e ad un certo punto prendo lucidità. Mi fermo a guardarmi intorno, è tutto molto stabile e reale ma essendo notte non c'è nessuno in giro con cui interagire. Osservo casa mia, ci sono delle differenze con quella fisica, a cominciare dalla forma e dalla presenza di una tettoia che non esiste nella realtà fisica. La differenza più eclatante tuttavia non riguarda casa mia bensì quello che si vede dietro di essa. Dove dovrebbe esserci il palazzetto dello sport infatti, si erge invece un palazzo di 8-9 piani, molto simile ad uno di quelli che si trovano vicino alla stazione della mia città. Mentre osservo il palazzo entro in uno stato di rilassamento e sono quasi sul punto di levitare, nel farlo però ho perso il contatto "fisico" con lo scenario che ora inizia a destabilizzarsi. Torno a camminare e provo a recuperare la stabilità ma ormai è troppo tardi, la vista si oscura e mi ritrovo in paralisi. C'è la solita entità a farmi visita, mi preme con forza in vari punti del corpo provocandomi un po' di dolore. Resisto e alla fine riesco in qualche modo a rialzarmi e ad uscire dalla mia stanza. Vado verso le scalema forse ancor prima di raggiungerle mi sveglio.
28 febbraio 2023
Lucido ore 2.15-5.00
Mi trovo in una città indefinita insieme ad un tizio che dovrebbe essere mio amico. Il ricordo del sogno inizia che lui mi trascina letteralmente dalla piazza in cui ci troviamo verso un ristorante pieno di nazisti in uniforme militare, che si trovano lì per una cena ufficiale. Pare infatti che ci troviamo in quel periodo storico e la cosa non mi sorprende minimamente. Non so esattamente dove ci troviamo ma non sembra essere la Germania, piuttosto in uno dei territori stranieri occupati dai nazisti. Io e il mio amico infatti siamo tutt'altro che nazisti, forse siamo addirittura dei ribelli perché ho l'impressione che andando lì rischieremmo di essere scoperti e catturati. Non ho paura però, vivo la cosa in maniera distaccata, come se mi trovassi a vivere una simulazione, un videogioco in realtà virtuale. Non so che intenzioni abbia il tizio che è con me, ci viene in mente comunque di fingere che lui sia ubriaco e che debba andare in bagno. Lo trascino dentro con lui che barcolla, i soldati vedendoci si mettono a ridere e nessuno si insospettisce, passiamo indisturbati. Noto ad un certo punto una ragazza bionda che sembra indossare anche lei un'uniforme nazista, il che mi sembra strano perché non mi risulta ci fossero delle donne tra i soldati nazisti. Il mio amico entra in bagno e nel frattempo si forma una fila fuori dalla porta, io dico alle persone in fila di pazientare che il mio amico non si sente bene. Dopo un po' esce e insieme usciamo dal locale. Qui la situazione inizia a farsi sempre più confusa, inizio a vedere la scena in terza persona, poi mi ritrovo a casa a leggere un fumetto nel quale c'è la storia che stavo vivendo poco prima in prima persona. Della parte che osservo in terza persona ricordo un breve flashback che mostra i due protagonisti combattere, contro un Charizard malvagio e altri mostri volanti. Uno dei due combatte trasformato in una specie di drago ma viene sconfitto da Charizard, l'altro invece viene inseguito in volo da altri mostri e come se non bastasse deve schivare dei portali interdimensionali mobili a forma di anello che cercano di farlo entrare dentro di loro. Dopo averne schivati diversi si ritrova ad entrare in uno di questi ma riesce ad uscirne prima che si richiuda, poi non ricordo come va a finire. Come detto mi ritrovo poi a leggere il fumetto, scorro le pagine e mi accorgo che le vignette sono sparite, ora ci sono solo testi e qualche illustrazione qua e là, non è più un fumetto. Tutto questo mi fa capire di stare sognando, anche se la mia lucidità al momento è ancora bassa. Arrivano mia madre e sua cugina, quest'ultima mi chiede cosa sto leggendo, << un fumetto, solo che non è più un fumetto, poco fa c'erano le vignette ma ora si è trasformato in qualcos'altro. Del resto nei sogni succedono queste cose >>. Mentre pronuncio quest'ultima frase già so che sto facendo una stupidaggine, il p.o. di mia madre infatti mi fulmina con lo sguardo e dice con voce minacciosa: << questo NON è un sogno >>. La sua emanazione negativa fa destabilizzare il sogno, un altro piccolo passo falso e l'entità che si cela dietro le sembianze di mia madre mi assalirà e mi ritroverò in paralisi. Rimango seduto dove sono e dico che mi sono sbagliato, riesco per un pelo ad evitare il peggio. Come detto però lo scenario si è destabilizzato, vedo un tizio seduto sulle scale che portano al piano terra ma non riesco a vederne il volto perché le immagini sono troppo sgranate. Non posso fare altro che attendere che la trama del sogno si esaurisca da sola, forzare sarebbe controproducente. Devo anche andare in bagno ma quello al seminterrato al momento è occupato, potrei andare di sopra ma non mi azzardo a muovermi senza chiedere il permesso all'entità, mi tiene d'occhio e se mi vedesse salire le scale penserebbe che io voglia uscire di casa e andarmene in giro. Le chiedo se posso andare in bagno di sopra ma lei mi dice che è occupato anche quello. Ci sarebbe anche il bagno al primo piano volendo ma non insisto perché ho l'impressione che quella del bagno occupato sia solo una scusa per non farmi allontanare. Aspetto dunque che si liberi il bagno del seminterrato, entro e faccio quello che devo fare, ben consapevole del fatto che lo stimolo non svanirà, in ogni caso non è così forte da farmi svegliare. Ad un certo punto, prima che io esca dal bagno, lo scenario si dissolve e mi ritrovo automaticamente altrove, finalmente libero di fare quello che voglio. Mi trovo in una qualche città, di giorno, e sto percorrendo un marciapiede che costeggia una strada, la quale è separata da un'altra strada da una fila di alberi. Sento una voce fuori campo che mi dice una strana frase, almeno apparentemente senza senso, qualcosa tipo "l'integro non integra (mai?) cambiando". Cammino riflettendo sul significato di questa frase e così facendo non presto molta attenzione a ciò che mi circonda. Nel frattempo raggiungo un'area dove vedo delle persone, forse turisti, in fila a fare un percorso per andare a visitare qualcosa. Scendo una breve discesa e seguo queste persone per vedere dove stanno andando, vedo che il percorso continua a scendere e conduce ad un luogo chiuso e troppo poco illuminato. Rallento perché non ho intenzione di ritrovarmi nel buio, inoltre da lì proviene un'energia pesante e negativa e in questo momento sento di non avere le forze per affrontare qualunque cosa ci sia lì sotto. Torno dunque indietro per esplorare la città in superficie, qui però lo scenario si dissolve e mi sveglio.
May my heart be my guiding key
Bellissime esperienze Hari, secondo me ti ritrovi sempre più spesso in luoghi ideali in cui effettuare 'recuperi'. La tua naturale tendenza a muoverti in alcune zone del cosiddetto 'basso astrale' è una grande opportunità e non è da tutti, nonostante capisco che si abbia voglia di procedere verso dimensioni oniriche piu elevate...
A questo punto mi viene da chiederti sotto quale forma hai incontrato il mio 'doppio onirico'
A questo punto mi viene da chiederti sotto quale forma hai incontrato il mio 'doppio onirico'
Ciao Olrac , Purtroppo non mi sono soffermato ad osservare l'aspetto del tuo presunto doppio onirico, poiché mi trovavo in una di quelle situazioni un po' frenetiche, in un ambiente instabile e mutevole. Più o meno ricordo che era un uomo dalla corporatura esile, alto circa 1.80, ma è un'immagine molto vaga. Per quanto riguarda il fatto di trovarmi spesso nel basso astrale, il problema è che a volte finisco per essere travolto dalla confusione generale che caratterizza alcuni di questi luoghi. Talvolta essi sono molto affollati e caotici, mi ritrovo in mezzo ad una moltitudine di persone, con un chiacchiericcio di fondo che mi rende difficile rimanere focalizzato sul mio obbiettivo e rischia di fondersi con i miei pensieri e risucchiarmi nell'inconsapevolezza. In quei casi da una parte c'è la spinta ad interagire con alcune di queste persone, dall'altra il rischio di perdere almeno parzialmente lucidità e farmi coinvolgere in attività inutili. Distinguere individui meritevoli di attenzione e magari bisognosi di aiuto, ammesso che ce ne siano in questo tipo di ambienti, da semplici proiezioni mentali e forme pensiero mi risulta molto complicato.
May my heart be my guiding key
5 marzo 2023
Lucido ore 7.40-8.10
Prendo lucidità nello stato intermedio, vado di sopra e incontro mia nonna in cima alle scale. Entro in bagno e chiudo la porta per non essere disturbato, mi guardo allo specchio, dopodiché mi sollevo in levitazione con l'intenzione di attraversare lo specchio ma ciò si rivela più complicato del previsto. Sto levitando infatti solo a pochi centimetri da terra e il lavandino mi ostacola nel mio tentativo di entrare nello specchio. Mi servirebbe uno specchio che arrivi fino al pavimento o quasi, so dove trovarlo, nella stanza degli ospiti al primo piano ce n'è uno sulle ante dell'armadio. Salgo al primo piano, entro nella suddetta stanza ed attraverso senza problemi lo specchio, ritrovandomi in una stanza simile ma un po' diversa. Noto soprattutto che manca la porta finestra che dà sul balcone, al suo posto c'è solo una finestra con la persiana bianca chiusa. Qui ho un attimo di vuoto, in seguito mi ritrovo in un'altra stanza, apro una porta per uscire e me ne trovo davanti un'altra, apro anche questa e mi ritrovo finalmente all'aperto, su un balconcino illuminato dal sole. Scendo una rampa di scale e raggiungo la strada, la quale assomiglia ad una via della mia città. Ne percorro un tratto e poi giro l'angolo alla mia destra, scoprendo di trovarmi in un'altra via della mia città, quella in cui i miei avevano il negozio fino a poco meno di 20 anni fa. Qui il negozio c'è ancora, leggo chiaramente l'insegna in alto, le due parole che la compongono sono corrette al 100 % e non si modificano. In questo momento è chiuso, la serranda è abbassata ma, essendo di quelle a maglie, riesco comunque a dare un'occhiata all'interno. Vedo una fila di scaffali centrale e i due corridoi ai lati, proprio come era nella realtà fisica. Do poi un'occhiata al negozio accanto, che dovrebbe essere un parrucchiere. Entro e lo trovo stranamente vuoto e privo di arredamento, c'è solo una scrivania alla quale siedono due donne, le quali hanno un aspetto familiare. Le riconosco, sono due vecchie amiche di mia madre, che all'epoca del negozio ancora frequentava. Entrambe appaiono molto più giovani di come dovrebbero essere adesso, ma forse anche rispetto all'ultima volta che le ho viste, probabilmente più di 20 anni fa. Vado verso di loro e chiedo di poter andare in bagno, dato che la mia intenzione è ancora quella di attraversare uno specchio per recarmi altrove. Non sono infatti ancora soddisfatto dato che finora non ho fatto altro che spostarmi in un altro punto della mia città. Loro acconsentono, vado verso il bagno ma poi mi viene in mente di chiedere alle due donne i loro cognomi, dato che non li conosco, così da verificarne l'esattezza una volta sveglio. Torno indietro e dico loro << ricordo i vostri nomi, tu sei R. (in realtà sbaglio due lettere di questo nome e solo da sveglio mi renderò conto dell'errore), tu invece M., ma non conosco i vostri cognomi, potete dirmeli? >> Entrambe mi dicono i loro cognomi, poi vado in bagno continuando a ripetermeli per non dimenticarli. Nel bagno c'è solo uno specchio troppo piccolo per poterlo attraversare, dunque torno indietro di nuovo e qui già mi sono dimenticato uno dei due cognomi, quello di M. Glielo chiedo di nuovo ma ora sembrano non ricordarselo nemmeno loro, qui perdo parzialmente lucidità e mi intrattengo un po' con M., che qui è una ragazza giovane e molto carina. Il sogno però inizia a deformarsi, torno in me e mi rendo conto che sto perdendo tempo, mi alzo e me ne vado. Qui forse mi ritrovo in una strada molto larga, ma il ricordo è un po' vago. Ad un certo punto decido di spostarmi in volo velocemente, levito a pochi centimetri da terra e parto, osservo edifici, veicoli e persone scorrere intorno a me. Per non perdere troppo il contatto con lo scenario appoggio il piede sinistro a terra e continuo ad avanzare slittando col piede. Ad un certo punto senza motivo colpisco con un calcio un bidone della spazzatura, spedendolo lontano. C'è un altro stacco e in seguito mi ritrovo in una serie di crolli e ripartenze, molte delle quali avvengono da casa mia. In uno di questi episodi esco in strada e poco dopo la vista si oscura. Mi chino a sfregare le mani a terra per recuperare la vista, poi però ci ripenso, mi alzo ed inizio a cercare qualcosa di solido a cui aggrapparmi, un palo di un cartello o un lampione. Non trovo nulla del genere però, così passo a sfregare le mani su un muro ruvido, poi di nuovo a terra, stavolta però su una superficie erbosa. Quest'ultima si rivela determinante perché quando la vista torna mi trovo appunto su un piccolo prato, inoltre è di nuovo giorno e c'è il sole. Mi alzo e vedo alla mia destra uno spiazzo con delle piante e forse un orto. Proseguo dritto lungo la strada, in fondo alla quale ci sono dei palazzi di una dozzina di piani. Giro l'angolo proprio di fronte ai palazzi, ora si è fatta notte e vedo la Luna piena in cielo, la quale però è più piccola del normale. C'è parecchia gente qui, in particolare nei pressi di quello che sembra un tendone da circo. Mi viene in mente di contattare una delle mie guide, in particolare colui che ha l'aspetto di Morpheus di Matrix, che non molto tempo fa mi è apparso per istruirmi sul funzionamento dell'interfaccia olografica. Vedo un uomo calvo di spalle che mi sembra lui, lo chiamo per nome ma quando si volta vedo che non è lui. Chiedo aiuto ai presenti per trovare Morpheus, lo descrivo ma nessuno sembra averlo visto da queste parti. Delle persone mi guidano all'interno di un locale e qui vedo un altro uomo calvo di spalle che inizialmente mi sembra lui, anche stavolta però quando si gira rimango deluso, ho sbagliato di nuovo. Da qui il ricordo si fa vago e confuso.
9 marzo 2023
Lucido ore 2.00-5.00
Sono su una veranda piena di gente, forse è in corso una festa, io sono seduto e parlo con qualcuno seduto alla mia sinistra. Ad un certo punto vedo una bella ragazza dai capelli neri lunghi e lisci scendere le scale, pare sia la compagna del tizio seduto accanto a me. Poco dopo la vedo passare di nuovo esattamente dove era passata prima, il che è strano perché non l'ho vista risalire. Sono sicuro che si tratti di lei e la stranezza mi fa capire di stare sognando. Mi alzo e mi dirigo verso il parapetto dalla parte opposta rispetto alle scale, penso di salirci sopra per poi prendere il volo ma mi rendo conto che è più facile attraversarlo. Lo attraverso e mi ritrovo sospeso a mezz'aria, dopodiché atterro in un luogo chiuso e scarsamente illuminato. Cerco di illuminarlo pronunciando ad alta voce alcune frasi in rima che hanno a che fare con la luce, tipo una specie di filastrocca. La prima rima mi riesce, sulla seconda però mi blocco, non riesco a trovare una parola che faccia rima con quella finale del verso precedente. In ogni caso le condizioni della luminosità non cambiano. Mi trovo poi ad attraversare una serie di porte e stanze, fino a raggiungere un salotto abbastanza grande e ben arredato. Mi fermo a rovistare in un cassetto alla ricerca di qualche oggetto interessante ma trovo solo cianfrusaglie, tra cui una lampadina probabilmente non più funzionante. Passo poi davanti ad una piccola stanza, forse un bagno, dal quale esce un tizio che dice di chiamarsi Giuseppe, con il quale scambio qualche parola. Poco dopo incontriamo una ragazza bionda, che in seguito ritroviamo sdraiata su un letto a dormire. Giuseppe mi dice che in questo momento la ragazza sta sognando e sta avendo un incubo, io vorrei rimanere ad aiutarla ma so che potrebbe rivelarsi una perdita di tempo. Dalla finestra vedo che fuori è giorno e non voglio farmi sfuggire l'occasione, dato che ultimamente mi trovo quasi sempre in scenari notturni e a volte bui e cupi. Dico alla ragazza che deve stare tranquilla perché sta sognando e non può succederle nulla di male, dopodiché volo fuori dalla finestra in direzione del mare. Sorvolo le case della zona, poi mi ritrovo delle palazzine davanti e siccome non riesco a salire più di così, faccio delle manovre per passare nello spazio tra due di esse. Lasciatemi alle spalle le palazzine noto alla mia sinistra degli aerei fermi sulla pista di atterraggio, a quanto pare c'è un aeroporto qui vicino. Raggiungo il mare ma non mi spingo a largo, volo lungo la costa fino a raggiungere un'altra città. Atterro in un'area affollata, sembra esserci una specie di festa di paese. Mi sposto a piedi, vedo due campi da calcetto, in uno di questi si sta svolgendo una partita di uno sport tipo hockey su prato, nell'altro invece è in corso un allenamento di calcetto. Vedo infatti dei ragazzini in fila indiana che eseguono un esercizio, il quale si conclude con un tiro in porta dal dischetto del rigore probabilmente. Non trovando nulla e nessuno di particolarmente interessante qui, decido di tornare indietro, sempre in volo ovviamente. Dopo qualche istante di volo però si oscura tutto e mi ritrovo nel blackworld, avvolto da un denso campo di vibrazioni, che mi fa sentire molto pesante. Chiamo ad alta voce Giuseppe ma non ottengo risposta e dopo un po' mi ritrovo sul letto in paralisi.Le vibrazioni sono molto intense e fatico a sopportarle, una paura irrazionale prende il sopravvento e mi spinge a forzare il risveglio. Di questa esperienza ricordo poi vari frammenti che fatico però ad inserire in un ordine cronologico. In uno di questi, mentre sto volando, mi trovo davanti numerosi edifici ed altri elementi solidi e invece di aggirarli semplicemente li attraverso, poiché in quel momento ho un corpo molto sottile che mi permette di rendermi intangibile molto facilmente.
13 marzo 2023
Lucido ore 3.45-5.30
Sono semi lucido, esco di casa in volo attraversando il cancello, mia nonna mi chiama e mi dice qualcosa, io la saluto con la mano mentre faccio dei volteggi in aria. Prendo gradualmente lucidità, sento in sottofondo il ritornello della canzone "almeno tu nell'universo", che per qualche motivo genera in me una forte emozione che mi fa vibrare e mi destabilizza il volo. Inizio a girare su me stesso in maniera incontrollata, sento che rischio di perdere il sogno e forse anche di svegliarmi, così mi sforzo di placare le emozioni. Proseguo a piedi, mi viene in mente che potrei scegliere una qualsiasi canzone e farla diventare la colonna sonora del mio sogno lucido. Penso inoltre che potrei usare la musica per ottenere la spinta emotiva necessaria per raggiungere determinati stati di coscienza altrimenti irraggiungibili. Nel frattempo proseguo e raggiungo il vialone che taglia in due il mio quartiere. Qui trovo dei bambini che giocano,stranamente però non ci sono adulti a badare a loro, mi sembra strano che i loro genitori li lascino girare da soli a quell'età, per giunta di notte. Nel frattempo ho perso lucidità e mi ritrovo a camminare insieme a questi bambini per le vie della zona. Le strade sono scarsamente illuminate e sento i bambini dire che girano dei cani randagi da queste parti, il che mi preoccupa non poco.
21 marzo 2023
Serie di lucidi ore 2.30-4.40
Ho un falso risveglio in cui mi suona il timer dello smartband e lo spengo subito toccandolo con un dito. Pochi istanti dopo inizio a sentire le vibrazioni e penso << ottimo! La tecnica del timer ha funzionato, sono riuscito a spegnerlo senza svegliarmi troppo, in modo da potermi riaddormentare subito >>. In realtà non avevo impostato nessun timer, avevo solo considerato l'idea di farlo prima di mettermi a letto ma poi ci avevo rinunciato. Il solo pensiero di farlo è bastato a farmelo sognare e mi ha anche fatto prendere lucidità. Entro in paralisi e dopo un po' inizio a muovermi col mio corpo astrale, mi rigiro nel letto e poi mi metto a sedere, rimanendo per un po' in questa posizione. Non ho ancora piena mobilità, fatico a camminare ma riesco facilmente a saltellare e uso questo movimento per stabilizzarmi. Mi guardo poi allo specchio ma essendo buio scorgo solo una sagoma indistinta, accendo la luce e finalmente mi vedo bene. Di solito a questo punto esco dalla mia stanza a piedi per poi recarmi al piano terra, stavolta però decido di attraversare lo specchio e vedere cosa succede. Mi fiondo verso lo specchio e lo attraverso senza il minimo attrito, ritrovandomi in una copia esatta della mia stanza, specchio compreso. Ripeto l'azione almeno altre 3 volte, ogni volta mi ritrovo nella stessa stanza. Da qui il ricordo inizia a farsi confuso, avvengono diversi episodi perlopiù caotici e instabili. Accade molte volte che mi sveglio per poi riaddormentarmi subito e rientrare nel sogno, per gran parte del tempo mi dimentico completamente di stabilizzare. Il ricordo di questi episodi è scarso anche a causa del fatto che ho continuato a sognare a lungo dopo e, dopo un risveglio, ho avuto un'altra serie di lucidi prima di svegliarmi e alzarmi. Riporto qui gli episodi in ordine casuale.
