Diario Onirico di Saladriel
- Saladriel
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Ieri c'è stato il culmine di un periodo particolarmente stressante, dopo di che una piacevole ridiscesa verso la distensione dei nervi.
Decido di passare la serata al pub per godermi l'attimo di "socievolezza" e alla fine passo la serata lì
Vado a dormire attorno alle 2
Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:
[...]
Sono al Vitriol, il pub sotto casa, mi viene presentata una ragazza molto giovane, apparentemente timida ma dallo sguardo a tratti così intenso da poter forare una parete in cemento armato. Iniziamo a parlare e conoscerci e questa inizia a parlare di esoterismo, druidismo, entità, ecc... sono argomenti che conosco quindi la chiacchierata si infittisce fino a che guardandoci negli occhi non ci rendiamo conto che scatta una scintilla di pura attrazione sessuale.
Tra le altre cose che mi racconta scopro che ha parecchi problemi con la famiglia, che è piena di mafiosi, è appena uscita da un centro di riabilitazione, ecc... tutto questo non mi tocca minimamente.
Fatto sta che ci scambiamo i numeri di telefono e per farlo ci scambiamo proprio i cellulari per qualche istante. Nel farlo lei prende anche il Nr. di telefono di un mio vecchio compagno di classe di elementari e medie, un mio ex compaesano che era uno dei pochi veri amici che avevo ai tempi.
Andiamo verso il bancone e prima di pagare prendiamo ancora un cocktail con stuzzichini, non ricordo la bevanda cosa fosse ma gli stuzzichini erano quei bastoncini di salame compresso parecchio chimici che si trovano confezionati in alcuni supermercati. So che ridiamo e facciamo qualche battuta in proposito e che quei bastoncini andavano puciati nel drink e poi mangiati così.
All'uscita dal locale, una volta soli, l'attrazione fisica si fa palpabile, percepisco un fremito fisico nel mio corpo e nel suo, comunque ci tratteniamo per via del fatto che lei è tenuta sotto controllo dalla nonna (che non è lì con noi ma è come se lo fosse). Così ci facciamo una passeggiata, durante la quale si crea una sorta di legame empatico molto forte e scopriamo di saper prevedere ed imitare i movimenti l'uno dell'altro in maniera piuttosto precisa e quindi giochiamo a camminare in sincrono come due gemelli di un film horror.
Ad un certo punto lei deve rientrare a casa, scopro che tra l'altro vive vicino a me, quindi ci dirigiamo prima verso casa mia (non vuole che la nonna la veda in compagnia di nessuno) e nel farlo mi dice che mentre aveva il mio cellulare in mano ha organizzato a mio nome una uscita la sera successiva con me, il mio ex compagno di scuola e un paio di suoi amici. Faccio spallucce e mi dirigo verso il portoncino sotto casa, lei mi segue come un'ombra ma si ferma subito prima di varcare la soglia, come se ci fosse una barriera.
"Verrei su ma non posso" mi dice, guardandomi dritto negli occhi
"Lo so, tranquilla. Va bene" le rispondo.
Così mi giro e cammino nell'androne verso le scale che portano al 6° piano dove abito. Lei continua a mimare i miei movimenti ma lo fa specchio, allontanandosi dal portoncino verso l'esterno.
Sorridiamo mentre salgo le scale e ci salutiamo così.
[...]
E' improvvisamente il giorno successivo e sono in macchina com MB, il mio ex compagno di scuola. Siamo felici perchè è davvero tanto che non ci vediamo e chiacchieriamo piacevolmente mentre lui guida fuori Fossano verso il locale dove è stata organizzata la serata.
Improvvisamente mi rendo conto che nel sedile posteriore c'è lei, la ragazza della sera prima, come se si fosse materializzata all'improvviso.
La presenza di MB in macchina contrasta "energeticamente" con quella di lei: lui è sempre stato un ragazzo puro e buono, forse anche più di me, ma mai ingenuo. Averlo di fianco fa calare una sorta di sipario da dentro la mia mente e i pensieri critici e razionali nei confronti di quella strana ragazza iniziano ad arrivarmi a raffiche verso la coscienza: ho accettato di uscire con quello che è uno dei miei migliori amici assieme ad una figlia di mafiosi praticante di esoterismo ed arti oscure.
"Ma che diamine ti è venuto in mente, Luca?!?" mi dico "Che diamine penserà M di me?"
Mentre vengo colto da dubbi e rimorsi verso quello che sta succedendo e inizio ad interrogarmi su come possa essere riuscito a farmi manipolare in questo modo da una creatura così potenzialmente oscura e pericolosa mi rendo conto che siamo arrivati a destinazione: MB sta guidando in una strada provinciale fuori paese, è notte, sulla destra ci sono campi scolti vista la stagione, sulla sinistra la riva si inerpica verso l'alto in quello che è un terrapieno alto un paio di metri e ricopero di vegetazione, cespugli e bassi alberi. Questo terrapieno viene interrotto da una stradina che si unisce alla provinciale lungo la quale stiamo viaggiando. Il locale che stiamo raggiungendo si trova al fondo della stradina, quindi MB rallenta, mette la freccia a sinistra e svolta.
"Ormai siamo arrivati, la serata è in moto e non posso fermarla, lei sicuramente inizierà nuovamente a parlare di se e della sua vita ed MB penserà pessime cose di me. Oppure lei userà le sue arti oscure per farci qualcosa, o peggio verremo coinvolti in qualche affare mafioso" I miei pensieri vengono interrotti dall'inerzia dell'auto che si ferma parcheggiando nel piccolo spiazzo sterrato che fa da parcheggio del locale.
Scendiamo dall'auto, MB mi guarda, intuisco dal suo sguardo che sa tutto... non ho tempo di rimanere spiazzato che mi dice "Lù, guarda che siamo a posto, ci sono i suoi due amici"
Mi giro e vedo scendere lei dalla macchina, accompagnata da due ragazzi della sua stessa età ed altezza. Entrambi smilzi (a differenza di lei che è piuttosto rotondina), capelli corti ed occhi azzurri come il cielo. Li distinguono il colore dei capelli, uno biondo grano l'altro corvino ed i lineamenti del viso, uno più dolce e l'altro più duro e tagliente.
Istintivamente so che questi ragazzi sono contemporaneamente due cari amici di lei e allo stesso tempo due entità celesti molto potenti (Angeli? Guide? Non riesco a capirlo...) e che sono con noi per mitigare i suoi poteri e il Karma/Destino che si porta dietro dalla sua famiglia. Vedendo la scena intuisco anche lo scopo mio e di MB: quello di riportare lei sul piano della normalità umana e terrestre prima che la sua famiglia e lo sconsiderato uso di magia legata all'esoterismo la strappino via, senza possibilità di recupero, dalla realtà e dalla sanità mentale.