Episodio 1: esco di casa che è giorno, attraverso il giardino ed esco dal retro, per poi entrare nel campo di sterpaglie. Percorro il sentiero nel campo di sterpaglie e mentre lo faccio osservo come sono vestito, indosso delle scarpe bianche, una maglietta forse nera e non ricordo se calzoncini o pantaloni lunghi. Ad un certo punto incontro un tizio che seguo all'interno di un edificio ma poi il ricordo sfuma.
Episodio 2: esco di casa e vado verso la casa di fronte, suono il citofono ma non aspetto che mi aprano, ho una certa fretta perché mi sento seguito. Apro il cancello, entro in casa, saluto i presenti, tra i quali c'è un ragazzo adolescente. Vado alla ricerca di una porta da cui uscire, ne trovo una ed esco, ritrovandomi all'apertoma anche qui il ricordo svanisce.
Episodio 3: cammino lentamente lungo una strada semi deserta e silenziosa. Chiamo a gran voce la mia guida Morpheus e sento l'eco della mia voce ma nessuna guida appare.
Serie di lucidi ore 4.45-5.40
Dopo essermi svegliato al termine della prima serie di lucidi, mi riaddormento e riprendo lucidità mentre sono nel bagno del seminterrato. Mi guardo allo specchio e mi sciacquo le mani per stabilizzare, le sensazioni sono reali, quando esco dal bagno però trovo tutto buio e il sogno crolla. Anche qui avvengono una serie di episodi intervallati da micro risvegli. In uno di questi esco di casa e volo verso il mare, illuminato solo dalla luce della Luna. Essendo notte sono restio a proseguire verso il largo ma una voce fuori campo mi incoraggia a farlo dicendomi che tra poco si farà giorno. Mi spingo dunque a largo e mi aggrappo a quell'unica fonte di luce che a quanto pare non si spegne e mi permette di proseguire. Ad un certo punto iniziano ad apparire immagini olografiche giganti che raffigurano vari animali, acquatici e non, e persino dinosauri. Alla fine quello che aveva detto la voce si avvera, diventa giorno e raggiungo una spiaggia, la quale però a differenza del mare di prima sembra finta, come in un videogioco. Proseguo sorvolando ancora il mare fino a raggiungere ed atterrare sulle strade affollate di una qualche città, con numerose bancarelle e tanta confusione. In uno degli intervalli tra i vari episodi, sento mia madre entrare nella mia stanza ma, siccome non mi sveglio, capisco che non è veramente lei, bensì la solita entità. Mi scuote come per svegliarmi e io le dico: << non ci casco, non mi freghi! >> Sopporto per un po' le sue pressioni sul mio corpo, per la verità lievi questa volta, dopodiché mi alzo e proseguo in uno degli innumerevoli episodi.
23 marzo 2023
Lucido/falso risveglio/paralisi ore 4.00-5.25
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze. Cammino lentamente, concentrandomi sulla percezione dell'ambiente circostante. E' il crepuscolo, è tutto molto stabile e reale. avanzo lungo la strada, mi volto e giro su me stesso, constatando con soddisfazione come ogni cosa rimanga al suo posto. Ad un certo punto si alza anche il vento, un vento sferzante che sento chiaramente addosso e sulla pelle, il che genera in me una strana euforia. Sto seguendo qualcuno che si trova qualche decina di metri avanti a me, quando lo raggiungo siamo su un ponticello sospeso a diversi metri da terra, è una una fitta pioggerellina ha preso il posto del vento. Qui però inizio a perdere lucidità, mi metto ad osservare il paesaggio sottostante, c'è un campetto sabbioso su cui si stanno allenando degli atleti. Qualcuno mi dice che si tratta della squadra di calcio della Roma e a me sembra strano che dei calciatori professionisti si allenino su un terreno
del genere. Vedo alcuni giocatori raggruppati da una parte e sento qualcuno commentare il fatto che non sembra stiano faticando molto.Perdo totalmente lucidità e mi ritrovo seduto ad un tavolo ad un pranzo o cena con alcuni amici di infanzia. Più avanti mi ritrovo in un falso risveglio in cui mi alzo dal letto e guardo l'ora su uno smartband che tengo sul comodino, identico a quello che ho al polso, si legge persino la scritta Honor sul cinturino (nella realtà fisica tale scritta è più piccola e si trova sulla parte inferiore del quadrante). E' tutto estremamente reale e stabile, anche l'ora sembra coerente e non si modifica. Eppure sento che qualcosa non quadra, io ho un solo smartband Honor, l'altro che ho è di un'altra marca e per giunta è rotto da tempo. Tra l'altro ricordo di aver sognato proprio la notte precedente di averne due e in quel caso ci ero cascato, stavolta però non mi fido e voglio controllare. Controllo l'ora più volte e vedo che si modifica, anche se di poco. Capisco dunque che sto ancora sognando, purtroppo però mentre facevo i vari test di realtà il sogno ha perso quella solidità che sembrava incrollabile non appena metto piede fuori dalla mia stanza si dissolve e riparto dal letto. Sento mio padre entrare nella mia stanza ma capisco quasi subito che si tratta dell'entità, la assecondo e al momento opportuno mi alzo. Esco in strada e giro un po' nei dintorni dell'isolato senza un'idea precisa di cosa fare, il che dopo un po' mi fa perdere lucidità e finisco per perdermi in attività inutili.
31 marzo 2023
Paralisi/lucido ore 5.00-5.30
Prendo lucidità in paralisi, subisco delle pressioni leggermente dolorose in vari punti del corpo ma niente di insopportabile. Al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco dalla porta finestra che dà sulla veranda. Essendo però ancora tutto molto instabile e confuso mi ritrovo quasi subito di nuovo all'interno, sempre al piano terra. Entro in bagno, mi guardo allo specchio e mi sciacquo le mani per stabilizzare. La sensazione dell'acqua sulla pelle è realistica ma il volto riflesso allo specchio non è molto fedele a quello fisico. Apro e chiudo più volte l'occhio destro e vedo che il riflesso reagisce con qualche istante di ritardo. Chiudo il rubinetto, mi concentro sulla sensazione di bagnato sulle mani, evitando di asciugarmele.Non appena esco dal bagno però il sogno si dissolve e mi ritrovo poi in un sogno normale, mentre penso che vorrei riuscire ad addormentarmi subito per rientrare nel sogno, senza accorgermi che ci sono già.
1 aprile 2023
Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 7.15-7.50
Prendo lucidità nello stato intermedio, rimango immobile in attesa di prendere il controllo del mio corpo astrale. Prima che ciò avvenga però mi ritrovo catapultato direttamente in uno scenario onirico, una città affollata e rumorosa, di giorno. Leggo delle scritte, insegne di negozi e locali, perlopiù incomprensibili, cosa tipica di questi scenari onirici intermedi. Cammino un po' in mezzo alle persone, cercando di non farmi travolgere dal chiacchiericcio di fondo che emettono. So bene comunque che questo non è un luogo adatto per interagire con esse, ho bisogno di accedere ad un livello più elevato, prima che io possa fare qualcosa però mi ritrovo di nuovo in paralisi. Da qui parte una serie di episodi perlopiù instabili e confusi, con la lucidità che va a viene. Riporto qui quello più lungo e stabile:
Mi trovo in fondo alla discesa-parcheggio dietro casa mia, attraverso la strada e mi fermo davanti ad una villa, intenzionato ad entrarci per usarla come passaggio verso un altro scenario. Suono il citofono e qualche secondo dopo una voce maschile risponde << chi é ? >> Mi rendo conto che non avrebbe dire il mio nome, dato che qui non mi conoscono, quindi entro e basta senza dare spiegazioni. L'uomo che aveva risposto al citofono esce dalla porta in cima ad una rampa di scale, mi guarda e mi dice qualcosa, io gli faccio cenno che devo entrare e lui mi dà l'ok e rientra in casa. Salgo le scale e una volta giunto davanti alla porta mi ritrovo davanti un tizio corpulento che è appena uscito e sta parlando con il padrone di casa. Non volendo mi ostruisce il passaggio e devo attendere che si sposti per poter passare. Una volta entrato in casa mi guardo intorno alla ricerca di una porta, trovo però una rampa di scale che porta al piano di sotto e vado a dare un'occhiata. Scendo qualche gradino e mi accorgo che sotto è troppo buio, perciò rinuncio e torno indietro. Qui ho un attimo di vuoto di memoria, dopodiché mi ritrovo a percorrere uno stretto corridoio, giro un angolo, poi un altro, poi un altro ancora e finisco per ritrovarmi al punto di partenza. In pratica mi trovo a percorrere uno stretto perimetro quadrato intorno ad un massiccio pilastro centrale che occupa quasi tutto il volume della stanza. Proseguendo continuo a girare intorno alla struttura senza che vi siano modifiche di alcun tipo, in pratica al momento sono bloccato qui. Mi viene in mente allora di muovermi nel senso opposto e la cosa funziona subito perché non appena giro l'angolo trovo già qualcosa che prima non c'era. Trovo infatti un'apertura nel pilastro, mi affaccio a dare un'occhiata e trovo una specie di centralina piena di pulsanti posta a pochi centimetri dal pavimento. Girando intorno al pilastro ne trovo un altra uguale, mi metto dunque a trafficare con una delle due, non ricordo se la prima o la seconda. Premo dei pulsanti a caso finché ad un certo punto non si alza una grossa saracinesca di quelle blindate, posta su una delle quattro pareti che delimitano il perimetro intorno al pilastro. Accedo dunque ad un androne e leggo delle scritte su delle vetrate, una delle quali contiene la parola "TV". Mi sembra di capire che qui si trovino tipo degli studi televisivi, il che mi lascia un po' perplesso poiché mi aspettavo di trovare della roba top secret dietro una saracinesca blindata, magari con un'orda di guardie armate fino ai denti pronte a sbarrarmi la strada. Niente di tutto ciò, è tutto tranquillo, proseguo girando un'angolo verso sinistra e imboccando un corridoio, dal quale si diparte sulla destra un altro breve corridoio che conduce a quelli che sembrerebbero degli spogliatoi. Poco più avanti entro in un ufficio, sempre sulla destra, pieno di schermi che trasmettono spot pubblicitari con voci che parlano in continuazione sovrapponendosi tra loro. Davanti ad ogni schermo c'è una persona seduta, nessuno fa caso a me, proseguo indisturbato all'interno dell'ufficio, fino ad uscire da una porta-finestra finalmente all'aperto. Qui però il ricordo sfuma e in seguito perdo lucidità e mi ritrovo ad ascoltare la conversazione di due uomini che parlano di un chip che si trova in quel luogo in cui sono appena stato e che secondo loro ha un valore enorme. Uno dei due propone di infiltrarsi lì e rubarlo epoco dopo mi ritrovo io stesso di nuovo in quel corridoio, infiltrato per rubare quel chip. La mia lucidità però è molto bassa e finisco per distrarmi alla visione di una bellissima ragazza poco vestita che si sta cambiando negli spogliatoi. Stranamente infatti riesco a vedere dentro gli spogliatoi e le docce, come se potessi vedere attraverso le pareti. Poco dopo torno in me ma ormai è troppo tardi, lo scenario si è destabilizzato e si sgretola definitivamente.
2 aprile 2023
Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 6.00-7.45
Prendo lucidità mentre sono nel salotto del seminterrato, giro un po' per casa ma è tutto troppo buio ed ogni tentativo di aumentare l'illuminazioni fallisce, finché non mi ritrovo completamente al buio e perdo lucidità. In seguito mi ritrovo nella mia stanza a parlare con mio fratello che è sdraiato sul suo letto.Ad un certo punto riprendo lucidità e mi sollevo in levitazione, lui si dimostra sorpreso nel vedermi fluttuare e mentre esco e salgo al piano di sopra gli dico che può farlo tranquillamente anche lui. Esco di casa e mentre volo verso il cancello tocco delle foglie di una pianta alla mia destra per mantenere il contatto con lo scenario. Attraverso il cancello ed atterro in strada, sento e vedo un tizio urlare e bestemmiare ripetutamente in preda alla rabbia, nei pressi dell'incrocio in direzione della ferrovia. Evito di passare di lì, proseguo dritto e vedo delle persone uscire da una delle case vicine, tra loro c'è un ragazzo adolescente che cammina davanti a me. Richiamo la sua attenzione con la scusa di chiedere l'ora, gli faccio poi alcune domande, come si chiama, quando è nato, dove vive. Delle sue risposte ricordo solo che è nato nel 1993 e che frequenta una certa scuola che si trova a Genova, ho dimenticato purtroppo il nome suo e quello della scuola. Nel frattempo lo scenario intorno a noi è cambiato, ora ci troviamo in un luogo chiuso, forse proprio la sua scuola, a salire delle scale. Arrivati all'ultimo piano ci separiamo e ora io sono con il mio amico P.C. in un ampio androne con delle vetrate da cui vedo che fuori sta piovendo. Io e il mio amico usciamo lo stesso e ci fermiamo un attimo a pensare a cosa fare. Lui però inizia a dire cose senza senso e io capisco che è meglio distaccarmi da lui. Ricordo che mi ero posto un obbiettivo preciso ma al momento non lo ricordo, così mi allontano e mi isolo un attimo per concentrarmi e ricordarlo. Dopo un po' mi torna in mente, l'obbiettivo era incontrare la mia guida Morpheus. Ora vedo un uomo alto almeno 1.90 avvicinarsi a P.C. e forse scambiare qualche parola con lui per poi andarsene. Torno da P.C. e insieme camminiamo verso un'enorme struttura, i resti di una costruzione antica, dotata anche di alcune rampe di scale che permettono di salire fino alla loro sommità. Iniziamo a salire una delle scalinate e dopo un po' il mio amico si ferma e io proseguo da solo. E' una scalinata impegnativa da salire, i gradini sono più alti del normale e ad un certo punto devo fermarmi a fare una pausa. Rifletto sul fatto che sto sognando da parecchio ma comunque sento il sogno ancora molto stabile. Riprendo a salire e arrivato alla fine della scalinata devo fare un ultimo grosso sforzo. Praticamente devo arrampicarmi scavalcando una barriera alta circa quasi un metro, per raggiungere un pianerottolo che poi scopro non essere la sommità della struttura. C'è infatti un'altra breve rampa di scale da salire, al di sopra del quale c'è un soffitto che prima non avevo notato. Prima di iniziare a salire però il sogno crollae forse mi sveglio . In dormiveglia realizzo che quel soffitto doveva essere il limite dello scenario onirico, se lo avessi raggiunto e squarciato, come ho già fatto una volta tempo fa, avrei raggiunto un livello superiore. Mi ricordo infatti di un'esperienza in cui, dopo essermi trovato in cima ad una struttura indefinita, mi accorsi di avere un telo a pochi centimetri sopra la mia testa. Lo squarciai con le mani e, una volta attraversato, avvertii un netto cambio di livello, ebbi la sensazione di essere passato di colpo da uno scenario onirico finto e superficiale, ad un ambiente reale ed esistente indipendentemente da me. In quel caso si trattava di una specie di astronave o stazione spaziale piena di esseri alieni di diverse razze. Probabilmente se fossi arrivato in cima alla struttura antica e mi fossi aperto un varco attraverso il soffitto avrei ottenuto qualcosa di simile, è stato un peccato essermi svegliato proprio sul più bello. In ogni caso deve esserci un modo più rapido e meno faticoso di arrivare al confine del sogno, non è che ogni volta posso ammazzarmi a fare tutte quelle scale .
Lucido ore 7.40-8.10
Prendo lucidità nello stato intermedio, vado di sopra e incontro mia nonna in cima alle scale. Entro in bagno e chiudo la porta per non essere disturbato, mi guardo allo specchio, dopodiché mi sollevo in levitazione con l'intenzione di attraversare lo specchio ma ciò si rivela più complicato del previsto. Sto levitando infatti solo a pochi centimetri da terra e il lavandino mi ostacola nel mio tentativo di entrare nello specchio. Mi servirebbe uno specchio che arrivi fino al pavimento o quasi, so dove trovarlo, nella stanza degli ospiti al primo piano ce n'è uno sulle ante dell'armadio. Salgo al primo piano, entro nella suddetta stanza ed attraverso senza problemi lo specchio, ritrovandomi in una stanza simile ma un po' diversa. Noto soprattutto che manca la porta finestra che dà sul balcone, al suo posto c'è solo una finestra con la persiana bianca chiusa. Qui ho un attimo di vuoto, in seguito mi ritrovo in un'altra stanza, apro una porta per uscire e me ne trovo davanti un'altra, apro anche questa e mi ritrovo finalmente all'aperto, su un balconcino illuminato dal sole. Scendo una rampa di scale e raggiungo la strada, la quale assomiglia ad una via della mia città. Ne percorro un tratto e poi giro l'angolo alla mia destra, scoprendo di trovarmi in un'altra via della mia città, quella in cui i miei avevano il negozio fino a poco meno di 20 anni fa. Qui il negozio c'è ancora, leggo chiaramente l'insegna in alto, le due parole che la compongono sono corrette al 100 % e non si modificano. In questo momento è chiuso, la serranda è abbassata ma, essendo di quelle a maglie, riesco comunque a dare un'occhiata all'interno. Vedo una fila di scaffali centrale e i due corridoi ai lati, proprio come era nella realtà fisica. Do poi un'occhiata al negozio accanto, che dovrebbe essere un parrucchiere. Entro e lo trovo stranamente vuoto e privo di arredamento, c'è solo una scrivania alla quale siedono due donne, le quali hanno un aspetto familiare. Le riconosco, sono due vecchie amiche di mia madre, che all'epoca del negozio ancora frequentava. Entrambe appaiono molto più giovani di come dovrebbero essere adesso, ma forse anche rispetto all'ultima volta che le ho viste, probabilmente più di 20 anni fa. Vado verso di loro e chiedo di poter andare in bagno, dato che la mia intenzione è ancora quella di attraversare uno specchio per recarmi altrove. Non sono infatti ancora soddisfatto dato che finora non ho fatto altro che spostarmi in un altro punto della mia città. Loro acconsentono, vado verso il bagno ma poi mi viene in mente di chiedere alle due donne i loro cognomi, dato che non li conosco, così da verificarne l'esattezza una volta sveglio. Torno indietro e dico loro << ricordo i vostri nomi, tu sei R. (in realtà sbaglio due lettere di questo nome e solo da sveglio mi renderò conto dell'errore), tu invece M., ma non conosco i vostri cognomi, potete dirmeli? >> Entrambe mi dicono i loro cognomi, poi vado in bagno continuando a ripetermeli per non dimenticarli. Nel bagno c'è solo uno specchio troppo piccolo per poterlo attraversare, dunque torno indietro di nuovo e qui già mi sono dimenticato uno dei due cognomi, quello di M. Glielo chiedo di nuovo ma ora sembrano non ricordarselo nemmeno loro, qui perdo parzialmente lucidità e mi intrattengo un po' con M., che qui è una ragazza giovane e molto carina. Il sogno però inizia a deformarsi, torno in me e mi rendo conto che sto perdendo tempo, mi alzo e me ne vado. Qui forse mi ritrovo in una strada molto larga, ma il ricordo è un po' vago. Ad un certo punto decido di spostarmi in volo velocemente, levito a pochi centimetri da terra e parto, osservo edifici, veicoli e persone scorrere intorno a me. Per non perdere troppo il contatto con lo scenario appoggio il piede sinistro a terra e continuo ad avanzare slittando col piede. Ad un certo punto senza motivo colpisco con un calcio un bidone della spazzatura, spedendolo lontano. C'è un altro stacco e in seguito mi ritrovo in una serie di crolli e ripartenze, molte delle quali avvengono da casa mia. In uno di questi episodi esco in strada e poco dopo la vista si oscura. Mi chino a sfregare le mani a terra per recuperare la vista, poi però ci ripenso, mi alzo ed inizio a cercare qualcosa di solido a cui aggrapparmi, un palo di un cartello o un lampione. Non trovo nulla del genere però, così passo a sfregare le mani su un muro ruvido, poi di nuovo a terra, stavolta però su una superficie erbosa. Quest'ultima si rivela determinante perché quando la vista torna mi trovo appunto su un piccolo prato, inoltre è di nuovo giorno e c'è il sole. Mi alzo e vedo alla mia destra uno spiazzo con delle piante e forse un orto. Proseguo dritto lungo la strada, in fondo alla quale ci sono dei palazzi di una dozzina di piani. Giro l'angolo proprio di fronte ai palazzi, ora si è fatta notte e vedo la Luna piena in cielo, la quale però è più piccola del normale. C'è parecchia gente qui, in particolare nei pressi di quello che sembra un tendone da circo. Mi viene in mente di contattare una delle mie guide, in particolare colui che ha l'aspetto di Morpheus di Matrix, che non molto tempo fa mi è apparso per istruirmi sul funzionamento dell'interfaccia olografica. Vedo un uomo calvo di spalle che mi sembra lui, lo chiamo per nome ma quando si volta vedo che non è lui. Chiedo aiuto ai presenti per trovare Morpheus, lo descrivo ma nessuno sembra averlo visto da queste parti. Delle persone mi guidano all'interno di un locale e qui vedo un altro uomo calvo di spalle che inizialmente mi sembra lui, anche stavolta però quando si gira rimango deluso, ho sbagliato di nuovo. Da qui il ricordo si fa vago e confuso.
9 marzo 2023
Lucido ore 2.00-5.00
Sono su una veranda piena di gente, forse è in corso una festa, io sono seduto e parlo con qualcuno seduto alla mia sinistra. Ad un certo punto vedo una bella ragazza dai capelli neri lunghi e lisci scendere le scale, pare sia la compagna del tizio seduto accanto a me. Poco dopo la vedo passare di nuovo esattamente dove era passata prima, il che è strano perché non l'ho vista risalire. Sono sicuro che si tratti di lei e la stranezza mi fa capire di stare sognando. Mi alzo e mi dirigo verso il parapetto dalla parte opposta rispetto alle scale, penso di salirci sopra per poi prendere il volo ma mi rendo conto che è più facile attraversarlo. Lo attraverso e mi ritrovo sospeso a mezz'aria, dopodiché atterro in un luogo chiuso e scarsamente illuminato. Cerco di illuminarlo pronunciando ad alta voce alcune frasi in rima che hanno a che fare con la luce, tipo una specie di filastrocca. La prima rima mi riesce, sulla seconda però mi blocco, non riesco a trovare una parola che faccia rima con quella finale del verso precedente. In ogni caso le condizioni della luminosità non cambiano. Mi trovo poi ad attraversare una serie di porte e stanze, fino a raggiungere un salotto abbastanza grande e ben arredato. Mi fermo a rovistare in un cassetto alla ricerca di qualche oggetto interessante ma trovo solo cianfrusaglie, tra cui una lampadina probabilmente non più funzionante. Passo poi davanti ad una piccola stanza, forse un bagno, dal quale esce un tizio che dice di chiamarsi Giuseppe, con il quale scambio qualche parola. Poco dopo incontriamo una ragazza bionda, che in seguito ritroviamo sdraiata su un letto a dormire. Giuseppe mi dice che in questo momento la ragazza sta sognando e sta avendo un incubo, io vorrei rimanere ad aiutarla ma so che potrebbe rivelarsi una perdita di tempo. Dalla finestra vedo che fuori è giorno e non voglio farmi sfuggire l'occasione, dato che ultimamente mi trovo quasi sempre in scenari notturni e a volte bui e cupi. Dico alla ragazza che deve stare tranquilla perché sta sognando e non può succederle nulla di male, dopodiché volo fuori dalla finestra in direzione del mare. Sorvolo le case della zona, poi mi ritrovo delle palazzine davanti e siccome non riesco a salire più di così, faccio delle manovre per passare nello spazio tra due di esse. Lasciatemi alle spalle le palazzine noto alla mia sinistra degli aerei fermi sulla pista di atterraggio, a quanto pare c'è un aeroporto qui vicino. Raggiungo il mare ma non mi spingo a largo, volo lungo la costa fino a raggiungere un'altra città. Atterro in un'area affollata, sembra esserci una specie di festa di paese. Mi sposto a piedi, vedo due campi da calcetto, in uno di questi si sta svolgendo una partita di uno sport tipo hockey su prato, nell'altro invece è in corso un allenamento di calcetto. Vedo infatti dei ragazzini in fila indiana che eseguono un esercizio, il quale si conclude con un tiro in porta dal dischetto del rigore probabilmente. Non trovando nulla e nessuno di particolarmente interessante qui, decido di tornare indietro, sempre in volo ovviamente. Dopo qualche istante di volo però si oscura tutto e mi ritrovo nel blackworld, avvolto da un denso campo di vibrazioni, che mi fa sentire molto pesante. Chiamo ad alta voce Giuseppe ma non ottengo risposta e dopo un po' mi ritrovo sul letto in paralisi.Le vibrazioni sono molto intense e fatico a sopportarle, una paura irrazionale prende il sopravvento e mi spinge a forzare il risveglio. Di questa esperienza ricordo poi vari frammenti che fatico però ad inserire in un ordine cronologico. In uno di questi, mentre sto volando, mi trovo davanti numerosi edifici ed altri elementi solidi e invece di aggirarli semplicemente li attraverso, poiché in quel momento ho un corpo molto sottile che mi permette di rendermi intangibile molto facilmente.
13 marzo 2023
Lucido ore 3.45-5.30
Sono semi lucido, esco di casa in volo attraversando il cancello, mia nonna mi chiama e mi dice qualcosa, io la saluto con la mano mentre faccio dei volteggi in aria. Prendo gradualmente lucidità, sento in sottofondo il ritornello della canzone "almeno tu nell'universo", che per qualche motivo genera in me una forte emozione che mi fa vibrare e mi destabilizza il volo. Inizio a girare su me stesso in maniera incontrollata, sento che rischio di perdere il sogno e forse anche di svegliarmi, così mi sforzo di placare le emozioni. Proseguo a piedi, mi viene in mente che potrei scegliere una qualsiasi canzone e farla diventare la colonna sonora del mio sogno lucido. Penso inoltre che potrei usare la musica per ottenere la spinta emotiva necessaria per raggiungere determinati stati di coscienza altrimenti irraggiungibili. Nel frattempo proseguo e raggiungo il vialone che taglia in due il mio quartiere. Qui trovo dei bambini che giocano,stranamente però non ci sono adulti a badare a loro, mi sembra strano che i loro genitori li lascino girare da soli a quell'età, per giunta di notte. Nel frattempo ho perso lucidità e mi ritrovo a camminare insieme a questi bambini per le vie della zona. Le strade sono scarsamente illuminate e sento i bambini dire che girano dei cani randagi da queste parti, il che mi preoccupa non poco.
21 marzo 2023
Serie di lucidi ore 2.30-4.40
Ho un falso risveglio in cui mi suona il timer dello smartband e lo spengo subito toccandolo con un dito. Pochi istanti dopo inizio a sentire le vibrazioni e penso << ottimo! La tecnica del timer ha funzionato, sono riuscito a spegnerlo senza svegliarmi troppo, in modo da potermi riaddormentare subito >>. In realtà non avevo impostato nessun timer, avevo solo considerato l'idea di farlo prima di mettermi a letto ma poi ci avevo rinunciato. Il solo pensiero di farlo è bastato a farmelo sognare e mi ha anche fatto prendere lucidità. Entro in paralisi e dopo un po' inizio a muovermi col mio corpo astrale, mi rigiro nel letto e poi mi metto a sedere, rimanendo per un po' in questa posizione. Non ho ancora piena mobilità, fatico a camminare ma riesco facilmente a saltellare e uso questo movimento per stabilizzarmi. Mi guardo poi allo specchio ma essendo buio scorgo solo una sagoma indistinta, accendo la luce e finalmente mi vedo bene. Di solito a questo punto esco dalla mia stanza a piedi per poi recarmi al piano terra, stavolta però decido di attraversare lo specchio e vedere cosa succede. Mi fiondo verso lo specchio e lo attraverso senza il minimo attrito, ritrovandomi in una copia esatta della mia stanza, specchio compreso. Ripeto l'azione almeno altre 3 volte, ogni volta mi ritrovo nella stessa stanza. Da qui il ricordo inizia a farsi confuso, avvengono diversi episodi perlopiù caotici e instabili. Accade molte volte che mi sveglio per poi riaddormentarmi subito e rientrare nel sogno, per gran parte del tempo mi dimentico completamente di stabilizzare. Il ricordo di questi episodi è scarso anche a causa del fatto che ho continuato a sognare a lungo dopo e, dopo un risveglio, ho avuto un'altra serie di lucidi prima di svegliarmi e alzarmi. Riporto qui gli episodi in ordine casuale.
Episodio 1: esco di casa che è giorno, attraverso il giardino ed esco dal retro, per poi entrare nel campo di sterpaglie. Percorro il sentiero nel campo di sterpaglie e mentre lo faccio osservo come sono vestito, indosso delle scarpe bianche, una maglietta forse nera e non ricordo se calzoncini o pantaloni lunghi. Ad un certo punto incontro un tizio che seguo all'interno di un edificio ma poi il ricordo sfuma.
Episodio 2: esco di casa e vado verso la casa di fronte, suono il citofono ma non aspetto che mi aprano, ho una certa fretta perché mi sento seguito. Apro il cancello, entro in casa, saluto i presenti, tra i quali c'è un ragazzo adolescente. Vado alla ricerca di una porta da cui uscire, ne trovo una ed esco, ritrovandomi all'apertoma anche qui il ricordo svanisce.
Episodio 3: cammino lentamente lungo una strada semi deserta e silenziosa. Chiamo a gran voce la mia guida Morpheus e sento l'eco della mia voce ma nessuna guida appare.
Serie di lucidi ore 4.45-5.40
Dopo essermi svegliato al termine della prima serie di lucidi, mi riaddormento e riprendo lucidità mentre sono nel bagno del seminterrato. Mi guardo allo specchio e mi sciacquo le mani per stabilizzare, le sensazioni sono reali, quando esco dal bagno però trovo tutto buio e il sogno crolla. Anche qui avvengono una serie di episodi intervallati da micro risvegli. In uno di questi esco di casa e volo verso il mare, illuminato solo dalla luce della Luna. Essendo notte sono restio a proseguire verso il largo ma una voce fuori campo mi incoraggia a farlo dicendomi che tra poco si farà giorno. Mi spingo dunque a largo e mi aggrappo a quell'unica fonte di luce che a quanto pare non si spegne e mi permette di proseguire. Ad un certo punto iniziano ad apparire immagini olografiche giganti che raffigurano vari animali, acquatici e non, e persino dinosauri. Alla fine quello che aveva detto la voce si avvera, diventa giorno e raggiungo una spiaggia, la quale però a differenza del mare di prima sembra finta, come in un videogioco. Proseguo sorvolando ancora il mare fino a raggiungere ed atterrare sulle strade affollate di una qualche città, con numerose bancarelle e tanta confusione. In uno degli intervalli tra i vari episodi, sento mia madre entrare nella mia stanza ma, siccome non mi sveglio, capisco che non è veramente lei, bensì la solita entità. Mi scuote come per svegliarmi e io le dico: << non ci casco, non mi freghi! >> Sopporto per un po' le sue pressioni sul mio corpo, per la verità lievi questa volta, dopodiché mi alzo e proseguo in uno degli innumerevoli episodi.
23 marzo 2023
Lucido/falso risveglio/paralisi ore 4.00-5.25
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze. Cammino lentamente, concentrandomi sulla percezione dell'ambiente circostante. E' il crepuscolo, è tutto molto stabile e reale. avanzo lungo la strada, mi volto e giro su me stesso, constatando con soddisfazione come ogni cosa rimanga al suo posto. Ad un certo punto si alza anche il vento, un vento sferzante che sento chiaramente addosso e sulla pelle, il che genera in me una strana euforia. Sto seguendo qualcuno che si trova qualche decina di metri avanti a me, quando lo raggiungo siamo su un ponticello sospeso a diversi metri da terra, è una una fitta pioggerellina ha preso il posto del vento. Qui però inizio a perdere lucidità, mi metto ad osservare il paesaggio sottostante, c'è un campetto sabbioso su cui si stanno allenando degli atleti. Qualcuno mi dice che si tratta della squadra di calcio della Roma e a me sembra strano che dei calciatori professionisti si allenino su un terreno
del genere. Vedo alcuni giocatori raggruppati da una parte e sento qualcuno commentare il fatto che non sembra stiano faticando molto.Perdo totalmente lucidità e mi ritrovo seduto ad un tavolo ad un pranzo o cena con alcuni amici di infanzia. Più avanti mi ritrovo in un falso risveglio in cui mi alzo dal letto e guardo l'ora su uno smartband che tengo sul comodino, identico a quello che ho al polso, si legge persino la scritta Honor sul cinturino (nella realtà fisica tale scritta è più piccola e si trova sulla parte inferiore del quadrante). E' tutto estremamente reale e stabile, anche l'ora sembra coerente e non si modifica. Eppure sento che qualcosa non quadra, io ho un solo smartband Honor, l'altro che ho è di un'altra marca e per giunta è rotto da tempo. Tra l'altro ricordo di aver sognato proprio la notte precedente di averne due e in quel caso ci ero cascato, stavolta però non mi fido e voglio controllare. Controllo l'ora più volte e vedo che si modifica, anche se di poco. Capisco dunque che sto ancora sognando, purtroppo però mentre facevo i vari test di realtà il sogno ha perso quella solidità che sembrava incrollabile non appena metto piede fuori dalla mia stanza si dissolve e riparto dal letto. Sento mio padre entrare nella mia stanza ma capisco quasi subito che si tratta dell'entità, la assecondo e al momento opportuno mi alzo. Esco in strada e giro un po' nei dintorni dell'isolato senza un'idea precisa di cosa fare, il che dopo un po' mi fa perdere lucidità e finisco per perdermi in attività inutili.
31 marzo 2023
Paralisi/lucido ore 5.00-5.30
Prendo lucidità in paralisi, subisco delle pressioni leggermente dolorose in vari punti del corpo ma niente di insopportabile. Al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza, vado di sopra ed esco dalla porta finestra che dà sulla veranda. Essendo però ancora tutto molto instabile e confuso mi ritrovo quasi subito di nuovo all'interno, sempre al piano terra. Entro in bagno, mi guardo allo specchio e mi sciacquo le mani per stabilizzare. La sensazione dell'acqua sulla pelle è realistica ma il volto riflesso allo specchio non è molto fedele a quello fisico. Apro e chiudo più volte l'occhio destro e vedo che il riflesso reagisce con qualche istante di ritardo. Chiudo il rubinetto, mi concentro sulla sensazione di bagnato sulle mani, evitando di asciugarmele.Non appena esco dal bagno però il sogno si dissolve e mi ritrovo poi in un sogno normale, mentre penso che vorrei riuscire ad addormentarmi subito per rientrare nel sogno, senza accorgermi che ci sono già.
1 aprile 2023
Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 7.15-7.50
Prendo lucidità nello stato intermedio, rimango immobile in attesa di prendere il controllo del mio corpo astrale. Prima che ciò avvenga però mi ritrovo catapultato direttamente in uno scenario onirico, una città affollata e rumorosa, di giorno. Leggo delle scritte, insegne di negozi e locali, perlopiù incomprensibili, cosa tipica di questi scenari onirici intermedi. Cammino un po' in mezzo alle persone, cercando di non farmi travolgere dal chiacchiericcio di fondo che emettono. So bene comunque che questo non è un luogo adatto per interagire con esse, ho bisogno di accedere ad un livello più elevato, prima che io possa fare qualcosa però mi ritrovo di nuovo in paralisi. Da qui parte una serie di episodi perlopiù instabili e confusi, con la lucidità che va a viene. Riporto qui quello più lungo e stabile:
Mi trovo in fondo alla discesa-parcheggio dietro casa mia, attraverso la strada e mi fermo davanti ad una villa, intenzionato ad entrarci per usarla come passaggio verso un altro scenario. Suono il citofono e qualche secondo dopo una voce maschile risponde << chi é ? >> Mi rendo conto che non avrebbe dire il mio nome, dato che qui non mi conoscono, quindi entro e basta senza dare spiegazioni. L'uomo che aveva risposto al citofono esce dalla porta in cima ad una rampa di scale, mi guarda e mi dice qualcosa, io gli faccio cenno che devo entrare e lui mi dà l'ok e rientra in casa. Salgo le scale e una volta giunto davanti alla porta mi ritrovo davanti un tizio corpulento che è appena uscito e sta parlando con il padrone di casa. Non volendo mi ostruisce il passaggio e devo attendere che si sposti per poter passare. Una volta entrato in casa mi guardo intorno alla ricerca di una porta, trovo però una rampa di scale che porta al piano di sotto e vado a dare un'occhiata. Scendo qualche gradino e mi accorgo che sotto è troppo buio, perciò rinuncio e torno indietro. Qui ho un attimo di vuoto di memoria, dopodiché mi ritrovo a percorrere uno stretto corridoio, giro un angolo, poi un altro, poi un altro ancora e finisco per ritrovarmi al punto di partenza. In pratica mi trovo a percorrere uno stretto perimetro quadrato intorno ad un massiccio pilastro centrale che occupa quasi tutto il volume della stanza. Proseguendo continuo a girare intorno alla struttura senza che vi siano modifiche di alcun tipo, in pratica al momento sono bloccato qui. Mi viene in mente allora di muovermi nel senso opposto e la cosa funziona subito perché non appena giro l'angolo trovo già qualcosa che prima non c'era. Trovo infatti un'apertura nel pilastro, mi affaccio a dare un'occhiata e trovo una specie di centralina piena di pulsanti posta a pochi centimetri dal pavimento. Girando intorno al pilastro ne trovo un altra uguale, mi metto dunque a trafficare con una delle due, non ricordo se la prima o la seconda. Premo dei pulsanti a caso finché ad un certo punto non si alza una grossa saracinesca di quelle blindate, posta su una delle quattro pareti che delimitano il perimetro intorno al pilastro. Accedo dunque ad un androne e leggo delle scritte su delle vetrate, una delle quali contiene la parola "TV". Mi sembra di capire che qui si trovino tipo degli studi televisivi, il che mi lascia un po' perplesso poiché mi aspettavo di trovare della roba top secret dietro una saracinesca blindata, magari con un'orda di guardie armate fino ai denti pronte a sbarrarmi la strada. Niente di tutto ciò, è tutto tranquillo, proseguo girando un'angolo verso sinistra e imboccando un corridoio, dal quale si diparte sulla destra un altro breve corridoio che conduce a quelli che sembrerebbero degli spogliatoi. Poco più avanti entro in un ufficio, sempre sulla destra, pieno di schermi che trasmettono spot pubblicitari con voci che parlano in continuazione sovrapponendosi tra loro. Davanti ad ogni schermo c'è una persona seduta, nessuno fa caso a me, proseguo indisturbato all'interno dell'ufficio, fino ad uscire da una porta-finestra finalmente all'aperto. Qui però il ricordo sfuma e in seguito perdo lucidità e mi ritrovo ad ascoltare la conversazione di due uomini che parlano di un chip che si trova in quel luogo in cui sono appena stato e che secondo loro ha un valore enorme. Uno dei due propone di infiltrarsi lì e rubarlo epoco dopo mi ritrovo io stesso di nuovo in quel corridoio, infiltrato per rubare quel chip. La mia lucidità però è molto bassa e finisco per distrarmi alla visione di una bellissima ragazza poco vestita che si sta cambiando negli spogliatoi. Stranamente infatti riesco a vedere dentro gli spogliatoi e le docce, come se potessi vedere attraverso le pareti. Poco dopo torno in me ma ormai è troppo tardi, lo scenario si è destabilizzato e si sgretola definitivamente.
2 aprile 2023
Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 6.00-7.45
Prendo lucidità mentre sono nel salotto del seminterrato, giro un po' per casa ma è tutto troppo buio ed ogni tentativo di aumentare l'illuminazioni fallisce, finché non mi ritrovo completamente al buio e perdo lucidità. In seguito mi ritrovo nella mia stanza a parlare con mio fratello che è sdraiato sul suo letto.Ad un certo punto riprendo lucidità e mi sollevo in levitazione, lui si dimostra sorpreso nel vedermi fluttuare e mentre esco e salgo al piano di sopra gli dico che può farlo tranquillamente anche lui. Esco di casa e mentre volo verso il cancello tocco delle foglie di una pianta alla mia destra per mantenere il contatto con lo scenario. Attraverso il cancello ed atterro in strada, sento e vedo un tizio urlare e bestemmiare ripetutamente in preda alla rabbia, nei pressi dell'incrocio in direzione della ferrovia. Evito di passare di lì, proseguo dritto e vedo delle persone uscire da una delle case vicine, tra loro c'è un ragazzo adolescente che cammina davanti a me. Richiamo la sua attenzione con la scusa di chiedere l'ora, gli faccio poi alcune domande, come si chiama, quando è nato, dove vive. Delle sue risposte ricordo solo che è nato nel 1993 e che frequenta una certa scuola che si trova a Genova, ho dimenticato purtroppo il nome suo e quello della scuola. Nel frattempo lo scenario intorno a noi è cambiato, ora ci troviamo in un luogo chiuso, forse proprio la sua scuola, a salire delle scale. Arrivati all'ultimo piano ci separiamo e ora io sono con il mio amico P.C. in un ampio androne con delle vetrate da cui vedo che fuori sta piovendo. Io e il mio amico usciamo lo stesso e ci fermiamo un attimo a pensare a cosa fare. Lui però inizia a dire cose senza senso e io capisco che è meglio distaccarmi da lui. Ricordo che mi ero posto un obbiettivo preciso ma al momento non lo ricordo, così mi allontano e mi isolo un attimo per concentrarmi e ricordarlo. Dopo un po' mi torna in mente, l'obbiettivo era incontrare la mia guida Morpheus. Ora vedo un uomo alto almeno 1.90 avvicinarsi a P.C. e forse scambiare qualche parola con lui per poi andarsene. Torno da P.C. e insieme camminiamo verso un'enorme struttura, i resti di una costruzione antica, dotata anche di alcune rampe di scale che permettono di salire fino alla loro sommità. Iniziamo a salire una delle scalinate e dopo un po' il mio amico si ferma e io proseguo da solo. E' una scalinata impegnativa da salire, i gradini sono più alti del normale e ad un certo punto devo fermarmi a fare una pausa. Rifletto sul fatto che sto sognando da parecchio ma comunque sento il sogno ancora molto stabile. Riprendo a salire e arrivato alla fine della scalinata devo fare un ultimo grosso sforzo. Praticamente devo arrampicarmi scavalcando una barriera alta circa quasi un metro, per raggiungere un pianerottolo che poi scopro non essere la sommità della struttura. C'è infatti un'altra breve rampa di scale da salire, al di sopra del quale c'è un soffitto che prima non avevo notato. Prima di iniziare a salire però il sogno crollae forse mi sveglio . In dormiveglia realizzo che quel soffitto doveva essere il limite dello scenario onirico, se lo avessi raggiunto e squarciato, come ho già fatto una volta tempo fa, avrei raggiunto un livello superiore. Mi ricordo infatti di un'esperienza in cui, dopo essermi trovato in cima ad una struttura indefinita, mi accorsi di avere un telo a pochi centimetri sopra la mia testa. Lo squarciai con le mani e, una volta attraversato, avvertii un netto cambio di livello, ebbi la sensazione di essere passato di colpo da uno scenario onirico finto e superficiale, ad un ambiente reale ed esistente indipendentemente da me. In quel caso si trattava di una specie di astronave o stazione spaziale piena di esseri alieni di diverse razze. Probabilmente se fossi arrivato in cima alla struttura antica e mi fossi aperto un varco attraverso il soffitto avrei ottenuto qualcosa di simile, è stato un peccato essermi svegliato proprio sul più bello. In ogni caso deve esserci un modo più rapido e meno faticoso di arrivare al confine del sogno, non è che ogni volta posso ammazzarmi a fare tutte quelle scale .