Il sogno finisce mentre ci dirigiamo verso l'ingresso del locale: una piccola e stretta gradinata di mattoni che scende sottoterra per 4-5 scalini per finire contro una porta in ferro battuto arrugginito.
Il locale stesso, che vedo dopo aver visto la gradinata, è un antico edificio in mattoni di un rosso intenso tendente al bordeaux in parte diroccato e ricoperto di rampicanti, come se fosse una vecchia casa nobiliare fortificata abbandonata.
[...]
Qui mi sveglio
DREAMSIGN
CONSAPEVOLEZZA INTERIORE:
-So che ha preso il Nr. di MB, pur avendo lei il cellulare in mano. Non avrei potuto saperlo
-Io sento dentro di me le intenzioni ed i movimenti di lei in modo da poterli imitare alla perfezione
FORMA:
- Barrette di salame compresso come stuzzichini al drink di uscita del pub che frequento. Non lo farebbero mai
- Il locale dove ci siamo diretti nella seconda parte del sogno non esiste
- Nella strada dove abbiamo svoltato a sinistra non c'è nessuna via a sinistra in quel punto
- La ragazza compare d'improvviso in auto
- Dall'auto scendono due ragazzi che prima non c'erano
AZIONE:
- Io e la ragazza ci scambiamo i cellulari fisicamente per scambiarci i Nr. di telefono
- Io e la ragazza iniziamo a sviluppare una sintonia tale da avere movimenti perfettamente sincronizzati
CONTESTO:
- Lei sapeva chi era MB. Questo nonostante io l'avessi appena conosciuta. Sul cellulare, sempre se ho segnato veramente il suo Nr., non ci sarebbero scritti altro che Nome e Cognome
- Il rituale degli stuzzichini puciati nel cocktail non esiste
- Io ed MB in macchina assieme verso una festa. Ai giorni nostri. Assolutamente improbabile: non ci frequentiamo da 30 anni circa, lui è felicemente sposato e l'ho sempre solo più visto assieme alla moglie.
Decido di passare la serata al pub per godermi l'attimo di "socievolezza" e alla fine passo la serata lì
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Sono al Vitriol, il pub sotto casa, mi viene presentata una ragazza molto giovane, apparentemente timida ma dallo sguardo a tratti così intenso da poter forare una parete in cemento armato. Iniziamo a parlare e conoscerci e questa inizia a parlare di esoterismo, druidismo, entità, ecc... sono argomenti che conosco quindi la chiacchierata si infittisce fino a che guardandoci negli occhi non ci rendiamo conto che scatta una scintilla di pura attrazione sessuale.
Tra le altre cose che mi racconta scopro che ha parecchi problemi con la famiglia, che è piena di mafiosi, è appena uscita da un centro di riabilitazione, ecc... tutto questo non mi tocca minimamente.
Fatto sta che ci scambiamo i numeri di telefono e per farlo ci scambiamo proprio i cellulari per qualche istante. Nel farlo lei prende anche il Nr. di telefono di un mio vecchio compagno di classe di elementari e medie, un mio ex compaesano che era uno dei pochi veri amici che avevo ai tempi.
Andiamo verso il bancone e prima di pagare prendiamo ancora un cocktail con stuzzichini, non ricordo la bevanda cosa fosse ma gli stuzzichini erano quei bastoncini di salame compresso parecchio chimici che si trovano confezionati in alcuni supermercati. So che ridiamo e facciamo qualche battuta in proposito e che quei bastoncini andavano puciati nel drink e poi mangiati così.
All'uscita dal locale, una volta soli, l'attrazione fisica si fa palpabile, percepisco un fremito fisico nel mio corpo e nel suo, comunque ci tratteniamo per via del fatto che lei è tenuta sotto controllo dalla nonna (che non è lì con noi ma è come se lo fosse). Così ci facciamo una passeggiata, durante la quale si crea una sorta di legame empatico molto forte e scopriamo di saper prevedere ed imitare i movimenti l'uno dell'altro in maniera piuttosto precisa e quindi giochiamo a camminare in sincrono come due gemelli di un film horror.
Ad un certo punto lei deve rientrare a casa, scopro che tra l'altro vive vicino a me, quindi ci dirigiamo prima verso casa mia (non vuole che la nonna la veda in compagnia di nessuno) e nel farlo mi dice che mentre aveva il mio cellulare in mano ha organizzato a mio nome una uscita la sera successiva con me, il mio ex compagno di scuola e un paio di suoi amici. Faccio spallucce e mi dirigo verso il portoncino sotto casa, lei mi segue come un'ombra ma si ferma subito prima di varcare la soglia, come se ci fosse una barriera.
"Verrei su ma non posso" mi dice, guardandomi dritto negli occhi
"Lo so, tranquilla. Va bene" le rispondo.
Così mi giro e cammino nell'androne verso le scale che portano al 6° piano dove abito. Lei continua a mimare i miei movimenti ma lo fa specchio, allontanandosi dal portoncino verso l'esterno.
Sorridiamo mentre salgo le scale e ci salutiamo così.
[...]
E' improvvisamente il giorno successivo e sono in macchina com MB, il mio ex compagno di scuola. Siamo felici perchè è davvero tanto che non ci vediamo e chiacchieriamo piacevolmente mentre lui guida fuori Fossano verso il locale dove è stata organizzata la serata.
Improvvisamente mi rendo conto che nel sedile posteriore c'è lei, la ragazza della sera prima, come se si fosse materializzata all'improvviso.
La presenza di MB in macchina contrasta "energeticamente" con quella di lei: lui è sempre stato un ragazzo puro e buono, forse anche più di me, ma mai ingenuo. Averlo di fianco fa calare una sorta di sipario da dentro la mia mente e i pensieri critici e razionali nei confronti di quella strana ragazza iniziano ad arrivarmi a raffiche verso la coscienza: ho accettato di uscire con quello che è uno dei miei migliori amici assieme ad una figlia di mafiosi praticante di esoterismo ed arti oscure.
"Ma che diamine ti è venuto in mente, Luca?!?" mi dico "Che diamine penserà M di me?"
Mentre vengo colto da dubbi e rimorsi verso quello che sta succedendo e inizio ad interrogarmi su come possa essere riuscito a farmi manipolare in questo modo da una creatura così potenzialmente oscura e pericolosa mi rendo conto che siamo arrivati a destinazione: MB sta guidando in una strada provinciale fuori paese, è notte, sulla destra ci sono campi scolti vista la stagione, sulla sinistra la riva si inerpica verso l'alto in quello che è un terrapieno alto un paio di metri e ricopero di vegetazione, cespugli e bassi alberi. Questo terrapieno viene interrotto da una stradina che si unisce alla provinciale lungo la quale stiamo viaggiando. Il locale che stiamo raggiungendo si trova al fondo della stradina, quindi MB rallenta, mette la freccia a sinistra e svolta.