May my heart be my guiding key
9 aprile 2023
Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 6.00-7.25
Sono nel seminterrato in cucina, sto cuocendo la pasta e ad un certo punto inizio ad avere la sensazione di stare sognando. Come test di realtà decido di mettere la mano nell'acqua, se non mi scotto vuol dire che sto sognando. E' un reality check un po' insolito ma funziona, l'acqua è calda ma non scotta, riesco a tenere tranquillamente la mano dentro nonostante stia bollendo. Mi dirigo verso le scale per salire e uscire di casa ma, prima di raggiungerle, inizio a sentirmi pesante e avvolto dalle vibrazioni. Capisco che la cosa migliore da fare a questo punto è assecondare tali sensazioni ed uscire dal sogno per andare in OBE. Mi lancio contro la parete di cartongesso sotto le scale e mi ritrovo in paralisi. Gradualmente acquisisco mobilità, mi alzo rimanendo inizialmente seduto sul letto, sono ancora molto pesante. Mi alzo in piedi ma non ho ancora il pieno controllo del mio corpo astrale, mi sento tirare indietro e rischio di cadere. In questo stato camminare è complicato, è molto più facile spostarsi fluttuando, così faccio un saltino e rimango sospeso a mezz'aria. Fluttuando esco dalla mia stanza e vado di sopra, dove atterro e riprendo a camminare, adesso sono ben stabilizzato nello scenario e riesco a muovermi a piedi. Con mia sorpresa però vedo che qui le cose sono diverse da come dovrebbero esse, l'area dell'ingresso è separata dal salotto, al quale si può accedere tramite una porta. Apro la porta e do un'occhiata al salotto, c'è troppa poca luce, meglio evitare di entrarci. Ma le sorprese non sono finite, quando esco dal portone infatti, sulla sinistra, dove dovrebbe esserci una delle due vetrate del salotto, c'è invece un muro con un'altra porta. Apro la porta e mi ritrovo in un bagno, << un altro bagno, questo in effetti potrebbe essere utile >> penso, riferendomi alla realtà fisica. Mi guardo allo specchio e mi sciacquo le mani nel lavandino, il mio volto è abbastanza fedele a quello fisico ed anche le sensazioni sono reali e vivide. Osservo i miei capelli e penso di bagnarmeli con un po' d'acqua ma all'ultimo momento ci ripenso, poiché temo possa finirmi qualche goccia negli occhi, cosa che rischierebbe di destabilizzarmi. Una minuscola goccia comunque mi finisce sui capelli davanti alla fronte, dato che avevo già sollevato la mano prima di cambiare idea. Quando esco dal bagno, con mia sorpresa, mi ritrovo in un luogo e un orario completamente diverso da casa mia. Ora infatti è notte e sono in un cortile di una casa che non riconosco, e che sembra trovarsi in un quartiere periferico e un po' degradato. Quando esco in strada infatti mi guardo un po' intorno, non c'è anima viva nei paraggi, ci sono poche abitazioni e dall'aspetto malandato. Devo decidere quale direzione prendere, a sinistra la strada sembra condurre fuori dal centro abitato e perdersi nel buio, a destra invece sembra quantomeno portare ad un'area un po' più illuminata e abitata. Opto dunque per la destra, giunto quasi alla fine della strada vedo dei veicoli percorrere la traversa in cui si immette. Imbocco questa strada e giro a sinistra, dove trovo alcuni locali e negozi, continua però a non esserci grande movimento e l'atmosfera in generale è un po' cupa. Noto un piccolo chiosco che vende cibi e bevande, lo raggiungo e chiedo una Coca Cola alla donna dietro il bancone. La donna prende una bottiglia di quelle da 1 litro e mezzo o 2 litri ed io la fermo dicendole che intendevo una di quelle da mezzo litro. Prima di essere servito però lo scenario crolla. In seguito avvengono diverse situazioni confuse e instabili che non vale la pena raccontare. Verso la fine mi ritrovo invece a sorvolare il mare a gran velocità e ad un certo punto vedo delle navi da guerra di quelle antiche, di legno. Vorrei fermarmi e magari atterrare su una di quelle navi per esplorarle ma non riesco a fermarmi, volo sempre più veloce finché lo scenario non si dissolve e mi ritrovo nel buio. Poco dopo mi ritrovo a letto e per un attimo penso di essermi svegliato, poi peròintravedo qualcosa che non appartiene alla mia stanza e capisco così di stare ancora sognando. Vedo solo per un istante, poi la vista crolla ma rimango nello stato intermedio, consapevole di trovarmi ancora in quella stanza. Mi tolgo qualcosa di pesante dalla testa e dopo un po' la vista torna e acquisisco anche mobilità. Prendo un oggetto (non ricordo che oggetto fosse) e leggo delle scritte, in particolare delle date, le guardo più volte e inizialmente sembrano restare invariate, poi iniziano a modificarsi. Qui lo scenario crolla e mi sveglio.
10 aprile 2023
Paralisi/OBE ore 4.30-7.15
Prendo lucidità in paralisi, con una presenza che mi preme con forza in vari punti del corpo, causandomi a tratti dolore. Resto fermo e ogni tanto provo a muovere una parte del corpo per verificare se ho già il controllo del mio corpo astrale. Mi succede una cosa che non ricordo mi fosse mai accaduta prima, sento una pressione fastidiosa all'orecchio sinistro. Riesco a muovere il braccio destro, seppur un po' a fatica, e con esso vado a toccarmi l'orecchio per sentire cos'è che provoca questa pressione. Vengo però fermato dall'entità, che a quanto pare non gradisce che io faccia alcun movimento, e risponde premendomi con forza sul fianco sinistro, costringendomi a rinunciare. Attendo ancora ma mi rendo conto che oggi è più difficile del previsto, l'entità è molto persistente. Decido allora di ricorrere alla tecnica del canto e dopo qualche secondo riesco finalmente a muovermi e ad alzarmi. Vado di sopra salendo le scale nell'oscurità totale, sono ancora pesante e mi sento tirare indietro, penso così di levitare per spostarmi più facilmente. Non si rivela una buona idea, una volta sollevatomi in levitazione infatti mi accorgo di avere un pessimo controllo del mio corpo astrale in questo momento, tanto che vengo tirato all'indietro in direzione della cucina. Cerco di aggrapparmi alle pareti per oppormi a questa forza attrattiva e per qualche secondo mi trovo in una situazione in cui contemporaneamente mi percepisco a letto e al piano terra, pur senza ancora
vedere niente. Decido alla fine di lasciarmi andare a questa oscurità, ma solo dopo aver preso un minimo di controllo, quanto basta per decidere di muovermi in avanti. Mi rendo conto che avanti e indietro, sopra e sotto, in questo stato non hanno alcun senso, tuttavia l'idea di muovermi in avanti anziché indietro mi dà maggiore sicurezza, perché contrasta con quella di essere tirato indietro verso il corpo fisico e la morsa dell'entità. Mi ritrovo per un tempo abbastanza lungo a fluttuare nel buio senza spazio e senza tempo, avvolto da un fortissimo campo vibrazionale. Inizialmente sento solo il mio respiro, l'unica cosa che mi collega al mio corpo fisico disteso sul letto, che in questo momento non percepisco minimamente. Per
ancorarmi e stabilizzarmi in un qualche luogo però ho bisogno di un corpo e basta il minimo pensiero a farmi percepire le mie braccia e mani, che allungo nel tentativo di aggrapparmi a qualcosa di solido. Mi viene in mente una panchina, di quelle di legno, così da teletrasportarmi in un parco. Tuttavia passano i secondi e continuo a non sentire niente al tatto, il mio timore è quello di ritrovarmi a ripartire dal mio letto o comunque dalla mia stanza, così cerco di allontanare tale idea e di pensare ad un altro luogo. Non so se ciò sia servito o se comunque sarei stato catapultato altrove, fatto sta che poco dopo mi ritrovo a quattro zampe su un pavimento. Quando la vista si attiva vedo che tale pavimento è composto da mattonelle
rosse, chiaramente non è la mia stanza, mi alzo e mi guardo intorno, è una stanza più ampia della mia, con ben 4 letti singoli. Non la riconosco assolutamente ma trovo un elemento che in questo momento si trova anche sul mio comodino nella realtà fisica. Gli do un'occhiata e leggo delle scritte, che risultano però diverse da quelle presenti nella sua versione fisica. Trovo poi una scatoletta e leggo anche qui una scritta, qualcosa tipo "Braun". Vedo poi che c'è un'altra stanza comunicante con questa, inizialmente penso si tratti di un bagno, poi però vedo che è qualcos'altro, forse una cucina. Esco dalla stanza e sulla destra trovo un'altra camera da letto dove ho l'impressione che ci siano i miei a dormire. Vado verso quella di sinistra che scopro essere il bagno, ed ha anche una porta finestra che dà su un balcone. Qui però inizio a destabilizzarmi e poco dopo lo scenario si dissolve.
22 aprile 2023
Paralisi/Lucido ore 4.45-5.45
Prendo lucidità in paralisi e al momento giusto mi alzo dal letto. Esco di casa e osservo il cielo, è tutto coperto dalle nuvole ad eccezione di un grosso buco circolare che sembra essere una specie di vortice. La cosa mi incuriosisce, penso che potrebbe essere un varco verso un altro mondo, così mi sollevo in levitazione con l'idea di raggiungerlo ed attraversarlo. Non riesco però a salire più di qualche metro e poco dopo lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Vorrei teletrasportarmi da qualche parte ma stavolta inizio subito a percepire il mio letto al tatto ed è da lì che mi trovo a ripartire. Torno di sopra ed esco di casa ma stavolta è tutto molto instabile e poco dopo lo scenario crolla di nuovo e mi sveglio. Mi pento di non aver proseguito a piedi nel primo episodio, era un ambiente stabile ma mi sono fatto incuriosire da quel vortice nel cielo e il tentativo di raggiungerlo mi ha fatto destabilizzare.
25 aprile 2023
Lucido ore 22.00-3.15
Sono sul terrazzo di un edificio e a pochi passi da me ci sono alcuni ragazzi che scherzano e cazzeggiano. Ad un certo punto mi chino ad allacciarmi una scarpa ed uno di loro mi si avvicina ed inizia ad infastidirmi, anche se in una maniera che inizialmente mi sembra innocua. Gli dico gentilmente di lasciarmi allacciare le scarpe, al che lui mi dice qualcosa che non ricordo, dopodiché mi mette un braccio intorno al collo e inizia a parlare in un tono ambiguo. Le sue parole sembrano gentili ma nascondono intenzioni tutt'altro che buone, capisco che sono nei guai. Mi fa capire che ha intenzione di picchiarmi, così per divertimento e chiama pure un suo amico per unirsi alla "festa". Il suo amico ci raggiunge e mi mette una mano su una
spalla, un gesto come per dire << ora sono cazzi tuoi >>. Poi però i due si staccano e si mettono da una parte a prepararsi, come se fosse un incontro di lotta, li sento anche dire che devono trovare dei guanti. Io qui inizio a capire di stare sognando e non ho più paura, una parte di me vorrebbe restare ad affrontarli ma essendo il sogno molto stabile e reale non credo di riuscire ad uscirne vincitore. Loro sono in due e più grossi di me e sento di non poter usare i miei poteri qui, quindi decido di evitare lo scontro e inizio a camminare lentamente verso le scale, cercando di non dare a vedere che ho intenzione di fuggire. Scendo le scale e quando arrivo di sotto mi sento maggiormente in controllo della situazione, ora sento di poter
usare i miei poteri, so di essere invincibile e invulnerabile e li sfido ad affrontarmi. Mi viene incontro un tizio, che però non sono sicuro se sia uno di quei due o un altro a caso. Mi rendo intangibile e mi passa attraverso, dopodiché lo afferro e lo sbatto a terra con forza mettendolo ko. Ora salgo le scale in cerca dei due bulli di prima, al posto loro però trovo una ragazza lottatrice, la quale sembra stia malmenando chiunque le capiti a tiro lungo le scale. Riesco però a farla cadere di sotto, la vedo schiantarsi al suolo, anche lei è fuori dai giochi. Ne rimane un'altra, anche lei una lottatrice e rivale di quella che ho appena sconfitto, qui però il sogno si deforma e non ricordo come prosegue.
27 aprile 2023
Lucido ore?
Mi ritrovo in una situazione che si ripete più volte, una sorta di loop, il ricordo è però un po' vago e frammentario. C'è una ragazza che porta a spasso il cane, il quale sembra fissarmi. Io vado dalla parte opposta ed entro in un sottopassaggio, nel quale incontro di sfuggita una ragazza carina con gli occhiali. Vedo poi un tizio malintenzionato che sembra stia cercando di raggiungere qualcuno, forse un'altra ragazza, ma la sola presenza della ragazza con gli occhiali lo blocca. E' come se questa ragazza avesse usato un qualche potere psichico per dissuadere il tizio da qualunque cosa volesse fare, avendo percepito in lui cattive intenzioni. Come ho detto ho l'impressione che la cosa si ripeta più volte, come se il tempo si riavvolgesse. Ad un certo punto infatti mi trovo ad uscire dal sottopassaggio e qui forse rivedo la donna con il cane e decido di tornare indietro. Quindi è come se la parte iniziale, quella in cui ho visto la ragazza con il cane, fosse cronologicamente successiva all'episodio del tizio losco e la ragazza con gli occhiali. Qui infatti torno di nuovo indietro verso il sottopassaggio ma non lo faccio per via del cane, bensì perché sento che c'è una persona in pericolo (quella che il tizio losco sta cercando di raggiungere) e voglio andare a salvarla. Dunque torno indietro e qui forse incontro di nuovo la ragazza con gli occhiali. In seguito incontro di nuovo la ragazza con il cane, prendo lucidità e decido di andare verso di loro per capire chi sono. Il cane si dilegua ma rimane la ragazza, molto carina, capelli lungi e lisci, rossicci, fisico snello. Facciamo due passi, le chiedo come si chiama ma purtroppo ho dimenticato la sua risposta. Si trattava comunque di un nome insolito, suonava più come il nome di una città che quello di una persona.
Paralisi/falso risveglio/lucido ore 3.45-5.20
Prendo lucidità nello stato intermedio, resto immobile in attesa che arrivi quella sensazione che mi fa capire di potermi muovere col mio corpo astrale. Stranamente però passa più tempo del solito e quella sensazione ancora non arriva. Apro un occhio, non ricordo se volontariamente o per caso, e vedo una parte del mio letto e della parete dell'armadio in cui il letto è incastonato, ovvero esattamente quello che vedrei con i miei occhi fisici se fossero aperti. Per un istante penso di aver aperto un occhio fisico e di essere quindi sul punto di svegliarmi, poi però mi rendo conto che è impossibile, perché c'è luce e vedo bene mentre nella realtà fisica in questo momento è notte e le luci sono spente. Un falso risveglio dunque, il problema è che quando cerco di muovermi sono ancora in paralisi, devo sforzarmi parecchio per riuscire ad alzarmi ma alla fine ci riesco. E' tutto abbastanza stabile, io però mi sento ancora pesante, ho come la sensazione di avere un vestito
pesante addosso che mi tiene ancorato come una zavorra. Me lo tolgo ed ora mi sento molto più leggero, guardo verso l'armadio ma contemporaneamente vedo anche me stesso, come se ci fosse un grande specchio che ricopre tutto l'armadio. Vedo che ho un volto mostruoso, tipo teschio, ma mi accorgo che è una maschera e me la tolgo, sotto ho un'altra maschera, molto simile all'immagine che ho allegato in fondo a questo post. Mi tolgo anche la seconda maschera e finalmente posso vedere il mio volto. Esco di casa ed entro nella casa di fronte, dove incontro Gianfranco e Luisa che stanno cucinando e guardando la TV in cucina, su un piccolo televisore a tubo catodico, pare si tratti di una puntata dell'Isola dei famosi. Attraverso il salotto e trovo un altro televisore a tubo catodico ma decisamente più grande del primo, al momento spento. Mi dirigo poi verso una rampa di scale che scende verso il seminterrato, penso che potrebbe essere il passaggio verso i Sotterranei ma arrivo in fondo trovo qualcosa di totalmente diverso e inaspettato. Mi trovo infatti in una libreria, con numerosi scaffali pieni di libri di ogni genere e mentre mi guardo intorno sento qualcuno di quelli che lavorano qui dire qualcosa a proposito di libri fantasma, ovvero alcuni libri che sarebbero andati perduti durante il trasporto. La cosa mi incuriosisce, penso che sarebbe interessante andarli a cercare e recuperarli, poi però la stessa persona dice che comunque ne sono rimaste delle copie qui in negozio. Giro un po' per la libreria, prendo un libro a caso, leggo qualche riga ma quello che leggo non sembra avere senso. Trovo poi dei fumetti, tra cui One Piece, di cui sfoglio rapidamente un paio di volumi. Verso la fine del sogno trovo una serie di libri datati, sembrano volumi di una vecchia enciclopedia, con copertina rigida. Pare siano degli archivi di eventi storici rilevanti, mi viene allora in mente di trovarne uno che racconti eventi che dal mio punto di vista sono futuri, un po' come ho fatto altre volte con i giornali, leggendo notizie dal futuro.Trovo un volume nel quale sembrano essere archiviati eventi del ventesimo e ventunesimo secolo, la mia lucidità qui però è ormai andata e mi dimentico quello che stavo facendo, perdendomi in chiacchiere con un amico che nel frattempo è comparso.
1 maggio 2023
Lucido ore 7-05-7.55
Dopo una lunga serie di situazioni caotiche mi ritrovo in una cucina, e la mia attenzione ricade su dei pacchi di biscotti e snack di vario tipo del Mulino Bianco. Accedo poi ad una sala ampia e luminosa e qui prendo lucidità, l'ambiente è molto piacevole ed è tutto molto stabile e reale. La sensazione è di essere in una di quelle situazioni in cui mi trovo a vivere una sorta di vita parallela e sono curioso di scoprire in quale realtà sono finito stavolta e raccogliere più informazioni possibile. Esco da una porta-finestra e mi ritrovo su un balcone, a quanto pare sono in un appartamento di un palazzo, ad un piano anche relativamente alto. Noto subito un cartello che sporge dal muro accanto al balcone, riporta delle scritte tra le quali ricordo "Pallonara". Nei dintorni vedo altri palazzi di almeno una decina di piani, osservo uno di questi e mi accorgo che andando verso l'alto non solo va ad allargarsi ma addirittura si inclina verso sinistra di circa 45 gradi. Non so se possa esistere un edificio del genere nella realtà fisica, con una tale inclinazione e con la parte alta più larga della base, in ogni caso è una visione impressionante. Decido di prendere il volo, salgo sul parapetto e mi lascio andare ma qualcosa va storto, la grande altezza dal suolo mi fa venire le vertigini e l'emozione ha il sopravvento facendo collassare il sogno. Mi trovo a fluttuare nel buio ma sento di poter ancora recuperare questo scenario, penso di aggrapparmi alla ringhiera di un balcone di questo palazzo, ad un certo punto però sento qualcosa di solido sotto di me e capisco di essere già arrivato a terra. Mi alzo, la vista si attiva e vedo che mi trovo in strada, in questa città tutta da esplorare. Raggiungo una piazza e mi guardo un po' intorno,
ci sono numerosi negozi e locali, sulla vetrina di uno di questi, forse un ristorante, trovo il menù con elencati diversi piatti, tra cui ricordo "pallonari all'uovo". Ancora questa parola, "pallonara" o "pallonari". Su un altro lato della piazza trovo un grosso cartello quadrato di colore nero con diverse scritte, delle quali ricordo "1944-2023", come se fosse riferito alla nascita e morte di una persona.Da qui in avanti il ricordo si fa vago, forse perdo lucidità o forse l'esperienza si interrompe.