"Ormai siamo arrivati, la serata è in moto e non posso fermarla, lei sicuramente inizierà nuovamente a parlare di se e della sua vita ed MB penserà pessime cose di me. Oppure lei userà le sue arti oscure per farci qualcosa, o peggio verremo coinvolti in qualche affare mafioso" I miei pensieri vengono interrotti dall'inerzia dell'auto che si ferma parcheggiando nel piccolo spiazzo sterrato che fa da parcheggio del locale.
Scendiamo dall'auto, MB mi guarda, intuisco dal suo sguardo che sa tutto... non ho tempo di rimanere spiazzato che mi dice "Lù, guarda che siamo a posto, ci sono i suoi due amici"
Mi giro e vedo scendere lei dalla macchina, accompagnata da due ragazzi della sua stessa età ed altezza. Entrambi smilzi (a differenza di lei che è piuttosto rotondina), capelli corti ed occhi azzurri come il cielo. Li distinguono il colore dei capelli, uno biondo grano l'altro corvino ed i lineamenti del viso, uno più dolce e l'altro più duro e tagliente.
Istintivamente so che questi ragazzi sono contemporaneamente due cari amici di lei e allo stesso tempo due entità celesti molto potenti (Angeli? Guide? Non riesco a capirlo...) e che sono con noi per mitigare i suoi poteri e il Karma/Destino che si porta dietro dalla sua famiglia. Vedendo la scena intuisco anche lo scopo mio e di MB: quello di riportare lei sul piano della normalità umana e terrestre prima che la sua famiglia e lo sconsiderato uso di magia legata all'esoterismo la strappino via, senza possibilità di recupero, dalla realtà e dalla sanità mentale.
Il sogno finisce mentre ci dirigiamo verso l'ingresso del locale: una piccola e stretta gradinata di mattoni che scende sottoterra per 4-5 scalini per finire contro una porta in ferro battuto arrugginito.
Il locale stesso, che vedo dopo aver visto la gradinata, è un antico edificio in mattoni di un rosso intenso tendente al bordeaux in parte diroccato e ricoperto di rampicanti, come se fosse una vecchia casa nobiliare fortificata abbandonata.
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Qui mi sveglio
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-Io sento dentro di me le intenzioni ed i movimenti di lei in modo da poterli imitare alla perfezione
FORMA:
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- Il locale dove ci siamo diretti nella seconda parte del sogno non esiste
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AZIONE:
- Io e la ragazza ci scambiamo i cellulari fisicamente per scambiarci i Nr. di telefono
- Io e la ragazza iniziamo a sviluppare una sintonia tale da avere movimenti perfettamente sincronizzati
CONTESTO:
- Lei sapeva chi era MB. Questo nonostante io l'avessi appena conosciuta. Sul cellulare, sempre se ho segnato veramente il suo Nr., non ci sarebbero scritti altro che Nome e Cognome
- Il rituale degli stuzzichini puciati nel cocktail non esiste
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"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"
I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire
This Dreamer was formerly known as ErikBauer
And these were his dream journals:
Lucid Dreams: viewtopic.php?f=10&t=561
Regular Dreams: viewtopic.php?f=11&t=567
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"
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- Saladriel
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Ieri sera vado a dormire piuttosto tardi dopo aver visto il film "Black Adam" al cinema.
Prima di addormentarmi pratico un minimo di Training Autogeno, è molto difficile perchè sono stanco e ho la mente che se ne va per conto suo, ad un certo punto mi lascio semplicemente addormentare.
Passo per lo più una notte senza ricordi onirici, a parte questo:
[...] Sono evidentemente ad un raduno onirico perchè sto parlando di persona con @Alrescha e so che ci sono altri utenti che stanno ascoltando.
Ricordo che siamo in una grossa sala ben illuminata, ci sono dei tavolini al limite della visuale, non riesco a capire se si tratti di un ristorante, di una sala da ricevimento, se è la sala da colazione di un hotel o se è una sala conferenze.
Le dimensioni, i colori e l'illuminazione comunque tendono al grigio azzurrino molto chiari.
La luce sembra quella solare, filtrata da grosse vetrate.
Stiamo parlando di sogni e diari onirici e ad un certo punto Alre inizia a raccontare che lei tiene tutta una serie di diari divisi per utente del forum: in ciascuno di questi colleziona i sogni nei quali siamo comparsi noi, catalogandoli e unendoli assieme in modo da formare delle lunghe avventure, storie e racconti che vive con ciascuno di noi nel mondo onirico.
Mi si sgranano gli occhi tanto la trovo una idea geniale, ricordo che sto per chiederle se un giorno avrei potuto leggere quello riguardante me [...] ma a questo punto mi sveglio.
Ragazzi, sto raduno onirico è da organizzare, però! E' tipo la seconda o terza volta che sogno qualcosa a riguardo
DREAMSIGN
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- Sto parlando con Alrescha e sono ad un Raduno Onirico. Cosa che di per se sarebbe possibile, salvo il fatto che non è mai stata organizzata
Prima di addormentarmi pratico un minimo di Training Autogeno, è molto difficile perchè sono stanco e ho la mente che se ne va per conto suo, ad un certo punto mi lascio semplicemente addormentare.
Passo per lo più una notte senza ricordi onirici, a parte questo:
[...] Sono evidentemente ad un raduno onirico perchè sto parlando di persona con @Alrescha e so che ci sono altri utenti che stanno ascoltando.
Ricordo che siamo in una grossa sala ben illuminata, ci sono dei tavolini al limite della visuale, non riesco a capire se si tratti di un ristorante, di una sala da ricevimento, se è la sala da colazione di un hotel o se è una sala conferenze.
Le dimensioni, i colori e l'illuminazione comunque tendono al grigio azzurrino molto chiari.
La luce sembra quella solare, filtrata da grosse vetrate.
Stiamo parlando di sogni e diari onirici e ad un certo punto Alre inizia a raccontare che lei tiene tutta una serie di diari divisi per utente del forum: in ciascuno di questi colleziona i sogni nei quali siamo comparsi noi, catalogandoli e unendoli assieme in modo da formare delle lunghe avventure, storie e racconti che vive con ciascuno di noi nel mondo onirico.
Mi si sgranano gli occhi tanto la trovo una idea geniale, ricordo che sto per chiederle se un giorno avrei potuto leggere quello riguardante me [...] ma a questo punto mi sveglio.
Ragazzi, sto raduno onirico è da organizzare, però! E' tipo la seconda o terza volta che sogno qualcosa a riguardo
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Guarda, potrei cominciare a tenerli solo per farti un giorno leggere il tuo ahah
ma vale tutto? lucidi e non?
ma vale tutto? lucidi e non?
"Tal fu la mia follia da fermarmi per la bestia
Di cenere macchiata e del dono portatore
chiedendomi cosa cotal creatura fosse
<<parla inquieto spirito
di qual sorte t’ha vinto,
e rivela la mia
per cui possa gioire
o versar pianto>> "
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di qual sorte t’ha vinto,
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per cui possa gioire
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- Saladriel
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Aww! Sarebbe fighissimo!Alrescha ha scritto:Guarda, potrei cominciare a tenerli solo per farti un giorno leggere il tuo ahah
ma vale tutto? lucidi e non?