Serie di lucidi/paralisi/OBE ore 6.00-7.25
Sono nel seminterrato in cucina, sto cuocendo la pasta e ad un certo punto inizio ad avere la sensazione di stare sognando. Come test di realtà decido di mettere la mano nell'acqua, se non mi scotto vuol dire che sto sognando. E' un reality check un po' insolito ma funziona, l'acqua è calda ma non scotta, riesco a tenere tranquillamente la mano dentro nonostante stia bollendo. Mi dirigo verso le scale per salire e uscire di casa ma, prima di raggiungerle, inizio a sentirmi pesante e avvolto dalle vibrazioni. Capisco che la cosa migliore da fare a questo punto è assecondare tali sensazioni ed uscire dal sogno per andare in OBE. Mi lancio contro la parete di cartongesso sotto le scale e mi ritrovo in paralisi. Gradualmente acquisisco mobilità, mi alzo rimanendo inizialmente seduto sul letto, sono ancora molto pesante. Mi alzo in piedi ma non ho ancora il pieno controllo del mio corpo astrale, mi sento tirare indietro e rischio di cadere. In questo stato camminare è complicato, è molto più facile spostarsi fluttuando, così faccio un saltino e rimango sospeso a mezz'aria. Fluttuando esco dalla mia stanza e vado di sopra, dove atterro e riprendo a camminare, adesso sono ben stabilizzato nello scenario e riesco a muovermi a piedi. Con mia sorpresa però vedo che qui le cose sono diverse da come dovrebbero esse, l'area dell'ingresso è separata dal salotto, al quale si può accedere tramite una porta. Apro la porta e do un'occhiata al salotto, c'è troppa poca luce, meglio evitare di entrarci. Ma le sorprese non sono finite, quando esco dal portone infatti, sulla sinistra, dove dovrebbe esserci una delle due vetrate del salotto, c'è invece un muro con un'altra porta. Apro la porta e mi ritrovo in un bagno, << un altro bagno, questo in effetti potrebbe essere utile >> penso, riferendomi alla realtà fisica. Mi guardo allo specchio e mi sciacquo le mani nel lavandino, il mio volto è abbastanza fedele a quello fisico ed anche le sensazioni sono reali e vivide. Osservo i miei capelli e penso di bagnarmeli con un po' d'acqua ma all'ultimo momento ci ripenso, poiché temo possa finirmi qualche goccia negli occhi, cosa che rischierebbe di destabilizzarmi. Una minuscola goccia comunque mi finisce sui capelli davanti alla fronte, dato che avevo già sollevato la mano prima di cambiare idea. Quando esco dal bagno, con mia sorpresa, mi ritrovo in un luogo e un orario completamente diverso da casa mia. Ora infatti è notte e sono in un cortile di una casa che non riconosco, e che sembra trovarsi in un quartiere periferico e un po' degradato. Quando esco in strada infatti mi guardo un po' intorno, non c'è anima viva nei paraggi, ci sono poche abitazioni e dall'aspetto malandato. Devo decidere quale direzione prendere, a sinistra la strada sembra condurre fuori dal centro abitato e perdersi nel buio, a destra invece sembra quantomeno portare ad un'area un po' più illuminata e abitata. Opto dunque per la destra, giunto quasi alla fine della strada vedo dei veicoli percorrere la traversa in cui si immette. Imbocco questa strada e giro a sinistra, dove trovo alcuni locali e negozi, continua però a non esserci grande movimento e l'atmosfera in generale è un po' cupa. Noto un piccolo chiosco che vende cibi e bevande, lo raggiungo e chiedo una Coca Cola alla donna dietro il bancone. La donna prende una bottiglia di quelle da 1 litro e mezzo o 2 litri ed io la fermo dicendole che intendevo una di quelle da mezzo litro. Prima di essere servito però lo scenario crolla. In seguito avvengono diverse situazioni confuse e instabili che non vale la pena raccontare. Verso la fine mi ritrovo invece a sorvolare il mare a gran velocità e ad un certo punto vedo delle navi da guerra di quelle antiche, di legno. Vorrei fermarmi e magari atterrare su una di quelle navi per esplorarle ma non riesco a fermarmi, volo sempre più veloce finché lo scenario non si dissolve e mi ritrovo nel buio. Poco dopo mi ritrovo a letto e per un attimo penso di essermi svegliato, poi peròintravedo qualcosa che non appartiene alla mia stanza e capisco così di stare ancora sognando. Vedo solo per un istante, poi la vista crolla ma rimango nello stato intermedio, consapevole di trovarmi ancora in quella stanza. Mi tolgo qualcosa di pesante dalla testa e dopo un po' la vista torna e acquisisco anche mobilità. Prendo un oggetto (non ricordo che oggetto fosse) e leggo delle scritte, in particolare delle date, le guardo più volte e inizialmente sembrano restare invariate, poi iniziano a modificarsi. Qui lo scenario crolla e mi sveglio.
10 aprile 2023
Paralisi/OBE ore 4.30-7.15
Prendo lucidità in paralisi, con una presenza che mi preme con forza in vari punti del corpo, causandomi a tratti dolore. Resto fermo e ogni tanto provo a muovere una parte del corpo per verificare se ho già il controllo del mio corpo astrale. Mi succede una cosa che non ricordo mi fosse mai accaduta prima, sento una pressione fastidiosa all'orecchio sinistro. Riesco a muovere il braccio destro, seppur un po' a fatica, e con esso vado a toccarmi l'orecchio per sentire cos'è che provoca questa pressione. Vengo però fermato dall'entità, che a quanto pare non gradisce che io faccia alcun movimento, e risponde premendomi con forza sul fianco sinistro, costringendomi a rinunciare. Attendo ancora ma mi rendo conto che oggi è più difficile del previsto, l'entità è molto persistente. Decido allora di ricorrere alla tecnica del canto e dopo qualche secondo riesco finalmente a muovermi e ad alzarmi. Vado di sopra salendo le scale nell'oscurità totale, sono ancora pesante e mi sento tirare indietro, penso così di levitare per spostarmi più facilmente. Non si rivela una buona idea, una volta sollevatomi in levitazione infatti mi accorgo di avere un pessimo controllo del mio corpo astrale in questo momento, tanto che vengo tirato all'indietro in direzione della cucina. Cerco di aggrapparmi alle pareti per oppormi a questa forza attrattiva e per qualche secondo mi trovo in una situazione in cui contemporaneamente mi percepisco a letto e al piano terra, pur senza ancora
vedere niente. Decido alla fine di lasciarmi andare a questa oscurità, ma solo dopo aver preso un minimo di controllo, quanto basta per decidere di muovermi in avanti. Mi rendo conto che avanti e indietro, sopra e sotto, in questo stato non hanno alcun senso, tuttavia l'idea di muovermi in avanti anziché indietro mi dà maggiore sicurezza, perché contrasta con quella di essere tirato indietro verso il corpo fisico e la morsa dell'entità. Mi ritrovo per un tempo abbastanza lungo a fluttuare nel buio senza spazio e senza tempo, avvolto da un fortissimo campo vibrazionale. Inizialmente sento solo il mio respiro, l'unica cosa che mi collega al mio corpo fisico disteso sul letto, che in questo momento non percepisco minimamente. Per
ancorarmi e stabilizzarmi in un qualche luogo però ho bisogno di un corpo e basta il minimo pensiero a farmi percepire le mie braccia e mani, che allungo nel tentativo di aggrapparmi a qualcosa di solido. Mi viene in mente una panchina, di quelle di legno, così da teletrasportarmi in un parco. Tuttavia passano i secondi e continuo a non sentire niente al tatto, il mio timore è quello di ritrovarmi a ripartire dal mio letto o comunque dalla mia stanza, così cerco di allontanare tale idea e di pensare ad un altro luogo. Non so se ciò sia servito o se comunque sarei stato catapultato altrove, fatto sta che poco dopo mi ritrovo a quattro zampe su un pavimento. Quando la vista si attiva vedo che tale pavimento è composto da mattonelle
rosse, chiaramente non è la mia stanza, mi alzo e mi guardo intorno, è una stanza più ampia della mia, con ben 4 letti singoli. Non la riconosco assolutamente ma trovo un elemento che in questo momento si trova anche sul mio comodino nella realtà fisica. Gli do un'occhiata e leggo delle scritte, che risultano però diverse da quelle presenti nella sua versione fisica. Trovo poi una scatoletta e leggo anche qui una scritta, qualcosa tipo "Braun". Vedo poi che c'è un'altra stanza comunicante con questa, inizialmente penso si tratti di un bagno, poi però vedo che è qualcos'altro, forse una cucina. Esco dalla stanza e sulla destra trovo un'altra camera da letto dove ho l'impressione che ci siano i miei a dormire. Vado verso quella di sinistra che scopro essere il bagno, ed ha anche una porta finestra che dà su un balcone. Qui però inizio a destabilizzarmi e poco dopo lo scenario si dissolve.
22 aprile 2023
Paralisi/Lucido ore 4.45-5.45
Prendo lucidità in paralisi e al momento giusto mi alzo dal letto. Esco di casa e osservo il cielo, è tutto coperto dalle nuvole ad eccezione di un grosso buco circolare che sembra essere una specie di vortice. La cosa mi incuriosisce, penso che potrebbe essere un varco verso un altro mondo, così mi sollevo in levitazione con l'idea di raggiungerlo ed attraversarlo. Non riesco però a salire più di qualche metro e poco dopo lo scenario si dissolve e mi ritrovo nel buio. Vorrei teletrasportarmi da qualche parte ma stavolta inizio subito a percepire il mio letto al tatto ed è da lì che mi trovo a ripartire. Torno di sopra ed esco di casa ma stavolta è tutto molto instabile e poco dopo lo scenario crolla di nuovo e mi sveglio. Mi pento di non aver proseguito a piedi nel primo episodio, era un ambiente stabile ma mi sono fatto incuriosire da quel vortice nel cielo e il tentativo di raggiungerlo mi ha fatto destabilizzare.
25 aprile 2023
Lucido ore 22.00-3.15
Sono sul terrazzo di un edificio e a pochi passi da me ci sono alcuni ragazzi che scherzano e cazzeggiano. Ad un certo punto mi chino ad allacciarmi una scarpa ed uno di loro mi si avvicina ed inizia ad infastidirmi, anche se in una maniera che inizialmente mi sembra innocua. Gli dico gentilmente di lasciarmi allacciare le scarpe, al che lui mi dice qualcosa che non ricordo, dopodiché mi mette un braccio intorno al collo e inizia a parlare in un tono ambiguo. Le sue parole sembrano gentili ma nascondono intenzioni tutt'altro che buone, capisco che sono nei guai. Mi fa capire che ha intenzione di picchiarmi, così per divertimento e chiama pure un suo amico per unirsi alla "festa". Il suo amico ci raggiunge e mi mette una mano su una
spalla, un gesto come per dire << ora sono cazzi tuoi >>. Poi però i due si staccano e si mettono da una parte a prepararsi, come se fosse un incontro di lotta, li sento anche dire che devono trovare dei guanti. Io qui inizio a capire di stare sognando e non ho più paura, una parte di me vorrebbe restare ad affrontarli ma essendo il sogno molto stabile e reale non credo di riuscire ad uscirne vincitore. Loro sono in due e più grossi di me e sento di non poter usare i miei poteri qui, quindi decido di evitare lo scontro e inizio a camminare lentamente verso le scale, cercando di non dare a vedere che ho intenzione di fuggire. Scendo le scale e quando arrivo di sotto mi sento maggiormente in controllo della situazione, ora sento di poter
usare i miei poteri, so di essere invincibile e invulnerabile e li sfido ad affrontarmi. Mi viene incontro un tizio, che però non sono sicuro se sia uno di quei due o un altro a caso. Mi rendo intangibile e mi passa attraverso, dopodiché lo afferro e lo sbatto a terra con forza mettendolo ko. Ora salgo le scale in cerca dei due bulli di prima, al posto loro però trovo una ragazza lottatrice, la quale sembra stia malmenando chiunque le capiti a tiro lungo le scale. Riesco però a farla cadere di sotto, la vedo schiantarsi al suolo, anche lei è fuori dai giochi. Ne rimane un'altra, anche lei una lottatrice e rivale di quella che ho appena sconfitto, qui però il sogno si deforma e non ricordo come prosegue.
27 aprile 2023
Lucido ore?
Mi ritrovo in una situazione che si ripete più volte, una sorta di loop, il ricordo è però un po' vago e frammentario. C'è una ragazza che porta a spasso il cane, il quale sembra fissarmi. Io vado dalla parte opposta ed entro in un sottopassaggio, nel quale incontro di sfuggita una ragazza carina con gli occhiali. Vedo poi un tizio malintenzionato che sembra stia cercando di raggiungere qualcuno, forse un'altra ragazza, ma la sola presenza della ragazza con gli occhiali lo blocca. E' come se questa ragazza avesse usato un qualche potere psichico per dissuadere il tizio da qualunque cosa volesse fare, avendo percepito in lui cattive intenzioni. Come ho detto ho l'impressione che la cosa si ripeta più volte, come se il tempo si riavvolgesse. Ad un certo punto infatti mi trovo ad uscire dal sottopassaggio e qui forse rivedo la donna con il cane e decido di tornare indietro. Quindi è come se la parte iniziale, quella in cui ho visto la ragazza con il cane, fosse cronologicamente successiva all'episodio del tizio losco e la ragazza con gli occhiali. Qui infatti torno di nuovo indietro verso il sottopassaggio ma non lo faccio per via del cane, bensì perché sento che c'è una persona in pericolo (quella che il tizio losco sta cercando di raggiungere) e voglio andare a salvarla. Dunque torno indietro e qui forse incontro di nuovo la ragazza con gli occhiali. In seguito incontro di nuovo la ragazza con il cane, prendo lucidità e decido di andare verso di loro per capire chi sono. Il cane si dilegua ma rimane la ragazza, molto carina, capelli lungi e lisci, rossicci, fisico snello. Facciamo due passi, le chiedo come si chiama ma purtroppo ho dimenticato la sua risposta. Si trattava comunque di un nome insolito, suonava più come il nome di una città che quello di una persona.
Paralisi/falso risveglio/lucido ore 3.45-5.20
Prendo lucidità nello stato intermedio, resto immobile in attesa che arrivi quella sensazione che mi fa capire di potermi muovere col mio corpo astrale. Stranamente però passa più tempo del solito e quella sensazione ancora non arriva. Apro un occhio, non ricordo se volontariamente o per caso, e vedo una parte del mio letto e della parete dell'armadio in cui il letto è incastonato, ovvero esattamente quello che vedrei con i miei occhi fisici se fossero aperti. Per un istante penso di aver aperto un occhio fisico e di essere quindi sul punto di svegliarmi, poi però mi rendo conto che è impossibile, perché c'è luce e vedo bene mentre nella realtà fisica in questo momento è notte e le luci sono spente. Un falso risveglio dunque, il problema è che quando cerco di muovermi sono ancora in paralisi, devo sforzarmi parecchio per riuscire ad alzarmi ma alla fine ci riesco. E' tutto abbastanza stabile, io però mi sento ancora pesante, ho come la sensazione di avere un vestito
pesante addosso che mi tiene ancorato come una zavorra. Me lo tolgo ed ora mi sento molto più leggero, guardo verso l'armadio ma contemporaneamente vedo anche me stesso, come se ci fosse un grande specchio che ricopre tutto l'armadio. Vedo che ho un volto mostruoso, tipo teschio, ma mi accorgo che è una maschera e me la tolgo, sotto ho un'altra maschera, molto simile all'immagine che ho allegato in fondo a questo post. Mi tolgo anche la seconda maschera e finalmente posso vedere il mio volto. Esco di casa ed entro nella casa di fronte, dove incontro Gianfranco e Luisa che stanno cucinando e guardando la TV in cucina, su un piccolo televisore a tubo catodico, pare si tratti di una puntata dell'Isola dei famosi. Attraverso il salotto e trovo un altro televisore a tubo catodico ma decisamente più grande del primo, al momento spento. Mi dirigo poi verso una rampa di scale che scende verso il seminterrato, penso che potrebbe essere il passaggio verso i Sotterranei ma arrivo in fondo trovo qualcosa di totalmente diverso e inaspettato. Mi trovo infatti in una libreria, con numerosi scaffali pieni di libri di ogni genere e mentre mi guardo intorno sento qualcuno di quelli che lavorano qui dire qualcosa a proposito di libri fantasma, ovvero alcuni libri che sarebbero andati perduti durante il trasporto. La cosa mi incuriosisce, penso che sarebbe interessante andarli a cercare e recuperarli, poi però la stessa persona dice che comunque ne sono rimaste delle copie qui in negozio. Giro un po' per la libreria, prendo un libro a caso, leggo qualche riga ma quello che leggo non sembra avere senso. Trovo poi dei fumetti, tra cui One Piece, di cui sfoglio rapidamente un paio di volumi. Verso la fine del sogno trovo una serie di libri datati, sembrano volumi di una vecchia enciclopedia, con copertina rigida. Pare siano degli archivi di eventi storici rilevanti, mi viene allora in mente di trovarne uno che racconti eventi che dal mio punto di vista sono futuri, un po' come ho fatto altre volte con i giornali, leggendo notizie dal futuro.Trovo un volume nel quale sembrano essere archiviati eventi del ventesimo e ventunesimo secolo, la mia lucidità qui però è ormai andata e mi dimentico quello che stavo facendo, perdendomi in chiacchiere con un amico che nel frattempo è comparso.
1 maggio 2023
Lucido ore 7-05-7.55
Dopo una lunga serie di situazioni caotiche mi ritrovo in una cucina, e la mia attenzione ricade su dei pacchi di biscotti e snack di vario tipo del Mulino Bianco. Accedo poi ad una sala ampia e luminosa e qui prendo lucidità, l'ambiente è molto piacevole ed è tutto molto stabile e reale. La sensazione è di essere in una di quelle situazioni in cui mi trovo a vivere una sorta di vita parallela e sono curioso di scoprire in quale realtà sono finito stavolta e raccogliere più informazioni possibile. Esco da una porta-finestra e mi ritrovo su un balcone, a quanto pare sono in un appartamento di un palazzo, ad un piano anche relativamente alto. Noto subito un cartello che sporge dal muro accanto al balcone, riporta delle scritte tra le quali ricordo "Pallonara". Nei dintorni vedo altri palazzi di almeno una decina di piani, osservo uno di questi e mi accorgo che andando verso l'alto non solo va ad allargarsi ma addirittura si inclina verso sinistra di circa 45 gradi. Non so se possa esistere un edificio del genere nella realtà fisica, con una tale inclinazione e con la parte alta più larga della base, in ogni caso è una visione impressionante. Decido di prendere il volo, salgo sul parapetto e mi lascio andare ma qualcosa va storto, la grande altezza dal suolo mi fa venire le vertigini e l'emozione ha il sopravvento facendo collassare il sogno. Mi trovo a fluttuare nel buio ma sento di poter ancora recuperare questo scenario, penso di aggrapparmi alla ringhiera di un balcone di questo palazzo, ad un certo punto però sento qualcosa di solido sotto di me e capisco di essere già arrivato a terra. Mi alzo, la vista si attiva e vedo che mi trovo in strada, in questa città tutta da esplorare. Raggiungo una piazza e mi guardo un po' intorno,
ci sono numerosi negozi e locali, sulla vetrina di uno di questi, forse un ristorante, trovo il menù con elencati diversi piatti, tra cui ricordo "pallonari all'uovo". Ancora questa parola, "pallonara" o "pallonari". Su un altro lato della piazza trovo un grosso cartello quadrato di colore nero con diverse scritte, delle quali ricordo "1944-2023", come se fosse riferito alla nascita e morte di una persona.Da qui in avanti il ricordo si fa vago, forse perdo lucidità o forse l'esperienza si interrompe.
- Allegati
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May my heart be my guiding key
7 maggio 2023
Lucido ore 2.30-6.00
Sono nella casa in montagna dei miei nonni, giro per casa e ad un certo punto prendo lucidità. Attraverso uno specchio e mi ritrovo in una stanza, apro un armadio bianco come se fosse un passaggio segreto ma si rivela essere un semplice armadio, vuoto. Esco dalla stanza, voglio volare dalla finestra e un tizio mi aiuta tirando su la tapparella mentre io salgo sul davanzale. Mi lascio andare e svolazzo un po', poi atterro sulla strada davanti al cancello. E' tutto molto stabile e reale, vedo gruppi di persone che percorrono la strada in discesa, perlopiù over 50 ma ci sono anche ragazze e ragazzi più giovani. Mi fa uno strano effetto vedere tutta questa gente qui, essendo questa una piccola frazione di poche case sperduta tra le montagne, praticamente disabitata per gran parte dell'anno. C'è anche un gruppo di persone sedute a mangiare a dei tavoli davanti alla casa accanto a quella dei nonni, passo vicino a quei tavoli e noto una ragazza carina che sembra lanciarmi uno sguardo di complicità, come se volesse dirmi di incontrarci in un posto isolato. Io vado avanti ed imbocco una stretta stradina sterrata in discesa, con l'idea di raggiungere una grossa villa che si trova all'incirca a metà strada e che avevo visto quando sono venuto qui fisicamente quest'inverno con i miei, dopo più di dieci anni che non ci venivo. Qui però sembra tutto molto diverso, la villa non c'è, la stradina risulta più corta e porta ad una centro abitato. Ci sono ben due bar a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, uno dei due è anche una pasticceria e porta il nome della mia città, nonostante si trovi a centinaia di chilometri da qui. Mi viene in mente che non è così strano perché da queste parti è pieno di persone della mia città che sono originarie di questa regione ed hanno una seconda casa qui. Mentre mi dirigo verso il bar vedo un uomo dietro la vetrata che accoglie i clienti parlando con un accento meridionale. Entro e vedo che sulla destra c'è un piccolo banco di dolci coperti da un vetro, ne sono rimasti pochi però. Vado al bancone principale e anche lì c'è poca roba e nulla che mi attiri particolarmente. La mia lucidità è calata, tanto che mi preoccupo di dover comprare per forza qualcosa ormai che sono entrato, torno al banco all'angolo, c'è una fetta di torta che sembra invitante, un ragazzo però mi batte sul tempo. Era l'ultima fetta di quella torta e gli altri dolci rimasti non sono di mio gradimento, inizio a pensare di andarmene senza prendere niente ma qui il sogno si dissolve.
9 maggio 2023
Lucido ore?
Sono in giro con mio fratello e alcuni amici, ad un certo punto loro salgono in macchina e partono, io li seguo in volo e nel frattempo prendo lucidità. Inizialmente però non riesco a prendere velocità, la macchina si allontana e quasi la perdo di vista. Quando finalmente riesco ad accelerare quasi la raggiungo ma poi gira, si infila in strade interne e la perdo definitivamente. Provo ancora a cercarla svolazzando tra gli edifici ma niente da fare. Poco dopo atterro ma poi lo scenario si dissolve. In seguito mi materializzo in una stanza che poi scopro essere quella in cui dormono i miei nonni nella casa in montagna. Entro un attimo nella stanza accanto, poi esco di casa e incontro mio nonno in cortile. Esco dal cancello e siccome ricordo il lucido di qualche notte fa in cui sono stato qui e ho preso la stradina in discesa, stavolta decido di salire e raggiungere un'altra frazione vicina, un po' più grande e popolata della nostra. Imbocco la salita, giro la curva e poco dopo mi vedo venire incontro due cani neri aggressivi. Mi hanno preso alla sprovvista e non ho il tempo di manipolarli e tenerli buoni, sono già troppo vicini. Mi smaterializzo e i cani mi passano attraverso, quando mi volto non ci sono più. Mi rimaterializzo e proseguo ma qui il ricordo sfuma, forse perdo lucidità.
15 maggio 2023
OBE-Lucido ore 2.30-5.30
Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo e do dei colpetti all'armadio per stabilizzarmi, poi esco dalla mia stanza e vado al piano di sopra, dove incontro i miei nonni seduti sul divano. Mia nonna mi chiede dove sto andando ed io le rispondo che sto uscendo un attimo a fare un giro. Esco dal portone, mi accorgo di essere in pigiama, lo stesso pigiama che indosso fisicamente in questo momento. Scendo le scale e percorro lentamente il vialetto fino al cancello, toccando ed esamimando nel frattempo le foglie e i fiori delle piante ai lati del vialetto. Mi fermo poi ad esaminare e scrutare nei dettagli il muro su cui si trova il pulsante per aprire il cancello. Apro il cancello ed esco in strada ma qui lo scenario si dissolve e riparto dal letto. Mi alzo e fluttuo a mezz'aria, mi lancio nel buio nel tentativo di teletrasportarmi in qualche altro luogo, provo più volte ma finisco sempre col ritrovarmi nella mia stanza. Esco dalla mia stanza a piedi, stavolta però decido di non andare al piano terra, bensì di uscire passando dal garage. Alla destra della serranda c'è un'intercapedine e decido di entrarci per vedere dove mi condurrà quel passaggio. Sento il suono di un flauto che sembra provenire proprio dall'interno dell'intercapedine, l'atmosfera è un po' inquietante ma non è questo a fermarmi. Il passaggio infatti ad un certo punto è ostruito da un mucchio di cianfrusaglie accatastate che arriva fino al soffitto, di lì non si passa. Torno dunque indietro ed una parte di me è sollevata dal fatto di non doversi addentrare in quel passaggio oscuro. Esco dal garage, salgo la rampa ed esco in strada, mi dirigo subito verso la casa di fronte e suono il citofono, sul quale leggo tra l'altro due cognomi, uno dei quali è il mio, l'altro invece è Gabrieli. Tali cognomi dovrebbero appartenere a Gianfranco e Luisa ed ho l'impressione che quello di Luisa sia il mio, anche se non ne ho la conferma da parte sua. Quando mi aprono incontro entrambi all'ingresso, Gianfranco è impegnato a parlare con qualcun altro, a lei dico << quindi hai il mio stesso cognome! >> ma non ricordo la sua risposta. Entro in casa ed incontro prima due amici d'infanzia, due fratelli, poi in un'altra stanza i loro genitori, entrambi affacciati ad una finestra. Li saluto e scambio qualche parola con lei, poi vado per la mia strada, alla ricerca di un passaggio verso un altro scenario. Trovo subito una rampa di scale a scendere e penso che potrebbe essere un'occasione per raggiungere i Sotterranei. Scendo le scale ma quando arrivo al piano di sotto, invece di trovare altre scale che scendono ne trovo un'altra che sale e da qui inizia un groviglio di scalinate che salgono e scendono senza portare da nessuna parte. Incontro anche mio cugino S., sembra stia cercando il bagno, probabilmente finirà per farsela addosso in questo labirinto . Ad un certo punto trova una bandiera del Napoli, poi una della Lazio ed essendo lui tifoso della Roma, reagisce schifato alla vista di entrambe. Mi rendo conto che sto solo perdendo tempo, di questo passo non troverò mai l'uscita, devo fare qualcosa che dia una scossa a questa situazione. Provo a rompere un vetro con un pugno ma lo faccio senza metterci Intento e non solo il vetro non si rompe ma mi faccio pure male alla mano. Tra l'altro si tratta di un vetro oscurato non trasparente e non sono nemmeno sicuro che al di là di esso non ci sia un'altra parete. Mi viene in mente di prendere un ascensore per salire e subito ne trovo uno, ci entro e premo un pulsante con su scritto il numero 5, che dovrebbe essere l'ultimo piano dell'edificio. Inizialmente l'ascensore sale in verticale, poi però inizia a muoversi in orizzontale, inoltre ho l'impressione che le pareti si restringano leggermente. Ad un certo punto lo sento rallentare ma dopo qualche istante premo comunque un pulsante a caso per farlo fermare, poiché ho l'impressione che altrimenti continuerebbe a muoversi. Esco dall'ascensore e mi ritrovo con la vista offuscata, sfrego le mani tra di loro e tocco qualcosa davanti a me e in breve mi ristabilizzo e la vista torna. Sono ancora in un luogo chiuso, una specie di terrazzo circondato da vetrate. Non sono solo qui, c'è un gruppo di ragazzi e ragazze, in particolare ricordo una ragazza mora, alta circa 1.60, fisico snello e atletico, indossa un top giallo che lascia scoperto l'addome. Chiedo a queste persone se sono passati anche loro da casa di Gianfranco e Luisa, al che la ragazza col top giallo, con tono sprezzante, dice << non dirmi che
hai fatto amicizia con quei due! >> Le rispondo che in realtà è da parecchio che siamo amici. Noto poi un ragazzo seduto a terra dolorante, con una vistosa ferita ad un braccio. Capisco che queste persone sono bloccate qui contro la loro volontà e ipotizzo che il ragazzo si sia fatto male nel tentativo disperato di rompere il vetro a pugni per provare a fuggire. Avevo fatto una cosa simile anche io prima di prendere l'ascensore, ma non ci avevo messo tanta forza, lui deve avercela messa tutta per essersi ferito in quel modo. C'è solo una cosa da fare a questo punto: rompere il vetro ed andarcene tutti quanti da qui. Loro a quanto pare non ne sono in grado ma io sì, ora che so che al di là del vetro c'è l'aria aperta ho la motivazione per farlo, ho solo bisogno di qualche secondo per concentrare il mio Intento. La ragazza col top giallo però non sembra d'accordo, per qualche motivo non vuole che io rompa il vetro e cerca di ostacolarmi. Sembra sia l'unica a non voler uscire da qui e non vuole che lo facciano nemmeno gli altri a quanto pare. Sono in piedi davanti alla vetrata e vedo la ragazza venire verso di me con il chiaro intento di aggredirmi, in questo modo non riesco a concentrarmi, così chiedo agli altri di tenerla ferma. Inizialmente solo uno di loro, che è un mio amico e che deve essere arrivato qui dopo di me, mi ascolta e tenta di fermarla, la ragazza però è più forte e tenace del previsto e sta per liberarsi dalla presa. Incito allora gli altri ad intervenire, dicendo loro che se vogliono uscire da qui devono aiutarmi, a quel punto almeno altri due si uniscono al tizio di prima, insieme riescono a bloccarla e io posso finalmente concentrarmi. Dopo qualche secondo mi sento finalmente pronto, colpisco con un pugno la parte superiore della vetrata mandandola in frantumi, poi colpisco e rompo con un calcio anche la parte inferiore, al di sotto di una sbarra metallica orizzontale. Ora possiamo uscire, salto giù e atterro dolcemente in strada, seguito poi dagli altri, ai quali dico di portare subito all'ospedale il ragazzo ferito al braccio. Non sembra esserci traccia della ragazza col top giallo, deve essere rimasta dentro, per qualche motivo non voleva uscire e forse stava tentando di impedirmi di liberare gli altri perché non voleva rimanere lì da sola. Ora incontro M., un amico defunto che è già apparso altre volte nei miei sogni, sia lucidi che non, dopo la sua dipartita. Mi chiede qualcosa a proposito di quei ragazzi e io gli rispondo che qui non conosco nessuno a parte lui e quel mio amico che mi ha aiutato prima (non ricordo chi fosse ma ho l'impressione che si trattasse di un amico in comune tra me e M.). Qui il ricordo sfuma, forse l'esperienza si interrompe poco dopo.
21 maggio 2023
Lucido ore 6.00-7.45
Mi ritrovo nello stato intermedio con le vibrazioni, prima che possa alzarmi però mi sveglio. Mi riaddormento subito e in seguito prendo di nuovo lucidità non ricordo in quali circostanze. La prima parte dell'esperienza la ricordo un po' vagamente, cammino per le strade di una città, osservo le persone, mi avvicino ad una bella ragazza e le parlo ma dopo un po' mi rendo conto che si tratta di uno di quei p.o. privi di consapevolezza. Ad un certo punto mi trovo a volare, poi lo scenario si dissolve e proseguo al buio, atterro e sento il terreno solido sotto di me, poi riparto e atterro di nuovo poco più avanti, sempre al buio. Stavolta mi fermo qui ed eseguo le manovre di stabilizzazione, anche qui però ho un vuoto di memoria. Più avanti sono in un edificio, attraverso delle porte ed esco su un balcone, guardo giù e vedo che ci sono altri due piani del palazzo prima della strada. I balconi però non sono allineati tra loro come nei palazzi normali, io sono al terzo piano e il balcone del secondo sporge di un paio di metri rispetto a quello su cui mi trovo io, e lo stesso vale per quello al primo piano rispetto a quello del secondo. Ciò mi permette di usarli come se fossero degli enormi gradini di un'enorme scalinata. Salgo sul parapetto e mi calo sul balcone sottostante, dopodiché ripeto l'operazione raggiungendo così il primo piano e infine salto giù in strada. Sono in una città sconosciuta, cammino e mi guardo intorno, vedo un balcone al primo piano pieno di gente e con dei tavoli, sembrerebbe trattarsi dell'area esterna di un bar o ristorante. Più avanti vedo un altro balcone più piccolo, sempre al primo piano di un edificio, pieno di persone ammassate come sardine che ballano e saltano, mi chiedo come faccia a non crollare. Poco più avanti c'è un'area con delle bancarelle, in generale c'è una piacevole atmosfera di festa in questa città, tuttavia non posso rischiare di farmi coinvolgere nella confusione, ho bisogno di raggiungere un luogo più elevato. Vedo una strada deserta che va leggermente in salita verso un edificio che ha l'aspetto di un monumento antico. Prendo questa strada e mentre cammino sfrego continuamente le mani su un muro per stabilizzarmi. Mi fermo un attimo ad osservare nei dettagli il muro, che è di quelli ruvidi, mi metto a scrutare i singoli rilievi e arrivo a vedere anche una polverina sottile su di essi. Tocco con le dita della mano sinistra e vedo che mi rimane un po' di questa polverina bianca sui polpastrelli. Proseguo e raggiungo una piazzetta, sono in un punto sopraelevato e guardo di sotto, dove vedo una villa con un enorme giardino e ben due piscine. Dico a me stesso che dovrò memorizzare quello che sto vedendo, poi però la mia energia si esaurisce e lo scenario crolla prima che io possa combinare qualcosa.
27 maggio 2023
Lucido pomeridiano ore 15.45-17.50
Sono a casa e ad un certo punto prendo lucidità, vado di sopra, esco in giardino, passo dal cancello sul retro ed entro nel campo di sterpaglie. Percorro una strada sterrata e alla mia sinistra vedo, appoggiate su un ripiano, tre figure geometriche solide, una delle quali è una piramide. Mi raggiungono dei ragazzi e poco dopo la vista mi si oscura, mi chino a sfregare le mani a terra per materializzarmi da qualche parte e nel frattempo sento questi ragazzi parlare e suggerire la spiaggia come posto in cui teletrasportarmi. Uno di loro dice addirittura che può fornirmi la sabbia che mi serve sentire al tatto per richiamare la spiaggia. Nel frattempo io sfrego le mani e sento diverse superfici, poi la vista torna, ci troviamo in un luogo chiuso ed ho un po' di sabbia sulle mani. Siamo in una casa e ci fermiamo in un salotto davanti ad un televisore acceso, che sta trasmettendo la scena di un film in cui si vede un uomo con una maschera, che gli copre parte del volto, che si prepara a sparare con un fucile da cecchino. Chiedo ad uno del gruppo se gli è mai capitato nei lucidi di vedere dei film che avessero senso logico, non ricordo però la sua risposta. Nel gruppo c'è anche il mio amico A.T., lo invito a seguirmi al bagno e ci guardiamo entrambi allo specchio. Gli chiedo come vede sé stesso allo specchio e lui dice di vedersi brutto e grasso, mentre in realtà ha un fisico abbastanza atletico. Anche io lo vedo diverso allo specchio rispetto a come è nella realtà fisica, è alto più o meno uguale ma ha capelli lisci e lunghi oltre le spalle, invece che corti e ricci e anche i lineamenti del volto sono completamente diversi, è totalmente un'altra persona. Mi accorgo però che se lo guardo direttamente ha lo stesso aspetto che ha nella realtà fisica. A questo punto chiedo a lui come vede me e mi dice di non riuscire a vedermi per intero, gli appaio come una visione offuscata. In seguito dice addirittura di non vedermi affatto e si stupisce che io possa vedere lui perché è convinto che io mi trovi in un'altra stanza e che lui sia fuori dal mio campo visivo in questo momento, mentre invece sono sempre davanti a lui. Usciamo dal bagno e gli consiglio di esercitarsi a migliorare la propria vista onirica.
28 maggio 2023
Lucido ore 3.15-7.45
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze. Mi trovo a camminare lungo una strada di una città sconosciuta, di giorno, ambiente vivido e reale. Ad un tratto vedo una ragazza bionda carina correre nella direzione opposta alla mia, il suo volto mi sembra per qualche motivo familiare. Proseguo e vedo un'altra ragazza bionda che corre, poi ancora altre ragazze carine, tutte bionde, il che mi fa pensare di chiamare questo posto "la città delle bionde" . Una voce fuori campo mi dice qualcosa a proposito della prima ragazza che ho incontrato, evidenziando il fatto che ha un volto a me familiare. Mi avvicino dunque a lei intenzionato a parlarle, lei mi fa cenno di seguirla in una casupola abbandonata, entro e vedo che lei si mette in un angolo. E' tutto estremamente stabile e reale, la vedo in piedi in quell'angolo ma non mi sembra il luogo adatto per interagire con lei, preferisco uscire all'aperto e glielo dico. Esco e la attendo davanti all'ingresso, nel momento stesso in cui si era messa in quell'angolo però avevo iniziato a sospettare che mi stesse tendendo una trappola. Tali sospetti vengono subito confermati perché non appena esce assume uno sguardo maligno e in un attimo mi arriva addosso. Io rimango in piedi ma mi sento vibrare tutto il corpo ad una frequenza bassa e pesante. Non mi ritrovo in paralisi sul letto ma lo scenario intorno a me cambia improvvisamente, ora mi trovo in un ambiente di basso livello, di quelli confusi e grotteschi. Mi sforzo di non farmi travolgere e di recuperare lo scenario precedentema avvengono una serie di situazioni assurde in cui la mia lucidità vacilla. In seguito riprendo una lucidità soddisfacente, mi sento un peso addosso e per liberarmene me lo tolgo come se fossero dei vestiti pesantissimi. Ora mi sento leggero, attraverso una porta e mi ritrovo all'interno di una casa, la esploro un po'ma poi perdo lucidità e il ricordo sfuma.
3 giugno 2023
Serie di lucidi/OBE/Paralisi ore 5.15-7.25
Il ricordo inizia che sono già lucido ma c'è stata sicuramente una parte precedente che ho dimenticato. Percorro la strada che inizia davanti al cancello di casa mia, entro in una casa sulla destra e in cucina incontro una donna sui 45-50 dai capelli castani. Ho intenzione di trovare un passaggio verso un altro scenario ma la donna, alla quale dico che devo andare in bagno, mi ferma e mi offre un caffé, che io rifiuto dicendo che non posso berlo. Le chiedo però un bicchiere d'acqua ma quando vado per prendere un bicchiere dalla credenza per servirmi da solo mi ferma e mi sventola in faccia un pacchetto di un farmaco in pasticche che vuole farmi prendere. A quel punto rinuncio al bicchiere d'acqua e vado per la mia strada, raggiungo un piccolo corridoio con diverse porte su entrambi i lati, le apro un po' tutte, trovo un bagno, poi delle piccole stanze. Ad un certo punto trovo una camera da letto con uno specchio, penso che potrei attraversarlo ma prima voglio controllare cosa
c'è dietro l'ultima porta rimasta, che si trova esattamente di fronte a questa stanza. Apro la porta ma non trovo nulla di interessante, torno dunque indietro ma qui la mia vista crolla e mi pento di non aver attraversato subito quello specchio. Inizio a sfregarmi le mani per stabilizzarmi, dopo un po' la vista torna e vedo che mi trovo ancora nella stessa stanza. Attraverso lo specchio ma poi la situazione si fa confusa e il ricordo sbiadisce. In seguito mi ritrovo sul letto in paralisi ed inizio a sentire una pressione non dolorosa ai piedi, tra il collo del piede e le dita. Non mi era mai capitato di sentire pressioni in quella parte del corpo, cerco di prenderne il controllo e farla salire lungo tutto il corpo, come per ricevere un massaggio generale, tuttavia il tentativo fallisce. Poco dopo mi alzo ed esco dalla mia stanza, qui il ricordo si confonde tra i vari episodi in cui mi trovo ad uscire di casa. In uno di questi volo verso il mare per poi scendere in acqua, in un altro fluttuo per il seminterrato alla ricerca di eventuali entità con cui comunicare, senza trovarne alcuna. In un altro ancora, forse l'ultimo, mi trovo a fluttuare a qualche metro da terra appena fuori casa mia e decido di atterrare per poi attraversare un muro e teletrasportarmi così altrove. Vado verso la casa di fronte e mi fermo davanti al muro di recinzione, apro un varco nel muro allargandolo con le mani e vedo che al di là del buco si vede il cortile della casa. In pratica non ho aperto nessun portale, ho solo fatto un semplice buco nel muro, lo attraverso lo stesso entrando così nel cortile e da qui penso che potrebbe essere più efficace attraversare un muro più spesso. Penso di usare il muro esterno della casa stessa e raggiungo il primo punto libero che
trovo. Appoggio l'indice della mano destra nel tentativo di perforarlo ma vengo disturbato da un ragazzino che vuole che lo colpisca con un pugno. Siccome non voglio fargli male ma voglio comunque allontanarlo per potermi concentrare su quello che sto facendo, gli do un pugno finto appoggiandogli semplicemente la mano a pugno sul viso, il che a quanto pare gli basta. Torno a concentrarmi ma nonostante trascorra forse più di un minuto il muro non vuole saperne di farsi penetrare, rimane perfettamente solido e devo rinunciare. Qui c'è un vuoto di memoria e in seguito mi ritrovo a casa nel seminterrato e provo a fare la stessa cosa di prima con il muro che separa il salotto dal garage. Stavolta riesce facilmente, il dito penetra quasi subito e con entrambe le mani allargo il varco, al di là del quale c'è il buio assoluto. Attraverso il varco e inizialmente sono un punto di consapevolezza, non percepisco il mio corpo. Provo a fare delle domande ma sono un po' confuso, non mi
ero preparato nulla in particolare e devo improvvisare ma la mia lucidità non è delle migliori. Ciò causa una serie di immagini caotiche e scritte che scorrono veloci. Le immagini sono perlopiù di calciatori in azione, ma scorrono veloci e confuse. Inizio poi a percepire il mio corpo,il ricordo qui però sfuma.
Lucido ore 2.30-6.00
Sono nella casa in montagna dei miei nonni, giro per casa e ad un certo punto prendo lucidità. Attraverso uno specchio e mi ritrovo in una stanza, apro un armadio bianco come se fosse un passaggio segreto ma si rivela essere un semplice armadio, vuoto. Esco dalla stanza, voglio volare dalla finestra e un tizio mi aiuta tirando su la tapparella mentre io salgo sul davanzale. Mi lascio andare e svolazzo un po', poi atterro sulla strada davanti al cancello. E' tutto molto stabile e reale, vedo gruppi di persone che percorrono la strada in discesa, perlopiù over 50 ma ci sono anche ragazze e ragazzi più giovani. Mi fa uno strano effetto vedere tutta questa gente qui, essendo questa una piccola frazione di poche case sperduta tra le montagne, praticamente disabitata per gran parte dell'anno. C'è anche un gruppo di persone sedute a mangiare a dei tavoli davanti alla casa accanto a quella dei nonni, passo vicino a quei tavoli e noto una ragazza carina che sembra lanciarmi uno sguardo di complicità, come se volesse dirmi di incontrarci in un posto isolato. Io vado avanti ed imbocco una stretta stradina sterrata in discesa, con l'idea di raggiungere una grossa villa che si trova all'incirca a metà strada e che avevo visto quando sono venuto qui fisicamente quest'inverno con i miei, dopo più di dieci anni che non ci venivo. Qui però sembra tutto molto diverso, la villa non c'è, la stradina risulta più corta e porta ad una centro abitato. Ci sono ben due bar a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, uno dei due è anche una pasticceria e porta il nome della mia città, nonostante si trovi a centinaia di chilometri da qui. Mi viene in mente che non è così strano perché da queste parti è pieno di persone della mia città che sono originarie di questa regione ed hanno una seconda casa qui. Mentre mi dirigo verso il bar vedo un uomo dietro la vetrata che accoglie i clienti parlando con un accento meridionale. Entro e vedo che sulla destra c'è un piccolo banco di dolci coperti da un vetro, ne sono rimasti pochi però. Vado al bancone principale e anche lì c'è poca roba e nulla che mi attiri particolarmente. La mia lucidità è calata, tanto che mi preoccupo di dover comprare per forza qualcosa ormai che sono entrato, torno al banco all'angolo, c'è una fetta di torta che sembra invitante, un ragazzo però mi batte sul tempo. Era l'ultima fetta di quella torta e gli altri dolci rimasti non sono di mio gradimento, inizio a pensare di andarmene senza prendere niente ma qui il sogno si dissolve.