Si si, sia lucidi che non lucidi
Almeno, in sogno era cosí
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- Saladriel
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E' un periodo "strano": sto iniziando a frequentare un nuovo giro di "amicizie" e parte delle abitudini, ormai quasi rituali, che si erano cementificate nella mia vita stanno cambiando.
Ieri, tra una cosa e l'altra, si è fatta quasi l'1 del mattino prima che andassi a dormire.
Ero troppo stanco per esprimere un intento qualsiasi e nonostante mi sia svegliato una volta a metà nottata non ricordo alcun sogno al risveglio.
La cosa non mi stupisce: è un periodo di forte "caos interiore" ed è facile che tempeste fatte di emozioni e pensieri piuttosto intense facciano scempio della fragile memoria onirica.
Ieri, tra una cosa e l'altra, si è fatta quasi l'1 del mattino prima che andassi a dormire.
Ero troppo stanco per esprimere un intento qualsiasi e nonostante mi sia svegliato una volta a metà nottata non ricordo alcun sogno al risveglio.
La cosa non mi stupisce: è un periodo di forte "caos interiore" ed è facile che tempeste fatte di emozioni e pensieri piuttosto intense facciano scempio della fragile memoria onirica.
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Ieri vado a dormire nuovamente troppo tardi, erano le 00:45 circa.
Nonostante la stanchezza sono riuscito a praticare un po' di Training autogeno, dopo di che mi sono addormentato senza problemi e ho dormito profondamente ma, ahimè, nuovamente nessun ricordo onirico.
Questa notte voglio andare a dormire presto
Nonostante la stanchezza sono riuscito a praticare un po' di Training autogeno, dopo di che mi sono addormentato senza problemi e ho dormito profondamente ma, ahimè, nuovamente nessun ricordo onirico.
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Vado a dormire alle 22:30 circa, mi addormento con un forte senso di inquietudine addosso.
Nonostante questo la prima parte della notte la passo a dormire profondamente, fino a svegliarmi di soprassalto per un attacco d'ansia attorno all'1:30
La scarica di adrenalina è talmente forte che mi devo alzare dal letto e fare qualcosa: vado in cucina, preparo una farinata per la colazione del mattino e la metto in forno, torno a letto e leggo LaBerge fino alle 2:30 crirca, al che faccio una meditazione e mi riaddormento ripetendo il mantra "Questa notte sogno e mi rendo conto di sognare"
Il riassunto dell resto della notte è Incubi.
A parte una scena raccapricciante il resto sono situazioni normali cariche però d'ansia.
Riporto qua sotto quello che ricordo e che riesco a scrivere:
[...] primo giorno del nuovo lavoro: addetto alle pulizie di un pub, gestito in buona parte dalle persone del pub che frequento.
Fatto sta che mi trattano come se già dovessi sapere tutto, non mi dicono dove sono gli attrezzi per le pulizie, cosa pulire prima e dopo, ecc...
Il locale è molto grande e mi viene associata la sala del piano di sopra, alla quale si accede con una scala a chiocciola in legno e che sembra uscita da un film ambientato a cavallo tra il 1800 e il 1900: mobilio ed arcate in legno scuro, tavolini che sembrano quelli rotondi da poker di una bisca degli anni '20, ecc...
Nella stessa sala c'è la zona relax dei dipendenti e da questa si vedono le porte che danno sulle loro stanze private (vivono letteralmente nel locale)
Un po' non so da che parte iniziare, un po' mi perdo in chiacchiere con una delle cameriere, fatto sta che inizia ad arrivare gente e io devo ancora pulire i tavoli, così inizio a passarli con lo straccio ed il disinfettante mentre questi si siedono.
Mi sento osservato e giudicato da uno dei camerieri, vado in ansia, mi sento inutile ed impacciato. [...]
La mezza giornata successiva mi tocca la sala di sotto: è un bar più moderno e in una sala attigua ci sono le docce comuni, mi tocca pulire quelle.
La sala delle docce è un grosso stanzone diviso in cubicoli separati da pareti di vetro zigrinato, ognuno dei quali forma un cubicolo doccia.
La forma e disposizione dei cubicoli, se solo fossero leggermente più grandi e di legno, ricorda quella dei cubicoli per animali in una stalla per bovini, solo più caotica come disposizioni.
Anche lì rimango in dietro con le pulizie, distratto dalla silhouette di una delle cameriere che si fa la doccia in un cubicolo poco distante.
Fatto sta che quando arrivo alla stanza principale per pulire le scrivanie (il bar è diventato un ufficio, sempre con la funzione di bar) queste sono imbrattate di salse dagli avventori precedenti e quelli nuovi si stanno già sedendo.
Quindi faccio del mio meglio per pulire sotto i registri e i blocchi di carta senza sporcarli e senza dare fastidio ai nuovi clienti.
Nuovamente mi sento in ansia, inadeguato e giudicato. [...]
Viene in mio aiuto un ragazzo giovane, inespressivo ma molto efficiente. Improvvisamente indossiamo entrambi delle tute gialle da disinfestazione, fatte in tessuto di plastica impermeabile molto leggero
Sul davanti c'è un simbolo nero che non ricordo, ma stava ad indicare il nostro compito di pulizie speciali.
[...]
Il sogno continua che siamo nel cortile, è notte, e dobbiamo pulire lo scarico di una grossa vasca da bagno intasata. L'acqua è sozza e tendente al marrone-rossiccio, non si vede un millimetro sotto la superficie.
Lui è immerso all'interno della vasca fino alla vita e sta spalando materiale molliccio e innominabile da dentro la vasca, gettandolo in un carretto di quelli per letame, messo alle sue spalle.
E' notte e siamo all'aperto, in quello che sembra il retro di una fattoria.
Io ho dei pesanti guanti di gomma nelle mani e sto tastando il fondo della vasca alla ricerca dello scarico, lo trovo ma è intasato con materiale molliccio. Ne tiro fuori una manciata e sembra un grumo di capelli misto a materiale organico molliccio. Disgustato lo getto nel carretto, infilo le mani nella vasca e tolgo un'altra manciata, stessa cosa.
Il materiale intasante sembra non finire mai, ad un certo punto trovo qualcosa di duro simile ad un dente in una delle manciate, non controllo se è veramente un dente, semplicemente guardo il tipo negli occhi e gli chiedo se dentro a quella vasca c'è morto qualcuno.
Lui mi risponde che c'è stata una esplosione e delle persone non si trovanon più.
Si, deduco, stiamo spalando via i resti mollicci e decomposti di chissà quanti cadaveri, da quella vasca.
[...]
Il sogno ha altri dettagli che non so se voglio ricordare.
Ho fatto un sogno normale, anche.