9 maggio 2023
Lucido ore?
Sono in giro con mio fratello e alcuni amici, ad un certo punto loro salgono in macchina e partono, io li seguo in volo e nel frattempo prendo lucidità. Inizialmente però non riesco a prendere velocità, la macchina si allontana e quasi la perdo di vista. Quando finalmente riesco ad accelerare quasi la raggiungo ma poi gira, si infila in strade interne e la perdo definitivamente. Provo ancora a cercarla svolazzando tra gli edifici ma niente da fare. Poco dopo atterro ma poi lo scenario si dissolve. In seguito mi materializzo in una stanza che poi scopro essere quella in cui dormono i miei nonni nella casa in montagna. Entro un attimo nella stanza accanto, poi esco di casa e incontro mio nonno in cortile. Esco dal cancello e siccome ricordo il lucido di qualche notte fa in cui sono stato qui e ho preso la stradina in discesa, stavolta decido di salire e raggiungere un'altra frazione vicina, un po' più grande e popolata della nostra. Imbocco la salita, giro la curva e poco dopo mi vedo venire incontro due cani neri aggressivi. Mi hanno preso alla sprovvista e non ho il tempo di manipolarli e tenerli buoni, sono già troppo vicini. Mi smaterializzo e i cani mi passano attraverso, quando mi volto non ci sono più. Mi rimaterializzo e proseguo ma qui il ricordo sfuma, forse perdo lucidità.
15 maggio 2023
OBE-Lucido ore 2.30-5.30
Prendo lucidità nello stato intermedio, mi alzo e do dei colpetti all'armadio per stabilizzarmi, poi esco dalla mia stanza e vado al piano di sopra, dove incontro i miei nonni seduti sul divano. Mia nonna mi chiede dove sto andando ed io le rispondo che sto uscendo un attimo a fare un giro. Esco dal portone, mi accorgo di essere in pigiama, lo stesso pigiama che indosso fisicamente in questo momento. Scendo le scale e percorro lentamente il vialetto fino al cancello, toccando ed esamimando nel frattempo le foglie e i fiori delle piante ai lati del vialetto. Mi fermo poi ad esaminare e scrutare nei dettagli il muro su cui si trova il pulsante per aprire il cancello. Apro il cancello ed esco in strada ma qui lo scenario si dissolve e riparto dal letto. Mi alzo e fluttuo a mezz'aria, mi lancio nel buio nel tentativo di teletrasportarmi in qualche altro luogo, provo più volte ma finisco sempre col ritrovarmi nella mia stanza. Esco dalla mia stanza a piedi, stavolta però decido di non andare al piano terra, bensì di uscire passando dal garage. Alla destra della serranda c'è un'intercapedine e decido di entrarci per vedere dove mi condurrà quel passaggio. Sento il suono di un flauto che sembra provenire proprio dall'interno dell'intercapedine, l'atmosfera è un po' inquietante ma non è questo a fermarmi. Il passaggio infatti ad un certo punto è ostruito da un mucchio di cianfrusaglie accatastate che arriva fino al soffitto, di lì non si passa. Torno dunque indietro ed una parte di me è sollevata dal fatto di non doversi addentrare in quel passaggio oscuro. Esco dal garage, salgo la rampa ed esco in strada, mi dirigo subito verso la casa di fronte e suono il citofono, sul quale leggo tra l'altro due cognomi, uno dei quali è il mio, l'altro invece è Gabrieli. Tali cognomi dovrebbero appartenere a Gianfranco e Luisa ed ho l'impressione che quello di Luisa sia il mio, anche se non ne ho la conferma da parte sua. Quando mi aprono incontro entrambi all'ingresso, Gianfranco è impegnato a parlare con qualcun altro, a lei dico << quindi hai il mio stesso cognome! >> ma non ricordo la sua risposta. Entro in casa ed incontro prima due amici d'infanzia, due fratelli, poi in un'altra stanza i loro genitori, entrambi affacciati ad una finestra. Li saluto e scambio qualche parola con lei, poi vado per la mia strada, alla ricerca di un passaggio verso un altro scenario. Trovo subito una rampa di scale a scendere e penso che potrebbe essere un'occasione per raggiungere i Sotterranei. Scendo le scale ma quando arrivo al piano di sotto, invece di trovare altre scale che scendono ne trovo un'altra che sale e da qui inizia un groviglio di scalinate che salgono e scendono senza portare da nessuna parte. Incontro anche mio cugino S., sembra stia cercando il bagno, probabilmente finirà per farsela addosso in questo labirinto . Ad un certo punto trova una bandiera del Napoli, poi una della Lazio ed essendo lui tifoso della Roma, reagisce schifato alla vista di entrambe. Mi rendo conto che sto solo perdendo tempo, di questo passo non troverò mai l'uscita, devo fare qualcosa che dia una scossa a questa situazione. Provo a rompere un vetro con un pugno ma lo faccio senza metterci Intento e non solo il vetro non si rompe ma mi faccio pure male alla mano. Tra l'altro si tratta di un vetro oscurato non trasparente e non sono nemmeno sicuro che al di là di esso non ci sia un'altra parete. Mi viene in mente di prendere un ascensore per salire e subito ne trovo uno, ci entro e premo un pulsante con su scritto il numero 5, che dovrebbe essere l'ultimo piano dell'edificio. Inizialmente l'ascensore sale in verticale, poi però inizia a muoversi in orizzontale, inoltre ho l'impressione che le pareti si restringano leggermente. Ad un certo punto lo sento rallentare ma dopo qualche istante premo comunque un pulsante a caso per farlo fermare, poiché ho l'impressione che altrimenti continuerebbe a muoversi. Esco dall'ascensore e mi ritrovo con la vista offuscata, sfrego le mani tra di loro e tocco qualcosa davanti a me e in breve mi ristabilizzo e la vista torna. Sono ancora in un luogo chiuso, una specie di terrazzo circondato da vetrate. Non sono solo qui, c'è un gruppo di ragazzi e ragazze, in particolare ricordo una ragazza mora, alta circa 1.60, fisico snello e atletico, indossa un top giallo che lascia scoperto l'addome. Chiedo a queste persone se sono passati anche loro da casa di Gianfranco e Luisa, al che la ragazza col top giallo, con tono sprezzante, dice << non dirmi che
hai fatto amicizia con quei due! >> Le rispondo che in realtà è da parecchio che siamo amici. Noto poi un ragazzo seduto a terra dolorante, con una vistosa ferita ad un braccio. Capisco che queste persone sono bloccate qui contro la loro volontà e ipotizzo che il ragazzo si sia fatto male nel tentativo disperato di rompere il vetro a pugni per provare a fuggire. Avevo fatto una cosa simile anche io prima di prendere l'ascensore, ma non ci avevo messo tanta forza, lui deve avercela messa tutta per essersi ferito in quel modo. C'è solo una cosa da fare a questo punto: rompere il vetro ed andarcene tutti quanti da qui. Loro a quanto pare non ne sono in grado ma io sì, ora che so che al di là del vetro c'è l'aria aperta ho la motivazione per farlo, ho solo bisogno di qualche secondo per concentrare il mio Intento. La ragazza col top giallo però non sembra d'accordo, per qualche motivo non vuole che io rompa il vetro e cerca di ostacolarmi. Sembra sia l'unica a non voler uscire da qui e non vuole che lo facciano nemmeno gli altri a quanto pare. Sono in piedi davanti alla vetrata e vedo la ragazza venire verso di me con il chiaro intento di aggredirmi, in questo modo non riesco a concentrarmi, così chiedo agli altri di tenerla ferma. Inizialmente solo uno di loro, che è un mio amico e che deve essere arrivato qui dopo di me, mi ascolta e tenta di fermarla, la ragazza però è più forte e tenace del previsto e sta per liberarsi dalla presa. Incito allora gli altri ad intervenire, dicendo loro che se vogliono uscire da qui devono aiutarmi, a quel punto almeno altri due si uniscono al tizio di prima, insieme riescono a bloccarla e io posso finalmente concentrarmi. Dopo qualche secondo mi sento finalmente pronto, colpisco con un pugno la parte superiore della vetrata mandandola in frantumi, poi colpisco e rompo con un calcio anche la parte inferiore, al di sotto di una sbarra metallica orizzontale. Ora possiamo uscire, salto giù e atterro dolcemente in strada, seguito poi dagli altri, ai quali dico di portare subito all'ospedale il ragazzo ferito al braccio. Non sembra esserci traccia della ragazza col top giallo, deve essere rimasta dentro, per qualche motivo non voleva uscire e forse stava tentando di impedirmi di liberare gli altri perché non voleva rimanere lì da sola. Ora incontro M., un amico defunto che è già apparso altre volte nei miei sogni, sia lucidi che non, dopo la sua dipartita. Mi chiede qualcosa a proposito di quei ragazzi e io gli rispondo che qui non conosco nessuno a parte lui e quel mio amico che mi ha aiutato prima (non ricordo chi fosse ma ho l'impressione che si trattasse di un amico in comune tra me e M.). Qui il ricordo sfuma, forse l'esperienza si interrompe poco dopo.
21 maggio 2023
Lucido ore 6.00-7.45
Mi ritrovo nello stato intermedio con le vibrazioni, prima che possa alzarmi però mi sveglio. Mi riaddormento subito e in seguito prendo di nuovo lucidità non ricordo in quali circostanze. La prima parte dell'esperienza la ricordo un po' vagamente, cammino per le strade di una città, osservo le persone, mi avvicino ad una bella ragazza e le parlo ma dopo un po' mi rendo conto che si tratta di uno di quei p.o. privi di consapevolezza. Ad un certo punto mi trovo a volare, poi lo scenario si dissolve e proseguo al buio, atterro e sento il terreno solido sotto di me, poi riparto e atterro di nuovo poco più avanti, sempre al buio. Stavolta mi fermo qui ed eseguo le manovre di stabilizzazione, anche qui però ho un vuoto di memoria. Più avanti sono in un edificio, attraverso delle porte ed esco su un balcone, guardo giù e vedo che ci sono altri due piani del palazzo prima della strada. I balconi però non sono allineati tra loro come nei palazzi normali, io sono al terzo piano e il balcone del secondo sporge di un paio di metri rispetto a quello su cui mi trovo io, e lo stesso vale per quello al primo piano rispetto a quello del secondo. Ciò mi permette di usarli come se fossero degli enormi gradini di un'enorme scalinata. Salgo sul parapetto e mi calo sul balcone sottostante, dopodiché ripeto l'operazione raggiungendo così il primo piano e infine salto giù in strada. Sono in una città sconosciuta, cammino e mi guardo intorno, vedo un balcone al primo piano pieno di gente e con dei tavoli, sembrerebbe trattarsi dell'area esterna di un bar o ristorante. Più avanti vedo un altro balcone più piccolo, sempre al primo piano di un edificio, pieno di persone ammassate come sardine che ballano e saltano, mi chiedo come faccia a non crollare. Poco più avanti c'è un'area con delle bancarelle, in generale c'è una piacevole atmosfera di festa in questa città, tuttavia non posso rischiare di farmi coinvolgere nella confusione, ho bisogno di raggiungere un luogo più elevato. Vedo una strada deserta che va leggermente in salita verso un edificio che ha l'aspetto di un monumento antico. Prendo questa strada e mentre cammino sfrego continuamente le mani su un muro per stabilizzarmi. Mi fermo un attimo ad osservare nei dettagli il muro, che è di quelli ruvidi, mi metto a scrutare i singoli rilievi e arrivo a vedere anche una polverina sottile su di essi. Tocco con le dita della mano sinistra e vedo che mi rimane un po' di questa polverina bianca sui polpastrelli. Proseguo e raggiungo una piazzetta, sono in un punto sopraelevato e guardo di sotto, dove vedo una villa con un enorme giardino e ben due piscine. Dico a me stesso che dovrò memorizzare quello che sto vedendo, poi però la mia energia si esaurisce e lo scenario crolla prima che io possa combinare qualcosa.
27 maggio 2023
Lucido pomeridiano ore 15.45-17.50
Sono a casa e ad un certo punto prendo lucidità, vado di sopra, esco in giardino, passo dal cancello sul retro ed entro nel campo di sterpaglie. Percorro una strada sterrata e alla mia sinistra vedo, appoggiate su un ripiano, tre figure geometriche solide, una delle quali è una piramide. Mi raggiungono dei ragazzi e poco dopo la vista mi si oscura, mi chino a sfregare le mani a terra per materializzarmi da qualche parte e nel frattempo sento questi ragazzi parlare e suggerire la spiaggia come posto in cui teletrasportarmi. Uno di loro dice addirittura che può fornirmi la sabbia che mi serve sentire al tatto per richiamare la spiaggia. Nel frattempo io sfrego le mani e sento diverse superfici, poi la vista torna, ci troviamo in un luogo chiuso ed ho un po' di sabbia sulle mani. Siamo in una casa e ci fermiamo in un salotto davanti ad un televisore acceso, che sta trasmettendo la scena di un film in cui si vede un uomo con una maschera, che gli copre parte del volto, che si prepara a sparare con un fucile da cecchino. Chiedo ad uno del gruppo se gli è mai capitato nei lucidi di vedere dei film che avessero senso logico, non ricordo però la sua risposta. Nel gruppo c'è anche il mio amico A.T., lo invito a seguirmi al bagno e ci guardiamo entrambi allo specchio. Gli chiedo come vede sé stesso allo specchio e lui dice di vedersi brutto e grasso, mentre in realtà ha un fisico abbastanza atletico. Anche io lo vedo diverso allo specchio rispetto a come è nella realtà fisica, è alto più o meno uguale ma ha capelli lisci e lunghi oltre le spalle, invece che corti e ricci e anche i lineamenti del volto sono completamente diversi, è totalmente un'altra persona. Mi accorgo però che se lo guardo direttamente ha lo stesso aspetto che ha nella realtà fisica. A questo punto chiedo a lui come vede me e mi dice di non riuscire a vedermi per intero, gli appaio come una visione offuscata. In seguito dice addirittura di non vedermi affatto e si stupisce che io possa vedere lui perché è convinto che io mi trovi in un'altra stanza e che lui sia fuori dal mio campo visivo in questo momento, mentre invece sono sempre davanti a lui. Usciamo dal bagno e gli consiglio di esercitarsi a migliorare la propria vista onirica.
28 maggio 2023
Lucido ore 3.15-7.45
Prendo lucidità non ricordo in quali circostanze. Mi trovo a camminare lungo una strada di una città sconosciuta, di giorno, ambiente vivido e reale. Ad un tratto vedo una ragazza bionda carina correre nella direzione opposta alla mia, il suo volto mi sembra per qualche motivo familiare. Proseguo e vedo un'altra ragazza bionda che corre, poi ancora altre ragazze carine, tutte bionde, il che mi fa pensare di chiamare questo posto "la città delle bionde" . Una voce fuori campo mi dice qualcosa a proposito della prima ragazza che ho incontrato, evidenziando il fatto che ha un volto a me familiare. Mi avvicino dunque a lei intenzionato a parlarle, lei mi fa cenno di seguirla in una casupola abbandonata, entro e vedo che lei si mette in un angolo. E' tutto estremamente stabile e reale, la vedo in piedi in quell'angolo ma non mi sembra il luogo adatto per interagire con lei, preferisco uscire all'aperto e glielo dico. Esco e la attendo davanti all'ingresso, nel momento stesso in cui si era messa in quell'angolo però avevo iniziato a sospettare che mi stesse tendendo una trappola. Tali sospetti vengono subito confermati perché non appena esce assume uno sguardo maligno e in un attimo mi arriva addosso. Io rimango in piedi ma mi sento vibrare tutto il corpo ad una frequenza bassa e pesante. Non mi ritrovo in paralisi sul letto ma lo scenario intorno a me cambia improvvisamente, ora mi trovo in un ambiente di basso livello, di quelli confusi e grotteschi. Mi sforzo di non farmi travolgere e di recuperare lo scenario precedentema avvengono una serie di situazioni assurde in cui la mia lucidità vacilla. In seguito riprendo una lucidità soddisfacente, mi sento un peso addosso e per liberarmene me lo tolgo come se fossero dei vestiti pesantissimi. Ora mi sento leggero, attraverso una porta e mi ritrovo all'interno di una casa, la esploro un po'ma poi perdo lucidità e il ricordo sfuma.
3 giugno 2023
Serie di lucidi/OBE/Paralisi ore 5.15-7.25
Il ricordo inizia che sono già lucido ma c'è stata sicuramente una parte precedente che ho dimenticato. Percorro la strada che inizia davanti al cancello di casa mia, entro in una casa sulla destra e in cucina incontro una donna sui 45-50 dai capelli castani. Ho intenzione di trovare un passaggio verso un altro scenario ma la donna, alla quale dico che devo andare in bagno, mi ferma e mi offre un caffé, che io rifiuto dicendo che non posso berlo. Le chiedo però un bicchiere d'acqua ma quando vado per prendere un bicchiere dalla credenza per servirmi da solo mi ferma e mi sventola in faccia un pacchetto di un farmaco in pasticche che vuole farmi prendere. A quel punto rinuncio al bicchiere d'acqua e vado per la mia strada, raggiungo un piccolo corridoio con diverse porte su entrambi i lati, le apro un po' tutte, trovo un bagno, poi delle piccole stanze. Ad un certo punto trovo una camera da letto con uno specchio, penso che potrei attraversarlo ma prima voglio controllare cosa
c'è dietro l'ultima porta rimasta, che si trova esattamente di fronte a questa stanza. Apro la porta ma non trovo nulla di interessante, torno dunque indietro ma qui la mia vista crolla e mi pento di non aver attraversato subito quello specchio. Inizio a sfregarmi le mani per stabilizzarmi, dopo un po' la vista torna e vedo che mi trovo ancora nella stessa stanza. Attraverso lo specchio ma poi la situazione si fa confusa e il ricordo sbiadisce. In seguito mi ritrovo sul letto in paralisi ed inizio a sentire una pressione non dolorosa ai piedi, tra il collo del piede e le dita. Non mi era mai capitato di sentire pressioni in quella parte del corpo, cerco di prenderne il controllo e farla salire lungo tutto il corpo, come per ricevere un massaggio generale, tuttavia il tentativo fallisce. Poco dopo mi alzo ed esco dalla mia stanza, qui il ricordo si confonde tra i vari episodi in cui mi trovo ad uscire di casa. In uno di questi volo verso il mare per poi scendere in acqua, in un altro fluttuo per il seminterrato alla ricerca di eventuali entità con cui comunicare, senza trovarne alcuna. In un altro ancora, forse l'ultimo, mi trovo a fluttuare a qualche metro da terra appena fuori casa mia e decido di atterrare per poi attraversare un muro e teletrasportarmi così altrove. Vado verso la casa di fronte e mi fermo davanti al muro di recinzione, apro un varco nel muro allargandolo con le mani e vedo che al di là del buco si vede il cortile della casa. In pratica non ho aperto nessun portale, ho solo fatto un semplice buco nel muro, lo attraverso lo stesso entrando così nel cortile e da qui penso che potrebbe essere più efficace attraversare un muro più spesso. Penso di usare il muro esterno della casa stessa e raggiungo il primo punto libero che
trovo. Appoggio l'indice della mano destra nel tentativo di perforarlo ma vengo disturbato da un ragazzino che vuole che lo colpisca con un pugno. Siccome non voglio fargli male ma voglio comunque allontanarlo per potermi concentrare su quello che sto facendo, gli do un pugno finto appoggiandogli semplicemente la mano a pugno sul viso, il che a quanto pare gli basta. Torno a concentrarmi ma nonostante trascorra forse più di un minuto il muro non vuole saperne di farsi penetrare, rimane perfettamente solido e devo rinunciare. Qui c'è un vuoto di memoria e in seguito mi ritrovo a casa nel seminterrato e provo a fare la stessa cosa di prima con il muro che separa il salotto dal garage. Stavolta riesce facilmente, il dito penetra quasi subito e con entrambe le mani allargo il varco, al di là del quale c'è il buio assoluto. Attraverso il varco e inizialmente sono un punto di consapevolezza, non percepisco il mio corpo. Provo a fare delle domande ma sono un po' confuso, non mi
ero preparato nulla in particolare e devo improvvisare ma la mia lucidità non è delle migliori. Ciò causa una serie di immagini caotiche e scritte che scorrono veloci. Le immagini sono perlopiù di calciatori in azione, ma scorrono veloci e confuse. Inizio poi a percepire il mio corpo,il ricordo qui però sfuma.
May my heart be my guiding key
4 giugno 2023
Paralisi ore 23.15-23.50
Mi alzo dal letto e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Sono molto assonnato e intorpidito, mi muovo a occhi quasi chiusi, ho il bicchiere in mano e qui mi rendo conto che sto sognando. Il bicchiere diventa intangibile o forse sono io ad esserlo, un attimo dopo mi ritrovo sul letto in paralisi in posizione supina. Sento i rumori della TV, provenienti forse dalla realtà fisica, percepisco una presenza che entra nella mia stanza e mi sale addosso. Sembra una roba gelatinosa che risale lungo il mio corpo e sento una strana sensazione all'addome, tipo bollicine d'aria. L'essere sta per avvolgermi completamente, la mia lucidità è bassa, ho poca energia, decido di forzare l'uscita dalla paralisi, cambio posizione per evitare di ricaderci subito.
9 giugno 2023
Lucido pomeridiano ore 16.30-17.05
La libreria onirica
Prendo lucidità mentre sono in una libreria, so che è una libreria speciale, una libreria onirica, dove posso trovare qualsiasi libro. E' una voce a dirmelo e mi consiglia di non provare a leggere a distanza i titoli dei libri ma di avvicinarmi puntandone uno a caso e leggere solo una volta raggiunto e preso in mano. Seguo tale suggerimento, sono davanti ad uno scaffale a ridosso di una parete e raggiungo un altro scaffale su una parete che fa angolo con quella di prima. Punto un libro e lo prendo, ora si legge tutto alla perfezione, c'è anche un codice alfanumerico che rimane sempre uguale, ad eccezione del primo numero che da 6 diventa 5 poi torna 6, sembra oscillare tra questi due numeri. Purtroppo ho dimenticato il titolo del libro. Proseguo poi spostandomi da uno scaffale all'altro, consapevole di avere a disposizione qualunque libro io possa desiderare, anche se non mi viene in mente di scegliere un titolo o un argomento in particolare, mi limito a prenderli a caso. Poi perdo lucidità e la libreria si trasforma in un supermercato, poi in un centro commerciale. Entro in un bar ma poi c'è uno stacco e subito dopo mi ritrovo a vedere la scena in terza persona, si vede una landa desolata e so che lì non molto tempo prima c'era il centro commerciale in cui ero poco fa. In pratica c'è stato un salto temporale e so che nel frattempo è stato tutto distrutto dai bombardamenti. C'è un uomo abbronzato in piedi su una roccia, qualcuno gli chiede come mai sembra così tranquillo nonostante abbiano appena distrutto la Slovenia.
13 giugno 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 2.30-6.09
Prendo lucidità in paralisi in posizione prona, c'è un entità sopra di me ma non provo alcun dolore o fastidio stavolta, semplicemente mi avvolge e mi ingloba completamente. Al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza, faccio un rapido giro per il salotto, poi vado di sopra ed esco in strada. Mio fratello mi segue inizialmente ma poi entra in una macchina che a quanto pare qui è la sua ma è molto diversa dalla sua macchina fisica. Io proseguo lungo la strada e poco dopo me lo ritrovo davanti e mi chiede di prestargli le mie chiavi di casa, io gliele lascio tanto qui non mi servono, posso aprire porte e cancelli con il pensiero. Entro in una casa sul lato sinistro della strada, sono in una saletta e mi guardo intorno cercando di memorizzare gli elementi della casa. Vedo poi una signora anziana seduta su una sedia in un angolo, poi ne compare un'altra, dicono di avere entrambe 94 anni, mi dicono i nomi, una si chiama Caterina, l'altra ha un nome stranissimo e inverosimile
che non ricordo. Pare siano sorelle gemelle, poi c'è una signora sui 70 che pare essere la figlia di una delle due, si chiama Sonia. Una delle due signore anziane mi chiede che lavoro faccio e da quanto e io stupidamente mi dilungo nel rispondere e perdo lucidità.
14 giugno 2023
Lucido ore 4.10-5.05
Sono nel seminterrato di casa mia a fare non ricordo cosa, ad un certo punto noto su una parete un interruttore di quelli vecchi con il pulsantino piccolo, molto diverso da quelli che abbiamo in casa. Capisco dunque di stare sognando, vado di sopra ed esco in giardino. Qui rimango per un attimo indeciso se uscire al retro o dal cancello principale, alla fine scelgo la seconda opzione, che è anche quella che scelgo più di frequente. Mi incammino lungo la strada, inizialmente cammino a ridosso dei muri di recinzione delle case sulla destra, toccandoli per stabilizzarmi. Arrivo alla fine della via ed entro in una casa sul lato sinistro, una signora mi accoglie, la saluto e come al solito uso la scusa di dover andare in bagno. Stavolta però rimango fregato perché il bagno lo trovo occupato, la signora mi offre un bicchiere d'acqua in attesa che il bagno si liberi e io accetto. La seguo in cucina e lei mi porge un bicchiere pieno d'acqua e io lo bevo tutto d'un sorso e lo appoggio su un mobile. Do un'occhiata intorno e mi rendo conto che la cucina assomiglia a quella della casa della mia defunta nonna paterna. Esco dalla cucina e apro un'altra porta dove trovo un altro bagno ma privo di uscita, mentre il bagno di prima è ancora occupato. Attraverso un corridoio adiacente al primo bagno e raggiungo un'altra stanza, una camera da letto, stavolta con una finestra aperta. Ne approfitto subito, esco dalla finestra e mi calo giù saltando sul balcone sottostante. Salgo sul parapetto e da qui continuo a scendere saltando giù da un parapetto all'altro fino al primo piano, per poi atterrare nel cortile condominiale. Esco dal condominio e mi ritrovo su una strada che assomiglia molto al viale principale della mia città. Incontro delle persone che entrano ed escono dall'area condominiale, tra le quali ricordo una ragazza alta e snella dai capelli scuri che mi passa accanto ed entra nel condominio. Imbocco la strada, c'è un sacco di gente e un chiacchiericcio di fondo eccessivo, che mi impedisce di concentrarmi sui miei obbiettivi. Ad un certo punto lo scenario si deforma e mi ritrovo su una specie di autobus, anche questo molto affollato e caotico. Dovrei scendere ad allontanarmi al più presto ma vengo trattenuto da una bellissima ragazza mora che si siede accanto a me. L'attrazione fisica tra noi è molto forte e devo fare un grande sforzo per non cedere, le do un bacio appena accennato ma mi tiro indietro subito prima che sia troppo tardi. Le dico che se continuassimo rischierei di destabilizzarmi e che se vuole può venire insieme a me ed accompagnarmi nella mia esplorazione, rimanderemo a più tardi quello che stavamo per fare. Lei accetta e ci incamminiamo lungo la strada che ora è a tutti gli effetti il viale principale della mia città. Purtroppo però qui la mia lucidità inizia a calare e mi ritrovo in situazioni assurde e confuse, nel quale tra le altre cose la persona che è con me cambia totalmente più volte diventando prima un ragazzo sconosciuto, poi un'altra ragazza, poi mio fratello.
Paralisi ore 23.15-23.50
Mi alzo dal letto e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Sono molto assonnato e intorpidito, mi muovo a occhi quasi chiusi, ho il bicchiere in mano e qui mi rendo conto che sto sognando. Il bicchiere diventa intangibile o forse sono io ad esserlo, un attimo dopo mi ritrovo sul letto in paralisi in posizione supina. Sento i rumori della TV, provenienti forse dalla realtà fisica, percepisco una presenza che entra nella mia stanza e mi sale addosso. Sembra una roba gelatinosa che risale lungo il mio corpo e sento una strana sensazione all'addome, tipo bollicine d'aria. L'essere sta per avvolgermi completamente, la mia lucidità è bassa, ho poca energia, decido di forzare l'uscita dalla paralisi, cambio posizione per evitare di ricaderci subito.
9 giugno 2023
Lucido pomeridiano ore 16.30-17.05
La libreria onirica
Prendo lucidità mentre sono in una libreria, so che è una libreria speciale, una libreria onirica, dove posso trovare qualsiasi libro. E' una voce a dirmelo e mi consiglia di non provare a leggere a distanza i titoli dei libri ma di avvicinarmi puntandone uno a caso e leggere solo una volta raggiunto e preso in mano. Seguo tale suggerimento, sono davanti ad uno scaffale a ridosso di una parete e raggiungo un altro scaffale su una parete che fa angolo con quella di prima. Punto un libro e lo prendo, ora si legge tutto alla perfezione, c'è anche un codice alfanumerico che rimane sempre uguale, ad eccezione del primo numero che da 6 diventa 5 poi torna 6, sembra oscillare tra questi due numeri. Purtroppo ho dimenticato il titolo del libro. Proseguo poi spostandomi da uno scaffale all'altro, consapevole di avere a disposizione qualunque libro io possa desiderare, anche se non mi viene in mente di scegliere un titolo o un argomento in particolare, mi limito a prenderli a caso. Poi perdo lucidità e la libreria si trasforma in un supermercato, poi in un centro commerciale. Entro in un bar ma poi c'è uno stacco e subito dopo mi ritrovo a vedere la scena in terza persona, si vede una landa desolata e so che lì non molto tempo prima c'era il centro commerciale in cui ero poco fa. In pratica c'è stato un salto temporale e so che nel frattempo è stato tutto distrutto dai bombardamenti. C'è un uomo abbronzato in piedi su una roccia, qualcuno gli chiede come mai sembra così tranquillo nonostante abbiano appena distrutto la Slovenia.
13 giugno 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 2.30-6.09
Prendo lucidità in paralisi in posizione prona, c'è un entità sopra di me ma non provo alcun dolore o fastidio stavolta, semplicemente mi avvolge e mi ingloba completamente. Al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza, faccio un rapido giro per il salotto, poi vado di sopra ed esco in strada. Mio fratello mi segue inizialmente ma poi entra in una macchina che a quanto pare qui è la sua ma è molto diversa dalla sua macchina fisica. Io proseguo lungo la strada e poco dopo me lo ritrovo davanti e mi chiede di prestargli le mie chiavi di casa, io gliele lascio tanto qui non mi servono, posso aprire porte e cancelli con il pensiero. Entro in una casa sul lato sinistro della strada, sono in una saletta e mi guardo intorno cercando di memorizzare gli elementi della casa. Vedo poi una signora anziana seduta su una sedia in un angolo, poi ne compare un'altra, dicono di avere entrambe 94 anni, mi dicono i nomi, una si chiama Caterina, l'altra ha un nome stranissimo e inverosimile
che non ricordo. Pare siano sorelle gemelle, poi c'è una signora sui 70 che pare essere la figlia di una delle due, si chiama Sonia. Una delle due signore anziane mi chiede che lavoro faccio e da quanto e io stupidamente mi dilungo nel rispondere e perdo lucidità.
14 giugno 2023
Lucido ore 4.10-5.05
Sono nel seminterrato di casa mia a fare non ricordo cosa, ad un certo punto noto su una parete un interruttore di quelli vecchi con il pulsantino piccolo, molto diverso da quelli che abbiamo in casa. Capisco dunque di stare sognando, vado di sopra ed esco in giardino. Qui rimango per un attimo indeciso se uscire al retro o dal cancello principale, alla fine scelgo la seconda opzione, che è anche quella che scelgo più di frequente. Mi incammino lungo la strada, inizialmente cammino a ridosso dei muri di recinzione delle case sulla destra, toccandoli per stabilizzarmi. Arrivo alla fine della via ed entro in una casa sul lato sinistro, una signora mi accoglie, la saluto e come al solito uso la scusa di dover andare in bagno. Stavolta però rimango fregato perché il bagno lo trovo occupato, la signora mi offre un bicchiere d'acqua in attesa che il bagno si liberi e io accetto. La seguo in cucina e lei mi porge un bicchiere pieno d'acqua e io lo bevo tutto d'un sorso e lo appoggio su un mobile. Do un'occhiata intorno e mi rendo conto che la cucina assomiglia a quella della casa della mia defunta nonna paterna. Esco dalla cucina e apro un'altra porta dove trovo un altro bagno ma privo di uscita, mentre il bagno di prima è ancora occupato. Attraverso un corridoio adiacente al primo bagno e raggiungo un'altra stanza, una camera da letto, stavolta con una finestra aperta. Ne approfitto subito, esco dalla finestra e mi calo giù saltando sul balcone sottostante. Salgo sul parapetto e da qui continuo a scendere saltando giù da un parapetto all'altro fino al primo piano, per poi atterrare nel cortile condominiale. Esco dal condominio e mi ritrovo su una strada che assomiglia molto al viale principale della mia città. Incontro delle persone che entrano ed escono dall'area condominiale, tra le quali ricordo una ragazza alta e snella dai capelli scuri che mi passa accanto ed entra nel condominio. Imbocco la strada, c'è un sacco di gente e un chiacchiericcio di fondo eccessivo, che mi impedisce di concentrarmi sui miei obbiettivi. Ad un certo punto lo scenario si deforma e mi ritrovo su una specie di autobus, anche questo molto affollato e caotico. Dovrei scendere ad allontanarmi al più presto ma vengo trattenuto da una bellissima ragazza mora che si siede accanto a me. L'attrazione fisica tra noi è molto forte e devo fare un grande sforzo per non cedere, le do un bacio appena accennato ma mi tiro indietro subito prima che sia troppo tardi. Le dico che se continuassimo rischierei di destabilizzarmi e che se vuole può venire insieme a me ed accompagnarmi nella mia esplorazione, rimanderemo a più tardi quello che stavamo per fare. Lei accetta e ci incamminiamo lungo la strada che ora è a tutti gli effetti il viale principale della mia città. Purtroppo però qui la mia lucidità inizia a calare e mi ritrovo in situazioni assurde e confuse, nel quale tra le altre cose la persona che è con me cambia totalmente più volte diventando prima un ragazzo sconosciuto, poi un'altra ragazza, poi mio fratello.
May my heart be my guiding key
Davvero forte l'esperienza con la roba gelatinosa che risale il corpo...Non mi è mai capitata una cosa del genere, credo.
Questo genere di cose traumatizzerebbero la maggior parte dei sognatori...invece tu hai affrontato la situazione senza andare nel panico. Non è una cosa da poco!
Nelle altre due esperienze con le nonnine...beh, hai pensato che potrebbero essere dei 'p.o.' disincarnati che cercano in qualche modo aiuto o sono bloccate in qualche dimensione di '''basso astrale'''?...chissà...bisognerebbe analizzare bene le loro emanazioni energetiche (termine generico) e provare a fare qualche semplice domanda.
Cmq complimenti per le tue splendide esplorazioni!
Questo genere di cose traumatizzerebbero la maggior parte dei sognatori...invece tu hai affrontato la situazione senza andare nel panico. Non è una cosa da poco!
Nelle altre due esperienze con le nonnine...beh, hai pensato che potrebbero essere dei 'p.o.' disincarnati che cercano in qualche modo aiuto o sono bloccate in qualche dimensione di '''basso astrale'''?...chissà...bisognerebbe analizzare bene le loro emanazioni energetiche (termine generico) e provare a fare qualche semplice domanda.
Cmq complimenti per le tue splendide esplorazioni!
Hari ha scritto:4 giugno 2023
Paralisi ore 23.15-23.50
Mi alzo dal letto e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Sono molto assonnato e intorpidito, mi muovo a occhi quasi chiusi, ho il bicchiere in mano e qui mi rendo conto che sto sognando. Il bicchiere diventa intangibile o forse sono io ad esserlo, un attimo dopo mi ritrovo sul letto in paralisi in posizione supina. Sento i rumori della TV, provenienti forse dalla realtà fisica, percepisco una presenza che entra nella mia stanza e mi sale addosso. Sembra una roba gelatinosa che risale lungo il mio corpo e sento una strana sensazione all'addome, tipo bollicine d'aria. L'essere sta per avvolgermi completamente, la mia lucidità è bassa, ho poca energia, decido di forzare l'uscita dalla paralisi, cambio posizione per evitare di ricaderci subito.
9 giugno 2023
Lucido pomeridiano ore 16.30-17.05
La libreria onirica
Prendo lucidità mentre sono in una libreria, so che è una libreria speciale, una libreria onirica, dove posso trovare qualsiasi libro. E' una voce a dirmelo e mi consiglia di non provare a leggere a distanza i titoli dei libri ma di avvicinarmi puntandone uno a caso e leggere solo una volta raggiunto e preso in mano. Seguo tale suggerimento, sono davanti ad uno scaffale a ridosso di una parete e raggiungo un altro scaffale su una parete che fa angolo con quella di prima. Punto un libro e lo prendo, ora si legge tutto alla perfezione, c'è anche un codice alfanumerico che rimane sempre uguale, ad eccezione del primo numero che da 6 diventa 5 poi torna 6, sembra oscillare tra questi due numeri. Purtroppo ho dimenticato il titolo del libro. Proseguo poi spostandomi da uno scaffale all'altro, consapevole di avere a disposizione qualunque libro io possa desiderare, anche se non mi viene in mente di scegliere un titolo o un argomento in particolare, mi limito a prenderli a caso. Poi perdo lucidità e la libreria si trasforma in un supermercato, poi in un centro commerciale. Entro in un bar ma poi c'è uno stacco e subito dopo mi ritrovo a vedere la scena in terza persona, si vede una landa desolata e so che lì non molto tempo prima c'era il centro commerciale in cui ero poco fa. In pratica c'è stato un salto temporale e so che nel frattempo è stato tutto distrutto dai bombardamenti. C'è un uomo abbronzato in piedi su una roccia, qualcuno gli chiede come mai sembra così tranquillo nonostante abbiano appena distrutto la Slovenia.
13 giugno 2023
Paralisi/OBE/Lucido ore 2.30-6.09
Prendo lucidità in paralisi in posizione prona, c'è un entità sopra di me ma non provo alcun dolore o fastidio stavolta, semplicemente mi avvolge e mi ingloba completamente. Al momento giusto mi alzo ed esco dalla mia stanza, faccio un rapido giro per il salotto, poi vado di sopra ed esco in strada. Mio fratello mi segue inizialmente ma poi entra in una macchina che a quanto pare qui è la sua ma è molto diversa dalla sua macchina fisica. Io proseguo lungo la strada e poco dopo me lo ritrovo davanti e mi chiede di prestargli le mie chiavi di casa, io gliele lascio tanto qui non mi servono, posso aprire porte e cancelli con il pensiero. Entro in una casa sul lato sinistro della strada, sono in una saletta e mi guardo intorno cercando di memorizzare gli elementi della casa. Vedo poi una signora anziana seduta su una sedia in un angolo, poi ne compare un'altra, dicono di avere entrambe 94 anni, mi dicono i nomi, una si chiama Caterina, l'altra ha un nome stranissimo e inverosimile
che non ricordo. Pare siano sorelle gemelle, poi c'è una signora sui 70 che pare essere la figlia di una delle due, si chiama Sonia. Una delle due signore anziane mi chiede che lavoro faccio e da quanto e io stupidamente mi dilungo nel rispondere e perdo lucidità.
14 giugno 2023
Lucido ore 4.10-5.05
Sono nel seminterrato di casa mia a fare non ricordo cosa, ad un certo punto noto su una parete un interruttore di quelli vecchi con il pulsantino piccolo, molto diverso da quelli che abbiamo in casa. Capisco dunque di stare sognando, vado di sopra ed esco in giardino. Qui rimango per un attimo indeciso se uscire al retro o dal cancello principale, alla fine scelgo la seconda opzione, che è anche quella che scelgo più di frequente. Mi incammino lungo la strada, inizialmente cammino a ridosso dei muri di recinzione delle case sulla destra, toccandoli per stabilizzarmi. Arrivo alla fine della via ed entro in una casa sul lato sinistro, una signora mi accoglie, la saluto e come al solito uso la scusa di dover andare in bagno. Stavolta però rimango fregato perché il bagno lo trovo occupato, la signora mi offre un bicchiere d'acqua in attesa che il bagno si liberi e io accetto. La seguo in cucina e lei mi porge un bicchiere pieno d'acqua e io lo bevo tutto d'un sorso e lo appoggio su un mobile. Do un'occhiata intorno e mi rendo conto che la cucina assomiglia a quella della casa della mia defunta nonna paterna. Esco dalla cucina e apro un'altra porta dove trovo un altro bagno ma privo di uscita, mentre il bagno di prima è ancora occupato. Attraverso un corridoio adiacente al primo bagno e raggiungo un'altra stanza, una camera da letto, stavolta con una finestra aperta. Ne approfitto subito, esco dalla finestra e mi calo giù saltando sul balcone sottostante. Salgo sul parapetto e da qui continuo a scendere saltando giù da un parapetto all'altro fino al primo piano, per poi atterrare nel cortile condominiale. Esco dal condominio e mi ritrovo su una strada che assomiglia molto al viale principale della mia città. Incontro delle persone che entrano ed escono dall'area condominiale, tra le quali ricordo una ragazza alta e snella dai capelli scuri che mi passa accanto ed entra nel condominio. Imbocco la strada, c'è un sacco di gente e un chiacchiericcio di fondo eccessivo, che mi impedisce di concentrarmi sui miei obbiettivi. Ad un certo punto lo scenario si deforma e mi ritrovo su una specie di autobus, anche questo molto affollato e caotico. Dovrei scendere ad allontanarmi al più presto ma vengo trattenuto da una bellissima ragazza mora che si siede accanto a me. L'attrazione fisica tra noi è molto forte e devo fare un grande sforzo per non cedere, le do un bacio appena accennato ma mi tiro indietro subito prima che sia troppo tardi. Le dico che se continuassimo rischierei di destabilizzarmi e che se vuole può venire insieme a me ed accompagnarmi nella mia esplorazione, rimanderemo a più tardi quello che stavamo per fare. Lei accetta e ci incamminiamo lungo la strada che ora è a tutti gli effetti il viale principale della mia città. Purtroppo però qui la mia lucidità inizia a calare e mi ritrovo in situazioni assurde e confuse, nel quale tra le altre cose la persona che è con me cambia totalmente più volte diventando prima un ragazzo sconosciuto, poi un'altra ragazza, poi mio fratello.