Ne ricordo qualche frammento:
[...] Non ricordo come mai ma devo fare tutto un tragitto a piedi per portare un messaggio a delle persone.
Questo tragitto mi porta all'interno di un piccolo cinema, devo attraversare la stanza e passare chino tra le portone e lo schermo per non dare fastidio agli spettatori, che sono dei bambini.
Quando arrivo all'uscita ci sono delle transenne che la bloccano, deduco di essere ad un parco divertimenti e che si apriranno solo a spettacolo finito.
Non ho tempo, qundi scavalco con agilità le transenne e apro la porta. Dietro ci sono i custodi della sala che vogliono impedirmi di uscire, gli faccio notare che non sono un ragazzino e devo semplicemente andarmene, al che mi fanno passare.
Passo con agilità altri corridoi e stanze, fino a quando non arrivo sul ballatoio di una hall, piena di gente.
Nuovamente non ho tempo e inizio a scavalcare con agilità, saltando da una sporgenza all'altra, usando appigli e staffe di metallo per volteggiare e calarmi giù velocemente.
Mi muovo come un professionista di atletica leggera, sono movimenti aggraziati, misurati e tecnici.
Tant'è che ci sono due professori di atletica, un lui ed una lei, che fanno da giudici a gare molto importanti che commentano i miei passaggi con approvazione.
Mi fermo per un attimo vicino a loro per scambiare qualche parola, poi esco dalla sala ed entro in un giardino in stile vittoriano
[...]
Ho scritto il sogno in fretta e scevro di molto dettagli a causa dell'agitazione con cui mi sono svegliato.
Nonostante questo la prima parte della notte la passo a dormire profondamente, fino a svegliarmi di soprassalto per un attacco d'ansia attorno all'1:30
La scarica di adrenalina è talmente forte che mi devo alzare dal letto e fare qualcosa: vado in cucina, preparo una farinata per la colazione del mattino e la metto in forno, torno a letto e leggo LaBerge fino alle 2:30 crirca, al che faccio una meditazione e mi riaddormento ripetendo il mantra "Questa notte sogno e mi rendo conto di sognare"
Il riassunto dell resto della notte è Incubi.
A parte una scena raccapricciante il resto sono situazioni normali cariche però d'ansia.
Riporto qua sotto quello che ricordo e che riesco a scrivere:
[...] primo giorno del nuovo lavoro: addetto alle pulizie di un pub, gestito in buona parte dalle persone del pub che frequento.
Fatto sta che mi trattano come se già dovessi sapere tutto, non mi dicono dove sono gli attrezzi per le pulizie, cosa pulire prima e dopo, ecc...
Il locale è molto grande e mi viene associata la sala del piano di sopra, alla quale si accede con una scala a chiocciola in legno e che sembra uscita da un film ambientato a cavallo tra il 1800 e il 1900: mobilio ed arcate in legno scuro, tavolini che sembrano quelli rotondi da poker di una bisca degli anni '20, ecc...
Nella stessa sala c'è la zona relax dei dipendenti e da questa si vedono le porte che danno sulle loro stanze private (vivono letteralmente nel locale)
Un po' non so da che parte iniziare, un po' mi perdo in chiacchiere con una delle cameriere, fatto sta che inizia ad arrivare gente e io devo ancora pulire i tavoli, così inizio a passarli con lo straccio ed il disinfettante mentre questi si siedono.
Mi sento osservato e giudicato da uno dei camerieri, vado in ansia, mi sento inutile ed impacciato. [...]
La mezza giornata successiva mi tocca la sala di sotto: è un bar più moderno e in una sala attigua ci sono le docce comuni, mi tocca pulire quelle.
La sala delle docce è un grosso stanzone diviso in cubicoli separati da pareti di vetro zigrinato, ognuno dei quali forma un cubicolo doccia.
La forma e disposizione dei cubicoli, se solo fossero leggermente più grandi e di legno, ricorda quella dei cubicoli per animali in una stalla per bovini, solo più caotica come disposizioni.
Anche lì rimango in dietro con le pulizie, distratto dalla silhouette di una delle cameriere che si fa la doccia in un cubicolo poco distante.
Fatto sta che quando arrivo alla stanza principale per pulire le scrivanie (il bar è diventato un ufficio, sempre con la funzione di bar) queste sono imbrattate di salse dagli avventori precedenti e quelli nuovi si stanno già sedendo.
Quindi faccio del mio meglio per pulire sotto i registri e i blocchi di carta senza sporcarli e senza dare fastidio ai nuovi clienti.
Nuovamente mi sento in ansia, inadeguato e giudicato. [...]
Viene in mio aiuto un ragazzo giovane, inespressivo ma molto efficiente. Improvvisamente indossiamo entrambi delle tute gialle da disinfestazione, fatte in tessuto di plastica impermeabile molto leggero
Sul davanti c'è un simbolo nero che non ricordo, ma stava ad indicare il nostro compito di pulizie speciali.
[...]
Il sogno continua che siamo nel cortile, è notte, e dobbiamo pulire lo scarico di una grossa vasca da bagno intasata. L'acqua è sozza e tendente al marrone-rossiccio, non si vede un millimetro sotto la superficie.
Lui è immerso all'interno della vasca fino alla vita e sta spalando materiale molliccio e innominabile da dentro la vasca, gettandolo in un carretto di quelli per letame, messo alle sue spalle.
E' notte e siamo all'aperto, in quello che sembra il retro di una fattoria.
Io ho dei pesanti guanti di gomma nelle mani e sto tastando il fondo della vasca alla ricerca dello scarico, lo trovo ma è intasato con materiale molliccio. Ne tiro fuori una manciata e sembra un grumo di capelli misto a materiale organico molliccio. Disgustato lo getto nel carretto, infilo le mani nella vasca e tolgo un'altra manciata, stessa cosa.
Il materiale intasante sembra non finire mai, ad un certo punto trovo qualcosa di duro simile ad un dente in una delle manciate, non controllo se è veramente un dente, semplicemente guardo il tipo negli occhi e gli chiedo se dentro a quella vasca c'è morto qualcuno.
Lui mi risponde che c'è stata una esplosione e delle persone non si trovanon più.
Si, deduco, stiamo spalando via i resti mollicci e decomposti di chissà quanti cadaveri, da quella vasca.
[...]
Il sogno ha altri dettagli che non so se voglio ricordare.
Ho fatto un sogno normale, anche.
Ne ricordo qualche frammento:
[...] Non ricordo come mai ma devo fare tutto un tragitto a piedi per portare un messaggio a delle persone.
Questo tragitto mi porta all'interno di un piccolo cinema, devo attraversare la stanza e passare chino tra le portone e lo schermo per non dare fastidio agli spettatori, che sono dei bambini.
Quando arrivo all'uscita ci sono delle transenne che la bloccano, deduco di essere ad un parco divertimenti e che si apriranno solo a spettacolo finito.
Non ho tempo, qundi scavalco con agilità le transenne e apro la porta. Dietro ci sono i custodi della sala che vogliono impedirmi di uscire, gli faccio notare che non sono un ragazzino e devo semplicemente andarmene, al che mi fanno passare.
Passo con agilità altri corridoi e stanze, fino a quando non arrivo sul ballatoio di una hall, piena di gente.
Nuovamente non ho tempo e inizio a scavalcare con agilità, saltando da una sporgenza all'altra, usando appigli e staffe di metallo per volteggiare e calarmi giù velocemente.
Mi muovo come un professionista di atletica leggera, sono movimenti aggraziati, misurati e tecnici.
Tant'è che ci sono due professori di atletica, un lui ed una lei, che fanno da giudici a gare molto importanti che commentano i miei passaggi con approvazione.
Mi fermo per un attimo vicino a loro per scambiare qualche parola, poi esco dalla sala ed entro in un giardino in stile vittoriano
[...]
Ho scritto il sogno in fretta e scevro di molto dettagli a causa dell'agitazione con cui mi sono svegliato.
"E' vero che il Templare è forte e coraggioso perchè combatte i Demoni del Caos e degli Inferi.
Ma ricorda che il Bardo non è da meno, perchè combatte i demoni del Cuore"
I sogni sono il sussurro di un bambino che non sa ancora mentire
This Dreamer was formerly known as ErikBauer
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Rileggere "Exploring the World of Lucid Dreaming" di LaBerge sta alimentando l'entusiasmo per i tecnicismi.
Sono arrivato a leggere la parte che parla di Memoria Onirica e che descrvie la tecnica MILD sviluppata e utilizzata da LaBerge stesso e, mentre anni fa non mi entusiasmò più di tanto, ora sento un leggero e piacevole "Pizzicorio Interno" quando la leggo, proprio come se fosse una ricetta per un piatto gustoso.
Il tentare di utilizzarla tra l'altro si sta scontrando con il mio periodo di completo "disabbandono mentale" ad ogni forma di autodisciplina, meditazione, esercizi di concentrazione, ecc... quindi ovviamente sto non solo avendo grosse difficoltà nell'applicarla, ma non sto ottenendo risultati.
Il lato positivo di tutto questo è che mi sta dando l'entusiasmo per riprendere meditazioni ed esercizi con più motivazione, ed inizio a percepirne i benefici anche nella veglia.
Ora devo solo trovare un'altro ritmo, una "Routine Giornaliera" che mi permetta di esercitarmi ed utilizzarla correttamente.
Detto questo, ieri sera vado a dormire ripetendomi mentalmente "Questa notte sogno e mi rendo conto di sognare, diventando lucido" mentre riporto alla mente i ricordi degli ultimi sogni fatti e simulando con l'immaginazione il fatto di riconoscere i dreamsign e diventare lucido. Mentre lo faccio mi sento sorridere, beato ed in pace, mi addormento così.
Dormo bene e profondamente, con soltanto un paio di risvegli notturni. Durante il primo mi ricordo di rimanere fermo nel letto e richiamare il ricordo dei sogni appena fatti, ma non mi sovviene nulla, così mi riaddormento tentando di ripetere il mantra, ma sono troppo stanco.
Durante il secondo risveglio non mi ricordo di fare l'esercizio, semplicemente mi giro dall'altra e mi riaddormento.
Non ho ricordi di sogni al mattino, ma il sonno è stato riposante e "pieno".
Sono arrivato a leggere la parte che parla di Memoria Onirica e che descrvie la tecnica MILD sviluppata e utilizzata da LaBerge stesso e, mentre anni fa non mi entusiasmò più di tanto, ora sento un leggero e piacevole "Pizzicorio Interno" quando la leggo, proprio come se fosse una ricetta per un piatto gustoso.
Il tentare di utilizzarla tra l'altro si sta scontrando con il mio periodo di completo "disabbandono mentale" ad ogni forma di autodisciplina, meditazione, esercizi di concentrazione, ecc... quindi ovviamente sto non solo avendo grosse difficoltà nell'applicarla, ma non sto ottenendo risultati.
Il lato positivo di tutto questo è che mi sta dando l'entusiasmo per riprendere meditazioni ed esercizi con più motivazione, ed inizio a percepirne i benefici anche nella veglia.
Ora devo solo trovare un'altro ritmo, una "Routine Giornaliera" che mi permetta di esercitarmi ed utilizzarla correttamente.
Detto questo, ieri sera vado a dormire ripetendomi mentalmente "Questa notte sogno e mi rendo conto di sognare, diventando lucido" mentre riporto alla mente i ricordi degli ultimi sogni fatti e simulando con l'immaginazione il fatto di riconoscere i dreamsign e diventare lucido. Mentre lo faccio mi sento sorridere, beato ed in pace, mi addormento così.
Dormo bene e profondamente, con soltanto un paio di risvegli notturni. Durante il primo mi ricordo di rimanere fermo nel letto e richiamare il ricordo dei sogni appena fatti, ma non mi sovviene nulla, così mi riaddormento tentando di ripetere il mantra, ma sono troppo stanco.
Durante il secondo risveglio non mi ricordo di fare l'esercizio, semplicemente mi giro dall'altra e mi riaddormento.
Non ho ricordi di sogni al mattino, ma il sonno è stato riposante e "pieno".
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Ieri sera vado a dormire sul presto, sono stanco ma non così distrutto da non poter praticare nulla prima di addormentarmi
Quindi mi corico e abbozzo quello che ricordo della MILD
[...] Sono in un cantiere, stanno ricostruendo un gruppo di due palazzi nel paese dove sono cresciuto. Questi palazzi sono uno di fronte all'altro sui lati opposti della strada principale che lo attraversa.
Sono al piano terra di uno dei due edifci, le pareti sono quasi completamente sventrate dai lavori. Dalla finestra senza vetri che mi sta di fianco vedo qualcosa di strano proveniente dall'altro palazzo attraversare la strada e venire nella mia direzione:
si tratta di un pastore maremmano color beige e di un gatto che tengono nella bocca le due estremità di un bastone di legno. I due camminano paralleli e tengono il bastone in bocca perfettamente orizzontale rispetto al terreno (lo so, lo so, ma avviene nonostante fossero di stazze completamente diverse...), con il petto ritto e lo sguardo concentratissimo.
Mi metto a ridere, sembra un esercizio da circo!
Attraverso la strada e vado verso il palazzo dal quale provengono, la maggior parte degli operai sono lì, voglio vedere se li hanno visti anche loro
Giunto nell'altro lato del cantiere sento una voce familiare che parla in modo orgoglioso "Potete pagarmi la scommessa adesso, visto che l'hanno fatto?"
Giro un angolo e vedo mio nonno, intuisco che sia stato lui ad insegnare ai due animali a fare quell'esercizio e, visto che nessuno gli credeva, deve aver scommesso un gruzzoletto.
E' molto che non vedo il nonno (nella realtà è passato a miglior vita da tempo), così gli corro in contro per chiedergli come sta (mi rendo conto in questo momento che sono molto giovane, attorno alla ventina scarsa), ma il suo aspetto parla per lui: smagrito, il viso tirato e stanco, gli occhi rossi e iniettati di sangue. non sta per nulla bene
[...]
Qui mi sveglio per un istante e mi riaddormento.
Il sogno successivo è un brevissimo Lucido che riporto nel diario apposito
https://www.sognilucidi.it/forum/viewto ... 21#p109021
EDIT:
Andando al lavoro mi sono venuti in mente altri sprazzi di sogno:
[...] in uno ero in una casa assieme ad una ragazza, distesi sul divano a chiacchierare. Lei è girata sul fianco e mi da le spalle, io sono seduto di 3/4 dietro di lei, appoggiato allo schienale ma messo a 45° (a metà tra l'essere seduto dritto ed essere appoggiato a lei).
Mi rendo conto che ha i capelli biondi lisci che le scendono sulle spalle, questo e la sua corporatura mi ricordano qualcosa... a quel punto si gira e la riconosco: MM!
(Avevo una cotta per questa ragazza tantissimo tempo fa, era intorno ai 18-20 anni)
In sogno la vedo bella come la vedevo allora, quasi come se emettesse luce dalla sua pelle candida. Lei mi guarda con i suoi occhi blu intenso, pronuncia il mio nome e ci avviciniamo, le nostre labbra stanno per sfiorarsi..
Qui mi sveglio
Ricordo un altro sprazzo di sogno poco piacevole, ma sono pochi frammenti e posso evitare di trascriverlo
Quindi mi corico e abbozzo quello che ricordo della MILD
[...] Sono in un cantiere, stanno ricostruendo un gruppo di due palazzi nel paese dove sono cresciuto. Questi palazzi sono uno di fronte all'altro sui lati opposti della strada principale che lo attraversa.
Sono al piano terra di uno dei due edifci, le pareti sono quasi completamente sventrate dai lavori. Dalla finestra senza vetri che mi sta di fianco vedo qualcosa di strano proveniente dall'altro palazzo attraversare la strada e venire nella mia direzione:
si tratta di un pastore maremmano color beige e di un gatto che tengono nella bocca le due estremità di un bastone di legno. I due camminano paralleli e tengono il bastone in bocca perfettamente orizzontale rispetto al terreno (lo so, lo so, ma avviene nonostante fossero di stazze completamente diverse...), con il petto ritto e lo sguardo concentratissimo.
Mi metto a ridere, sembra un esercizio da circo!
Attraverso la strada e vado verso il palazzo dal quale provengono, la maggior parte degli operai sono lì, voglio vedere se li hanno visti anche loro
Giunto nell'altro lato del cantiere sento una voce familiare che parla in modo orgoglioso "Potete pagarmi la scommessa adesso, visto che l'hanno fatto?"
Giro un angolo e vedo mio nonno, intuisco che sia stato lui ad insegnare ai due animali a fare quell'esercizio e, visto che nessuno gli credeva, deve aver scommesso un gruzzoletto.
E' molto che non vedo il nonno (nella realtà è passato a miglior vita da tempo), così gli corro in contro per chiedergli come sta (mi rendo conto in questo momento che sono molto giovane, attorno alla ventina scarsa), ma il suo aspetto parla per lui: smagrito, il viso tirato e stanco, gli occhi rossi e iniettati di sangue. non sta per nulla bene
[...]
Qui mi sveglio per un istante e mi riaddormento.
Il sogno successivo è un brevissimo Lucido che riporto nel diario apposito
https://www.sognilucidi.it/forum/viewto ... 21#p109021
EDIT:
Andando al lavoro mi sono venuti in mente altri sprazzi di sogno:
[...] in uno ero in una casa assieme ad una ragazza, distesi sul divano a chiacchierare. Lei è girata sul fianco e mi da le spalle, io sono seduto di 3/4 dietro di lei, appoggiato allo schienale ma messo a 45° (a metà tra l'essere seduto dritto ed essere appoggiato a lei).
Mi rendo conto che ha i capelli biondi lisci che le scendono sulle spalle, questo e la sua corporatura mi ricordano qualcosa... a quel punto si gira e la riconosco: MM!
(Avevo una cotta per questa ragazza tantissimo tempo fa, era intorno ai 18-20 anni)
In sogno la vedo bella come la vedevo allora, quasi come se emettesse luce dalla sua pelle candida. Lei mi guarda con i suoi occhi blu intenso, pronuncia il mio nome e ci avviciniamo, le nostre labbra stanno per sfiorarsi..
Qui mi sveglio
Ricordo un altro sprazzo di sogno poco piacevole, ma sono pochi frammenti e posso evitare di trascriverlo
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Ieri sera vado a dormire neppure troppo tardi dopo il Chattone Mensile
Nonostante l'umore fosse sereno, appena mi corico la mia mente viene invasa da pensieri sulla precedente e successiva giornata lavorativa, pensieri a proposito di alcuni tipi di responsabilità a cui non sono ancora abituato.
Mi addormento in maniera agitata, inutile ogni tentativo di meditazione, sono troppo stanco e non ho abbastanza energie. Il resto della notte è parimenti agitato.
Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:
[...] Sono in un grosso piazzale che fa da parcheggio auto. Attorno a noi campagna con erba bassa e ingiallita, il cielo è color dell'acciaio e la luminosità è quella tipica di una mattina d'autunno appena sorto il sole.
Sulla destra il piazzale continua con una strada dritta che si perde all'orizzonte passando di fianco a caseggiati sparpagliati e distanti tra loro, sulla sinistra il piazzale scende giù per una dolce discesa per poi diventare una strada che scende
e va giù a valle: evidentemente siamo su di una collina o su di un altipiano.
Con me ci sono praticamente tutti i miei colleghi ed i titolari, siamo in piedi vicino alle nostre auto, non ricordo se fossimo appena arrivati o se dovessimo partire tutti assieme per un viaggio.
Fatto sta che trovo il coraggio di chiedere ad ABM se può rinunciare a quel permesso che ha chiesto in quanto la sua assenza metterebbe in difficoltà l'assistenza tecnica. Poco distante c'è SC, uno dei due titolari.
Lui risponde che non può, perchè il dipendente Tizio (non ricordo il nome) di un nostro cliente di Piacenza è stato male e visto che è un suo amico vuole andarlo a trovare all'ospedale.
Faccio un conto mentale della lunghezza del permesso che ha chiesto ed del tempo di viaggio che richiederebbe andare fino a li e deduco che mi sta prendendo in giro: non basterebbe per fare andata e ritorno!
Così decido di prenderlo in giro anche io, guardo SC, rido e gli faccio "Non è che hai un intervento in canna per quella zona? Così ne approfittiamo!"
SC si mette a ridere, poi fa "Eh, purtroppo no, dovremo fare a meno di ABM per quelle due ore, mi sa"
Mi sento colpito in faccia come da un pugno, non mi ha neppure chiesto se mi stava bene confermargli il permesso, trattengo la rabbia a stento
I colleghi mano a mano iniziano ad andarsene, rimaniamo in pochi: io, CB, PC, AT e qualche ragazzo più giovane. Appena i diretti interessati si allontanano i rimasti si rivolgono a me dandomi il loro conforto e sostegno
"Glie l'hai pure alzata bene!" dice CB riferito alla battuta che ho fatto a SC. "Pensa che MKS ha chiesto due giorni e glie li hanno messi nel cestino, sono ancora lì dentro e lui sta aspettando invano che glie li approvino", continua.
"Tanto che gli altri ragazzi si sono spostati gli interventi in autonomia per cercare di farlo calzare, ma niente" (Mentre dice così vedo il calendario interventi comparire davanti a me, con le facce dei tecnici come segnaposto sulle date)
Per un attimo invidio l'affiatamento dell'altro reparto e mi sento responsabile per non essere in grado di crearne uno simile nel mio...
Comunque sia arriva il momento di andare in pausa pranzo, PC si offre di usare la sua macchina per andare al bar, mentre la sua compagna VC dice che va a mangiare a casa.
Saliamo quindi sulla macchina di PC, che è un vecchio modello EstEuropeo senza sedili: c'è solo una sorta di sedile a slitta per il guidatore mentre i passeggeri condividono il resto dello spazio della macchina stando distesi su un tappetino.
Mentre mi metto comodo come riesco penso al fatto che alla minima frenata verremo sballonzolati a destra e manca vista la mancanza di schienali e cinture di sicurezza, poi faccio spallucce...
[...]
Qui il sogno finisce.
Secondo sogno:
[...] Sono in una stanza con un grosso schermo, con me c'è FC uno dei miei Amici.
Accendiamo lo schermo e vediamo che alla TV stanno per dare Superman III, con Christopher Reeve. Ci guardiamo, guardiamo lo schermo, ci guardiamo
"Non sono mai stato capace di dire di no ad un vecchio cinecomic" dice FC
Mentre ripasso mentalmente il film (che ho visto parecchie volt) valuto le sue parole: non è proprio il massimo, ma una volta in più lo si può rivedere, così annuisco alla sua affermazione e mi giro verso la TV per godermi la visione
[...]
Nonostante l'umore fosse sereno, appena mi corico la mia mente viene invasa da pensieri sulla precedente e successiva giornata lavorativa, pensieri a proposito di alcuni tipi di responsabilità a cui non sono ancora abituato.
Mi addormento in maniera agitata, inutile ogni tentativo di meditazione, sono troppo stanco e non ho abbastanza energie. Il resto della notte è parimenti agitato.
Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:
[...] Sono in un grosso piazzale che fa da parcheggio auto. Attorno a noi campagna con erba bassa e ingiallita, il cielo è color dell'acciaio e la luminosità è quella tipica di una mattina d'autunno appena sorto il sole.
Sulla destra il piazzale continua con una strada dritta che si perde all'orizzonte passando di fianco a caseggiati sparpagliati e distanti tra loro, sulla sinistra il piazzale scende giù per una dolce discesa per poi diventare una strada che scende
e va giù a valle: evidentemente siamo su di una collina o su di un altipiano.
Con me ci sono praticamente tutti i miei colleghi ed i titolari, siamo in piedi vicino alle nostre auto, non ricordo se fossimo appena arrivati o se dovessimo partire tutti assieme per un viaggio.
Fatto sta che trovo il coraggio di chiedere ad ABM se può rinunciare a quel permesso che ha chiesto in quanto la sua assenza metterebbe in difficoltà l'assistenza tecnica. Poco distante c'è SC, uno dei due titolari.
Lui risponde che non può, perchè il dipendente Tizio (non ricordo il nome) di un nostro cliente di Piacenza è stato male e visto che è un suo amico vuole andarlo a trovare all'ospedale.
Faccio un conto mentale della lunghezza del permesso che ha chiesto ed del tempo di viaggio che richiederebbe andare fino a li e deduco che mi sta prendendo in giro: non basterebbe per fare andata e ritorno!
Così decido di prenderlo in giro anche io, guardo SC, rido e gli faccio "Non è che hai un intervento in canna per quella zona? Così ne approfittiamo!"
SC si mette a ridere, poi fa "Eh, purtroppo no, dovremo fare a meno di ABM per quelle due ore, mi sa"
Mi sento colpito in faccia come da un pugno, non mi ha neppure chiesto se mi stava bene confermargli il permesso, trattengo la rabbia a stento
I colleghi mano a mano iniziano ad andarsene, rimaniamo in pochi: io, CB, PC, AT e qualche ragazzo più giovane. Appena i diretti interessati si allontanano i rimasti si rivolgono a me dandomi il loro conforto e sostegno
"Glie l'hai pure alzata bene!" dice CB riferito alla battuta che ho fatto a SC. "Pensa che MKS ha chiesto due giorni e glie li hanno messi nel cestino, sono ancora lì dentro e lui sta aspettando invano che glie li approvino", continua.
"Tanto che gli altri ragazzi si sono spostati gli interventi in autonomia per cercare di farlo calzare, ma niente" (Mentre dice così vedo il calendario interventi comparire davanti a me, con le facce dei tecnici come segnaposto sulle date)
Per un attimo invidio l'affiatamento dell'altro reparto e mi sento responsabile per non essere in grado di crearne uno simile nel mio...
Comunque sia arriva il momento di andare in pausa pranzo, PC si offre di usare la sua macchina per andare al bar, mentre la sua compagna VC dice che va a mangiare a casa.
Saliamo quindi sulla macchina di PC, che è un vecchio modello EstEuropeo senza sedili: c'è solo una sorta di sedile a slitta per il guidatore mentre i passeggeri condividono il resto dello spazio della macchina stando distesi su un tappetino.
Mentre mi metto comodo come riesco penso al fatto che alla minima frenata verremo sballonzolati a destra e manca vista la mancanza di schienali e cinture di sicurezza, poi faccio spallucce...
[...]
Qui il sogno finisce.
Secondo sogno:
[...] Sono in una stanza con un grosso schermo, con me c'è FC uno dei miei Amici.
Accendiamo lo schermo e vediamo che alla TV stanno per dare Superman III, con Christopher Reeve. Ci guardiamo, guardiamo lo schermo, ci guardiamo
"Non sono mai stato capace di dire di no ad un vecchio cinecomic" dice FC
Mentre ripasso mentalmente il film (che ho visto parecchie volt) valuto le sue parole: non è proprio il massimo, ma una volta in più lo si può rivedere, così annuisco alla sua affermazione e mi giro verso la TV per godermi la visione
[...]
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